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giovedì 8 dicembre 2011

I: SALVIAMO LA SCALA DAL DUO LISSNER-BARENBOIM !---->>>>>> da meditare!!!


----- Messaggio inoltrato -----
Da: Gianni Caroli / napoLibera <giannicaroli@napolibera.eu>
A: vitali.giorgio@yahoo.it
Inviato: Giovedì 8 Dicembre 2011 14:20
Oggetto: SALVIAMO LA SCALA DAL DUO LISSNER-BARENBOIM !
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DON GIOVANNI ALLA SCALA, UN DISASTRO SENZA APPELLO.....

Con questo disastroso allestimento, il peggior Don Giovanni mai visto in palcoscenico, la parabola del più glorioso Teatro d' Opera del mondo, insieme al San Carlo di una volta, ha toccato, nel decennio 'Lissneriano', sicuramente il suo punto più basso.
Peggio perfino del Don Carlo del 2008, questa volta per la bacchetta, invece che di Daniele Gatti, del nuovo Direttore Musicale Daniel Barenboim, alla sua terza inaugurazione consecutiva, dopo la grigia 'Carmen' del 2009, il lutulento 'Tristano' del 2007, la fangosa "Walkiria' del 2010. NON C' E' CHE DIRE, UN CURRICULUM DI PRIM' ORDINE !!!!
Anche Barenboim, in questa circostanza così nefasta, HA TOCCATO IL FONDO, della sua carriera di 'routinier' cosiddetto 'wagneriano', ossia aduso a coprire, con una 'massa sinfonica orchestrale', la sua INCREDIBILE incapacità TECNICA di 'leggere' una qualunque partitura, di concertare l' insieme strumentale con le voci, di articolare l' orchestra nel fraseggio....Niente, un metrònomo perennemente in mezzo-forte, privo di alcun colore e di alcun accento, le voci COMPLETAMENTE ABBANDONATE, ognuno per suo conto, in una prestazione collettiva, ed individuale, ben al disotto delle SINGOLE POSSIBILITA' DI CIASCUN CANTANTE. TUTTI PESSIMI, e si può solo salvare, nella tragedia dei tanti 'concertati' dis-cronici, e delle arie singole di malcerta intonazione, fino all' ululato, unicamente la 'serenata' di Peter Mattei, forse perchè accompagnata dal solo mandolino. Baremboim in quel caso è rimasto, fortunatamentem a braccia conserte, inerte spettatore: gli auguriamo di continuare così, per tutto il resto che 'dirigerà' in carriera.

Per i cantanti, tutti travolti dalla incapacità del Direttore, proprio Mattei/Don Giovanni, che sfrutta 'le physique du role' in chiave di baritono-vilain, è l' unico a salvarsi, assai relativamente. Da attore, più che da cantante.
Perfino Anna Netrebko canta malissimo la grande aria del secondo Atto, e non parliamo del 'duetto' col Seduttore che apre l' opera dopo la mirabile e possente Ouverture, infastidita da una inutile e sciocca azione scenica ideata (per riempire il 'vuoto', secondo lui) dal regista Carsen, autore di messinscena priva di alcuna idea: TUTTO 'SQUADRATO' in fracasso rombante, dalla bacchetta inetta del Direttore, a rilevare gli accenti, i colori, le frasi, l' espressione, dei due protagonisti, e degli strumenti stessi.
RICCHISSIMI, invece, nello scritto del Genio......

Solo due anni fa, al San Carlo di Napoli, vedemmo Mozart coì maltrattato, nelle voci e in orchestra, da un incapace perfino di solfeggio, come il 'celebre', e stimato dai 'gourmands' perchè NON DIRIGE MAI VERDI, Sir Jeffrey Tate, che dirigeva la CLEMENZA DI TITO, opera ingiustamente (causa càbala massonica) poco conosciuta dal pubblico. Rendendola totalmente IRRICONOSCIBILE al connaisseur.... TE CREDO ALLORA, NON DIRIGE VERDI ! CI PROVASSE, ANDARE IN SCENA CON 'TRAVIATA', che tutti gli italiani sanno a memoria, VEDRESTI IL PUBBLICO SCHIODARE LE SEDIE DAL PIANCITO DELLA SALA !!!!

Diamo un consiglio a DANIEL BARENBOIM: LASCI STARE L' OPERA ITALIANA, NON E' ROBA PER LUI.

Con Wagner, spesso refugium peccatorum per tutti i 'sinfonisti' che nel 'tutti' orchestrale riescono a nascondere il loro sostanziale ANALFABETISMO MUSICALE, come quello del Nostro, BARENBOIM può perfino fingere di esser bravo, anche sfruttando mediaticamente l' interdetto che grava sul Titano di Lipsia, per via del suo famoso 'Judentum in Musik', il pamphlet peraltro non più anti-ebraico della 'Questione' omonima di Karl Marx....COSI' SI PARLA MENO DELLA DIREZIONE ORCHESTRALE....

Resta, a compendio, che il bilancio-Lissner, ad otto anni dal suo insediamento a Leader della Scala dopo la cacciata di Riccardo Muti, E' UGUALMENTE CATASTROFICO, già a partire dal famoso (al modo di Eròstratos) 'Idomeneo' diretto, per così dire, dalla meteora DANIEL HARDING....Adesso per fortuna, questi, lontano dalla Scala stessa, e dai maggiori Teatri, pur dopo gli Osanna precotti e predigeriti delle pennine caudine abilitate ad usum.....

Ma quello della SCALA, un Teatro che non è semplice spettacolo, e neppure solo Arte, come pure altrove, è un problema POLITICO, prima ancor che Culturale....

Nacque allorchè ITALIANO, in Arte, come in Letteratura ed in Musica ancora, voleva dire semplicemente 'MONDIALE', la koinè degli uomini colti ovunque in Europa: e tale rimase anche nell' Ottocento, allorchè infatti fu la rivale BOLOGNA, contro il parmense GIUSEPPE VERDI, ad adottare come suo Idolum Theatri, RICHARD WAGNER. Sostenuto, contro Tito Ricordi che editava Don Peppino, dall' editore LUCCA....non so se mi spiego, e diretto colà da FRANCO FACCIO, il Direttore wagneriano-subalpino più noto all' epoca.

ECCO: SE LA SCALA E' IL TEATRO PIU' IMPORTANTE DEL MONDO OPERISTICO MONDIALE, LO E' PERCHE', DA ITALIANO, E' ANCHE INTERNAZIONALE, COME LA MELODIA E IL BELCANTO, DI CUI RESTA IL TEMPIO....

INVECE oggi, con Lissner-Barenboim, è come se, ai tempi di Verdi, l' editore LUCCA, con FACCIO associato, dirigesse anche La Scala.

Intelligenti pauca.


napoLibera

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