venerdì 30 luglio 2010
mercoledì 28 luglio 2010
Il Giornaletto di Saul del 29 luglio 2010 – Civiltà dell'antico Egitto, I Ching a Treia, cibi irradiati, diritto di replica, OGM in Friuli
Il Giornaletto di Saul del 29 luglio 2010 – Civiltà dell'antico Egitto, I Ching a Treia, cibi irradiati, diritto di replica, OGM in Friuli
eccomi ancora a voi puntualmente....
Scrive Sonia Baldoni: "..incredibile questa ondata di persone di Modena, ogni giorno ne arriva una! Anche ieri mi è stata presentata una persona di quelle zone che si è stabilito qualche giorno a Monte San Vito in un agriturismo come woofer, i suoi estremi li trovate presso la struttura la casa sul albero di Montesanvito alla voce strutture marche se qualcuno vuole contattarlo per tali mansioni. Un abbraccio a voi invitandovi quanto prima ad inviare a Daniela il programma degli incontri a Treia di pleniluni e lune nuove..."
Mia rispostina: "Carissima Sonia ti ringrazio ancora per la tua attenzione e amorevole e costante presenza... spirituale. Per il programma sull'I Ching e zodiaco cinese ti mando il testo introduttivo, che puoi far girare, la data del primo incontro previsto é il 12 settembre che é domenica.
L'incontro si svolge dalla mattina alla sera qui a Treia, ogni partecipante porta qualcosa da mangiare ed al termine della giornata può lasciare un contributo volontario. La sessione di lavoro si svolge in modo informale con dialoghi esplicativi a cominciare dall'archetipo del Gallo (che é di questa stagione corrisponde alla Vergine). Prenotazioni 0733/216293 – circolo.vegetariano@libero.it -"
Scrive Giuseppe Altieri: "Intervengano Carabinieri e Sindaci con ordinanze Sanitarie e si distruggano i campi illegittimi di OGM in Friuli come in tutta Italia. Ci devono andare i Carabinieri e/o le Guardie Comunali ad espiantare gli OGM, come hanno fatto qualche anno fa su iniziativa del Procuratore Guariniello, quando vennero rilevate contaminazioni sui lotti di sementi corrispondenti."
Scrive Caterina Regazzi: "Non so se ho capito bene…….. ma se il problema sta che, se io pubblico qualcosa contro qualcuno, questo qualcuno ha il diritto di chiedere che lui stesso possa dare la sua versione dei fatti ed io sono obbligato, entro 48 ore, a pubblicare questa rettifica……. E allora? Cosa c'è di sbagliato? Se siamo in democrazia bisogna dare voce a tutte le voci, anche se non concordano con noi. Dove sta il bavaglio? Se io parlo male del mio sindaco, di Berlusconi o della mia dirimpettaia perché costui o costei non dovrebbe avere diritto di difendersi o di replicare? Se ho capito male avete il DOVERE/DIRITTO di replicare. Sarete ascoltati (letti) e pubblicati.." Leggete tutto:
http://altracalcata-altromondo.blogspot.com/2010/07/diritto-di-replica-politica-affari.html
Scrive Rita: "Visto che hai ripreso le pubblicazioni ti mando questo articolo. Considerando che l'acqua è l'elemento primordiale della nostra vita, così come l'aria" Leggete tutto:
http://paolodarpini.blogspot.com/2010/07/dallacqua-un-messaggio-damore-per-la.html
Sapete che la partitocrazia ha invaso ogni località ed occupato ogni ganglio della vita sociale e produttiva, facendo danni...? Leggete tutto:
http://www.circolovegetarianocalcata.it/2010/07/28/il-grande-fratello-partitocratico-colpisce-ancora/
Scrive Sara: "..buongiorno, sei in vena di magie? ....Io ho una sensazione che tu hai visto qualcosa che a me non vuoi dire... ma forse mi sbaglio..."
Mia rispostina: "...se tu non l'hai visto, allora non esiste... Anch'io appartengo alla categoria di San Tommaso.."
…................
Pensiero poetico del dopo Giornaletto:
"Non esiste un vento favorevole per la nave che non sa dove approdare" (Seneca)
martedì 27 luglio 2010
Fw: le banche
Saluti
Marco G.
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I: Bruno De Domenico ti ha taggato in una nota su Facebook...
--- Lun 26/7/10, Facebook <fbmessage+2jtc_stc@facebookmail.com> ha scritto:
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lunedì 26 luglio 2010
PLS I NEED URGENT REPLY
FOR YOUR KIND ATTENTION. COULD YOU PLEASE CONSIDER TO HELP ME TO RELOCATE THIS SUM OF TEN MILLION FIVE HUNDRED THOUSAND DOLLARS (US$10.5M) TO YOUR COUNTRY FOR ESTABLISHING AN INDUSTRY IN YOUR COUNTRY. THIS FUND WAS DEPOSITED IN OUR BANK BY MR PAUL LOUIS HALLEY FROM FRANCE WHO DIED IN A PLANE CRASH IN 2003 TBM 700 AIRCRAFT ON 6 DECEMBER WITH HIS WIFE AND THE WHOLECREW ON BOARD. WITHOUT A (HEIR) HENCE THE MONEY IS FLOATING AND IF I DO NOT REMIT THIS MONEY OUT URGENTLY IT WILL BE FORFEITED FOR NOTHING AND THE BIG GUNS AT THE HERMS OF ADMINISTRATION AT THE BANK WILL SHARE THIS FUND AMOUNGST THEMSELVES AS IT HAS BEEN DONE IF NO TRACE OF HEIR TO SUCH FUND IS FOUND. WE HAVE TRIED TO CONTACT HIS FAMILY TO COME FORWARD FOR CLAIMS BUT COULD NOT SUCCEED. CLICKHERE(http://newswww.bbc.net.uk/2/hi/uk_news/england/oxfordshire/4537663.stm ) I WILL GIVE YOU ALL VITAL INFORMATION CONCERNING THE FRANCE CITIZEN AND THE $10.5M IN OUR CUSTODY SO THAT YOU WILL CONTACT MY BANK FOR THEM TO RELEASE THE MONEY TO YOU AS THE NEXT OF KIN TO THE DECEASED PERSON. YOU WILL HAVE TO ESTABLISH CONTACT WITH THE BANK WHILE I WILL GUIDE YOU ON THE STEPS TO FOLLOW TILL THE TRANSFER OF THIS FUND REACHES TO YOU AND YOUR ACCOUNT. AS ONE OF THE BANK DIRECTORS,I WILL PLAY A ROLE TO MAKE SURE THAT THE FUND IS RELEASED TO YOU. THIS IS A LEGITIMATE TRANSACTION AND YOU WILL BE COMPENSATED WITH 40% FOR YOUR ASSISTANCE FOR PRESENTING YOURSELVE AS THE NEXT OF KIN AND ACCOUNT TO RECEIVE THIS FUND IN YOUR COUNTRY. IF YOU ARE INTERESTED PLEASE WRITE BACK FOR MORE CLEARIFICATION WITH YOUR INFORMATIONS AS REQUESTED BELOW BECAUSE ON RECEIPT OF YOUR INFORMATIONS. I WILL KNOW THAT ACTUALLY YOU ARE READY TO BE MY PARTNER AND THEN I WILL HAVE TO SEND TO YOU A DRAFT APPLICATION FORM WHICH YOU ARE TO FILL AND APPLY FOR THE RELEASE OF THE FUND TO YOUR ACCOUNT IN YOUR DESIRED COUNTRY. peter.matthew@sify.com THE REQUESTED INFORMATIONS BELOW. ================================== 1.FULL NAME.......... 2.TELEPHONE NUMBERS/MOBILE/FAX....... 3.YOUR AGE...... 4.YOUR SEX......... 5.YOUR OCCUPATION........ 6.YOUR COUNTRY AND CITY...... 7.YOUR HOME ADDRESS.......... 8.MARITAL STATUS............ Best Regards. Mr.Peter Matthew |
Re: R: AMBIENTE. SCILIPOTI (IDV): L'IMMAGINAZIONE AL POTERE: I RIFIUTI, I CITTADINI, LA POLITICA E LA NATURA
--- Lun 26/7/10, Antonio Pantano <pantanoantonio@ymail.com> ha scritto:
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R: I: R: AMBIENTE. SCILIPOTI (IDV): L'IMMAGINAZIONE AL POTERE: I RIFIUTI, I CITTADINI, LA POLITICA E LA NATURA
OVVIO...............gv --- Lun 26/7/10, Antonio Pantano <pantanoantonio@ymail.com> ha scritto:
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I: R: AMBIENTE. SCILIPOTI (IDV): L'IMMAGINAZIONE AL POTERE: I RIFIUTI, I CITTADINI, LA POLITICA E LA NATURA
--- Lun 26/7/10, Antonio Pantano <pantanoantonio@ymail.com> ha scritto:
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R: la secolarizzazione totale che viviamo è figlia della sovversione originaria operata dal cristianesimo
NEL SOTTOLINEARE CHE QUESTO BRANO, CHE HO LETTO PIù VOLTE, DEVE ESSERE CONSIDERATO FRA I PIù INTERESSANTI DEL PENSIERO CONTEMPORANEO, VARREBBE LA PENA DI AGGIUNGERE QUALCOSA.Intanto una considerazione su Cacciari, personaggio che emerge, apparentemente per forza propria,nel cielo livido della filosofia italiana e contemporanea in generalew. Ciò che mi colpì, qualche decennio fa, era il suo interesse per i libri scritti da esponenti del fascismo e del post-fascismo.Poi la sua ascesa in "politica" ( ma quale politica? una sperimentazione sul terreno? Può darsi! ) Infine la chiamata da Don Verzè alla sua Università milanese. Sicuramente Cacciari, e con lui Blondet, hanno CENTRATO il problema della contemporaneità, soprattutto nell'identificare nel cristianesimo prima e nella filosofia-mentalità borghese dopo, l'origine del processo dissolutivo. IN OGNI CASO OCCORRE LEGGERE BENE QUEL CHE è STATO SCRITTO. Ad esempio, porre il cristianesimo come figlio del cosmopolitismo ellenistico, a mio avviso, è fuorvante. Essendo l'ellenismo la kultur dell' epoca in cui nacque (fu creato dai filosofi alessandrini) il cristianesimo, ed essendo l'ellenismo talmente diffuso in tutta l'area, da dover essere per forza una forma di SINCRETISMO [contenente Platonismo, Neo Platonismo, Orfismo, Pitagorismo, Miti indu-egizi-mesopotamici e quant'altro...] E tuttavia, dentro "quel" cristianesimo fu inserito un "tarlo" che è quello che ha dettato le forme della "dissoluzione" del Nomos Prisco, ed è quello che ancora agisce nella società post-liberalmarxista, utilizzato ORA dal potere finanziario nel suo programma di livellamento di Massa :TUTTI EGUALI E TUTTI UGUALMENTE SCHIAVI. ( Come annota con notevole acume proprio Cacciari) CONCLUDO con una considerazione più moderna: Secondo Durkheim ( La divisione del lavoro sociale, 1893; Il suicidio,1897), il concetto di "animia" è correlabile al passaggio da una società a solidarietà meccanica ( scarso grao di divisione del lavoro sociale, con rappresentazioni collettive che svolgono una efficace funzione integratrice), a società a solidarietà organica ( alto grado di divisione del lavoro, diffusa articolazione di funzioni e ruoli sociali, presenza di un sistema di norme che integra, nella "coscienza collettiva" i desideri illimitati dei singoli ed i conflitti di interessi tra i gruppi.) Le conseguenze sono lunghe a descriversi, ma basti questo chiarimento. Ricordando che l'analisi ora riportata risale alla fine dell'ottocento. Per quanto riguarda Del Noce, che leggevo negli anni settanta sulla rivista L'Europa, diretta da Angelo Magliano, che aveva lo stesso formato e la stessa impostazione grafica di PLANETE, avevo già notato in questo filosofo, che lottava in un ambiente culturale e politico ( Torino) nel cuore della cultura "liberal" einaudiana,una capacità predittiva notevole, che gli derivava da una profonda conoscenza dei movimenti culturali. LE SUE PREVISIONI SI SONO AVVERATE. TUTTE. Conclusione: in un articolo di Manlio di Lalla, del numero 22-23 del 1970 di L'Europa, preso a caso, leggo due considerazioni interessanti: 1) ...basti ricordare in questa circostanza le interpretazioni di Jacob L. Talmon, contenute nel suo volume: Le origini della Democrazia totalitaria, Il Mulino,1967, dove il nesso democrazia del Rousseau e totalitarismo moderno è chiaramente sottolineato. 2) ...Il risultato di questo nuovo abito illuministico progressivamente generalizzatosi, è quello attuale di un "antifascismo" scarsamente critico, legato fondamentalmente ad una democrazia dogmatica e compiaciuta di se stessa che costituisce l'odierna esangue prospettiva del partito comunista... MIA CONSIDERAZIONE FINALE: sono passati 40 anni da questa diagnosi e gli esponenti di tuttio i partito odierni parlano ancora un linguaggio stravecchio già negli anni cinquanta. GIORGIO VITALI. --- Dom 25/7/10, Luigi <luleonin@libero.it> ha scritto:
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domenica 25 luglio 2010
UNA FONDAMENTALE PAGINA DELLA NOSTRA STORIA...da non mancare!!
Un grande comunicatore, collaudato da DECENNI di trasmissioni televisive di successo, come PINGITORE, ha messo in scena in una cornice di grande partecipazione, VILLA TORLONIA, un dramma al quale TUTTI dovremmo partecipare. La RECITA è programmata FINO al 30 luglio e poi per gli ultimi 10 giorni di agosto. TITOLO DEL DRAMMA: < QUEL 25 LUGLIO A VILLA TORLONIA>. La recita inizia tutte le sere alle 22.00, ingresso cancello principale di Villa Torlonia fino alle 22.00. Via Nomentana. Si può assistere, in DIRETTA, perchè negli stessi luoghi ove solo qualche decennio fa è avveenuto dei più grandi DRAMMI della Storia nazionale. Mussolini, che a Villa Torlonia abitava con la famiglia, torna alle 3 del mattino dopo il famoso SCONTRO DEL GRAN CONSIGLIO OVE è MESSO IN MINORANZA DA CIANO, BOTTAI, GRANDI FEDERZONI ed altri. L'autore grande esprto di queste cose, fa esprimere a Mussolini i pensieri che vengono in mente a tutti noi. CONDITI con frasi storicamente dette o scritte dal Duce. Inoltre, appaiono alla mente del Duce, alcuni personaggi della sua vicenda umana: il figlio Bruno, il fratello Arnaldo, la donna fatale che lo ha lanciato, Margherita Sarfatti ed infine Claretta. SI TRATTA DI UN GRANDE AFFRESCO PSICOLOGICO, MORALE, POLITICO E STORICO CHE NON POSSIAMO DISERTARE Ecco alcuni pensieri che l'autore fa esprimere al Duce: Mi vedono come un ingombro... nel buio della sconfitta si marcisce da solo... nessuno ha mai presentato il conto al vincitore...destino del Capo...più ti devono e più ti odiano...( frase di Churchill: Mussolini ci ha minacciato con una pistola di legno)..GIUDIZIO SUGLI ITALIA: spenti dalla consuetudine e dallarassegnazione...e circa i 25luglisti: affetti da smania di protagonismo...INSOMMA, le frasi dette da Mussolini sono ovviamente tutte autentiche, e ci servono per COMPRENDERE la RAGIONI e le MOTIVAZIONI del DUCE in quei fondamentali frangenti della storia italiana,europea e mondiale. UNA LEZIONE MOLTO OPPORTUNA! < IL MIO PERSONALE SALUTO: POSSIATE TUTTI VOI RAGGIUNGERE LO STATO DI ASSOLUTA PERFEZIONE. (anche assistendo e meditando su questo eccezionale spettacolo).> Georgius Graccus Vitalicus. |
R: TRASMISSIONE SU RAI 3 DI VENERDI SERA
CERTE COSE è INUTILE CHE CE LE DICIAMO TRA NOI. IL FATTO IMPORTANTE CHE DOBBIAMO RILEVARE NON è SE LORSIGNORI DICONO QUELLO CHE VOGLIAMO NOI, MA BENSì PERCIOCCHè IMPEROCCHè EZIANDIO--------CONSTATARE LA LENTA MA INESAURIBILE TENDENZA AD AVVICINARSI ALLA VERITà. QUESTO è IL VERO DATO POLITICO DI GRANDE RILEVANZA. Ma prima di ammettere che la resistenza non è mai esistita, che è stata inventata per favorire i rapporti De Gasperi/ Alleati nel trattato di pace e poi confermata dal MSI per ragioni di REGIME e per giustificare gli ingiustificabili che, durante la rsi l'hanno avallata, ci vorrà moltisssimo tempo. GV. --- Sab 24/7/10, Antonio Pantano <pantanoantonio@ymail.com> ha scritto:
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sabato 24 luglio 2010
I: RISCHIO CAMPI OGM IN FRIULI - SCRIVI SUBITO AL PRESIDENTE NAPOLITANO
--- Sab 24/7/10, antonio faz <nusrat63xxx@hotmail.com> ha scritto:
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I: Bruno De Domenico ti ha taggato in una nota su Facebook...
--- Sab 24/7/10, Facebook <fbmessage+2jtc_stc@facebookmail.com> ha scritto:
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venerdì 23 luglio 2010
R: TRASMISSIONE SU RAI 3 DI VENERDI SERA
Caro Barozzi, ho sottratto 3 ore al mio riposo sorbendomi la trasmissione, condotta da un saccentino che tentò di far dire qualcosa al "prezzemolo" Guerri, ignaro di TUTTO (ma corretto nel non avallare le scemenze "vulgata" imperanti). Minestrone imbastito sul lavoro (profumatamente pagato dalla Rai) della Forenza, che visse alcuni anni per lucrare sulle "fantasìe" del marito Tompkins - designato dal calderon vatican-mafio-anglo/amerikano a tentare di "creare peso" ai partigiani -, e che, molto tempo fa' venne "a visitarmi" fugacemente.....per 6 ore (a films già confezionati, ed a Peter defunto)! "Le mille balle blù"! Che hanno permesso sia a Lei che a Giorgio Vitali di verificare "la osservazione di Pantano" circa le riprese filmiche di piazzale Loreto. Poi c'è altro. Anche Caprara, che, sulla via di Damasco, non poté (a babbi morti) seppellire Longo e Pci : "resistenza d'abord!", altrimenti NULLA più si potrebbe dire! Ma ciò che atomizzo nel mio libro ultimo (ed in parte ho rammentato giovedì nella conferenza su Maastrich) è MOLTO! Utile per dimostrare che "la resistenza MAI esistette, MAI essendo stata autonoma".Anche nelle 3 ore di trasmissione è emerso sovente che "i partigiani ricevettero indirizzi, denaro, viveri, armi, dagli Alleati, insieme con commissari, nell'ambito della loro guerra". Gli Alleati erano "seri"! Si avvalsero dei mafiosi, in prospettiva secolare, ma MAI avrebbero dato ruolo ai "partigiani" : li usarono per le sfilate, e per gli agguati, oltre che EPURARE l'Italia dai Fascisti veri! Il resto....NULLA. Come Italyland d'oggi! E' Berlusca che va da Gheddafi ad ottenere il proprio piatto di minestra! Non il contrario! Cordialità (anche a Giorgio Vitali): A.P. --- Ven 23/7/10, maufil <maufil@alice.it> ha scritto:
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R: Fwd: SOR BERLICCHIONE, FUGA A PESCARA
L'EVIDENZA è...EVIDENTE! IL GIOCO è CHIARO E COME SEMPRE OCCORRE QUALCUNO CHE, CON ANIMO FERMO, FACCIA CAPIRE GLI AVVENIMENTI. GV. --- Ven 23/7/10, gianni caroli <gianni_caroli@fastwebnet.it> ha scritto:
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martedì 20 luglio 2010
Articolo
PERCHE FU ANTICIPATO "QUEL" 25 LUGLIO 1943
di Filippo Giannini
25 luglio 1943, le logge massoniche-liberalcapitaliste in quegli anni, anche se fortemente domate, ancora resistevano negli ambienti industriali e vicini alla Corona. Riprendiamo alcune pagine del mio volume "Il sangue e l'oro" per proporre ai lettori un fatto poco noto o, comunque, trascurato per spiegare certi avvenimenti accaduti in quei giorni.
Il 21 aprile 1943 Vittorio Emanuele III aveva ricevuto alcuni uomini politici che lo sollecitavano ad allontanare il Capo del Governo. La cosa era stata segnalata a Mussolini il quale rispose che era a conoscenza di questo incontro, ma che fidava nella lealtà del Re: <Lealtà>, aveva sottolineato <di cui non era lecito dubitare>.
Due giorni prima il Duce aveva nominato Tullio Cianetti ministro delle Corporazioni.
Cianetti, quando nell'agosto 1939 apprese dell'accordo Ribbentrop-Molotov, reagì con soddisfazione. Infatti aveva scritto: <consideravo il sovietismo, il nazionalsocialismo ed il fascismo molto più vicini e simili di quanto non lo fossero nei confronti delle grandi democrazie plutocratiche>.
Proprio per queste idee Tullio Cianetti era considerato negli ambienti di Corte <elemento troppo spinto e pericoloso>. Ma, almeno in parte, le idee di Cianetti erano condivise anche da Mussolini: che egli fosse anticomunista è fuori discussione, ma non era antisovietico.
Ad accreditare questa tesi è sufficiente ricordare gli insistenti tentativi di Mussolini per indurre, nel corso della guerra, Hitler a trovare il mezzo per giungere ad una pace separata con l'URSS e rivolgere così tutti gli sforzi contro i reali nemici del fascismo: le democrazie plutocratiche.
Ma torniamo al <più rosso dei neri> o al <comunista del Littorio>, come era chiamato Cianetti in un certo ambiente.
La stesura di questa sezione di capitolo è suggerita da un esame del libro di "Memorie" del Ministro delle Corporazioni, che nella Prefazione avverte: <Queste pagine non sono state scritte per piacere a qualcuno. Le ho scritte nelle carceri della Repubblica Sociale Italiana: i capitoli essenziali mentre attendevo il processo nelle carceri di Verona; gli altri secondari, subito dopo le tragiche giornate di Castelvecchio>.
Mussolini, che trascorreva in casa un periodo di convalescenza, ricevette Cianetti a Villa Torlonia in un pomeriggio degli ultimi di maggio 1943. Il colloquio durò più di due ore. Il Duce appariva stanco e dimagrito, Cianetti avrebbe voluto parlargli brevemente, ma Mussolini gli disse: <Non vi preoccupate e ditemi con schiettezza tutto quello che avete intenzione di espormi>.
Cianetti: <Duce, desidero innanzi tutto fare una premessa, dichiarandovi che io credo al corporativismo forse come al vangelo di Nostro Signore>.
Mussolini: <Perché dite questo?>
Cianetti: <Perché ce ne è bisogno>.
Mussolini: <Anch'io credo al corporativismo (
). Avete un progetto?>.
Cianetti: < Si parla molto di concentrazioni industriali e lo si fa senza rendersi conto della portata di un così vasto problema. La concentrazione delle industrie presuppone quella del capitale e quando questo ha raggiunto un certo stadio si slitta con più facilità verso i monopoli, nei confronti dei quali desidero manifestarvi, fin da questo momento, la mia più netta avversione>.
Mussolini si dice d'accordo e invita Cianetti a continuare.
Cianetti: <Desidero prospettarvi qualche cosa di più importante in merito agli sviluppi della politica sociale. In questi ultimi anni il Regime, per effetto della guerra, ha dovuto deviare da alcune linee maestre. La quasi carenza corporativa e l'enorme accrescimento dei complessi industriali hanno alterato, a danno dei lavoratori, un equilibrio che potrebbe compromettere l'attuazione definitiva del corporativismo (
). Ricordo che qualche anno fa voi mi diceste che, finché vivrete, non sarebbero sorti più complessi industriali dell'entità della FIAT e della Montecatini; purtroppo quel pericolo che volevate scongiurare esiste e si potrebbe dire che è già in atto. Vi chiedo pertanto che si dia valore e sostanza ad un principio già enunciato e cioè: quando i complessi industriali superano un certo limite, perdono il loro carattere privatistico ed assumono un aspetto pubblico e conseguentemente collettivo>.
Il Duce, nel corso dell'esposizione, aveva continuamente fatto cenno di condividere il punto di vista del suo interlocutore. <E allora?> chiese.
Cianetti: <Allora non c'è che un rimedio: stroncare la tendenza al monopolio e socializzare le aziende più importanti>.
Mussolini: <Voi pensate che siamo maturi per la socializzazione?>.
Cianetti: <Penso che siamo in notevole ritardo, Duce. La socializzazione è cosa troppo seria perché si possa attuare di colpo (
). Siamo al quarto anno di guerra e le guerre accelerano fatalmente i tempi dell'evoluzione sociale. Avremo reazioni violente da parte di alcuni capitalisti, ma questi signori si devono convincere che oggi non si sfugge più al dilemma: o corporativismo o collettivismo>.
In pratica il Duce accetta in toto il programma di Cianetti, poi disse: <E' importantissimo: potremmo presentarlo al Consiglio dei Ministri nel mese di ottobre>.
Ma Cianetti osserva: <No, Duce, mi permetto di insistere sull'urgenza del provvedimento, data la inevitabile perdita di tempo alla quale ho accennato. Vi propongo, quindi, di non andare oltre il mese di luglio o agosto>.
Mussolini: <Sta bene, parlate con il Ministro della Giustizia e superate con lui gli ostacoli formali>.
Uscendo da Villa Torlonia Cianetti sapeva <di andare incontro a difficoltà non comuni>.
Interessante è leggere le motivazioni con le quali Alfredo De Marsico, Ministro della Giustizia, bocciò il progetto di Mussolini e Cianetti ("Memorie", pag. 385):
De Marsico: <Tu, caro Cianetti, con questa legge mi calpesti e mi devasti addirittura tutto il diritto tradizionale>.
Cianetti: <Non lo metto in dubbio, ma osservo soltanto che il diritto non può congelare la vita e l'evoluzione degli uomini; o serve ad entrambe o sarà spazzato quando si rivelerà un ostacolo al progresso sociale>.
De Marsico: <Ma io non posso ignorarlo, questo diritto, e tanto meno infirmarlo>.
Cianetti: <Chi pretende questo? Io ti chiedo soltanto di trovare le formule che siano atte alla preparazione di un clima giuridico che possa accogliere le innovazioni sociali che propongo. Tu non puoi chiuderti nel sancta santorum del tuo tempio, ignorando un fermento sociale che va incanalato>.
De Marsico: <D'accordo, ma mentre tu sei la fiumana che avanza, io non posso essere che la diga che frena>.
Cianetti: <Scusa se ti interrompo, caro De Marsico, ma il paragone non regge. Ammesso che io rappresenti la fiumana, non ti pare che sia poco saggia l'esistenza di una diga? La fiumana deve andare al mare; opporle una diga vuol dire provocare inondazioni e disastri. Alla fiumana si preparano il letto, gli argini e le piccole serre a cascata per regolarne il corso verso il mare; è proprio quello che io ti chiedo. Non parliamo, quindi, di dighe, ma predisponiamoci a costruire gli argini>.
Ci siamo soffermati a lungo sulle memorie di Cianetti perché siamo convinti che la "congiura di Corte e militare", già in programma per rovesciare il Governo fascista, fu accelerata nell'invitare Cianetti a <parlare con il Ministro della Giustizia>, che vedremo in prima linea la notte del 24/25 luglio. Uomo della destra liberale, legatissimo alla Dinastia della quale rappresentava, oltretutto, gli interessi, De Marsico oppose il più deciso rifiuto anche all'esame del provvedimento, minacciando addirittura le dimissioni.
Il Duce, data la situazione militare difficilissima, cercò di evitare che a quella si aggiungesse anche una crisi ministeriale. Sicché fu costretto a soprassedere; ma, come ricorda Cianetti, lo rassicurò garantendogli che il provvedimento sarebbe comunque stato varato, <ma non prima del mese di ottobre>.
Scrive a conclusione di questa vicenda Santorre Salvioli ("StoriaVerità", N° 16) e del quale condividiamo l'opinione: <Non è da escludere che, riferito dal De Marsico ai vertici del Quirinale e dell'organizzazione capitalistica, la intenzione svoltista di Mussolini sia stata fra le cause scatenanti del Colpo di Stato del 25 luglio, posto paradossalmente in essere con l'ausilio involontario non determinante - di Tullio Cianetti e del suo gruppo>.
Tullio Cianetti, quasi al termine della sua vita osserva: <Come è avvenuto nel passato, si continuerà a truffare il mondo in nome della libertà e della democrazia di cui sarebbero depositari perenni non si sa perché i responsabili principali delle più grandi ingiustizie e schiavitù> Le sottolineature sono di FG).
Il colloquio con Cianetti in quel lontano giugno 1943, probabilmente va letto nella consapevolezza di Mussolini che la guerra per l'Asse era fortemente compromessa, e il suo animo di vecchio socialista gli imponeva di lasciare l'Italia, anche se sconfitta militarmente, socializzata, cioè vincitrice sul piano delle innovazioni sociali. La stessa operazione verrà riproposta l'anno successivo. Cianetti al termine della guerra, nel 1947, si trasferì in Mozambico dove morì nel 1976.