----Messaggio originale----
Da: enrico.galoppini@tin.it
Data: 1-set-2010 0.29
A: <vitali.giorgio@yahoo.it>
Cc: "Fabrizio Brizi"<titto.7@fastwebnet.it>, "Giancarlo Paccapelo"<bagabel@hotmail.it>, "GianMario Monaldo"<gianmariomonaldo@alice.it>, "Gian Paolo Pucciarelli"<cotbwp@tin.it>, "Nazzareno Mollicone"<nmollic@tiscali.it>, "Gianfranco Spiezia"<spiezia.gianfranco@libero.it>, "romolo sabatini"<romolosabatini@libero.it>, "Roberto Cozzolino"<omeoron@virgilio.it>, "Silvio Chiacchiararelli"<silchi48@libero.it>, "Biamonte"<biamonte@inwind.it>, "maufil"<maufil@alice.it>, "roberto sestito"<roberto.sestito@gmail.com>, "VEIENTEFURENTE"<veientefurente@alice.it>, "Giuseppe Turrisi"<giuseppeturrisi@leonardo.it>, "Piero Calò"<p.calo@trenitalia.it>, "Alex Batocchi"<montefeltro@hotmail.it>, "Filippo Fortunato Pilato"<free@webnostrum.com>, "Giovanna Canzano"<giovanna.canzano@yahoo.it>, "Giorgio MAIL2"<vitali.giorgio.vitalicus@blogger.com>, "Barbona Aldo"<cabar.viola@tiscali.it>, "Luca Vitali"<luca.vitali@uniroma2.it>, "Camillo Coppola"<camillo.coppola@tin.it>, "Alba Mediterranea"<albamediterranea@gmail.com>, "Ubaldo Croce"<ubaldo.croce@tin.it>
Ogg: R: Hitler "ebreo"?
Allora, diciamo anche due cose su "ebrei e Fascismo".
Che vi fossero ebrei tra i fascisti, anche della prima ora, e che ebrei furono italiani (fascisti o meno, nella misura in cui essere fascisti significava essere anche italiani) che contribuirono a rendere grande la patria, è un'altra verità incontestabile. Basti leggere degli ebrei (architetti e direttori degli enti di bonifica) che lavorarono entusiasticamente alle "città del Duce" ottimamente descritte da Antonio Pennacchi.
Ma questi ebrei, scusate il bisticcio di parole, erano "ebrei che non facevano l'ebreo". Cosa intendo dire con questa definizione apparentemente confusionaria?
L'ebreo è per forza di cose portato a fare "comunella" coi suoi, ed in questo non è certo l'unico a comportarsi così, poiché questo è il comportamento di ciascun aderente ad una setta. Ora, il Fascismo seguiva una prassi che di fatto, senza tante ideologie inutili, toglieva il terreno sotto i piedi a qualsiasi comportamento settario. Certo, è vero che troviamo anche in quel periodo ebrei che prediligono "rapporti professionali" con altri ebrei (e ripropongo l'esempio di alcuni protagonisti dell'epopea delle "città del Duce"), ma ciò non andava a ledere il superiore interesse della compagine nazionale, che nello Stato, così come l'individuo, trovava la sua garanzia di libertà. Insomma, l'ebreo, nel Fascismo, veniva fatto lavorare nel supremo interesse generale, e in vari casi lo faceva anche con entusiasmo.
L'"ebreo che fa l'ebreo", invece, s'incista nella compagine nazionale e la sfrutta a suo esclusivo tornaconto (v. il demonizzato, perché veritiero, film "Suss l'ebreo"), fintanto che il gioco rende (v. gli articoli di M. Jones su Effedieffe, che spiegano il perché delle "migrazioni ebraiche"). In un certo senso, il Fascismo, aveva "redento" per così dire anche l'ebreo, facendolo diventare a tutti gli effetti italiano, nel bene e nel male.
Infatti, non può non suscitare viva commozione la fine tragica di alcuni ebrei sinceramente italiani e fascisti, tra cui ricordo Ovazza. Con le c.d. "leggi razziali" alcuni di costoro addrittura si suicidarono per la tragedia da essi intimamente vissuta... Va ad ogni modo sottolineato che la loro brutta fine non verrà da parte italiana e fascista, bensì a causa dei rastrellamenti dei tedeschi. Ma su questo ci torno dopo.
Però c'è un però. I provvedimenti contro gli ebrei furono presi non per "appiattirsi sulla posizione tedesca", come ripetono pecorescamente quasi tutti. Con la guerra d'Abissinia, che fu una trappola tesa dall'Inghilterra (e con essa intendiamo la finanza anglo-ebraica) per far scoppiare anzitempo la guerra mondiale che poi provocarono quattro anni dopo e che l'Italia non voleva (perché sennò aspettare il giugno 1940 ed essere anche impreparati?), con la guerra d'Abissinia, l'embargo ecc., compresa la guerra in Spagna, si rende chiaro da che parte sta l'ebraismo internazionale, quello, per capirsi, che sta già delinenado il futuro "Stato d'Israele", nella cui formazione le cointeressenze tedesche non sono affatto marginali, mentre Mussolini - come rilevato da De Felice - intesse relazioni con Weizmann solo finché si rende conto che nell'"impresa a quote" che è il Sionismo per l'Italia fascista non c'è alcun posto (il Fascismo è stato il vero intoppo per il progetto mondialista). E quest'impresa, si badi bene, ha condotto implacabilmente una selezione interna nell'ebraismo stesso, gettando nei campi di lavoro coatto, in combutta coi caporioni sionisti, tutti quegli ebrei (religiosi e non) che non ne volevano sapere di sentirsi "israeliani".
Ma qui torniamo alla geopolitica. Nella linea seguita da Mussolini non c'è spazio per una "Entità Sionista", mentre vi è e per l'Inghilterra e per la Germania nazionalsocialista, dove l'elemento ebreo sionista ("trasferire gli ebrei") ha le sue discrete posizioni.
Chi non ha interesse a che si consolidi l'Entità sionista, la base politico-territoriale dell'ebraismo internazionale e l'elemento di disturbo continuo al crocevia del vecchio mondo, è proprio l'Italia fascista, che ha il baricentro della sua geopolitica nel Mediterraneo. Per questo gli ebrei non hanno amato Craxi e neppure stravedono per Berlusconi. E dico "ebrei" tout court, perché oggigiorno sono quati tutti appiattiti sulle posizioni sioniste, al punto che la situazione del rapporto tra ebrei e le varie nazioni è peggiorata rispetto agli anni anteguerra, quando ancora "Israele" non esisteva. Con quest'ultima creatura geopolitica, anzi, la "questione ebraica", anziché risolversi, come tutti possono vedere s'è aggravata, il che fa prefigurare che ne vedremo delle belle.
saluti
EG
----Messaggio originale----
Da: vitali.giorgio@yahoo.it
Data: 31-ago-2010 19.36
A: "Enrico Galoppini"<enrico.galoppini@tin.it>
Cc: "Fabrizio Brizi"<titto.7@fastwebnet.it>, "Giancarlo Paccapelo"<bagabel@hotmail.it>, "GianMario Monaldo"<gianmariomonaldo@alice.it>, "Gian Paolo Pucciarelli"<cotbwp@tin.it>, "Nazzareno Mollicone"<nmollic@tiscali.it>, "Gianfranco Spiezia"<spiezia.gianfranco@libero.it>, "romolo sabatini"<romolosabatini@libero.it>, "Roberto Cozzolino"<omeoron@virgilio.it>, "Silvio Chiacchiararelli"<silchi48@libero.it>, "Biamonte"<biamonte@inwind.it>, "maufil"<maufil@alice.it>, "roberto sestito"<roberto.sestito@gmail.com>, "VEIENTEFURENTE"<veientefurente@alice.it>, "Giuseppe Turrisi"<giuseppeturrisi@leonardo.it>, "Piero Calò"<p.calo@trenitalia.it>, "Alex Batocchi"<montefeltro@hotmail.it>, "Filippo Fortunato Pilato"<free@webnostrum.com>, "Giovanna Canzano"<giovanna.canzano@yahoo.it>, "Giorgio MAIL2"<vitali.giorgio.vitalicus@blogger.com>, "Barbona Aldo"<cabar.viola@tiscali.it>, "Luca Vitali"<luca.vitali@uniroma2.it>, "Camillo Coppola"<camillo.coppola@tin.it>, "Alba Mediterranea"<albamediterranea@gmail.com>, "Ubaldo Croce"<ubaldo.croce@tin.it>
Ogg: R: Hitler "ebreo"?
NON FA UNA PIEGA! IL FATTO è CHE LA QUESTIONE, LENTAMENTE MA INESORABILMENTE, VIENE A GALLA. IL MOTIVO DEL CONTENDERE, IN SE STESSO, è LA PALESTINA IN QUANTO LUOGO GEOGRAFICAMNTE PERFETTO ( Terra santa!) E' in questo territorio che i filosofi alessandrini (Clemente, Filone, Cirillo ) hanno posizionato il loro personaggio mitico: Gesù. Per il suo predicozzo triennale che altri non era che insegnamento SINCRETICO ELLENISTICO ( Platone, Pitagora, Seneca, Misteri Eleusini etc...) esposto per parabole, proverbi e quant'altro. NON si spiegherebbe altrimenti l'interesse geo-politico espresso per quei luoghi...SANTI, dai potentati pre-romani, all'Impero detto Bizantino ( in realtà ed a tutti gli effetti...romano), al Papato, alle Crociate, ai cavalieri chi più ne ha più ne metta, agli anacoreti,agli stiliti ( attenzione !! non ho scritto stilisti, anche se.... a sedersi sulle punte aguzze di quelle colonne....sai che..emorroidi!), ai benedettini, ai francescani....alla GB, agli USA e, in via del tutto indiretta, ai tedeschi ( che si sono mossi con grande astuzia, dopo la prima botta presa nel 1918, ai russi. Oggi il conflitto intraisraele è LINGUISTICO. Come ben sanno coloro che controllano quella immigrazione. LA STORIA DEL SIONISMO, QUELLA VERA, SPIEGA IL RESTO. Volendo si potrebbe anche risalire all'OPERA PRIMA di STALIN, quella dedicata proprio, su incarico di Lenin, alle nazionalità. ULTIMA CONSIDERAZIONE SUL TEMA: DOMENICA SCORSA REPUBBLICA HA PUBBLICATO LA NOTIZIA CHE EDDA CIANO NON ERA FIGLIA DI RACHELE. LA NOTIZIA GIRAVA DA QUALCHE TEMPO. La donna, infatti, assomigliava ben poco agli altri fratelli. Pare fosse figlia della Balabanoff, ebrea russa, socialista rivoluzionaria, amante di Mussolini. NON STUPISCE CHE BENITO se la sia tenuta ed l'abbia imposta a Rachele. Le due donne pare si detestassero. Anche questa notizia mette in ballo, in un modo o nell'altro, gli ebrei col fascismo. Se è per quello si potrebbe parlare anche della Sarfatti, molto più ATTIVA nella creazione del mito del Duce, oppure del Toeplitz, fondatore della Banca Commerciale. Alla fine del secondo conflitto la Balabanoff scrisse un libro sul defunto Duce definendolo "traditore". La focosa rivoluzionaria intendeva che il Duce l'aveva sessualmente tradita. I coglioni italiani hanno creduto intendesse dire che Mussolini aveva tradito il socielismo. NELLA SITUAZIONE IN CUI CI TROVIAMO L'ESERCIZIO DI TROVARE UN PAGLIAIO DENTRO L'AGO PARE SIA REDDITIZIO. GV. --- Mar 31/8/10, Enrico Galoppini <enrico.galoppini@tin.it> ha scritto:
|
Nessun commento:
Posta un commento