. Gli economisti intendono per signoraggio i redditi che una
. Negli stati moderni, solitamente, una banca centrale stampa le banconote mentre lo stato (ad esempio tramite una zecca) conia le monete, ed entrambi hanno un reddito da signoraggio.
Definizione di signoraggio
Bagliano e Marotta, in
Economia monetaria, Il Mulino (pag. 18), definiscono il signoraggio come segue:
| « In linea di principio, la creazione di base monetaria in condizioni di monopolio dà la possibilità alla banca centrale di ottenere redditi (il cosiddetto signoraggio) pari alla differenza tra i ricavi ottenibili dall'investimento in attività finanziarie e reali e i (trascurabili) costi di produzione. Poiché questi redditi derivano dalla condizione di privilegio concessa dallo Stato, i profitti sono in genere incamerati in misura prevalente da quest'ultimo, sotto forma di imposte. Un limite alla produzione, potenzialmente illimitata di base monetaria è posto dall'obiettivo del mantenimento di un livello dei prezzi relativamente stabile, data la relazione diretta che storicamente si è osservata tra inflazione e offerta di moneta. » |
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La
Banca d'Italia definisce il signoraggio in questo modo:
[2] | « Per signoraggio viene comunemente inteso l'insieme dei redditi derivanti dall'emissione di moneta. Con riferimento all'euro il reddito da signoraggio generato dall'emissione della moneta è definito come reddito originato dagli attivi detenuti in contropartita delle banconote in circolazione e viene ricompreso nel calcolo del reddito monetario che, secondo l'articolo 32.1 dello Statuto del SEBC, è "Il reddito ottenuto dalle Banche Centrali Nazionali nell'esercizio delle funzioni di politica monetaria del Sistema Europeo delle Banche Centrali. » |
| |
Il signoraggio derivante dall'emissione diretta di moneta da parte dello stato viene incassato da questo, mentre quello derivante dall'emissione di moneta da parte della banca centrale viene in parte prelevato dallo stato, sotto forma d'imposta, e il rimanente resta alla banca centrale, dove viene utilizzato per coprire i costi di funzionamento e, per l'eventuale parte eccedente, costituisce utile netto. Le banche centrali possono essere
enti pubblici (come la Banca di Francia) o
società di capitali il cui capitale è interamente (come la Banca del Canada) o in maggioranza (come la Banca Nazionale Svizzera) di proprietà statale, in questi casi tale utile finisce per essere incassato, in tutto o in parte, dallo stato. La Banca d'Italia è un istituto di diritto pubblico ma le sue quote di partecipazione al capitale sono in grande maggioranza private: per il 94,33% di proprietà di banche e assicurazioni e solo per il 5,67% di enti pubblici (INPS e INAIL)
[3]. Lo statuto della Banca d'Italia comunque, una volta pagate le imposte, concede di distribuire ai partecipanti solo una minima parte degli utili netti annuali, cioè al massimo 15.600 euro da spartirsi tra tutti in base alle quote possedute. Quindi dal 20 al 40% degli utili netti viene aggiunto alle riserve valutarie ordinarie e/o straordinarie dell'istituto e la parte restante (dal 60% all'80%) viene trasferita al pubblico erario
[4].
Storia del signoraggio
Nell'antichità, quando la
base monetaria consisteva di
monete in
metallo prezioso,
chiunque disponesse di metallo prezioso poteva portarlo presso la zecca di Stato, dove veniva trasformato in monete con l'effigie del sovrano. I diritti spettanti alla zecca e al sovrano erano esatti trattenendo una parte del metallo prezioso[senza fonte]. Il signoraggio in tale contesto è dunque
l'imposta sulla coniazione, noto anche come
diritto di zecca. Il
valore nominale della moneta e il
valore intrinseco delle monete non coincidevano, a causa del signoraggio e dei costi di produzione delle monete.
L'imposta sulla coniazione poi serviva a finanziare la spesa pubblica. Nel caso in cui lo Stato possedesse miniere di metallo prezioso, il signoraggio coinciderebbe con la differenza tra il valore nominale delle monete coniate e i costi per estrarre il metallo prezioso e coniare le monete. Già con i
romani, da
Settimio Severo si può parlare di signoraggio: questo imperatore dimezzò la quantità di metallo prezioso contenuto nelle monete, mentre lasciò invariato il valore nominale.
Con la
rivoluzione industriale e, nel XX secolo,
con la Conferenza di Bretton Woods si assiste al graduale abbandono dei sistemi monetari fondati sui metalli preziosi e sulla convertibilità delle monete in metalli preziosi.
La crescita degli scambi economici provocata dalla rivoluzione industriale rese necessario l'uso di monete la cui offerta non fosse vincolata dalla limitata disponibilità di metalli preziosi. Inoltre l'affermarsi di talune monete, sempre più diffuse e accettate negli scambi internazionali, rese obsoleto il ricorso ai metalli preziosi per regolare tali scambi. Infine l'affermazione del biglietto di
banca e di altre forme di pagamento svincolate dall'uso di metalli preziosi si spiega con la praticità dei sistemi di pagamento che non obbligano a trasferire ingenti quantità di pesante metallo prezioso.
Il signoraggio oggi
Nei paesi dell'
area euro, il reddito da signoraggio viene incassato dai paesi membri per il conio delle monete metalliche, e dalla
Banca centrale europea (BCE) per la stampa delle banconote, che emette in condizioni di monopolio
[5]. Tali redditi sono poi ridistribuiti dalla BCE alle
banche centrali nazionali in ragione della rispettiva quota partecipazione (
per la Banca d'Italia ad esempio il 12,5%[6]).
I singoli stati nazionali provvedono in seguito a prelevare gran parte di tali redditi dalle
banche centrali tramite il prelievo fiscale
[7]. In taluni casi, come per la
Bank of England, essendo la banca centrale completamente di proprietà statale, il reddito derivato dall'emissione delle banconote viene indirettamente incamerato interamente dallo stato
[8].
I singoli stati, tra i quali lo
Stato italiano, incassano direttamente il reddito derivante dal diritto di emettere monete metalliche, dal quale devono sottrarre i costi per produrle. Si tratta di un reddito quasi sempre modesto, eccezion fatta nel caso di stati di piccole dimensioni come la
Repubblica di San Marino e la
Città del Vaticano le cui monete diventano oggetto di collezione.
Nel
2002 l'allora ministro dell'economia
Giulio Tremonti propose di stampare banconote da 1 e 2 euro. Il
12 settembre l'allora presidente della BCE
Wim Duisenberg in una conferenza stampa, in risposta a Tremonti, disse:
[9] | « Non abbiamo progetti di introdurre banconote da 1 o 2 euro, ma ne abbiamo sentito parlare. Naturalmente, ne abbiamo discusso. Stiamo valutando le implicazioni di introdurre tali banconote. In linea di principio non abbiamo niente contro questo progetto, ma stiamo valutando le implicazioni e spero che Mr. Tremonti si renda conto che se tale banconota dovesse essere introdotta, egli perderebbe il diritto di signoraggio che si accompagna ad essa. Dunque se egli, come Ministro dell'economia, ne sarebbe contento non lo so. » |
| |
Mentre la creazione e l'emissione monetaria è gestita dalla
Banca Centrale e avviene in contropartita ad
obbligazioni statali reperite sul mercato aperto, la semplice creazione della
moneta scritturale è facoltà di tutto il
sistema economico, nazionale ed internazionale.
La differenza è tratteggiata dalla Banca centrale del Canada nel proprio sito
[10]. Mentre nel caso delle monete metalliche il reddito consiste nella differenza tra il valore nominale delle monete metalliche emesse e il costo per produrle, nel caso dell'emissione di monete non metalliche il reddito consiste negli interessi maturati sui titoli acquistati a fronte dell'emissione di moneta. Tali redditi, incamerati dalla banca centrale, servono a pagarne i costi e le imposte sull'emissione di moneta. Il reddito da signoraggio viene in gran parte incamerato dallo Stato che ha concesso alla banca centrale il diritto di emettere base monetaria in condizioni di monopolio.
Signoraggio e dollarizzazione
Quando un paese adotta una moneta estera come valuta con corso legale, rinuncia al diritto di signoraggio. La
dollarizzazione, ovvero la sostituzione della moneta locale con il dollaro statunitense (o con la moneta di un altro stato estero), comporta due tipi di perdite relative al signoraggio: da un lato a mano a mano che si ritira dalla circolazione la moneta nazionale cambiandola con la divisa straniera, le autorità monetarie devono ricomprare la massa di moneta di proprietà del pubblico e delle banche, restituendo i diritti di signoraggio che si erano accumulati con il tempo. Inoltre le autorità monetarie perdono i guadagni relativi al signoraggio nel futuro.
Nel contempo gli Stati Uniti (o il diverso stato di cui è stata adottata la moneta) aumentano le loro entrate relative al signoraggio ed è sorto un dibattito in merito alla possibilità che gli USA cedano parte di questi guadagni alle economie dollarizzate. A questo riguardo esiste un precedente negli accordi sottoscritti dal
Sudafrica e altri tre stati africani che utilizzano il
rand come valuta avente corso legale (
Lesotho,
Namibia e
Swaziland).
Sebbene gli USA non abbiano sottoscritto fino ad oggi alcun accordo con
Panama o con altri paesi in cui il dollaro ha corso legale, nel Senato degli Stati Uniti sono state presentate proposte legislative relative al rimborso dei diritti di signoraggio.
Creazione della moneta bancaria
Il potere di creare moneta non è affidato unicamente alle
Banche Centrali Nazionali, e non avviene quindi unicamente a fronte di un
debito nazionale contratto mediante
obbligazioni statali. La maggior parte della moneta esistente attualmente, infatti, è moneta bancaria, detta anche
scritturale.
È potere delle
banche commerciali creare la moneta scritturale, la cui regolarizzazione è dettata da particolari documenti come quello della
Federal Reserve Bank, il
Modern Money Mechanics[11], pubblicato per la prima volta nel 1961 di cui l'ultima revisione risale al giugno 1992. Nel documento viene descritto come mediante il sistema di
riserva frazionaria e del
moltiplicatore dei depositi, ogni
banca commerciale è in grado di creare a fronte di un
prestito, una quantità di moneta scritturale pari ad una percentuale fissata (ad esempio il 98%) di ciò che la banca ha in deposito. Viene anche spiegato come anche questa quantità di denaro creata dalla banca possa essere considerata a sua volta come un nuovo deposito all'interno del sistema bancario, così da poter far fronte ricorsivamente alla creazione di nuova moneta mediante lo stesso sistema di
moltiplicazione dei depositi. Anche questa moneta è chiamata
Fiat Money, o moneta fiduciaria, perché non è più emessa in contropartita a nessun metallo prezioso, ma con l'unico vincolo della
riserva obbligatoria, e quindi si basa sulla promessa di pagamento da parte di chi contrae il debito.
Teorie del complotto sul signoraggio
Con teorie del complotto sul signoraggio si indicano genericamente tutte quelle teorie diffuse attraverso
libri,
blog e
siti web volte a dimostrare che la gestione dell'emissione di moneta e del reddito da signoraggio da parte della
Banca Centrale verrebbe svolta per favorire
banchieri e
poteri forti a tutto svantaggio dei cittadini
[12].
Le tesi, portate avanti non da economisti e/o esperti
[13], vengono smentite in tutti i manuali divulgativi e/o specialistici di
economia tanto da fare definire tali teorie sul signoraggio come una
bufala[14].
Altri complottisti tentano di giustificare le loro tesi basandosi sulle parole di economisti rispettati. Ad esempio,
La crisi mondiale oggi, testo del 1999 di
Maurice Allais (
Premio Nobel per l'economia del 1988), viene spesso citato dai complottisti. Nell'opera, egli si scaglia contro il proliferare di strumenti di credito da parte delle banche private, e confronta la creazione di strumenti finanziari spregiudicati alla stampa di moneta. Dice esplicitamente che tale attività va riservata agli stati ed alle Banche Centrali, ed a nessun altro.
(FR) « La création monétaire doit relever de l'État et de l'État seul. Toute création monétaire autre que la monnaie de base par la Banque centrale doit être rendue impossible, de manière que disparaissent les « faux droits » résultant actuellement de la création de monnaie bancaire » | (IT) « La creazione di moneta deve essere di competenza dello Stato e solo dello Stato. Ogni creazione monetaria diversa da base monetaria da parte della Banca Centrale deve essere resa impossibile, in modo da far sparire tutti i "falsi diritti" tuttora esistenti di creazione di moneta scritturale. » |
|
Questa frase si configura come una smentita delle tesi complottiste, poiché mentre tali teorie attaccano il privilegio dello stato di emettere moneta, il libro critica l'iniziativa degli istituti di credito di piazzare sul mercato strumenti finanziari autonomi (obligazioni, derivati, ecc). E' bene ricordare che sia il monopolio dello stato sia le iniziative di credito private sono fenomeni assolutamente normali e trasparenti, e le eventuali critiche mosse nei saggi di economia sono centrate sulle ricadute che tali assetti hanno sull'organizzazione dei mercati. Non hanno nulla a che fare con presunti complotti o raggiri di qualunque tipo.
La Corte Suprema di Cassazione sul signoraggio
La
Corte Suprema di Cassazione nel luglio del 2006
[15] ha giudicato una richiesta di un cittadino a ottenere la propria quota di reddito da signoraggio. Ha osservato che la pretesa si fonda non sul mancato rispetto delle regole giuridiche da parte della Banca d'Italia, bensì su un diverso modo di distribuire il reddito da signoraggio, auspicato dal cittadino che ha chiamato in giudizio la Banca d'Italia.
Tale richiesta, che configura secondo la Cassazione una pretesa di mettere in discussione la scelte con cui lo Stato italiano ha configurato la propria politica monetaria, attraverso gli organi istituzionali competenti, secondo la Cassazione esula dall'ambito della giurisdizione, in quanto non tocca al giudice sindacare il modo in cui lo Stato italiano esplichi le proprie funzioni sovrane.
Prima di questa sentenza la Banca d'Italia aveva messo in guardia i cittadini dall'adire le vie legali seguendo la sentenza del
giudice di pace di
Lecce, sentenza poi resa vana dalla sentenza della Cassazione.
La sentenza di un giudice di pace il cui consulente tecnico ha dichiarato l'esistenza del signoraggio è stata così commentata da un comunicato ufficiale della
Banca d'Italia:
« In relazione alle numerose richieste di pagamento, formulate rivendicando la proprietà collettiva della moneta unica europea e il relativo reddito da signoraggio, pervenute alla Banca d'Italia a seguito della diffusione data dai mezzi di informazione alla sentenza del Giudice di pace di Lecce n. 2978/05, l'Istituto informa che la sentenza, avente effetto solo tra le parti dell'originario giudizio, costituisce una pronuncia del tutto isolata, già disattesa dal Giudice di pace di Pizzo Calabro il quale, con sentenza depositata l'8 aprile c.a. e con altre 17 decisioni di analogo tenore, ha ritenuto i singoli componenti delle collettività nazionali privi del potere di agire in giudizio per contestare le pubbliche potestà di emissione della moneta e di gestione del valore monetario. La sentenza del Giudice di pace di Lecce è stata impugnata dalla Banca d'Italia presso la Suprema Corte di Cassazione, cui è rimessa la decisione definitiva della controversia, che sarà discussa prima dell'estate. Si informa, infine, che, già prima dell'adozione della moneta unica, la magistratura aveva ripetutamente respinto simili azioni di rivendica della proprietà collettiva della massa monetaria, coltivate nei confronti della Banca d'Italia, quale Istituto di emissione della lira talvolta condannando gli attori al risarcimento del danno per lite temeraria. In considerazione di quanto sopra, la Banca d'Italia continuerà a respingere le richieste di pagamento del reddito da signoraggio. » | « In relazione alle numerose richieste di pagamento, formulate rivendicando la proprietà collettiva della moneta unica europea e il relativo reddito da signoraggio, pervenute alla Banca d'Italia a seguito della diffusione data dai mezzi di informazione alla sentenza del Giudice di pace di Lecce n. 2978/05, l'Istituto informa che la sentenza, avente effetto solo tra le parti dell'originario giudizio, costituisce una pronuncia del tutto isolata, già disattesa dal Giudice di pace di Pizzo Calabro il quale, con sentenza depositata l'8 aprile c.a. e con altre 17 decisioni di analogo tenore, ha ritenuto i singoli componenti delle collettività nazionali privi del potere di agire in giudizio per contestare le pubbliche potestà di emissione della moneta e di gestione del valore monetario. La sentenza del Giudice di pace di Lecce è stata impugnata dalla Banca d'Italia presso la Suprema Corte di Cassazione, cui è rimessa la decisione definitiva della controversia, che sarà discussa prima dell'estate. Si informa, infine, che, già prima dell'adozione della moneta unica, la magistratura aveva ripetutamente respinto simili azioni di rivendica della proprietà collettiva della massa monetaria, coltivate nei confronti della Banca d'Italia, quale Istituto di emissione della lira talvolta condannando gli attori al risarcimento del danno per lite temeraria. In considerazione di quanto sopra, la Banca d'Italia continuerà a respingere le richieste di pagamento del reddito da signoraggio. » |
| « In relazione alle numerose richieste di pagamento, formulate rivendicando la proprietà collettiva della moneta unica europea e il relativo reddito da signoraggio, pervenute alla Banca d'Italia a seguito della diffusione data dai mezzi di informazione alla sentenza del Giudice di pace di Lecce n. 2978/05, l'Istituto informa che la sentenza, avente effetto solo tra le parti dell'originario giudizio, costituisce una pronuncia del tutto isolata, già disattesa dal Giudice di pace di Pizzo Calabro il quale, con sentenza depositata l'8 aprile c.a. e con altre 17 decisioni di analogo tenore, ha ritenuto i singoli componenti delle collettività nazionali privi del potere di agire in giudizio per contestare le pubbliche potestà di emissione della moneta e di gestione del valore monetario. La sentenza del Giudice di pace di Lecce è stata impugnata dalla Banca d'Italia presso la Suprema Corte di Cassazione, cui è rimessa la decisione definitiva della controversia, che sarà discussa prima dell'estate. Si informa, infine, che, già prima dell'adozione della moneta unica, la magistratura aveva ripetutamente respinto simili azioni di rivendica della proprietà collettiva della massa monetaria, coltivate nei confronti della Banca d'Italia, quale Istituto di emissione della lira talvolta condannando gli attori al risarcimento del danno per lite temeraria. In considerazione di quanto sopra, la Banca d'Italia continuerà a respingere le richieste di pagamento del reddito da signoraggio. » |
Le interrogazioni parlamentari
Nel corso del tempo vi sono state diverse interrogazioni parlamentari sia in Italia
[16][17][18] sia al parlamento Europeo, in questa sede da parte di Roger Helmer (
PPE-DE), Charles Tannock (
PPE-DE) e Theresa Villiers (
PPE-DE)
[19].
Note
- ^ Il termine deriva dal provenzale senhoratge, derivazione di senhor, che in italiano significa signore. Nel Medio Evo infatti erano i signori feudali i titolari del diritto di battere moneta e i beneficiari del guadagno che ne derivava.
- ^ Banca d'Italia - Signoraggio
- ^ I partecipanti al capitale della Banca d'Italia
- ^ Statuto della Banca d'Italia - art. 39
- ^ Infatti, secondo l'articolo 105 A del Trattato di Maastricht «La BCE ha il diritto esclusivo di autorizzare l'emissione di banconote all'interno della Comunità. La BCE e le Banche centrali nazionali possono emettere banconote. Le banconote emesse dalla BCE e dalle Banche centrali nazionali costituiscono le uniche banconote aventi corso legale nella Comunità.»
- ^ La partecipazione al capitale della BCE
- ^ Ad esempio nell'anno 2007 l'utile prima delle imposte della Banca d'Italia è stato di 1 705 646 647 euro, dei quali 1 610 489 843 euro (circa il 94.4%) sono stati incamerati dallo stato italiano sotto forma di imposte, con un utile netto di esercizio di 95 156 804 euro per la banca; Cfr. Bilancio della Banca d'Italia, p. 20, "Conto Economico"
- ^ La Bank of England è stata nazionalizzata nel 1946 [1]
- ^ (EN) Conferenza stampa di Wim Duisenberg del 12 settembre 2002. Banca Centrale Europea, ecb.int. URL consultato il 06 maggio 2009.
- ^ Seigniorage Revenue (EN)
- ^ Modern Money Mechanics - Federal Reserve Bank of Chicago
- ^ Euroschiavi di Marco Della Luna (avvocato) e Antonio Miclavez (dentista), Macro Edizioni, 2007, ISBN 978-88-87307-49-8
- ^ Ad esempio, gli autori di euroschiavi sono un avvocato e un dentista
- ^ Sul web in diversi si sono occupati di smentire tali teorie usando un linguaggio semplice e comprensibile. Si vedano ad esempio La bufala del signoraggio, Sito sulle frottole sul signoraggio, [2], [3]
- ^ Corte Suprema di Cassazione, sentenza nº 16751, 21 luglio 2006
- ^ Camera dei deputati - Interrogazione Parlamentare 10/09/2007
- ^ Impegnativa per il governo italiano 9/2272-bis/3 dell'on. Buontempo
- ^ Camera dei deputati - Interrogazione Parlamentare 28/1/2008
- ^ Parlamento Europeo - Interrogazione del 12 giugno 2002
Bibliografia
- Carlo M. Cipolla, Storia economica dell'europa pre-industriale, Il Mulino
- Paul Samuelson, Economia, Zanichelli
- Bagliano e Marotta, Economia Monetaria, il Mulino
- Eichengreen, La globalizzazione del capitale, Baldini&Castoldi
- Garzantina Economia
- Pierce e Shaw, Economia monetaria, il Mulino
- Bianchi, Dizionario di economia politica, voce Moneta, Boringhieri
- Savona, Alla ricerca della sovranità monetaria, Libri Scheiwiller
- Dornbusch e Fischer, Macroeconomia, il Mulino
- Onado, Banca come impresa, il Mulino
- Lemme, Moneta scritturale e moneta elettronica, Giappichelli
- (PDF) Economia dell'integrazione europea (Testi di riferimento proposti)
Voci correlate
Altri progetti
Collegamenti esterni
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