Ogni volta che si avvicinano le feste di fine anno, ed anche quest'anno che festeggiamo fra l'Emilia, il Lazio e le Marche, eccoci qui pronti ad inviare comunicati di sensibilizzazione per abbassare i consumi di carne e per "informare" le amministrazioni sul rischio "botti di capodanno. Non che le istituzioni non siano consapevoli di questi rischi, tant'è che ogni anno il bollettino di guerra si arricchisce di qualche morto e ferito in seguito agli scoppi.. ma il problema permane soprattutto per i viventi passivi, ossia gli animali. Fortunatamente, a partire dagli anni settanta del secolo scorso, le voci animaliste sono cresciute di tono e di numero, un tempo esistevano solo l'Unione Animalista di Alberto Pontillo (da una cui costola nacquero in seguito la LAV e gli Animalisti Italiani), l'AVI di Alberto D'Elia (da cui sorsero l'AVA e l'UVA), la LAC di Carlo Consiglio ed il solitario naturista Nico Valerio. Ma a dire il vero ad occuparsi di animali selvatici i primi fummo noi del Circolo Vegetariano VV.TT. forse anche per la nostra esistenza all'interno del Parco del Treja (alle porte di Roma). Ed ormai sono parecchi anni che rivolgiamo alle istituzioni la preghiera di interdire lo scoppio di mortaretti e bombe carta per la ricorrenza del capodanno, soprattutto nelle aeree rurali, montane e suburbane, come la nostra. Questo per tutelare le orecchie e la salute dei viventi, costretti a sottostare alla sfuriata selvaggia di botti continuati, che spesso iniziano ben prima della fine di dicembre e terminano ben dopo i primi di gennaio. Ricordo ad esempio che a Calcata il bombardamento selvaggio comincia già con le feste dell'Immacolata e di Santa Lucia, continuando a Natale per concludersi -o meglio rabbonirsi- all'Epifania, talvolta giungendo sino alla festa di Sant'Antonio Abate (eufemisticamente chiamato il protettore degli animali.. sic!).
Ma se l'uomo soffre per i rumori molesti figuriamoci quanto soffrono gli animali, e non solo i cani ed i gatti, soprattutto quelli selvatici.. che riconoscono gli scoppi come segnale delle sparatorie con cui vengono accolti durante quasi tutto l'arco dell'anno (da belluini cacciatori di frodo e non).
Già, inoltre in questo periodo dell'anno fa freddo e la sopravvivenza è dura.. e nei parchi e nelle rare zone protette.. magari le volpe, i tassi, gli istrici, i cinghiali.. sono riusciti a trovare un anfratto ed ecco che gli spari, continuati e in crescendo, li terrorizzano sino a farli fuggire dai ripari… Ma dove possono rifugiarsi?
In un parco come quello del Treja, che è un budello lungo il fiume, vi sono due paesi rinomati per gli schioppi di fine anno e questi sono Calcata e Mazzano. Gli animali selvatici non possono sfuggire al bombardamento, debbono soffrire in silenzio –loro- mentre gli orgiasti si divertono a rintronarli.
Vorrei quindi approfittare degli auguri collettivi di fine anno per incoraggiare le amministrazioni dei parchi, nazionali e regionali, di farsi promotrici di una moratoria sugli spari di mortaretti e fuochi artificiali nelle aree protette.
Rammento -ad esempio- che nelle norme di attuazione del Parco del Treja vi sono strette indicazioni contro le molestie agli animali selvatici e siccome Calcata e Mazzano ricadono nel perimetro del Parco, la Regione Lazio e l'Ente Parco, dovrebbero intimare alle amministrazioni locali di proibire questi innecessari ed anzi nocivi rumori molesti… anche per il rischio di incendi nella boscaglia.
Anche gli animali da cortile o gli armenti da stalla hanno l'udito molto più sviluppato di quello umano e le forti esplosioni li gettano nel panico, inducendoli a reazioni istintive e incontrollate, come gettarsi nel vuoto, scavalcare recinzioni e fuggire in strada mettendo seriamente a repentaglio la loro incolumità e quella degli altri. Sullo stesso tema ho qui anche una dichiarazione contigua: "Per gli animali selvatici la mezzanotte del 31 dicembre è un momento d'inferno - conferma Massimo Vitturi, del settore fauna LAV - il rischio maggiore riguarda gli uccelli che vivono nei pressi delle aree urbanizzate".
Le improvvise detonazioni, infatti, determinano negli uccelli che riposano sui posatoi notturni, spesso in colonie molto numerose, istintive reazioni di fuga che, unite alla mancanza di visibilità, causano la morte di molti di essi, soprattutto per eventi traumatici, derivanti dallo scontro in volo con edifici od alberi.
Comunque per farci almeno in parte perdonare della crudeltà ed indifferenza umana per i nostri fratelli minori, il Circolo Vegetariano VV.TT. ha lanciato, da una ventina d'anni, la consuetudine della Befana per gli animali, a conclusione dei festeggiamenti del Sole Invitto, in cui invitiamo i nostri associati e simpatizzanti, in qualsiasi parte d'Italia risiedano, di andare a passeggio in campagna e nei parchi il giorno dell'Epifania, il 6 gennaio, portando con sé granaglie, pan secco ed altre vivande (residuo delle bisbocce natalizie) che potranno essere lasciate in vari angoli e crocicchi, od in prossimità di fiumi e fontane, in modo da nutrire e beneficiare gli animali selvatici, gli uccelli ed anche i pesci. Personalmente io quest'anno mi troverò per quella ricorrenza sotto le rupi di Treia (Macerata), chi volesse accompagnarmi può farlo prendendo appuntamento e contribuendo così all'opera pia.
Buon 2011 a tutti, voi che leggete, Paolo D'Arpini
Per appuntamento: circolo.vegetariano@libero.it – 0733-216293
http://www.circolovegetarianocalcata.it/?s=befana+degli+animali
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