Post più popolari

Concordi con le mie proposte politiche?

Pagine

Post più popolari

Post più popolari

Visita a POLENTA (Forlì)

Visita a POLENTA (Forlì)
ONORE A Giosuè Carducci.

Cerca nel blog

venerdì 15 gennaio 2010

R: Libere opinioni///Razza,mutui subprime e crisi economica negli USA

QUANTO QUI SOTTO SCRITTO, DA LEGGERE CON LA MASSIMA ATTENZIONE, CONFERMA ALCUNE TESI DEL PASSATO, CHE SEMBRAVANO CADUTE NEL VUOTO:
1) IMPORTANZA DELL' ASPETTO <RAZZA> NELLA COMPRENSIONE DEI PROCESSI STORICI.
2) COMPONENTE RAZZIALE NEL PROCESSO DI DECADENZA.
3)COMPONENTE RAZZIALE, NELL'OTTICA DI UN PROCESSO DI ACCULTURAMENTO ACCELERATO, PROPRIO DELLE SCUOLOE E DELLE UNIVERSITà STATUNITENSI, DENUNCIATO DA TEMPO DA SCRITTORI SERI, MA IGNORATO DALLA CLASSE DIRIGENTE FINANZIARIA CHE NELL'IGNORANZA DELLE MASSE PENSAVA DI FONDARE LA SUA DITTATURA TOTALITARIA
4) INSIGNIFICANZA DELL' ACQUISIZIONE DI ABITAZIONI ABBANDONATE DA MUTUATARI INCAPACI DI PAGARE I MUTUI, COM'ERA NEI PROGETTI DI QUESTI SIGNORI. INFATTI, IL CROLLO DEL VALORE DELLE CASE ABBANDONATE NON  SODDISFA LA SETE DI POTERE DEI FINANZIERI USURAI E DEPREDATORI DI POSSDIMENTI ALTRUI.
5) FALLIMENTO, GIA' DENUNCIATO DA TEMPO, DEL MODELLO AMERIKANO DI INTEGRAZIONE RAZZIALE, QUEL TIPO DI INTEGRAZIONE CHE FINANZA EBRAICA, FINANZA CRISTIANO-SIONISTA E FINANZA CATTOLICA SI SFORZA ANCORA OGGI DI IMPORRE IN ITALIA. OGNI RAZZA SI CHIUDE IN SE STESSA, INSENSIBILE AI PROBLEMI DEGLI ALTRI, E LA TERRA CHE DOVREBBE ESSERE COMUNE è IN REALTà TERRA DI CONQUISTA. COSì COME LA CONCEPIVANO I COLONIZZATORI DEL SETTE-OTTOCENTO NEL MENTRE SI ACCINGEVANO A SOTTRARLA AI LEGITTIMI PROPRIETARI, I NATIVI AMERICANI, CON L'USO INDISTURBATO DEL GENOCIDIO.
GIORGIO VITALI
--- Ven 15/1/10, gianni donaudi <gdonaudi@yahoo.it> ha scritto:

Da: gianni donaudi <gdonaudi@yahoo.it>
Oggetto: Libere opinioni///Razza,mutui subprime e crisi economica negli USA
A: "Luigi" <luleonin@libero.it>, gdonato@worldnet.att.net, "GENTES" <antonino-amato800@alice.it>, ghinte@libero.it, "Giorgio Vitali" <vitali.giorgio@yahoo.it>, "Giovanna Canzano" <canzano.giovanna@gmail.com>, "Giubizza" <giubizza1@virgilio.it>, "Giuliana Milone" <giumi150@vodafone.it>, giannetto.bordin@fastwebnet.it, giudittadembech@virgilio.it
Data: Venerdì 15 gennaio 2010, 12:33



--- Mar 12/1/10, Luigi <luleonin@libero.it> ha scritto:

> Da: Luigi <luleonin@libero.it>
> Oggetto: Razza,mutui subprime e crisi economica negli USA
> A: Undisclosed-Recipient@yahoo.com
> Data: Martedì 12 gennaio 2010, 22:57
>
>


>
>

>  
>
>  
>
>
>
> http://www.eugeniobenetazzo.com/razza_che_ramazza.htm
>
>  
>    
>   
>                       
>                                        
>   
>
> Razza che ramazza  di Eugenio Benetazzo
> Pubblicato il
> 12/01/20100  
>  
>
>  
>
> Adesso mi è tutto più
> chiaro. Al momento in cui sto scrivendo mi trovo allo Space
> Needle di Seattle,
> ormai saranno più di trenta giorni che sto girovagando per
> gli States con
> l'intento di realizzare un videodocumetario sulla crisi
> finanziaria e quella
> immobiliare: Boston, New York, Miami, Atlanta, Phoenix, Las
> Vegas, Los Angeles,
> Seattle e Chicago.
> L'economia americana
> è collassata per
> motivazioni razziali: il suo destino sembra ormai segnato
> da un lento ed
> inesorabile declino economico e sociale.
>
> Chi confidava in un miglioramento con
> l'avvento di Obama,
> mitizzandolo come il nuovo Kennedy, ha iniziato a 
> ripensarci.
>
> L'America di Obama non è l'America di
> Kennedy: alla metà degli
> sessanta, la popolazione americana era costituita per circa
> l'80% da bianchi
> caucasici (europei ed anglosassoni) e per il il 20% da
> svariate minoranze
> etniche (afroamericani, ispanici, orientali). Oggi è tutto
> cambiato: il 30% sono
> bianchi caucasici, il 30% sono ispanici, il 30% sono
> afroamericani ed infine il
> 10 % sono orientali.
> L'America come vista nei serial televisivi con i
> quali siamo cresciuti, da
> Happy Days a Melrose Place, non esiste più.
>
> Questa trasformazione del
> tessuto sociale  ha comportato un lento e progressivo
> cambiamento negli
> stili di vita, nella capacità di risparmio, nella
> responsabilità civica e
> soprattutto nella stabilità e sicurezza economica. La
> cosiddetta crisi dei mutui
> subprime trova fondamento proprio in questa constatazione.
>
> Mi permetto di aprire una parentesi per accennare al
> meccanismo del credit
> scoring (necessario per comprendere il fenomeno dei
> subprime): in America ad
> ogni contribuente viene assegnato un punteggio di
> affidabilità utilizzando una
> scala valori che va da un minimo di 300 ad un massimo di
> 850 punti (è un modello
> matematico sviluppato da una società quotata al Nyse, Fair
> Isaac Corp.).
> All'interno di questo range possiamo individuare
> tre categorie di soggetti:
> prime consumer (750-850 punti con excellent credit),
> midprime consumer (720-750
> con good credit) ed infine subprime consumer (660-720 con
> fair credit). Evito di
> soffermarmi nelle categorie con il rating inferiore (low
> and bad credit) per
> limiti di esposizione. 
> In base alla categoria di appartenenza varia la
> disponibilità di accesso al
> credito ed il costo dello stesso. Sostanzialmente il credit
> scoring è un modello
> di valutazione che consente di comprendere chi affidare e
> per quanto, oltre al
> fatto di selezionare i buoni pagatori da quelli cattivi, il
> tutto rapportato
> alla propria posizione debitoria e disponibilità
> reddituale.
>
> Più
> carte di credito utilizzate, più fido richiedete, più le
> rate dei prestiti
> pregressi pesano in percentuale sul vostro reddito mensile,
> più ritardi nei
> pagamenti avete nel vostro track record personale, più il
> vostro credit scoring
> tenderà ad essere di basso livello. Sulla base di questo
> sistema, il 20% della
> popolazione americana è un soggetto prime, un altro 25%
> midprime ed infine quasi
> il 30% è un soggetto subprime.
> Il livello medio di credit scoring per un
> cittadino americano si
> attesta intorno ai 680 punti (subprime). Dal punto di vista
> statistico, troviamo
> tra i soggetti fair e low credit, per la stragrande
> maggioranza, gli
> appartenenti alle classi sociali legate alle ondate
> immigratorie degli ultimi
> decenni (per quello che ho potuto vedere non penso sia
> casuale).
>
> Ma torniamo a noi. Durante la metà degli anni
> novanta, con l'intento di mitigare le tensioni e le
> disparità sociali della
> popolazione, nella constatazione che solo il 20% degli
> afroamericani ed il 30%
> degli ispanici erano proprietari della loro casa contro il
> 60% della popolazione
> bianca, vennero istituite delle piattaforme di
> ammortizzazione sociale che
> avrebbero consentito l'acquisto facilitato di
> un'abitazione a soggetti con
> capacità di redditto e disponibilità limitate.
>
> In buona sostanza il governo federale avrebbe
> garantito attraverso
> le varie GSE (Government Sponsored Enterprise come Fannie
> Mae e Freddie Mac) la
> remissione dei debiti concessi alle fasce sociali più
> deboli.
> Fu così che le banche iniziarono lentamente,
> ma con le pressioni
> del governo, a prestare denaro quando qualche anno prima
> non lo avrebbero mai
> fatto. 
> La ratio su cui poggiava questa scelta
> politica era identificata
> nella volontà di rendere i poveri meno poveri in quanto se
> "possiedi"
> un'abitazione puoi pensare di pianificare la tua vita e
> stabilizzare il tuo
> nucleo familiare, oltre a questo non dimentichiamo le
> motivazioni politiche
> volte a conquistare nuove fasce di elettorato grazie a
> proposte molto
> popolari.
>
> Quello che è successo dopo a distanza di anni, dalla
> Lehman Brothers alla Fannie Mae, ormai fa parte della
> storia, senza dimenticare
> anche la complicità o incompetenza della FED. Una politica
> immigratoria troppo
> liberale e la mancanza di protezionismo culturale hanno
> presentato un conto
> impossibile da pagare per l'America che oggi inizia a
> comprendere cosa significa
> aver perso la propria originaria identità etnica.
> Lo scenario macroeconomico che caratterizza adesso il
> paese è tutt'altro
> che confortante e a detta di molti analisti indipendenti
> americani il peggio
> deve ancora arrivare. La disoccupazione è ovunque con
> disperati (non gli
> homeless) che chiedono l'elemosina di qualche dollaro e
> accampamenti di tende
> sotto i ponti delle freeway nelle grandi città.
> Obama ha subito una perdita di popolarità devastante,
> persino le persone di
> colore che lo hanno votato girano per le città con
> cartelli appesi al collo con
> la dicitura "Obama, dovè il mio assegno ? Allora quando
> arriva il cambiamento ?"
> In più occasioni mi sono sentito dire che la colpa è
> riconducibile ad un eccesso
> di liberalità immigratoria e ad una insensata politica di
> sostegno alle fasce
> sociali più deboli, che ha innescato il fenomeno
> dell'"overbuilding in bad
> areas". Si è costruito troppo ovunque in area
> residenziali scadenti, prestando
> parallelamente denaro a chi non lo avrebbe mai meritato in
> passato.
>
>
> Troppi messicani ed orientali
> entrati nel
> paese, legalmente e clandestinamente, hanno consentito
> l'abbassamento medio dei
> salari, mentre le concessioni, i sussidi ed il credito
> facile ai neri hanno
> distorto l'economia statunitense, rendendola drogata ed
> artefatta, portandola a
> basarsi esclusivamente sul consumismo sfrenato, il ricorso
> al debito e sulla
> totale incapacità di risparmio.
> Non lo avrei potuto immaginare, ma vi è un
> risentimento ed un odio
> trasversale tra le varie etnie che popolano il paese che mi
> ha più volte
> intimorito: bianchi contro afroamericani, ispanici contro
> afroamericani,
> orientali contro ispanici, insomma tutti contro tutti. In
> più occasioni per le
> strade di Miami e Chicago ho assistito ad episodi di
> tensione razziale stile
> "Gran Torino". Chi parla con ingenuità evangelica di
> integrazione razziale per
> questo paese, probabilmente ha studiato per corrispondenza
> all'Università per
> Barbieri di Krusty (noto personaggio della serie televisiva
> The
> Simpsons)..
>
> I bianchi benestanti che fanno gli executive
> (dirigenti, funzionari o colletti bianchi ben pagati) si
> autoghettizzano da soli
> in quartieri residenziali che assomigliano a paradisi
> dentro a delle prigioni,
> con videosorveglianza e servizi di sicurezza privati degni
> del Pentagono. Di
> contrasto dai fast food, ai jet market, alle pompe di
> benzina, a qualsiasi altro
> retail service a buon mercato, trovate tutte le altre razze
> che ramazzano i
> pavimenti, servono ai tavoli, lavano le vostre auto,
> consegnano pizze a
> domicilio o guidano i taxi per uno stipendio
> discutibilmente decoroso. 
>
> L'America per alcuni aspetti (opportunità di
> lavoro per i giovani che hanno
> indiscusse capacità) può sembrare superficialmente un
> buon paese, ma se ti
> soffermi ad osservarla con un occhio critico, sotto sotto
> è un paese marcio e
> primitivo da far schifo, a me si è rivelato per quello che
> è realmente ovvero un
> calderone multirazziale con la maggior parte delle persone
> (bianchi compresi)
> che hanno il senso di autocoscienza di uno scarafaggio.
>
> L'americano medio (che sia un bianco, cinese,
> messicano o afroamericano) se
> ne frega assolutamente dei problemi ambientali del pianeta,
> della sofferenza
> inaudita degli animali nei loro allevamenti intensivi,
> delle carestie in Africa
> o dei conflitti in Medio Oriente, si interessa solo che
> possa ingozzarsi di
> hotdog, bere fiumi di coca cola, guardarsi il superbowl e
> guidare il suo
> megatruck dai consumi spropositati.
> Pur tuttavia, nel lungo termine sono piuttosto
> dubbioso che si possa
> riprendere dal processo di imbarbarimento ed impoverimento
> sociale che lo sta
> caratterizzando, per quanto potenziale bellico possa
> vantare, questo non lo
> sottrarrà dalla sorte che lo attende, prima il collasso
> economico e dopo quello
> sociale, scenario confermato anche da molte fonti di
> informazione indipendente
> che non si mettono a scimmiottare a turno a seconda della
> corrente politica che
> vince le elezioni, tipo la CNN o la FOX.
>
>
> Copyright @ 2010 - Tutti i
> diritti riservati
> Riproduzione concessa con citazione della
> fonte
> EugenioBenetazzo.com
>  
>
>
>
>   
>  
>
>   
>
> __________ Informazioni da ESET NOD32 Antivirus,
> versione del database delle firme digitali 4752 (20100107)
> __________
>
> Il
> messaggio è stato controllato da ESET NOD32 Antivirus.
>
> www.nod32.it

>




Nessun commento:

Posta un commento