LE SUE CONSIDERAZIONI SONO RILEVANTI. AD ESSE RISPONDO ORA MOLTO SINTETICAMENTE, CI SEGUA COMUNQUE SU ALBAMED, perchè continueremo a lungo il discorso. IL PROBLEMA DELLA LIBIA VA OLTRE LE IDIOZIE CHE DICONO ABITUALMENTE. LE MANDERO', ASSIEME A QUESTO MESSAGGIO, UN INTERVENTO DI NAPOLIBERA CHE DESCRIVE "SAPIENTEMENTE" ciò che una persona, solitamente informata dei fatti, ipotizza sulla questione e sui comportamenti "reali" del governo italiano. (Ho seguito, quest'anno, un Corso dal titolo: Servizi Segreti, Intelligence e geopolitica, con il contributo dei più importanti insegnanti italiani sull'argomento. Veramente molto interessante perchè vi si dimostra che ciò che appare NON è lo specchio della realtà.) Tornando a NOI: L'Unità d'Italia è arrivata molto tardi, almeno rispetto ad altri paesi, e nel pieno del PREDOMINIO mondiale dell'Inghilterra.E NON SOLO! Mentre prima del 1861 la lotta si svolgeva in prevalenza sull'Atlantico, con l'unità nazionale, favorita, ma in contrasto tra loro, da Francia ed Inghilterra, l'APERTURA DEL CANALE DI SUEZ ha ridato importanza strategica fondamentale al Mediterraneo e quindi all'Italia ( considerata SEMPRE come espressione geografica, termine che NON significa affatto che l'Italia valga solo per quello, ma che essa si trova COMUNQUE al CENTRO del Mediterraneo). Di conseguenza, mentre le altre potenze agivano ad escludendum il nostro paese, noi dovevamo trovarci un qualche ubi consistam. E questo fu trovato, e non poteva essere diversamente, in Libia ed in Albania. Le due sponde strategiche irrinunciabili del nostro paese. L'avventura coloniale però è altra cosa, e si svolse nelle uniche zone conquistabili, cioè lasciate libere dalle due potenze in lotta fra loro per il controllo delle VIE africane, prima ancora che delle materie prime. L'Inghilterra era interessata alla VIA VERTICALE ( meridiano + 1 e +2 su Greenwich) e la Francia alla VIA OPRIZZONTALE (Parallelo 15 Nord). Lo scontro fu evitato a Fachoda, quando le due potenze coloniali sfiorarono la guerra. In quel momento l'Italia dimostrò la sua grande debolezza subendo sconfitte memorabili ( Macallè, Dogali ed in fine ADUA, perdendo quel residuo di credibilità che in qualche modo si era conquistata con Garibaldi. (Ma SOLO con Garibaldi!) La conquista dell'Etiopia, nel 1936, pertanto, si rendeva necessaria e fu, inutile dirlo, la vera causa per la quale l'Inghilterra ci FECE LA GUERRA. Inutile fu il favore che che le facemmo entrando in guerra al suo posto durante la rivoluzione spagnola. Così stanno le cose: la Libia per NOI è necessaria in quanto QUARTA SPONDA, come l'Albania, e qualsiasi stratega militare lo sa perfettamente. Noi entrammo in Libia, per un accordo europeo globale, era d'accordo anche Guglielmo II, profittando della crisi dell'Impero Ottomano. Va ricordato, comunque, che l'accordo Sykes-Picot del 1915-16 (vigente ancora oggi ) siglava la spartizione di tutto il Vicino Oriente (ad excludendum il nostro paese). Che il nostro sistema informativo fosse informato di quanto bolliva in pentola va dato per scontato. Il fatto è che, come più volte ripetuto dagli insegnanti del corso che sto seguendo, un conto è sapere in anticipo cosa accadrà ed un conto è avere i mezzi per contrastarlo. Dirò di più. Ho l'impressione che gli incontri in suolo italiano con Gheddafi siano stati attivati PROPRIO in funzione preventiva, Che Gheddafi fosse informato è sicuro. Altrimenti NON avrebbe avuto i mezzi sufficienti per contrastare l'assalto dei mercenari amerikani. E' anche matematicamente sicuro che i servizi segreti israeliani hanno clamorosamente sbagliato nelle loro previsioni. Per quanto riguarda il povero Vittorio, di cui apprezzo il sacrificio, ( forse avvenuto in seguito al suo scontro verbale coll'israeliano Saviano??) devo purtroppo dire che tutti quelli che agiscono d'impulso, spinti dalla generosità ma senza conoscere gli schemi della geopolitica, sono destinati a soccombere. CONCLUSIONE: cosa potrà accadere in futuro?? Io credo che potrà accadere DI TUTTO, ma che la Libia resterà sempre nella sfera d'influenza dell'Italia. Anche se, per poter continuare, saremo costretti a dare una pugnalata ad un vecchio amico, creato proprio da NOI. Non dimentichiamo il caso USTICA. ( Una trentina di morti italiani...) Cordiali saluti. GV.--- Gio 28/4/11, maria l. <thefullofthemoon.magick@gmail.com> ha scritto:
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giovedì 28 aprile 2011
R: la questione libica e niente è come sembra...
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