Nel confermare quanto scritto da buon Pantano, (PANTA...REI...) colgo l'occasione per aggiungere che qualsiasi evento storicamente definito RISENTE anche della COMPLESSITà insita nella società "vivente". E NON solo! Subentrano sempre altri fattori, fra cui l' ETEROGENESI DEI FINI, per cui un certo progetto, preparato a tavolino con tutti i crismi ed i cristi, si ribalta o va in fumo per colpa di un ingranaggio NON sufficientemente OLIATO. La questione degli interessi pagati a "Lorsignori" per le "spese di guerra" è causa e concausa di molte vicissitudini. Ad esempio, fu proprio le garanzie che un Governo Mussolini poteva dare a questi "creditori" che facilitò di molto il suo "accesso" al potere in Italia. Con TUTTE le conseguenze che conosciamo. Stesse cose devonsi dire in relazione al quadro geopolitico. Cosicché: che è, ieri come oggi, il più interessato ad avere una testa di ponte in Palestina, definita da sempre "asse che unisce l'Arabia all'Europa"? USA, GB, Finanza Internazionale legata al petro/gas? Oppure ALTRI? ( Per inciso: la Germania ha appena finito di pagare ai "vincitori" i danni della Guerra 15-18!! Che farà dei soldi rimanenti?? Domanda non oziosa.) Dal punto di vista geostrategico bioenergetico: è sempre bene controllare una volta al giorno la carta geografica ( non perchè il quado cambia, ma perchè ci si dimentica spesso della posizione reciproca dei singoli paesi.) Ulteriore domanda: se un paese non paga i debiti cosa fanno?? Gli comprano un altro Fini??? Infine esistono anche presupposti di tipo ideologico o religioso. Vedi l'ostinazione nazista a colpire l'URSS anzichè gli amici inglesi. Oppure la scelta atlantica del MSI, a mio avviso causa principale del SALTO ideologico fra RSI e neofascismo nonchè all'origine dell'equivoco storiografico e mediatico sul fascismo. MANCA ancora una storia ragionata dell'Italia post-unitaria vista in ottica geopolitica. C'è una visione della Lotta politica in Italia di Oriani ( machiavellico/mazziniana) che andrebbe ampliata sulla base dei reali conflitti del XX secolo. GV.
--- Mar 28/12/10, Antonio Pantano <pantanoantonio@ymail.com> ha scritto:
Da: Antonio Pantano <pantanoantonio@ymail.com> Oggetto: meditazioni su: [tribunadiciviumlibertas] Il buon Romano, per non attirarsi gli strali poteva parlare d'altro. A: "Federica Polegri" <federica.p@optusnet.com.au>, "Marco Clarke" <clarke@email.it>, bozza.avvocati@email.it, "Savino Frigiola" <s.frigiola@virgilio.it>, "don floriano abrahamovicz" <donfloriano@domusmarcellefebvre.it>, "Giorgio MAIL2" <vitali.giorgio.vitalicus@blogger.com> Cc: "Giorgio Vitali" <vitali.giorgio@yahoo.it>, "Maurizio Barozzi" <maufil@alice.it>, "Enrico Galoppini" <enrico.galoppini@tin.it>, "VEIENTEFURENTE" <veientefurente@alice.it>, romolosabatini@libero.it, "Giannetto Bordin" <bordin.boiachimolla@tiscali.it>, "Antonio dr Grego" <antgrego@yahoo.it>, "Antonio Pantano" <pantanoantonio@ymail.com>, "Roberto Ficini" <roberto1011@libero.it>, "Roberto Cozzolino" <omeoron@virgilio.it>, "Giuseppe Magliacane" <giuseppemagliacane@hotmail.com>, "Maurizio MESSINA" <mames48@yahoo.it>, "Giuseppe Turrisi" <giuseppeturrisi@leonardo.it>, "Roberto Sestito" <mystes@oi.com.br>, "GianMario Monaldo" <gianmariomonaldo@alice.it>, "Nazzareno Mollicone" <nmollic@tiscalinet.it> Data: Martedì 28 dicembre 2010, 10:23
Entro, per impulso dettato dalla necessità di "far guardare oltre Gerusalemme e le Colonne d'Ercole"(secondo Ezra Pound), in sintesi sull'argomento, che costringe odierni miopi ed appassionati polemisti a congetture di parte. Devesi prescindere dai "diritti dei popoli", millantati da chi usa strumentalmente il "verbo democratico" per sottomere l'umanità. Leggendo la storia, a partire dal 19° secolo, la via della seta e delle spezie (cioè delle materie "costose") fu surrogata dalla via del petrolio. Ergo: Bagdad e la ferrovia dall'Europa sottratta ai germanici (che l'avrebbero costruita) dai britannici, non per "volontà civilizzatrice", ma per sottomissione dell'area (odierni Irak, Iran, Afganistan, Arabia peninsulare, e dintorni) a fine di controllo e sfruttamento. Petrolio che fu "motore" (anche col monopolio dell'acciaio e dei prodotti bellici) della prima guerra mondiale. L'Italietta godè di qualcosa - Tripolitania e Cirenaica - che, a guerra finita, fu "definita personalmente" tra Vittorio Emm. Tre, modesto sovrano ma scaltro numismatico, e la Sinclair del gruppo Rockefeller, con accordo segreto relativo a prospezioni concessorie in loco -a quote superiori a km. 5, eseguibili solo dalle tecniche americane -, poi tentate di "rivelazione" dal deputato socialista Matteotti il 10 giugno 1924, col noto esito (dati sconosciuti dal Primo Ministro del tempo, uscito vittorioso alla grande dalle elezioni un mese prima). Balfour e LLoyd George "dovettero" impostare il problema "palestinese" sotto il peso (si studino le memorie del secondo!) dei "graziosi prestiti bellici" imposti da magnati della finanza controllante gli USA, che pretesero ed ottennero, a guerra vinta, oltre 7 miliardi di US$ dalla Gran Bretagna insieme con altra messe copiosa dagli altri "alleati", tra i quali anche l'Italietta (oltre 2,5 miliardi US$), che lasciò risolvere la "bollentissima quistione" al Mussolini, posto al governo alla fine del 1922 (il debito fu assolto con mutuo quindicennale contratto con la banca Morgan, estinto il 31.7.1939! 33 giorni dopo Gran Bretagna e Francia - "controllate dalla finanza USA" - dichiararono la seconda guerra mondiale, col pretesto di "proteggere la Polonia", spartita tra Germania ed URSS (controllata, questa, dalla grande finanza americana! Si studi "Bretton Woods" e le determinazioni sulla URSS, scadenti il 1989!). Lo scacchiere mondiale è ancora oggi sotto il tallone di quelle "decisioni" (la penisola araba è ...saudiana, controllata da petrolieri alla "Bush"). Il prezzo del petrolio (più del gas!) è ogni giorno "definito" unilateralmente da banchieri "occidentali". E l'italietta odierna è in balìa di esso, "grazie" al supino consenso alle fluttuazioni locali del prezzo dei carburanti "imposto" dai raffinatori monopolisti di casa nostra, e "suggerito" da banchieri sovrannazionali che il prezzo impongono, come tassazione quotidiana ineludibile, ma trasferibile in via "sovrannazionale". Israele e Palestina, coi rispettivi "esseri umani" colà sopravviventi? Mera carne da macello! Come gli spettatori che affollano la domenica gli stadi calcistici, gaudenti delle passioni scatenate dai giocatori/marionette e dai loro "protettori". Soluzione? Non la "troverà" ed attuerà nemmeno il Vaticano, malgrado la parvenza di "aura spirituale" posta - una volta l'anno - sui luoghi, definiti "santi". Grazie al sangue vero (non quello di san gennaro!) che colà si fa spargere, incitando gli abitanti costretti alla "sopravvivenza". Ecco la novità dei "secoli liberali": "Dio" uno e trino è petrolio e collaterali sotto la specie del "quattrino". Per il quale in Vaticano si ebbe "ragione di far tacere" dopo 33 giorni di regno Albino Luciani, UOMO sopra gli interessi materiali! Inutile "leggere" Sergio Romano! Chi mai ammetterà le verità "semplici" imposte dal "dio denaro", che TUTTO oggi regola? Volete un esempio? Trovatemi uno che NON difenda il "mercato del lavoro"! Termine col quale si NEGA ed UCCIDE la qualità umana, rendendo il "lavoro" mera schiavitù in nome del denaro. Identico al "lavoro del bue aggiogato". "FATICA SENZA FATICA" è concetto ITALIANO, formulato nell'agosto 1920 in quel di Fiume italiana! E, poi, da altri assunto. Ma SUBITO abrogato, nel 1944, dagli occupanti dell'A.M.G.O.T. che governarono Italyland di fatto fino al 22 maggio 1948. Ed ancor oggi (come i territori palestinesi), di diritto. Il "vostro" Antonio Pantano ================================================================ ================================================================= --- Mar 28/12/10, Federica Polegri <federica.p@optusnet.com.au> ha scritto:
Da: Federica Polegri <federica.p@optusnet.com.au> Oggetto: Re: [tribunadiciviumlibertas] Il buon Romano, per non attirarsi gli strali poteva parlare d'altro. A: "Giorgio Vitali" <vitali.giorgio@yahoo.it> Cc: "Franco d'Auria" <francodau@libero.it>, "Maurizio Barozzi" <maufil@alice.it>, "Enrico Galoppini" <enrico.galoppini@tin.it>, "VEIENTEFURENTE" <veientefurente@alice.it>, romolosabatini@libero.it, "Giannetto Bordin" <bordin.boiachimolla@tiscali.it>, "Antonio dr Grego" <antgrego@yahoo.it>, "Antonio Pantano" <pantanoantonio@ymail.com>, "Roberto Ficini" <roberto1011@libero.it>, "Roberto Cozzolino" <omeoron@virgilio.it>, "Giuseppe Magliacane" <giuseppemagliacane@hotmail.com>, "Maurizio MESSINA" <mames48@yahoo.it>, "Giuseppe Turrisi" <giuseppeturrisi@leonardo.it>, "Roberto Sestito" <mystes@oi.com.br>, "GianMario Monaldo" <gianmariomonaldo@alice.it>, "Nazzareno Mollicone" <nmollic@tiscalinet.it> Data: Martedì 28 dicembre 2010, 00:40
Caro Giorgio, questione di punti di vista! una donna - che non sia 'sterile' - e' congenitamente predisposta alla lungimiranza. Le sue scelte politiche si rivelano spesso audaci, di largo respiro e il piu' possibile onnicomprensive.
Le vicende dello Stato di Israele muovono di riflesso e in larga parte gli equilibri mondiali. Detesto la Storia in pillole, perche' in un qualsiasi contesto sintetico puo' essere interpretata a seconda dell'aspetto che si vuole estrapolare. Ad ogni modo, dalla Dichiarazione Balfour (Min Aff Esteri di Lloyd George) del 1917 - inserita successivamente nel trattato di Sevres che smantellava l'Impero Ottomano alla fine della 1a GM e affidava il controllo della Palestina ai britannici - UK e USA appoggiano congiuntamente e manifestamente la creazione di una National Home ebraica in Palestina. Possono aver alternato il loro ruolo ufficiale ed ufficioso, ma la sostanza e' quella e fin dalla fine dell'800. Questa esigenza condiziona la capacita' di definire una politica estera europea autonoma ed omogenea. Giustamente, rilevi le frizioni con i franco-tedeschi che hanno tradizionalmente altre preferenze. Lady Ashton fa quello che puo' e nient'altro. Il Consiglio Europeo resta protagonista.
Vogliamo chiarire e rafforzare la nostra posizione in merito? chi puo' specificarmi approfonditamente il nostro 'retaggio storico'? e quali sono le motivazioni alla sua base e la loro genesi. A me sembra che l'ispirazione dell'ideologia fascista sia stata molto influenzata da impulsi sionisti dietro le quinte, almeno fino al 35. Qualcuno puo' darmi delucidazioni in merito?
grazie un abbraccio a tutti Federica Polegri
La questione è di estremo interesse. Ma andiamo per Ordine. 1) Ci troviamo di fronte ad un nuovo Ministero dell'UE. Il Ministro, ovviamente, SI DEVE guardare attorno. prima di tutto fra i suoi mandatari. NON è uno scherzo. POI, ma solo dopo, cominciare a prendere LEZIONI di PRASSI politica, geopolitica, e soprattutto di DIPLOMAZIA, che è un'arte a parte. In maniera NON dissimile, dopo l'Unità nazionale italiana, costruita e imposta dal Piemonte, la politica estera nazionale fu dettata da uomini del Centro e del Nord. Fino alla gestione ( disastrosa) della nostra politica estera da parte del siciliano Crispi, avversato dall'intesa Inghilterra/Francia che combattevano la nostra presenza in Africa orientale. Possiamo aggiungere ( vedi: Anton Zischka: Africa, Casini ed. 1953) che ANCHE dopo il 1936, per le stesse ragioni, l'ostilità contro di Noi di Francia ed Inghilterra, POI PAGATA da costoro a CARO PREZZO, si espresse in maniera RUDE fino a giungere alla guerra. ( Vedi: Paul Gentizon: Difesda dell'Italia, Cappelli, 1949) AGGIUNGIAMO che se il problema Israelo/Palestinese NON fosse di grande importanza, NON sarebbe stato INVENTATO a suo tempo lo Stato d'Israele. Aggiungiamo anche che, per le stesse ragioni, anche Stalin, in precedenza contrario, approvò la nascita di tale Stato. Aggiungiamo anche che la sola scomparsa di Suez, o il raddoppio del Canale di Panama, tentativo che fu la ragione dellla cruenta defenestrazione di Noriega ( 1994) accusato di traffico di Droga....dalla C.I.A.! comporterebbe un ridimensionamento del ruolo di Israele e conseguente parallelo ridimension amento dell'influenza della Lobby ebraica in uSA ed in EUROPA. 2) In questo quadro, e le coincidenze ci sono tutte, assistiamo ad un tentativo di "rilancio" della politica di potenza inglese, che sfrutta l'innegabile "debolezza amerikana", in quella che fino al 1945 era considerata l'ANGLOSFERA. ( Zona d'influenza, in senso conservatore,perchè l'Ammiragliato, Entità "privata", è una CONSORTERIA CONSERVATRICE). Inutile aggiungere altro. Sta di fatto che l'ingerenza inglese sulla politica estera della UE, assieme al tentativo nemmeno tanto mascherato, di Leadership ( Asse Franco-Tedesco permettendolo), si esprime in maniera "significativa", soprattutto nei confronti di zone di grande "attrattiva" non propriamente sessuale, quali: Palestina ( vecchio possedimento inglese tolto di sotto i piedi a Sua maestà proprio dagli USA),Siria, Libano, Iraq, Emirati, Arabia Saudita. IL FUTURO CE LO CONFERMERà. 3)In questo quadro, che l'ex ambasciatore a Mosca Sergio Romano conosce benissimo, egli NON può fare altro che DIRE e NON DIRE. Ma può..ACCENNARE! Per Noi basta leggere tra le righe. Giorgio Vitali | | On 24/dic/2010, at 10.56, Giorgio Vitali wrote: CAPISCO CHE DA PARTE DI UNA DONNA, SOPRATTUTTO GIOVANE, POSSA VENIRE QUALCHE STIMOLO A DEPORRE EVENTUALI ARMI O A CERCARE EVENTUALI UNIONI. MA LA POLITICA NON è QUESTA. LA POLITICA è COSTANTE CHIARIMENTO ALLA LUCE DELLA REALTà CIRCOSTANTE. La politica non è retorica ed ancor meno BUONISMO. la politica è SEMPRE SCELTA FRA OPZIONI DIVERSE E SPESSO CONTRARIE opzioni che spesso NON vorremmo nemmeno prendere in considerazione. La politica non è altro.E tantomeno OSTENTAZIONE. Anche perchè viene sempore il moneto in cui si deve scegliere. VOLENTI O NOLENTI. NOI LO SAPPIAMO BENE. E QUESTO è IL NOSTRO VERO RETAGGIO...STORICO. GV. P.S. Ho l'impressione che NON si sia letto quanto da me scritto in precedenza e che è alla base di questo dibattito.
--- Ven 24/12/10, Federica Polegri <federica.p@optusnet.com.au> ha scritto: Da: Federica Polegri <federica.p@optusnet.com.au> Oggetto: Re: [tribunadiciviumlibertas] Il buon Romano, per non attirarsi gli strali poteva parlare d'altro. A: "Franco d'Auria" <francodau@libero.it> Cc: romolosabatini@libero.it, "vitali giorgio" <vitali.giorgio@yahoo.it> Data: Venerdì 24 dicembre 2010, 01:42
I percorsi della politica sono come le vie del Signore....
Ero presente a quella cena, come invitata d'eccezione, visto che era la mia prima volta tra voi. Sono rimasta affascinata dalla forza che vi unisce nella coerenza dei vostri ideali, ma anche preoccupata di constatare che certe ferite interne sembrano piu' distruttive di quello che era l'obiettivo comune.
L'Italia di oggi e' effettivamente diversa da quella dove certe emozioni sono nate dando vita a valori indissolubili.
Vi siete mai chiesti se c'era effettivamente un'altro modo di portare avanti le idee del Fascismo, renderle attuali, farle vivere nonostante ci fosse stato nel passato chi ha cercato spietatamente di soffocarle?
Condivido appieno la speranza di Franco di unire le forze per raggiungere una stessa meta, ma amerei sapervi coraggiosi abbastanza da guardare oltre le delusioni dei passati cambiamenti esterni. Nessuno potra' mai cambiare voi e la vostra storia.
Non riesco a non prestare attenzione a quanto sta facendo Fini. E' un percorso lungo e difficile, essere cresciuto con certe idee non puo' significare dimenticarle, si puo' rinnegare tutto ma non se stessi.
A me piace pensare che si possa avere una Destra italiana che sappia coagulare tante voci ma con un solo cuore che batte.
Immaginate come potrebbe essere se si riuscisse a unire tutti insieme per andare verso un'unica destinazione. E' vero abbiamo sentito Fini sottoporsi a tante contraddizioni, ma a voler ascoltare bene, ha anche parlato di un'egemonia culturale di Destra che si sta sostituendo a quella imperante nel passato della Sinistra.
io credo sia questa la chiave di lettura di tutto il suo percorso. spesso incomprensibile ai piu', ma a voler credere fino in fondo in quei nostri stessi ideali, non si puo' non prendere in considerazione quest'ipotesi. Non ambizione personale, ma ferrea volonta' di arrivare all'affermazione di qualcosa di superiore, che ci riguarda tutti.
Provate a mettere da parte le apparenze e agite come se la Verita' fosse unica per tutti. Compreso Fini. Se anche mi sbagliassi, il solo fatto di aver compiuto la scelta temeraria di riunirsi tutti sotto la stessa bandiera, vincolerebbe chiunque tra noi, soprattutto il leader, a conseguire lo stesso obiettivo.
Rifletteteci con calma e serenita'.
Un abbraccio per un felice Natale, a voi, le vostre famiglie e a chi ci guarda da lassu'
Federica Polegri
On 23/dic/2010, at 09.06, Franco d'Auria wrote: Camerati, nel ricambiare gli auguri che mi giungono da ogni parte, vorrei nutrire la speranza che, per una volta, le nostre azioni e le nostre volontà, oltre le nostre anime e idee, potessero unirsi e marciare allo stesso passo e verso la stessa meta. In una cena conferenza della Unione Combattenti, abbiamo sponsorizzato proprio Teodoro Buontempo che, fin dall'inizio, cercò di ostacolare la svolta di Fiuggi e poi di lottare restando in minoranza all'interno di A.N. So benissimo che molti di noi avranno da obiettare, criticare, rinfacciare, ecc. ecc. Abbiamo la contestazione nel nostro DNA visto che abbiamo visto con i nostri occhi una Italia diversa e che questa Italia non c'è più.. Di conseguenza, avendo avuto un Capo ineguagliabile, ci sembra futile e banale seguire persone che neppur minimamente possono emularlo. Ciononostante chiedo ad amici e camerati di fare uno sforzo per unire ciò che le vicende negative hanno diviso. Facciamo in modo che coloro che hanno simpatie per ciò che resta (purtroppo solo il ricordo) del fascismo, si riconosca in una sola lista ed unisca le poche forze sparpagliate qui e lì sotto diverse sigle. Non mi riesce di capire come ci sia gente che ancora fa parte del gruppo di Fini al cui movimento liberal democristiano, rinnegata ogni radice fascista, vengano attribuite prospettive di 4 - 5 % di voti! Una bestemmia. C'è davvero destra che non vede in Fini l'unico strumento utile alla società? Cioè una sputacchiera? Occorre ricostituire l'unità ideale e spirituale del MSI delle origini, cioè dello sparuto gruppo di reduci della RSI che nel 1946 - 47, in buona fede, offrirono ancora la loro opera e il loro coraggio per continuare una battaglia che non possiamo perdere. Non vogliamo sparire dalla storia come i reduci garibaldini o come i soldati borbonici. Viva la RSI Viva l'Italia repubblicana e sociale. Francesco Paolo d'Auria Sent: Wednesday, December 22, 2010 6:27 PM Subject: R: [tribunadiciviumlibertas] Il buon Romano, per non attirarsi gli strali poteva parlare d'altro.
Auguri a tutti di buone feste con l'augurio che il solstizio di quest'anno porti grandi e gradite novità. Comunque si inizia con il chiarimento nel PDL. Certo che passare da delfino del Premier a portavoce di Casini non mi sembra una grande vittoria. Un plauso va dato a Teodoro che in un recentissimo incontro ha riconosciuto la validità della tesi che portammo a Fiuggi nel 1995 : " Si ad alleanza Nazionale, NO allo scioglimento del MSI ". Soltanto 186 dei 1500 delegati firmarono la mozione e fummo costretti ad uscire ed a proseguire con MSI-FT. Della nomenclatura si schierarono in pochissimi ...... il resto è storia. A Natale bisogna essere buoni ed avere anche "vuoti di memoria" : cosa che mi accade sempre più di frequente nel sentire i tanti che pontificano su e contro Fini dopo averlo per anni applaudito (alcuni anche venerato) ed ai quali sarebbe fin troppo facile rammentare il vero. Ma cosi va il mondo, dicono !!! Ho fatto la morale? SI perche tutti dicevano che i vincitori fanno la storia ed i vinti la morale. Per assurdo da oggi in poi potrei sentirmi abilitato a fare anche la storia. Ma non ne ho certo la capacità ed umilmente starò ad osservare i fatti. A Tutti un sereno 1011. Romolo Sabatini Data: 22/12/2010 16.07 A: < tribunadiciviumlibertas@yahoogroups.com> Cc: "Maurizio Barozzi"< maufil@alice.it>, "Nazzareno Mollicone"< nmollic@tiscalinet.it>, "GianMario Monaldo"< gianmariomonaldo@alice.it>, "Giuseppe Turrisi"< giuseppeturrisi@leonardo.it>, "Antonella Rustico"< anto.mr@tiscali.it>, "Antonio Spinelli"< antspin@tiscali.it>, "Roberto Cozzolino"< omeoron@virgilio.it>, "Giovanna Canzano"< giovanna.canzano@yahoo.it>, "Claudio Cerasomma"< claudiosom@tiscalinet.it>, "Roberto Sestito"< mystes@oi.com.br>, "Enrico Bianchi"< bianchistudio@gmail.com>, "Enrico Galoppini"< enrico.galoppini@tin.it>, "Giuseppe Magliacane"< giuseppemagliacane@hotmail.com>, "Ernesto Roli"< ernestoroli@tiscali.it>, "Ubaldo Croce"< ubaldo.croce@tin.it>, "Nicola Bizzi"< nicola.bizzi@email.it>, "Francesco D'Auria"< francodau@libero.it>, "romolo sabatini"< romolosabatini@libero.it>, "Casimiro Corsi"< casimiro.corsi@gmail.com>, "Marco Tiberti"< marcotiberti@europeanconsumers.it>, "Vittorio Marinelli"< vitmar@tiscali.it>, "Alba Mediterranea"< albamediterranea@gmail.com>, "Giorgio MAIL2"< vitali.giorgio.vitalicus@blogger.com>, "Italo Santarelli"< italo.santarelli@libero.it>, "Enrico Bianchi"< bianchienrico@tiscali.it> Ogg: R: [tribunadiciviumlibertas] Il buon Romano, per non attirarsi gli strali poteva parlare d'altro. La questione è di estremo interesse. Ma andiamo per Ordine. 1) Ci troviamo di fronte ad un nuovo Ministero dell'UE. Il Ministro, ovviamente, SI DEVE guardare attorno. prima di tutto fra i suoi mandatari. NON è uno scherzo. POI, ma solo dopo, cominciare a prendere LEZIONI di PRASSI politica, geopolitica, e soprattutto di DIPLOMAZIA, che è un'arte a parte. In maniera NON dissimile, dopo l'Unità nazionale italiana, costruita e imposta dal Piemonte, la politica estera nazionale fu dettata da uomini del Centro e del Nord. Fino alla gestione ( disastrosa) della nostra politica estera da parte del siciliano Crispi, avversato dall'intesa Inghilterra/Francia che combattevano la nostra presenza in Africa orientale. Possiamo aggiungere ( vedi: Anton Zischka: Africa, Casini ed. 1953) che ANCHE dopo il 1936, per le stesse ragioni, l'ostilità contro di Noi di Francia ed Inghilterra, POI PAGATA da costoro a CARO PREZZO, si espresse in maniera RUDE fino a giungere alla guerra. ( Vedi: Paul Gentizon: Difesda dell'Italia, Cappelli, 1949) AGGIUNGIAMO che se il problema Israelo/Palestinese NON fosse di grande importanza, NON sarebbe stato INVENTATO a suo tempo lo Stato d'Israele. Aggiungiamo anche che, per le stesse ragioni, anche Stalin, in precedenza contrario, approvò la nascita di tale Stato. Aggiungiamo anche che la sola scomparsa di Suez, o il raddoppio del Canale di Panama, tentativo che fu la ragione dellla cruenta defenestrazione di Noriega ( 1994) accusato di traffico di Droga....dalla C.I.A.! comporterebbe un ridimensionamento del ruolo di Israele e conseguente parallelo ridimension amento dell'influenza della Lobby ebraica in uSA ed in EUROPA. 2) In questo quadro, e le coincidenze ci sono tutte, assistiamo ad un tentativo di "rilancio" della politica di potenza inglese, che sfrutta l'innegabile "debolezza amerikana", in quella che fino al 1945 era considerata l'ANGLOSFERA. ( Zona d'influenza, in senso conservatore,perchè l'Ammiragliato, Entità "privata", è una CONSORTERIA CONSERVATRICE). Inutile aggiungere altro. Sta di fatto che l'ingerenza inglese sulla politica estera della UE, assieme al tentativo nemmeno tanto mascherato, di Leadership ( Asse Franco-Tedesco permettendolo), si esprime in maniera "significativa", soprattutto nei confronti di zone di grande "attrattiva" non propriamente sessuale, quali: Palestina ( vecchio possedimento inglese tolto di sotto i piedi a Sua maestà proprio dagli USA),Siria, Libano, Iraq, Emirati, Arabia Saudita. IL FUTURO CE LO CONFERMERà. 3)In questo quadro, che l'ex ambasciatore a Mosca Sergio Romano conosce benissimo, egli NON può fare altro che DIRE e NON DIRE. Ma può..ACCENNARE! Per Noi basta leggere tra le righe. Giorgio Vitali--- Mer 22/12/10, antoniofadda20 <antoniofadda20@yahoo.it> ha scritto: Da: antoniofadda20 <antoniofadda20@yahoo.it> Oggetto: [tribunadiciviumlibertas] Il buon Romano, per non attirarsi gli strali poteva parlare d'altro. A: tribunadiciviumlibertas@yahoogroups.com Data: Mercoledì 22 dicembre 2010, 09:20
Corriere della Sera Critica 21.12.2010 La merenda di Sergio Romano con i cavoli Un lettore gli chiede un parere su Lady Ashton e lui scrive di questione palestinese Testata: Corriere della Sera Data: 21 dicembre 2010 Pagina: 51 Autore: Sergio Romano Titolo: «La politica estera europea e la questione palestinese» Riportiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 21/12/2010, a pag. 51, la risposta di Sergio Romano dal titolo " La politica estera europea e la questione palestinese". Sergio Romano Catherine Ashton Il lettore esprime perplessità circa l'operato di Catherine Ashton e chiede un parere a Sergio Romano, il quale, invece di rispondere, scrive della questione palestinese. Come se la politica estera di Catherine Ashton fosse fallimentare solo su questo punto e come se la questione mediorientale fosse l'unico impegno nell'agenda politica estera europea. A lasciare perplessi, però, non è tanto l'associazione insensata, quanto la frase : "l'Europa è ormai, in alcune grandi crisi internazionali, ancora meno visibile di quanto fosse in passato. Penso in particolare alla questione palestinese. Nel 1980, con la dichiarazione di Venezia, i Paesi allora membri della Comunità europea ebbero il merito di fare uscire l'Olp di Yasser Arafat dal suo pericoloso stato di semi clandestinità e di conferirle una sorta di legittimità internazionale". Quello di aver riconosciuto ad Arafat una qualunque forma di legittimità politica sarebbe un pregio? Magari Romano crede che il fatto che Catherine Ashton non abbia ancora riconosciuto i terroristi della Striscia ufficialmente (ma è solo questione di tempo...) sia un elemento per condannarla? Ecco lettera e risposta di Sergio Romano: Quando fu nominata quale nuovo Alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Catherine Ashton non era certo tra i candidati più in vista; e infatti, ufficializzata la sua nomina, molte furono le voci critiche contro di lei. Tra i tanti rilievi vi era quello dell'evidente inesperienza. A distanza di un anno, non si può non riconoscere come le perplessità abbiano trovato una sostanziale conferma dall'operato della Ashton, più volte oggetto di pesanti critiche a causa del suo poco impegno e della sua scarsa competenza, difetti che stanno emergendo ancor di più in questa fase, caratterizzata da un rinnovato interesse per le politiche di Difesa comuni. Perché l'Europa decide di farsi male da sola? Giovanni Martinelli giova.mart@tin.it Caro Martinelli, R icordo ai lettori che la Gran Bretagna, quando fu necessario scegliere il nuovo presidente del Consiglio europeo, propose la candidatura di Tony Blair, e che si considerò, quando la scelta cadde sul belga Herman Van Rompuy, «creditrice» . Catherine Ashton, quindi, fu scelta perché molti ritennero di avere un debito con Londra e perché il suo principale concorrente, Massimo D'Alema, non piaceva ad alcuni Paesi. Se le cose sono in questi termini non mi sembra utile parlare delle maggiori o minori competenze professionali di lady Ashton. Mi limito a constatare che è stata voluta dalla Gran Bretagna, vale a dire dal Paese che si è sempre opposto a qualsiasi cedimento di sovranità in materia di politica estera. L'Alto Rappresentante dell'Ue per gli Affari esteri e la politica di sicurezza farà un lavoro diligente e si dedicherà con impegno, probabilmente, alla organizzazione del servizio diplomatico europeo. Ma si limiterà ad esprimere nei suoi colloqui internazionali il minimo comune denominatore delle politiche estere dei Paesi membri e non farà nulla per sollecitarli ad accordarsi su posizioni più avanzate. Chi sperò che si sarebbe valsa delle sue nuove funzioni per delineare le grandi linee di una politica estera europea, ha peccato di ottimismo. Il risultato di questa situazione è che l'Europa è ormai, in alcune grandi crisi internazionali, ancora meno visibile di quanto fosse in passato. Penso in particolare alla questione palestinese. Nel 1980, con la dichiarazione di Venezia, i Paesi allora membri della Comunità europea ebbero il merito di fare uscire l'Olp di Yasser Arafat dal suo pericoloso stato di semi clandestinità e di conferirle una sorta di legittimità internazionale. Fummo i primi, in altre parole, a dire con chiarezza che la soluzione della crisi passava dalla creazione di uno Stato palestinese: una prospettiva accettata ora anche dal governo israeliano. Oggi invece siamo diventati gli osservatori passivi e impotenti di un partita in cui l'unica politica occidentale, con risultati peraltro irrilevanti, è quella dell'America di Obama. Lo hanno detto implicitamente negli scorsi giorni, in una lettera al Consiglio europeo, i membri di un gruppo coordinato da lord Patten, ex commissario dell'Ue per i rapporti internazionali, e Hubert Védrine, ex ministro degli Esteri francese. Il gruppo conta fra i suoi membri, tra gli altri, due ex primi ministri italiani (Giuliano Amato e Romano Prodi), un ex cancelliere tedesco (Helmut Schmidt), un ex presidente della Repubblica federale (Richard von Weizsäcker), un ex primo ministro spagnolo (Felipe Gonzales), un ex primo ministro olandese (Andreas van Agt), un ex primo ministro francese (Lionel Jospin) e Javier Solana, predecessore di Catherine Ashton. Nella lettera al Consiglio europeo è detto tra l'altro che «il rafforzamento e il miglioramento dell'accordo di associazione euro-israeliano e altri accordi bilaterali non possono avere luogo senza il congelamento degli insediamenti israeliani nei territori occupati» . La palla è nel campo di lady Ashton. Per inviare la propria opinione al Corriere della Sera, cliccare sull'e-mail __._,_.___ . __,_._,___ -->
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