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Pubblicità, pubblicità! La pubblicità può tutto, perfino far diventare verde uno dei più temibili predatori delle foreste. Si tratta della Asia Pulp & Paper (APP), il gruppo cartario considerato responsabile della conversione di oltre un milione di ettari di foresta pluviale indonesiana in piantagioni di acacia. Ma nelle sue pubblicità vanta di piantare alberi (appunto, le piantagioni, al posto delle foreste naturali) e di fare più verde l'Indonesia (come annuncia il video qui sotto).
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Nel luglio 2007, la polizia della provincia indonesiana di Riau, ha avviato una massiccia operazione contro il taglio illegale. La Polizia ha aperto 157 casi, delineati in 127 dossier, coinvolgendo direttamente 14 imprese, accusate di taglio illegale, corruzione e riciclaggio, tutte facenti capo ai due colossi cartari del paese, Asia Pulp and Paper (APP) e Asia Pacific Resources International Limited (APRIL). Secondo l'allora capo della polizia di Riau, Brig.-Gen. Sutjiptadi, le operazioni illegali sarebbero costate allo Stato indonesiano miliardi di dollari tra danno ambientale e mancati introiti.
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Greenpeace diffonde un video che documenta i crimini forestali commessi dalla Asia Pulp and Paper (APP) nelle foreste indonesiane. Un maschio adulto di tigre di Sumatra muore, dopo sette giorni di agonia, ferito e intrappolato in una concessione della multinazionale, a poca distanza da un villaggio.La distruzione indiscriminata delle foreste, habitat naturale delle ultime tigri di Sumatra, le costringe ad avvicinarsi sempre più agli insediamenti umani, dove sono vittima delle trappole per la cattura dei cinghiali.
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Il Senato australiano ha votato una legge che prevede l'etichettatura obbligatoria dei prodotti alimentari che contengono di che contengono olio di palma. L'olio di palma, dicono gli esperti, non fa bene all'ambiente né alla nutrizione. La legge mira a informare i consumatori australiani e sollecitare i produttori di olio di palma verso una maggiore sostenibilità ambientale.
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In Bolivia, la costruzione di una strada taglia in due la foresta pluviale, penetrando attraverso il parco nazionale e riserva india dei TIPNIS. La strada collegherà la regione amazzonica ai porti del Pacifico, per facilitare l'esportazione di materie prime. Ma la strada distruggerà la foresta e la zona TIPNIS che è la patria dei popoli indigeni, e attirerà avventurieri di ogni sorta. Ora gli Indios cercano di fermare il progetto marciando verso la capitale della Bolivia, La Paz.
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L'Australia cannibalizza le proprie foreste a vantaggio dell'industria cinese del mobile. E' il risultato di un anno di indagini sotto copertura da parte dell'associazione australiana Markets for Change, che ha rintracciato il legame tra la distruzione delle foreste austrialiane, l'industria cinese e rivenditori australiani, come Harvey Norman. Il legname abbattuto nelle foreste australiane viene inviato in Cina, dove viene trasformato in mobili, che tornano quindi ad essere venduti sul mercato australiano.
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Surui dell'Amazzonia Brasilina, che stanno combattendo per proteggere le loro terre, hanno ricevuto minacce di morte dai taglialegna. Almir Surui è uno degli uomini presi di mira. "Sappiamo chi è che si oppone al taglio illegale del legno - gli hanno detto - e sarà uccisi". A mettere a rischio i mezzi di sostentamento della tribù sono i disboscatori, che stanno tagliando illegalmente le sue foreste. Almir ha denunciato una nuova ondata di invasioni del territorio surui il mese scorso.
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Parola di scienziati: l'alternativa non è tra la fame e la deforestazione. Infatti non sono i contadini poveri a minacciare le foreste, ma le grandi multinazionali in cerca di facili profitti. Lo annuncia un rapporto scientifico, sfatando uno dei miti degli ultimi decenni. La deforestazione è una delle principali cause del cambiamento climatico. E vale tanto per la deforestazione vera e propria, l'abbattimento di tutti gli alberi, che per il degrado, che mantiene il manto forestale, ma provoca rilascio di carbonio. Per questo è cruciale capire le cause della deforestazione. Uno studio pubblicato dalla Union of Concerned Scientists, spiega come i fattori trainanti della deforestazione sono radicalmente mutati nel ventunesimo secolo.
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