Da: Altieri <agernova@libero.it>
Oggetto: Re: [georgiusvitalicus] Il parere di Paolo D'Arpini sulla donazione di organi
A: "Giorgio Vitali" <vitali.giorgio@yahoo.it>
Cc: "europeanconsumers" <europeanconsumers@yahoogroups.com>
Data: Martedì 21 dicembre 2010, 01:20
solito macello per vendere anti-rigetto
rigettiamoli !!!
ad ognuno il proprio destino
curati e camperai cent'anni... anzi in eterno
ad ognuno i propri organi...
e le proprie cellule staminali... se proprio vogliamo parlar di scienza
saluti
Prof. Altieri
Il giorno 15/dic/10, alle ore 19:19, Giorgio Vitali ha scritto:
A proposito di donazione di organi....
Ci andrei cauto a reclamizzare la donazione degli organi... di cui ho visto si é costituito un gruppo anche a Viterbo. Ben conoscete -immagino- la realtà sugli espianti di organi, che debbono essere tolti da un organismo vivo per poterli trapiantare con successo. Sul fatto poi che la cosidetta "morte cerebrale", condizione per l'espianto di organi, sia veramente irreversibile esiste la prova contraria: il 4 febbraio 2010, un uomo in coma vegetativo da 5 anni è riuscito a comunicare con i medici usando il pensiero, nell'ambito di uno studio che secondo gli scienziati cambierà le modalità di cura dei pazienti in stato vegetativo.
E così le certezze sui comi vegetativi, ora sono scardinate da nuove tecnologie di risonanza magnetica funzionale, che hanno evidenziato attività di pensiero in corpi paralizzati, questo basta a sconfiggere il falso concetto di "morte cerebrale" dichiarata a cuore battente ed imposta da leggi inique per favorire il business degli espianti/trapianti.
Vi segnalo qui dabbasso alcune lettere ricevute recentemente su questo controverso tema:
Cari Soci e Simpatizzanti,
molto possono fare gli insegnanti nella formazione critica dei propri studenti. Soprattutto possono impedire che le associazioni pro-trapianti entrino nella scuola a seminare pensieri di morte e di donazione organi. Vi ricordiamo che ci sono stati bambini che si sono suicidati, giustificando il loro gesto con la donazione d'organi: Alberto Fraccaroli, 12 anni di Villafranca (Verona), si è sparato in testa; Andrea, 15 anni, di Torino si è impiccato; S.C., 17 anni di Marsala si è impiccato.
L'aggressiva propaganda nelle scuole sconvolge la mente dei più deboli. Tutti e tre sono stati indotti a credere che il prelievo si effettuasse su morti veri, mentre invece furono atti tragici e inutili.
Dato che la penetrazione nelle scuole (e nelle istituzioni in generale n.d.r.) è diventata pesante, i professori hanno il dovere di correggere la mala informazione attivamente, per non tradire il ruolo che ricoprono.
La Segreteria
www.antipredazione.org
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Sent: Sunday, November 21, 2010 9:12 PM
Cari consoci, in una mia classe prima liceo ho assegnato il tema "Il problema dei trapianti". Qualcuno l'ha svolto in modo moderatamente critico (il "commercio di organi").
In sede di correzione ho potuto così spiegar loro la drammatica realtà degli espianti. Ottimo successo: tutti attentissimi, nessuna delle obiezioni che mi attendevo, anzi reazioni del tipo "E' vero, ora capisco…". Che l'espiantando sia vivo lo hanno spontaneamente detto loro.
E ho informato della vostra/nostra esistenza.
Cordialmente
F. D.
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Mi vengono i brividi. Dopo gli ultimi casi di epatite C, incolpevolmente contratta per colpevole trasfusione di sangue infetto, vengo a sapere, per e-mail ricevuta, che il Comune di Modena, sulla donazione (di organi) ci va deciso: dopo preventiva istruzione, 1.300 studenti delle Medie Inferiori (età: anni 11-14), li si vorrebbe trasformare in "educatori della società civile", fino a farli partecipi, addirittura, di un gioco, di fresca e macabra invenzione: "Trapiantopoli". In tale età, in cui ancora si sta crescendo (o meglio, adolescendo) fisicamente, psichicamente, emotivamente, ecc. si vada sì a fondo nell'istruzione adatta a quell'età, ma, invece che parlare di sacche di sangue, espianto, e simili, si usi quel tempo ad insegnare italiano, lingue straniere, scienze, lavori artigianali, a ballare, a mangiare di meno, a non bere alcolici, a fare regolarmente sport (il nuoto in primis: se cadi in acqua così non ti anneghi), e, soprattutto, a non dimenticarsi del dialetto. Sarà meno cerimonievole dell'italiano, ma da codesta sua rozza ruspanza, ci si può aspettare il miracolo: che qualcuno, inorridito dal venire a sapere che i trapianti si fanno "a cuore battente", cioè mentre si è ancora vivi, istintivamente rifiutando tale trattamento, si lasci andare ad inveire con un sapido e colorito "ma va a caghèr!
Gianfranco Mortoni
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Spero con ciò di aver aperto una fessura nella vostra consapevolezza sul vero motivo per cui la medicina ufficiale "privilegia" il trapianto di organi.
Paolo D'Arpini
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Postato da Giorgio Vitali su georgiusvitalicus il 12/15/2010 09:31:00 AM
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