Profumo d'Italia? Solo con rifiuti opzione zero... altrimenti è fetore.... - Recensione del libro "Profumo d'Italia" di Fulvio Di Dio
"Rifiuti: opzione zero". Questo il dogma sottinteso nel libro "Profumo d'Italia" di Fulvio Di Dio, il quale ha indicato i modi per uscire fuori dall'emergenza continua, studiando le problematiche legate alla gestione dei rifiuti, con un'attenzione particolare ai pericoli derivanti dall'incenerimento ed alle alternative di non combustione più sicure e più sostenibili....
Fulvio Di Dio è membro della Rete Bioregionale Italiana e lavora presso l'assessorato Ambiente della Regione Lazio, quindi è persona titolata per svolgere il compito che si è prefisso, di indicare nuove strade ecologiche per lo smaltimento dei rifiuti. Ma il suo è un "invito" e per rendere concretamente attuative le sue proposte è necessario che le Istituzioni si muovano nella direzione indicata....
E qui dobbiamo ritornare sul tema di come far entrare nelle maglie della consuetudine culturale l'idea che "non esiste altro posto che questa Terra in cui possiamo vivere e di conseguenza è meglio mantenerla pulita" A volte esperimenti encomiabili sono stati avviati, come ad esempio "il gioco dei tappi", proposto nella scuole elementari della capitale dall'ass. Memmento Naturae, ma se queste iniziative restano sporadiche vengono poi a mancare i risultati sostanziali...
Pertanto, se le Istituzioni stesse non promuovono le soluzioni indicate, è comunque importante iniziare con la pratica ecologica individuale.... e prendendo lo spunto dai consigli contenuti nel libro di Fulvio Di Dio, possiamo partire dall'ecologia delle piccole cose, nella casa e nell'ufficio. Cominciando da queste si possono sempre trovare successive forme di sensibilità ambientale e di educazione civica.
Ad esempio quanti scarti alimentari produciamo? Forse quegli scarti possono essere diminuiti se badiamo di più all'essenziale, in tutte le nostre piccole abitudini di ogni giorno, e magari prontamente riutilizzati in natura come compost o cibo per animali oppure anche per produrre semplice biogas.
A Roma, con Malagrotta traboccante, c'è il rischio di dover risolvere il problema dei rifiuti urbani (in perenne emergenza) con il sistema "terminator" che porterà inevitabilmente alla creazione di una serie di nuove discariche ed inceneritori attorno alle città. Le province storiche diverranno una pattumiera gigante o terra bruciata, si tratta solo di scegliere se si vuole l'inceneritore o la discarica oppure l'impianto di produzione elettrica... (eufemismo per definire le strutture industriali a biomasse)
E se vogliamo che la vita continui nel Lazio asfissiato dai fumi e dalle puzze non possiamo pensare di risolvere in tal modo il problema dei RSU. L'incenerimento, già lo sappiamo, è fonte di inquinamento pesantissimo ed inoltre è diseducativo dal punto di vista della salvaguardia delle risorse.
Non si può continuare a tamponare aumentando sempre più la piaga dell'inquinamento e da qualche parte occorre partire per fermarsi e lanciare un segnale positivo. Partiamo da noi stessi…. Per evitare il disastro tamponato ed imbellettato da nuovi impianti inquinanti occorre partire dalla consapevole e personale azione di ognuno di noi. Faccio esempi pratici: rinunciare alle bustine di plastica e girare con una borsa, rifiutare imballi superflui, reperire il proprio cibo direttamente dai produttori locali, interrompere l'uso smodato di elettrodomestici, lavorare con le mani, stare meno davanti al televisore e di più nei boschi….
La battaglia contro la produzione rifiuti e sprechi energetici deve partire dall'impegno di ognuno, dalla consapevole e personale azione di ognuno di noi. Non posso far a meno di affermare che se non iniziamo da noi stessi il processo non decolla…
Paolo D'Arpini
Referente P.R. Rete Bioregionale Italiana
e Portavoce European Consumers Tuscia
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Di questo tema se ne parlerà durante l'Incontro Collettivo Ecologista, previsto ad Aprilia (Latina) dal 22 al 24 giugno 2012, durante il quale verrà anche presentato il libro Profumo d'Italia (Editori Internazionali Riuniti) di Fulvio Di Dio. Per info sulla pubblicazione: fulvio.didio@libero.it,
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