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lunedì 28 febbraio 2011

R: si comincia a vendere....????? O SONO NUMERI A CASO?

IL RISCHIO è SEMPRE QUELLO DI VEDERE OMBRE OVUNQUE. Che è la maniera miglio per confondere ulteriormente le idee nella mente degli amici. Siamo talmente impegnati nel difenderci da attacchi indiscriminati e da tutte le direzioni, che ci perdiamo in un bichier d'acqua. SE ALCUNE banche, o chi per loro, vendono ORO, è un fatto concreto, NON una truffa come fanno solitamente questi signori.Se se lo scambiano fra diloro, è ugualmente un fatto concreto. UNO dei pochi fatti concreti in questo mondo di truffatori. E può darsi benissimo che si venda per ragioni ancor più banali: 1) Aumenta il valore e chi ha fatto investimenti in oro nella previsione dell'aumento, è giusto che venda le eccedenze, ricavando un forte utile. 2) L'aumento è stato tale che ci vuole un'immissione in circolazione per farne calare il valore. GV.

--- Lun 28/2/11, Giuseppe Turrisi <giuseppeturrisi@leonardo.it> ha scritto:

Da: Giuseppe Turrisi <giuseppeturrisi@leonardo.it>
Oggetto: si comincia a vendere....????? O SONO NUMERI A CASO?
A: "Giorgio Vitali" <vitali.giorgio@yahoo.it>, tribunadiciviumlibertas@yahoogroups.com, albamediterranea@googlegroups.com
Data: Lunedì 28 febbraio 2011, 09:48



Bankitalia: riserve a 112,4 mld

Alla fine del 2010 ammontavano a 118,9 mld

07 febbraio 2011, 17:09

(ANSA) - ROMA, 7 FEB - Le riserve ufficiali della Banca d'Italia ammontavano a fine gennaio a 112,424 miliardi di euro rispetto ai 118,9 miliardi di fine 2010. E' quanto informa l'istituto centrale secondo cui le riserve in valuta estere ammontavano a fine gennaio a 27,13 miliardi mentre quelle in oro a 76,39 miliardi.


Il 07/02/2011 22.59, Marco Polverari ha scritto:
infatti non è chiaro per niente, almeno per me.... non è che "sembra" una notizia buttata lì, è proprio buttata lì dall'ansa ;-) e io l'ho riportata all'attenzione di centrofondi pensando che potesse interessare e suscitare delle riflessioni...
eh..vista solo ora
ho pensato che se uno stato vende le sue riserve ci saranno dei motivi e delle conseguenze per i cittadini...

diminuisce la loro ricchezza (materiale) complessiva
(...ma in Italia non è una novità... :-) )


per il momento io posso fare solo ipotesi tipo che ha bisogno di liquidità
yes, è così

e non può permettersi di indebitarsi ulteriormente con la BCE ma è solo una ipotesi la mia e sarebbe interessante sapere se qualcuno in lista avesse idee in merito.


...dovrebbe dare la misura dei "gold-swaps" effettuati tra bc (v. infra, articolo divulgativo, del biondo...del luglio 2010)
Probabilmente tra la Bri (o Bis...che è la Banca centrale delle banche centrali) e Bankitalia.
Oppure il "parcheggio" (definitivo) dell'oro che bankitalia ha swappato durante il 2010, presso altra BC.

Misurano (occultamente) l'aumento dell'impoverimento (materiale) di uno Stato per bisogni di liquidità.
Dato dalla perdita di riserve in valute estere e riserve d'oro.
Per quanto rigurda l'oro, mettono la valorizzazione (e non il peso).
Anche questo è uno dei motivi per cui, con il fixing londinese (deciso da 5 banche), si tiene "compresso" manipolatamente il valore dell'oro.
Così si "camuffa" meglio (nel durante) l'impoverimento progressivo (salvo un bel giorno in cui raddoppia o triplica, apparentemente, "all'improvviso"...e ci si risveglia nell'america latina degli anni '80/'90).

Quelli cui è "indirizzato" il comunicato (apparentemente "buttato lì" dall'Ansa), sanno, così, "di quanto" è stato questo "impoverimento" (a gennaio..o forse durante il 2010...nn so bene...lo sa draghi...ma dalla cifra, direi che si riferisce a un solo mese).
Nella fattispecie, "qualcuno" (sistema bancario, probabilmente) in Italia, tra il 31.12.10 e il 31.1.11, ha avuto bisogno di liquidità per "soli" 6,5 miliardi di euri (13.000 miliardi di vekkie lire)...e c'era bisogno di tappare 'sto "buco".

Alles klar, der kommissar? :-)
http://www.youtube.com/watch?v=6GmkjnL4EYw


ciaoo
marco


Il giorno 07 febbraio 2011 22:37, Carlo <carlo.delvecchio@yahoo.it> ha scritto:
Marco, non è molto chiaro. Sembra una notizia buttata lì... ci
vorrebbe una spiegazione più dettagliata e poi il dato in gennaio
sulle riserve in valuta estera ed oro non hanno un gran senso se non
le si rapporta ad un dato periodo.

On 7 Feb, 20:16, Marco Polverari <m.polver...@gmail.com> wrote:
> si comincia a vendere....Bankitalia: riserve a 112,4 mldAlla fine del 2010
> ammontavano a 118,9 mld
>
> http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/economia/2011/02/07/visualizz...



Chi ha impegnato 380 tonnellate d'oro?
Maurizio Blondet
19 Luglio 2010
La Banca dei Regolamenti Internazionali (BRI) detiene 346 tonnellate d'oro «in relazione ad operazioni di swap-oro»: lo scrive la stessa BRI nel suo rapporto annuale 2010. Sembra che fra l'uscita del rapporto ed oggi, l'oro che la BRI detiene come conseguenze di «gold-swap operations» sia salito a 382 tonnellate. Nel 2009, la BRI non aveva quasi oro in detenzione.

Il significato di questa transazione è allarmante. Vediamo perchè.

Gli «swaps» sono strumenti finanziari che servono ai grandi operatori (spesso Banche Centrali) per scambiarsi un attivo con un altro, in questo caso oro contro valuta monetaria. Gli «swaps» non sono nè prestiti d'oro, nè futures nè options. Di solito è una Banca Centrale, che ha urgente e pressante bisogno di valute, a dare il suo oro in pegno, per così dire, in cambio di moneta o diritti speciali di prelievo. Lo scambio avviene con l'intesa che è temporaneo: ad una data determinata fra i due contraenti, la transazione sarà rovesciata ad un prezzo pattuito. La Banca Centrale interessata si riprende il suo oro dato in garanzia, e paga con la valuta che ha preso. La Banca Centrale che ha acquistato la valuta estera con questo swap vi paga sopra un interesse, che oggi è molto basso.

Lo swap in oro avviene quando una Banca Centrale ha bisogno di fare liquidità in valute estere, ma non desidera vendere puramente e semplicemente le sue riserve auree, per non allarmare i mercati facendo vedere che si libera dei gioielli di famiglia.

Ma questa volta – come segnala il Wall Street Journal – la BRI ha contratto il «gold-swap» non con una Banca Centrale, bensì con banche commerciali private (la BRI non ha voluto rivelare quali), sicchè la cosa ha suscitato allarme fra gli esperti.

Perchè quelle banche commerciali non hanno fatto il gold-swap con la rispettiva Banca Centrale, ed hanno dovuto rivolgersi alla Banca dei Regolamenti Internazionali? E quali banche commerciali dispongono di un così enorme tonnellaggio d'oro, che è il triplo di quello che la BRI stessa ha nei caveau in proprio? Queste banche hanno saccheggiato le cassette di sicurezza dei loro clienti? Oppure è una manovra per ribassare il prezzo del metallo, che sta salendo troppo? Oppure, oppure...

L'ipotesi più plausibile pare quella avanzata da Julian Phillips di GoldForecaster.com. Le banche commerciali semplicemente non hanno così tante riserve d'oro. Dunque hanno compiuto la transazione per conto di una Banca Centrale (o di più Banche Centrali) che ha voluto restare nell'ombra.

E ha ben ragione a restarci. Perchè la Banca Centrale che ha fatto lo scambio (swap) del suo oro con la BRI in cambio di valuta (8 miliardi di «diritti speciali di prelievo», equivalenti a 9,6 miliardi di euro) dovrebbe essere sicura che può restituire quella cifra al termine del contratto (che è vero può essere prorogato). Se non riesce a restituire i liquidi, allora la BRI ha il diritto di vendere l'oro – che per ora tiene semplicemente in garanzia – sul mercato.
Si tratta insomma di una misura esterma. La crisi finanziaria in atto ha provocato, fra l'altro, il tragico restringersi della quantità di debitoriaffidabili per i prestatori, e delle linee di credito in generale per debitori dubbi. Ciò è apparso chiaro nel caso della Grecia, le cui linee di credito si sono disseccate e che deve vendere i suoi BOT a tassi altissimi, perchè i creditori non si fidano più. Nel caso della Grecia, un «gold-swap» consente di avere credito a un tasso molto basso (perchè il rischio del creditore è coperto dall'oro), e alla discretissima BRI di partecipare al silenzioso salvataggio senza pericolo, dato che l'oro è dato in garanzia, tenuto in un conto (di solito presso la Banca d'Inghilterra). La misura consente anche, dato l'anonimato, di non allarmare i mercati. Finora d'un certo punto.

Ma è dunque la Banca Centrale ellenica quella che ha operato lo swap? Naturalmente non è la sola sospetta: nella lista ci sono Spagna, Portogallo, Italia, Gran Bretagna ed USA.Una Banca Centrale dell'eurozona, magari, dato che il sistema euro vieta per decreto alle Banche (ex) Centrali nazionali di vendere il loro oro; ma questa non è una vendita, bensì uno «scambio». In ogni caso, significa che le altre garanzie che quella Banca Centrale è in grado di offrire – essenzialmente Buoni del Tesoro – non sono considerate abbastanza sicure dalla BRI, sicchè ha dovuto usare il suo oro come garanzia d'ultima istanza. Quella solida garanzia da decenni schifata dalla propaganda finanziaria.

Perchè questa è la novità esplosiva: l'oro è stato di nuovo usato nelle transazioni sovrane internazionali per la prima volta, dopo decenni che la propaganda delle Banche Centrali l'aveva messo da parte come «relitto barbarico». La transazione effettuata di per sè testimonia che l'oro è tornato moneta, come sempre è avvenuto quando il gioco finanziario si fa duro, anzi tragico, e le monete ex nihilo mostrano la loro nullità. Allora anche la BRI, che è la Banca Centrale delle Banche Centrali, vuole in garanzia la vecchia barbarica reliquia.

Naturalmente è da vedere se la Banca Centrale anonima, che è ricorsa a questa misura disperata per riempire qualche falla di valuta estera nei conti della nazione, sarà poi in grado di restituire quei miliardi di diritti speciali di prelievo. Se non li trova, la BRI può vendere quell'oro – cosa altamente improbabile – o metterlo silenziosamente presso un'altra Banca Centrale.

Solo a fine dell'anno contabile si capirà: nei conti della banca disperata apparità la diminuzione delle riserve aure, e nei conti di un'altra Banca Centrale apparirà un aumento. Ma se si sapesse oggi chi è ricorso al gold-swap, rivelerebbe oggi qual'è il Paese la cui Banca Centrale non è ritenuta meritevole di credito nemmeno dalla BRI, e la speculazione si scatenerebbe – probabilmente contro tutte le monete fatte d'aria.






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Distinti Saluti
Giuseppe Turrisi Salvatore
Tel. 3938424644
e-mail giuseppeturrisi@leonardo.it
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