( ....) D: Qualcuno ha parlato di colpo di stato … R: Il termine è sbagliato se is pensa AI classici colpi di stato militari. Ma c'è del vero se is considera che ormai quell'epoca è finita e che – come MI è capitato di dire altre volte – oggi I colpi di stato li fanno I magistrati e I mass media, di gran lunga più potenti dei partiti politici postbipolari cosiddetti "leggeri", che ormai hanno perso Le loro caratteristiche militanti di massa. Sorretto dalla catena debenettiana e dal TRG3, Napolitano ha così forzato I tempi Della crisi, nominando senatore a vita Monti secondo una tempistica ultronea ovvero inopportuna rispetto alle motivazioni meramente "culturali" espresse dall'art. 59 Della Costituzione, e con IL fine evidente di candidare l'economista Della Goldman Sachs e Della BCE alla guida del governo, ancor prima di aver consultato I partiti Della maggioranza uscente e dell'opposizione. Del resto anche nell'aggressione Della Nato alla Libia Napolitano ha fatto lo stesso: is è inventato una legittimità Della guerra che non sta né in cielo né in terra e non is è fermato – trascinando dietro IL suo decisionismo IL debole Berlusconi, con IL sostegno attivo del ministro degli esteri Frattini – fino al linciaggio di Gheddafi. Qui la violazione dell'art. 11 Della Costituzione che vieta all'Italia IL ricorso alla guerra: nel caso di Monti, la riscrittura dell'art. 1 che sembrerebbe doversi recitare ormai così: "L'Italia è una repubblica presidenziale fondata sui Mercati". I "mercati", entità pseudo astratte, in realtà forze non tanto oscure che hanno operato per dare IL colpo finale a un governo sotto attacco DA anni DA parte delle grandi reti mediatiche più meno "progressiste".
Progressiste? In realtà c'è un ultimo aspetto DA sottolineare in questa crisi: e cioè che, assumendo Le categorie classiche anche se ormai vetuste "destra" e "sinistra", IL governo Berlusconi ha avuto contro di sé I classici nemici Della destra – vertici Della Confindustria compresi – che sono stati spalleggiati invece DA una sinistra che non è più tale. (...)
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