Prefazione
Com'é nella nostra consuetudine dei festeggiamenti solstiziali iniziamo le celebrazioni de Il Sole Invitto, edizione 2010, l'8 dicembre con la presentazione del libro di Lucilla Pavoni sulla tradizione contadina marchigiana, il titolo é "La Figlia del Sarto", l'evento si svolge nella sala Consiliare del Comune di Treia (vedi comunicato sottostante).
Altre manifestazioni a seguire saranno la festa di Santa Lucia del 13 dicembre con una passeggiata fino all'antica chiesa diroccata dedicata alla santa, che si trova lungo il percorso di uno storico sentiero francescano di Treia. Poi mi sposto in Emilia dove festeggeremo il solstizio invernale e compiremo il rito della consueta passeggiata notturna della "Notte senza tempo" del 31 dicembre, accogliendo così il veniente anno sperduti nella natura… Forse durante i giorni a cavallo fra Capodanno e l'Epifania riuscirò anche a fare un salto a Calcata, dove nel frattempo i miei successori Sofia e Felix stanno preparando diverse strenne ed addobbi naturali natalizi (stelle di sapone naturale, pigne dipinte, etc.) nonché frutti colorati di Calcata (cachi, noci e nocciole dorate), che resteranno esposti nella sede del Circolo Vegetariano VV.TT., in via del Fontanile snc a Calcata. Per le attività calcatesi potete chiamare allo 0761/587200. Infine sarò di ritorno nel mio "buen retiro" di Treia per la festa della Befana degli animali del 6 gennaio 2011 e per la chiusura delle celebrazioni de "Il Sole Invitto 2010".
Comunque cominciamo con il programma dell'8 dicembre di Treia:
Con il patrocinio del Comune si svolge a Treia (Macerata) un importante appuntamento culturale. Il giorno 8 dicembre 2010 viene presentato al pubblico "La Figlia del Sarto" di Lucilla Pavoni, uno scrigno prezioso e magico di racconti e memorie del passato marchigiano, di vita contadina, di solidarietà umana, di aneddoti sulle diverse abitudini sociali e sulle profonde differenze ed alienazioni che sono andate sviluppandosi in questa regione (come d'altronde nel resto d'Italia e del mondo) a partire dagli anni '60 del secolo scorso, con l'avvento dell'industrializzazione pesante e del consumismo. Lucilla é una ecologista antelitteram ma forse limitare le sue qualità con un'etichetta é persino restrittivo ed inopportuno. Infatti la saggezza da lei dimostrata é vera in ogni contesto, sia nel passato che nel futuro.
Programma dell'8 dicembre 2010 – Sala Consiliare di Treia
h. 16.30 – Apertura della Sala Consiliare al pubblico e inaugurazione della mostra di disegni originali, ispirati al testo, di Domenico Fratini, ed esposizione di foto d'epoca, pubblicate nel testo, raccolte da Nazareno Crispiani.
h. 17.00 – Benvenuto del Sindaco Dr. Luigi Santalucia e Vicesindaco Dr. Corrado Speranza.
Introduzione di Paolo D'Arpini, presidente del Circolo Vegetariano VV.TT.
Presentazione del testo e dell'autrice a cura della Dr.ssa Elisabetta Raponi
Lettura di brani tratti dal libro recitati dell'autrice stessa
Esecuzione di brani musicali popolari antichi con l'organetto
La manifestazione si conclude con una degustazione di prodotti contadini locali.
Info. circolo.vegetariano@libero.it – Tel. 0733/216293 – 338.7073857
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Alcune indicazioni sul significato de Il Sole Invitto
"Lo spirito non può essere scisso dalla materia, sono espressione l'una dell'altro. Il naturale afflato che si manifesta di fronte alla meraviglia di sé e del mondo…" (Saul Arpino)
La festività del Dies Natalis Solis Invicti ("Giorno di nascita del Sole Invitto") veniva celebrata nel momento dell'anno in cui la durata del giorno iniziava ad aumentare dopo il solstizio invernale.
La "rinascita" del sole. Il termine solstizio viene dal latino solstitium, che significa letteralmente "sole fermo" (da sol, "sole", e sistere, "stare fermo").
Infatti nell'emisfero nord a partire dalla metà del mese sino agli ultimi giorni dicembre il sole sembra fermarsi in cielo (fenomeno tanto più evidente quanto più ci si avvicina all'equatore). In termini astronomici, in quel periodo il sole inverte il proprio moto nel senso della "declinazione", cioè raggiunge il punto di massima distanza dal piano equatoriale. Il buio della notte raggiunge la massima estensione e la luce del giorno la minima. Si verificano cioè la notte più lunga e il giorno più corto dell'anno.
Subito dopo il solstizio, la luce del giorno torna gradatamente ad aumentare e il buio della notte a ridursi fino al solstizio d'estate, in giugno, quando avremo il giorno più lungo dell'anno e la notte più corta. Il giorno del solstizio cade generalmente il 21 dicembre, ma per l'inversione apparente del moto solare diventa visibile il terzo/quarto giorno successivo. Il sole, quindi, nel solstizio d'inverno giunge nella sua fase più debole quanto a luce e calore, pare precipitare nell'oscurità, ma poi ritorna vitale e "invincibile" sulle stesse tenebre… Tutto parte da una osservazione attenta del comportamento dei pianeti e del sole, e gli antichi, per quanto possa apparire sorprendente, conoscevano bene gli strumenti che permettevano loro di osservare e descrivere movimenti e comportamenti degli astri.
Nel contempo il significato esoterico é anche quello della vittoria del reale che smaschera il fittizio, cioè quel che é vero, la crescita luminosa, diviene evidente mostrando così la finzione dell'apparire.
In questa epoca materialista viviamo in un mondo dove, nella penombra, il falso e l'artifizio hanno preso il posto del vero e del semplice. Questo è il meccanismo dell'apparenza che prende il posto del "naturale" -dell'intrinseca verità- e che favorisce gioco sterile dell'esteriorità. La seduzione della tenebra è allusione e miraggio, con essa si mostra ciò che l'altro vorrebbe vedere, è semplice barbaglio proiettivo di una immagine costruita a misura per attrarre l'altro. E chi è l'altro? Chi svolge la funzione separativa tra l'io e l'altro? Perché si sente la necessità di appropriarsi della attenzione dell'altro?
L'apparenza insomma è camuffamento mentre la chiara visione, potremmo dire la "chiaroveggenza" che si accompagna alla "luce" dell'intelligenza, é rappresentata dal Sol Invictus, ovvero la capacità percettiva di scorgere il bello in ciò che è, senza orpelli, senza luminarie, senza zavorra inutile di finzione incipriata.
Paolo D'Arpini
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