E'incredibile la protervia di questi assassini!!!gv
----- Messaggio inoltrato -----
Da: Giuseppe Magliacane <giuseppemagliacane@hotmail.com>
A:
Inviato: Martedì 27 Marzo 2012 15:10
Oggetto: ISRAELE : NO AL CONSIGLIO ONU PER I DIRITTI UMANI---NENA NEWS -----
Da: Giuseppe Magliacane <giuseppemagliacane@hotmail.com>
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Inviato: Martedì 27 Marzo 2012 15:10
Oggetto: ISRAELE : NO AL CONSIGLIO ONU PER I DIRITTI UMANI---NENA NEWS -----
ISRAELE E LE SUE COLONIE: NO AL CONSIGLIO ONU PER I DIRITTI UMANI
Lo Stato ebraico ha interrotto i rapporti dopo che il Consiglio Onu per i diritti umani ha deciso di inviare nei Territori occupati una commissione per accertare le ripercussioni «civili, politiche, economiche, sociali e culturali» delle colonie ebraiche sulla vita della popolazione palestinese.
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Tel Aviv si prepara a non dare alcuna cooperazione alla commissione che, come ha fatto capire domenica il vice ministro degli esteri Moshe Ayalon, con ogni probabilità non sarà autorizzata a raggiungere i Territori palestinesi. Lo stesso accadde con la commissione d'inchiesta Goldstone, formata per indagare sui crimini di guerra commessi durante l'offensiva israeliana «Piombo fuso» (dicembre 2008 – gennaio 2009), che fu costretta ad entrare a Gaza passando per il valico di Rafah con l'Egitto. Israele potrebbe inoltre decidere ritorsioni nei confronti dei dirigenti dell'Anp che, afferma, avrebbero adottato «un approccio unilaterale… e usano la questione delle colonie per giustificare qualsiasi cosa». Giovedì scorso, dopo aver appreso del voto a Ginevra, il premier Benyamin Netanyahu aveva subito bollato la risoluzione come «ipocrita», ricordando che il Consiglio «ha finora assunto 91 decisioni, 39 delle quali relative a Israele, tre alla Siria e una all'Iran. Non tutti però in Israele condividono la linea del primo ministro di difesa ad oltranza delle colonie e, quindi, dell'occupazione. Nelle prossime settimane, ad esempio, tre giovani "refusnik" andranno in prigione, perché «colpevoli» di aver rifiutato il servizio di leva in protesta con la linea militarista del governo. Una scelta che lo Stato ebraico non riconosce come diritto. «Rifiuto il servizio militare per solidarietà con i palestinesi che lottano contro l'occupazione – ha spiegato Alon Gurman, 18enne di Tel Aviv, che entrerà in carcere il prossimo 16 aprile – Spero d'incoraggiare altri a fare lo stesso». Nena News
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