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sabato 2 giugno 2012

I: L’Occidente non ha accettato l’ipotesi di Damasco sulla tragedia a Hula---- La voce della Russia----

DA NOTARE LA REITERAZIONE DI QUESTI FENOMENI. FIN DAI TEMPI DELLE GUERRE GRECO-PERSIANE. SE NE DEDUCE CHE I COSIDDETTI "RIBELLI", in questo caso mercenari al servizio dei BANKIERI, hanno l'ordine di uccidere per creare situazioni di caos. IL CAOS SI OTTIENE ANCHE con le contraddizioni relative ai massacri. ACCADDE COSI' ANCHE DURANTE LA GUERRA CIVILE SPAGNOLA, MA ANCHE DA NOI, NEL 1944. SI TRATTA DI VECCHIE TECNICHE DI GUERRIGLIA CHE CHI LA COMBATTE ( mi riferisco soprattutto alla ex KGB) DOVREBBE CONOSCERE BENE PER CONTRASTARLA IN MODO ADEGUATO. GV.

----- Messaggio inoltrato -----
Da: Giuseppe Magliacane <giuseppemagliacane@hotmail.com>
A:
Inviato: Sabato 2 Giugno 2012 11:45
Oggetto: L'Occidente non ha accettato l'ipotesi di Damasco sulla tragedia a Hula---- La voce della Russia----

L'Occidente non ha accettato l'ipotesi di Damasco sulla tragedia a Hula

 
Konstantin Garibov
1.06.2012, 15:35
L'Occidente non ha accettato l'ipotesi di Damasco sulla tragedia a Hula
Foto: EPA
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600-800 combattenti dei raggruppamenti armati hanno ucciso gli abitanti civili a Hula perché si sono rifiutati di partecipare all'insurrezione contro le autorità della Siria. Tale è la conclusione preliminare della Commissione istituita da Damasco per accertare le circostanze dell'uccisione di oltre cento abitanti civili una settimana fa.

Le dichiarazioni delle autorità siriane sono una menzogna spudorata,- ha replicato Susan Rice, rappresentante permanente degli USA presso l'ONU. A sua detta non c'è nessuna prova di una simile interpretazione dell'accaduto. L'ipotesi che hanno presentato le autorità siriane non è confermata dalle testimonianze ottenute dagli osservatori dell'ONU,- ritiene la diplomatica americana.- Un giorno prima il tema era stato esaminato all'aperta seduta del Consiglio di Sicurezza dell'ONU. Le singole dichiarazioni fatte al suo termine non consentono di fare conclusioni così esplicite.
Il capo del gruppo investigativo siriano, generale di brigata Qasim Jamal Suleiman ha raccontato che le vittime della strage di massa sono diventate, in particolare, intere famiglie che erano in conflitto con i raggruppamenti armati. Non solo, il generale ha smentito l'ipotesi secondo cui una parte degli abitanti locali è morta in seguito ad un cannoneggiamento. I risultati della perizia non consentono di affermarlo.
Per la "La Voce della Russia" la situazione è stata commentata da Vladimir Sotnikov, analista dell'Istituto di Orientalistica presso l'Accademia delle Scienze Russa:
Le dichiarazioni di portavoce delle autorità della Siria secondo cui i guerriglieri hanno organizzato una strage di sangue in una località siriana nei giorni 25 e 26 Maggio, non sono prive di fondamento. Attualmente la situazione nel Paese è tale che per le autorità militari non ha senso mentire. Infatti, nel caso specifico sono implicati guerriglieri. A quanto pare, quelli che rappresentano l'ala più radicale dell'opposizione siriana. Anzi, è opera di "Al-Qaeda".
La tragedia di Hula ha provocato una nuova pressione, forte e coordinata, dell'Occidente su Damasco. Più di cento paesi hanno espulso gli Ambasciatori siriani. Giovedì gli Usa e l'Ue hanno annunciato delle nuove sanzioni contro la Siria. Venerdì il Segretario alla difesa americano Leon Panetta, come prima, non ha escluso la possibilità di partecipazione delle forze armate statunitensi ad un'operazione militare in Siria. Ma ha precisato che ciò avverrà solo ove vi sia la relativa risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell'ONU. Cosa per il momento impossibile poiché la Russia e la Cina respingono esplicitamente l'intervento militare negli affari interni della Siria.
Su questo sfondo negli ambienti politici russi è stata lanciata l'iniziativa di inviare un contingente di forze dell'OTSC in soccorso della missione di Kofi Annan. A tale proposito il Segretario Generale dell'OTSC Nikolaj Borduzha ha teoricamente ammesso la possibilità di partecipazione della Forza Collettiva di Pronta Reazione alla soluzione del conflitto siriano.

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