QUESTE IMPORTANTISSIME NOTE SERVONO PER CAPIRE I RISVOLTI DELLA POLITICA ED INFINE TRARRE ALCUNE CONCLUSIONI: 1) Va bene muoversi sul piano della proposta ideale. Il consenso, da questo punto di vista, è sempre importante. 2) C'è poi un secondo livello, che è quello delle proposte concrete, che però interessano relativamente il sistema, che si base su qualcosa di molto più concreto, e che può girarsi attorno, ad esempio, su una sola speculazione edilizia. ( Vedi elezione nella Regione Lazio, che vertono solo sulla sanità, con appalti, convenzioni e quant'altro,e sulla speculazione edilizia su terreni di proprietà del Vaticano o di Enti a lui vicini.) Evidentemente, le sollecitazioni vere, che a questo punto coinvolgono, non si sa bene con quale meccanismo, l'intera popolazione presa in considerazione, sono quelle che esulano da ogni considerazione di carattere politico, perchè gli interessi sono sempre e sicuramente trasversali, così come accade in quel di Napoli, da sempre regno della più sfacciata ed aperta corruzione. Mi sembra pertanto leito conludere che eccessive discussioni di carattere teorico o dottrinario servono solo a parder tempo. Un conto è puntare su una radicale trasformazione della società ed un conto è pensare di idealizzare scontri di puro interesse economico.E in questo consiste anche FARE POLITICA, frase che significa sapere bene su quale terreno minato ci si muove quando si pretende, che so, di presentarsi alle elezioni, fosse anche di un paesino dell'entroterra. (ANZI!! In questi paesini la fame edilizia è al parossismo!) GV.
--- Mer 20/4/11, Gianni Caroli / napoLibera <giannicaroli@napolibera.eu> ha scritto:
Da: Gianni Caroli / napoLibera <giannicaroli@napolibera.eu> Oggetto: GIORGIO NAPOLITANO, GEREMICCA E LO SCANDALO-PIANURA A: vitali.giorgio@yahoo.it Data: Mercoledì 20 Aprile 2011, 19:00
GIORGIO NAPOLITANO, GEREMICCA PADRE E LO SCANDALO-PIANURA
Gentile napoLibera, oggi, sui quotidiani partenopei, spicca un 'appello agli elettori' firmato da alcune personalità del centrosinistra, fra cui un ex-Assessore della giunta Regionale già presieduta da Bassolino, che invitano a votare per Lettieri, il candidato del Popolo delle Libertà. Si aggiunga che il consigliere elettorale di Lettieri stesso è il noto Velardi, dalemiano puro scuola merchant-bank 'Palazzo Chigi', che pure lui fu assessore alla Cultura nella seconda giunta Regionale di Bassolino.... Non le sembra un pò strano ?
GIUSEPPE TORREGAVETA - CUMA
Le elezioni per il Sindaco di Napoli, non 'Comunali', ma bensì 'Paradossali', andrebbero chiamate. Perché infatti tutte le candidature si prestano a letture 'trasversali': inclusa quella stranissima di Clemente Mastella, in realtà candidato-civetta per fare rientrare nella politica cittadina Giulio Di Donato anche in prima persona, che, dopo la nota vicenda giudiziaria, ne ha preso 'in leasing' il suo Partito UDEUR. I comunisti, tanto per esser chiari, sono divisi fra tre candidature: quella ufficiale di MARIO MORCONE; quella effettiva di LUIGI DE MAGISTRIS, appoggiato dal rosicante avvocato Marmotta, amico fidatissimo a Sir George del Quirinale, di cui è 'bocca da fuoco', fino dai tempi del famoso 'Gruppo Gramsci', ferocemente revisionista-atlantico già negli anni Cinquanta, quando Napolitano, invece, 'appariva' filosovietico fino al punto da approvare il tradimento di Kruscev verso i patrioti ungheresi, con successiva occupazione militare.
E sostenuto, De Magistris il giustizialista, da tutta la carta piombata cittadina controllata totalitariamente dallo spionaggio britannico, peggio che ai tempi dello sbarco di Salerno.
Poi invece, buona parte dei 'bassoliniani puri', appoggiano invece il candidato GIANNI LETTIERI: che di Bassolino fu interlocutore quando era Presidente dell' Unione Industriali, filo-Montezemoliano ed anti-D' Amatiano. Il quale Antonio D' Amato invece, era anti-Agnelliano ed anti-Montezemoliano, e strenuo sostenitore del Governo Berlusconi da Presidente Confindustria del quadriennio 2000-2004. Oggi le parti si sono ribaltate: perché D' Amato si sentì tradito, da Berlusconi, quando l' aspide dell' Aspen, il viscido 3Monti che è l' 'Uomo nell' Ombra' (vedi film di Polanski) degli anglo-americani, tradì, da Ministro onnipotente, il Patto con l' Italia: che Berlusconi aveva stipulato con CISL e Confindustri, ma NON con CGIL-Cofferati. Onde Giudio 3Monti lo affondò. D' Amato pagò con la poltrona di Presidente quello 'sgambetto alle spalle', e la giurò per sempre a Berlusconi stesso, di cui respinse le avances per una candidature alle scorse elezioni politiche: 'Se c' è 3Monti non ci sarò io'. Una gravissima perdita per lo schieramento Nazionale, e quando più ce ne sarebbe bisogno: D' Amato è ben altra statura di imprenditore e di 'Civis' che Lettieri.... Tuttavia una ragione per cui i bassoliniani voteranno Lettieri, c' è già storicamente: prendiamo allora una cronachetta de La Repubblikina, in data 3 luglio 1985, per la firma del notissimo Peppe D' Avanzo, chiamato, al quartiere Sanità, 'o spione 'e San Gennaro...come molti altri da quelle parti.
NAPOLI (g.d' a.) - " Il sostituto procuratore Franco Roberti ha chiesto all' Ufficio istruzione il rinvio a giudizio - per peculato e falso - dell' ex assessore all' Edilizia e deputato comunista Andrea Geremicca, dell' ex consigliere PCI Angelo Acerra, dei costruttori Vittorio Ciotola, Renato Cacciapuoti e Andrea Pasquariello, dei funzionari dell' Ufficio tecnico del Comune di Napoli Filippo Calvino e Gaetano Coppola. Il pm ha chiesto invece il proscioglimento dell' ex sindaco Maurizio Valenzi e degli altri quindici assessori della giunta di sinistra. L' inchiesta si riferisce allo "scandalo di Pianura" scoppiato con clamore prima del voto amministrativo dell' 83. La giunta di sinistra, due anni dopo il sisma dell' 80, acquisì al patrimonio comunale sei edifici di otto piani costruiti abusivamente nel quartiere di Pianura, alla periferia ovest di Napoli. Le spese per il completamento degli stabili furono sostenute dall' amministrazione che ne appaltò l' esecuzione a trattativa privata per quindici miliardi ad un consorzio di costruttori locali. Gli importi, secondo l' accusa, furono maggiorati in maniera sostanziosa. Secondo la perizia commissionata dalla Procura, non avrebbero dovuto superare i dieci miliardi. Andrea Geremicca, allora braccio operativo della giunta Valenzi ha sempre dichiarato la sua innocenza. "La trattativa privata - si è difeso il deputato comunista che ha rinunciato all' immunità parlamentare - era più che necessaria per dare una risposta rapida alle esigenze abitative esplose dopo il sisma. D' altronde, come sempre, la valutazione dei lavori fu affidata agli uffici comunali ".
Così, dalle cronache dell' epoca, il famoso 'scandalo di Pianura' che affossò la carriera politica di ANDREA GEREMICCA, l' 'uomo forte' della giunta socialcomunista di quell' epoca, Assessore all' Urbanistica e vero e proprio 'alias' di GIORGIO NAPOLITANO, di cui era lo 'spicciafaccende'. Salvato poi da una provvidenziale amnistia, come da 'malgoverni' DC-PSI, tanto demonizzati poi proprio dai comunisti ! Ed ancora adesso, che è a capo della Fondazione Mediterranea, ANDREA GEREMICCA è sempre il primo ad essere ricevuto al Quirinale o Villa Rosbery: mentre suo figlio FEDERICO GEREMICCA, è il vero Direttore Politico de 'LA STAMPA' intestata a Mariettone figlio di Calabresi....Onde, quel quotidiano, è anche il più accanito anti-Berlusca, spesso assai più della stessa Repubblikina DeBenedettina. Vittime e carnefici rimescolate insieme dalla...'Storia'.
Ma proseguiamo nella ricognizione storica di quei fatti così dimenticati.
...Cadde ingloriosamente sul campo di battaglia, ma prontamente rialzatosi, colpito dalle inchieste del magistrato Aldo De Chiara, anche il RUAN, il consorzio il cui scandalo portò, il 18 ottobre 1983, ad una richiesta di autorizzazione a procedere della procura di Napoli per Andrea Geremicca, che all'epoca era deputato del PCI, ed il consigliere comunale Angelo Acerra, per "i rapporti di subappalto o comunque cottimo avente ad oggetto opere pubbliche quali l'ultimazione di sei fabbricati siti a Pianura acquisiti al patrimonio indisponibile del comune di Napoli". La vicenda giudiziaria scaturì da un ordine del giorno del 1983, votato all'unanimità dal consiglio circoscrizionale di Pianura, nel quale si denunciavano gli eventuali interessi privati nella concessione a trattativa privata, da parte del comune di Napoli al RUAN, dell'appalto per l'ultimazione di alcuni edifici, culminata con le delibere di giunta n. 438 del 12 novembre 1982 e n. 435 del 20 gennaio 1983, delle quali Geremicca era assessore proponente. L'indagine evidenziò che i provvedimenti, di competenza del consiglio comunale, erano viziati anche per la procedura dell'appalto-concorso ed infine per la definizione delle ditte appaltatrici prive dei requisiti ai sensi della legge 584 del 1977, modificata dalla legge n.1 del 1978. Dall'indagine giudiziaria emerse che Andrea Geremicca e Angelo Acerra erano consapevoli del fatto che le ditte consorziate avevano "senza formale autorizzazione subappaltato i lavori per 8 milioni(di lire) a vano ad imprese di comodo fittizie ed inconsistenti" dietro le quali si nascondevano gli stessi costruttori degli immobili abusivi. CIOE' LA CAMORRA. La magistratura individuò i soci occulti del noto palazzinaro pianurese Tommaso Giuliano, il quale aveva avviato i lavori abusivi di alcuni stabili in via provinciale 99, poi acquisiti al patrimonio comunale. I lavori di completamente furono realizzati dal RUAN, consorzio che era formato da tre società la I.C.R.A. srl, la Co.ri.edil. snc e la "Scavo e Capuano srl" (la quale uscì dal consorzio dopo appena due mesi), mentre le altre per i lavori si affidarono a terzi: Vincenzo Polverino, Giosuè D'Angelo, Alberto Ambrosino, Antonio Zecconi, Gennaro Di Vicino; definiti dal giudice Aldo De Chiara "verosimilmente collegati ai reali costruttori abusivi dei sei manufatti". L'esorbitante costo complessivo dell'appalto, 15.070.000.000 di vecchie lire (pari a 15 milioni a vano), solo per il completamento degli edifici, contro un prezzo di mercato che oscillava tra i 7 ed i 9 milioni di lire a vano, con esclusione delle opere di urbanizzazione, per le quali vi fu una apposita delibera di altri 6.700.000.000 di lire, comportò il sequestro giudiziario dei sei manufatti, nel 1983, per "ipotesi di subappalto penalmente rilevanti", in seguito all'entrata in vigore della legge 646 del settembre 1982, per le irregolarità nell'assegnazione dei lavori, senza alcuna autorizzazione. La coraggiosa denuncia del Consiglio Circoscrizionale di Pianura, che fece scoppiare lo scandalo Geremicca, si spiega però solo con un'altra votazione, il 19 giugno del 1985, con la quale stavolta si chiedeva al CO.RI. "di farsi carico della situazione, rendendosi disponibile ad impegnare anche le imprese di Pianura (...) constatato che la disoccupazione ha raggiunto ed oltrepassato i limiti di guardia, sopratutto per il fermo dell'abusivismo edilizio.....................
Dopo questo scandalo che fece enorme impressione la carriera di Andrea Geremicca si interruppe bruscamente, con la caduta della giunta-Valenzi di cui egli era il vero leader.
E, così parve, anche quella di GIORGIO NAPOLITANO, che ne era il suo referente nazionale: a Botteghe Oscure ieri, come oggi al Quirinale. Si disse allora: anche per i finanziamenti alla corrente dei 'miglioristi'. Ma la magistratura non indagò oltre.....Forse per questo GIORGIO NAPOLITANO è oggi il più strenuo sostenitore del Primato Giudiziario su quello politico....
E nacque allora da quella caduta, con l' ascesa a Segretario Regionale del PCI, l' astro del suo avversario storico nel PCI stesso, ANTONIO BASSOLINO, fino alla sua conquista di Napoli, alle elezioni comunali del 1993; e della Campania poi, alle Regiornali del 2000, che videro, per note ragioni, la ritirata da Palzzo Chigi del 'perdente' D' Alema: un anno dopo la esecuzione a freddo del suo quasi omonimo, Massimo D' A(ntona), consulente di Bassolino stesso Ministro del Lavoro.
Ecco perché oggi Berlusconi e Bassolino, che in politica sono alleati fin da quando entrambi 'scesero in campo' dopo la piazza pulita fatta da Tangentopoli, A.D. 1993-1994, sono ancora adesso uniti contro gli anglo-Neapolitani minoritari elettoralmente. Però monopolisti nel campo mediatico-giudiziario...Per opera e virtù, come si evince NON CERTAMENTE dello 'Spirito Santo'.
napoLibera
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