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martedì 28 febbraio 2012

I: A proposito delle banche italiane


----- Messaggio inoltrato -----
Da: Rebecchi Adriano <altofiamma@hotmail.it>
A:
Inviato: Martedì 28 Febbraio 2012 20:47
Oggetto: Fw: A proposito delle banche italiane

 
 
Sent: Tuesday, February 28, 2012 8:38 PM
Subject: A proposito delle banche italiane
 
 
Vogliamo dare l'occasione, a quelli che ci accusano di essere i difensori delle banche italiane (sic!), di rinnovare le loro illazioni e riferiamo la notizia della lettera-appello firmata da tutti i responsabili delle banche italiane di ogni tipo, pubbliche e private, grandi e piccole, cooperative e popolari, lettera-appello pubblicata oggi sul "Corriere della Sera".
L'occasione è quella della firma odierna della nuova moratoria sui mutui alle imprese e privati in difficoltà.
Nella lettera-appello si ricorda che : "Queste azioni (le moratorie-ndr) hanno liberato oltre 15 miliardi di euro di liquidità, hanno aiutato 260 mila imprese e 55 mila famiglie in difficoltà per i mutui, consentendo un'espansione del credito molto sostenuta".
E, più avanti : "Dal 2007 al 2011 i contribuenti europei hanno speso 2 mila miliardi di euro per salvare le banche, l'equivalente del nostro debito pubblico. In Italia non è stato speso un euro, grazie al nostro prudente modello di banca commerciale e all'attenta azione di vigilanza svolta dalla Banca d'Italia. Se altrove gli Stati hanno salvato le banche, in Italia le banche, diverse per dimensioni e forma giuridica, forti dei loro tradizionali e saldi legami con famiglie ed imprese, hanno evitato il collasso del debito pubblico. Di ciò l'Italia deve essere orgogliosa". 
Come si vede, la realtà è un po' diversa da quella fantapolitica e fantaeconomica di chi scrive e parla delle banche italiane senza nemmeno sapere come sono fatte e come funzionano.
Probabilmente, per questi pseudo-rivoluzionari del "fanta", è molto più semplice e facile attaccare le banche che prendere posizione, schierarsi e fare proposte serie e non "fanta", sui temi che interessano gli italiani: disoccupazione, precariato, articolo 18, giustizia sociale, equità fiscale, evasione fiscale, sanità, pensioni, sviluppo e poi problemi energeticitrasporti, inquinamento, rifiuti, grandi opere, Tav, ecc. 
Comunque, questo modesto intervento, checché se ne dirà, è a fin di bene, perché ci preoccupiamo del fatto che, con le loro posizioni, scritti e dichiarazioni, questi pseudo-rivoluzionari si fanno solo ridere dietro da tutti quelli che hanno un minimo di conoscenze e una testa per ragionare e non c'è cosa peggiore per degli aspiranti rivoluzionari, anche se pseudo, di essere scambiati per dei comici che sanno solo far ridere.
Dedichiamo questo intervento agli oltre 350 mila bancari italiani, dal più alto dirigente all'ultimo dei commessi o usceri, che meritano il rispetto dovuto a tutti i lavoratori e alla loro professionalità. 
 
Adriano Rebecchi
Nazionalpopolari del Verbano-Cusio-Ossola


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