SHOAH; COSA NE PENSO IO?
di Filippo Giannini
Da un amico lettore di origine tedesco/ebraica, che indicheremo con A/A, ho ricevuto una mail dal titolo: PELLEGRINAGGIO ALLA RISIERA DI SAN SABBA. Premetto che il signor A/A, per quanto ho letto, non presenta alcun giudizio negativo su Benito Mussolini; anzi
Chi mi legge sa bene che raramente tratto l'argomento Shoah in quanto il mio intendimento primario è la figura e la reputazione storica di Benito Mussolini, come, chi mi conosce sa bene che la figura di Aldolf Hitler è stata da me posta ad un livello non davvero benevolo. Ebbene, in questi ultimi tempi, proprio per i motivi che più avanti approfondirò, l'immagine del dittatore tedesco sta assumendo, nelle mie considerazioni, un giudizio meno severo. Una spiegazione a questo riesame è dovuto alle troppe menzogne che hanno caratterizzato la storiografia dei vincitori.
Se fermate una persona qualsiasi in strada e gli chiedete: <Chi ha scatenato la seconda guerra mondiale?> nove volte su dieci la risposta sarà: <Hitler!>. E una risposta assolutamente non veritiera, o, almeno, storicamente mancante di troppe cause che determinarono quel funesto evento.
Poco sopra ho accennato alle "troppe menzogne che hanno caratterizzato la storiografia dei vincitori"; ebbene una di queste che ha contribuito al riesame di alcuni personaggi, è la maligna dichiarazione del Rabbino Pacifici: <Mussolini faceva parte della soluzione finale>. Invece, come ho ampiamente documentato nel mio volume sull'argomento, fra i principali attori degli avvenimenti dello scorso secolo (Stalin, Churchill, Roosevelt) Mussolini fu l'unico che si oppose con i fatti alle teorie sterminazioniste, sempre che la storia dei 6 milioni di ebrei uccisi nelle camere a gas sia fatto reale oppure esagerato o, addirittura, completamente artefatto.
Prima voglio ricordare un giudizio di Giorgio Pisanò, da me considerato un grande ricercatore. Pisanò ha scritto (Noi fascisti e gli Ebrei, pag. 19): <Si giunse così al 1939, vale a dire allo scoppio della guerra e fu allora che, all'insaputa di tutti, Mussolini diede inizio a quella grandiosa manovra, tutt'ora sconosciuta o faziosamente negata anche da molti di coloro che invece ne sono perfettamente a conoscenza, tendente a salvare la vita di quegli ebrei che lo sviluppo degli avvenimenti avevano portato sotto il controllo delle forze armate tedesche>. E superfluo che evidenzi la macrospicità della menzogna: chi mente in modo così odioso e, direi, ributtante? Il Rabbino Pacifici o Giorgio Pisanò? E allora, dato che di menzogne simili sull'argomento Shoah è tanto ricca la storia (?) come è possibile accettare l'imposizione: "Così è stato e basta"?
Torniamo ora al signor A/A e alla sua mail.
Il signor A/A non presenta su questa mail (e su altre spedite in precedenza) alcun dubbio sulle tesi sterminazioniste, ma le estende anche all'esistenza di un campo di sterminio nella Risiera di San Sabba. E innegabile che quanto scrive il signor A/A è con il cuore angosciato; leggete alcuni stralci: <Ci sono fatti che non possono essere cancellati dalla mente, anche se dolorosi e raccapriccianti. Si può forse arrivare a dimenticare un terremoto, un'inondazione o altri gravi sconvolgimenti dovuti a cause naturali, ma quando è l'uomo stesso a causare direttamente il sovvertimento dei valori universali non c'è cura migliore che affidare alla storia ogni vicenda di sofferenza affinché ne derivi il giusto ammonimento. Ma non basta, la storia non basta! Ci vuole il presente di una coscienza collettiva che ha acquisito ed elaborato l'orrore e ne ha ricavato gli elementi per il riscatto. E qui devo pur dire che lo scoramento tende a sopraffare ogni speranza. L'indifferenza di tanta gente verso la shoah è pari a quella dimostrata dai passanti che incontrando un ferito disteso a terra, lo scavalcano come un intralcio, senza pensare a soccorrerlo (
)>. E tutto giusto, ma se quel ferito, non fosse tale? Perché tale non è riconosciuto da coloro che lo scavalcano? Oppure se quel ferito non è mai esistito? Perché non prendere in considerazioni queste ipotesi, minacciando, addirittura, l'incarcerazione? Chi non sarebbe felice se si dimostrasse che quelle atrocità non sono mai avvenute e riscattare così l'umanità intera, in primis la Germania stessa? Invece
Se inizialmente non mettevo in dubbio quanto mi si raccontava sulla shoah, ad un certo punto di fronte a queste interpretazioni così stridenti su un avvenimento specifico, di fronte alla richiesta di sanzioni così draconiane, sì, allora i dubbi si sono presentati, e si sono moltiplicati. Perché non fu permesso al professor Moffa di tenere una conferenza sull'olocausto ebraico all'Università di Teramo? Perché alcuni studiosi che indagavano sulle modalità dell'uso dei gas delle camere della morte sono stati imprigionati in Francia, in Germania, in Canada e altrove, colpevoli unicamente di svolgere la loro attività professionale?
La Risiera di San Sabba? Su questa materia Giorgio Pisanò ha presentato una serie di prove circa la non esistenza, in quel campo, di alcun lager di sterminio. Ritengo sufficiente, per non tediare più di tanto i lettori, citare solo alcuni argomenti:
1) Nella ex Risiera era stato realizzato un campo di transito per prigionieri ebrei e per partigiani che venivano poi smistati nei lager tedeschi.
2) Nella Risiera non era mai esistito un campo di sterminio e tanto meno vi erano stati massacrati oltre quattromila prigionieri; ma vi erano stati brutalmente assassinati una ventina di persone delle quali, si conservano nomi e cognomi.
3) Nessuno, ripeto nessuno, aveva mai parlato a Trieste, dal 1945 fino agli inizi del '60, di un campo di sterminio nella ex Risiera. Nessun cenno da parte dei partigiani di Tito che avevano occupato tutta la zona, né alcun cenno da parte dei comandi britannici che li avevano sostituiti. Nessun accenno anche da parte degli storici antifascisti come Carli Ballala, Secchia, Giorgio Bocca. Tutti zitti per venti anni.
4) Nessuna prova sull'esistenza del campo di sterminio emerse nel corso del processo celebrato nel 1976 a Trieste contro gli aguzzini tedeschi i quali, sicuramente, si erano macchiati nella Risiera di alcune decine di omicidi.
Giorgio Pisanò conclude che il campo di sterminio di San Sabba fu letteralmente inventato negli anni Sessanta per contrapporlo alla verità, questa autentica perché autentici erano i morti estratti dalle foibe carsiche di molte migliaia di italiani, massacrati dai titini con l'ausilio dei partigiani italiani, comunisti e non comunisti.
Per concludere l'argomento campo di sterminio di San Sabba, ecco come rispose Giorgio Pisanò alla domanda sul perché <dopo 25 anni è saltato fuori questo campo di sterminio>. <E semplice, perché agli inizi degli anni Sessanta si cominciò a parlare delle foibe carsiche e dei diecimila italiani che vi erano stati assassinati dentro dai comunisti slavi con la complicità dell'antifascismo italiano. E così si inventò un campo di sterminio nella Risiera che venne costruito mentre era Sindaco di Trieste Spaccini, con uno stanziamento di oltre cento milioni deciso dal Comune agli inizi degli anni Sessanta. In definitiva, una menzogna edificata con i soldi dei triestini>.
Accantoniamo ora l'argomento San Sabba e volgiamo l'attenzione più a est. Qualcosa di molto grave era avvenuto nell'Urss e lo testimonia lo storico russo Arkady Vaksberg nel suo libro Stalin against the Jews. Lo scrittore russo sostiene, dopo accurate ricerche in archivi riservati, che il numero degli ebrei eliminati da Stalin è stato <presumibilmente di 5 milioni>. Ecco, allora un'altra domanda mi sorge spontanea: perché si ricordano solo i 6 milioni di ebrei eliminati per ordine (un ordine oltretutto di cui non si trova traccia) e mai i 5 milioni eliminati dalla Russia comunista? Forse i morti ebrei uccisi per ordine di Hitler erano più morti dei morti eliminati per ordine di Stalin?
Ben Gurion, il padre fondatore di Israele avrebbe potuto fermare o, almeno, limitare l'entità dell'Olocausto, ma non lo fece. Il perché lo spiega la storica ebrea Idith Tzertal: <Il salvataggio di 100 o 1000 ebrei era soltanto un'operazione marginale per Ben Gurion. Egli era per operazioni in grande scala, di conseguenza aveva escluso piccole operazioni di salvataggio. Ben Gurion non aveva mai dato un gran peso al problema del salvataggio degli ebrei; considerava, invece, più importante la fondazione dello Stato ebraico, perché in questo vedeva una soluzione futura alla questione ebraica e, anche allo sterminio di massa>. "Anche allo sterminio di massa"; che l'autore del libro "L'industria dell'Olocausto", fosse in realtà Ben Gurion? E l'odio che oggi gli ebrei provano per Benito Mussolini dipenda dal fatto che il dittatore italiano, a dispetto dell'alleanza con Hitler, ha salvato decine di migliaia di ebrei, nel periodo bellico e pre-bellico, a differenza di quanto fecero i paladini della democrazia e libertà: Stalin, Churchill e Roosevelt?
Per concludere, quanto ho citato è solo una microscopica parte dei motivi dei miei dubbi sulla veridicità ufficiale, quella, cioè, che ci vogliono imporre, anche minacciando la detenzione.
No! Caro amico A/A, sarei disonesto con me stesso. Dovete voi accettare il dialogo.
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