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Da: "aldo.barbona@alice.it" <aldo.barbona@alice.it>
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Inviato: Mercoledì 21 Marzo 2012 15:49
Oggetto: Eir n.12
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Inviato: Mercoledì 21 Marzo 2012 15:49
Oggetto: Eir n.12
EIR Executive Intelligence Review
anno 21 n. 12 - 22 marzo 2012
Strategic Alert - Edizione Italiana
Si consiglia a chiunque dubiti che la politica di "cambiamento di regime" attualmente perpetrata nei confronti della Siria e dell'Iran possa portare ad un conflitto termonucleare, di guardare su www.bueso.de la conferenza videoregistrata di Helga Zepp-LaRouche, tenuta il 17 marzo. La signora LaRouche ha descritto nei dettagli ciò che i cittadini europei non trovano sui media, dalla mobilitazione militare nel Golfo Persico da parte di Stati Uniti e Gran Bretagna, al via libera indirettamente dato da Obama a Israele per attaccare l'Iran (vedi sotto). Ella ha citato i moniti di persone al vertice delle istituzioni militari e di intelligence USA come pure le dichiarazioni di funzionari russi ad alto livello che sono chiaramente consapevoli della minaccia nei confronti di Mosca, al di là degli attacchi alla Siria e all'Iran, e si stanno preparando a fronteggiarla.
E anche se l'oligarchia finanziaria internazionale non punta a scatenare una guerra termonucleare per salvare il proprio sistema finanziario in bancarotta, la signora LaRouche ha spiegato che la minima provocazione a questo punto potrebbe avere conseguenze inimmaginabili, proprio come quando, dal 1890 in poi, i giocatori della geopolitica europea non capivano che stavano inevitabilmente preparando la Prima Guerra Mondiale, o che la dinamica successiva a quei quattro anni di carneficina avrebbe portato alla Seconda Guerra Mondiale. Allo stesso modo, oggi la maggior parte dei leader si rifiuta di guardare in faccia alla realtà.
Uno studio scientifico compiuto nel 2008 dal Prof. A. Robock e altri, ha calcolato quali sarebbero le conseguenze per la vita sul pianeta nel caso che solo lo 0,03 per cento dell'arsenale nucleare, ovvero 100 bombe della potenza di quella di Hiroshima, fosse lanciato. Con l'aiuto di grafici, è stato mostrato che gli effetti "ambientali", e specialmente il filtro dei raggi solari e la polverizzazione dello strato dell'ozono, condurrebbero ad un "inverno nucleare" che a sua volta causerebbe uno sterminio per gli effetti della fame e del freddo.
La signora LaRouche è poi passata al fronte strategico-economico, discutendo il fallimento dell'occidente nel cogliere l'opportunità del collasso dell'Unione Sovietica e nell'adottare la politica anglo-americana del "Nuovo Secolo Americano". In questo modo, un impero finanziario morente ha usato la globalizzazione per egemonizzare e distruggere il mondo.
In Europa, la globalizzazione ha voluto dire la fine degli stati nazionali e l'introduzione di una burocrazia sovrannazionale assieme alla moneta unica. La politica dell'Euro è stata un fallimento completo dal punto di vista del bene comune, come è ovvio in Grecia, ha dichiarato la signora LaRouche. Per questo chiediamo un referendum sul Meccanismo di Stabilità Europeo (EMS), ha aggiunto.
Invece di continuare sulla strada della rovina assicurata, sarebbe più ragionevole che i popoli si uniscano per perseguire gli scopi comuni dell'umanità, ha affermato, elencandone cinque:
1. Eliminare la fame; 2. Garantire la sicurezza a lungo termine per le materie prime e per l'energia; 3. Sviluppare l'Artico, anche dal punto di vista di laboratorio per l'esplorazione spaziale; 4. Il Ponte di Sviluppo Eurasiatico, e 5. La ricerca scientifica che può proteggere l'umanità dai pericoli galattici ed evitare la fine dei dinosauri.
Infine, Helga Zepp-LaRouche ha affrontato il tema della necessità di compiere il "prossimo passo evolutivo" tramite scoperte del tipo di quelle fatte dal Cardinale Niccolò Cusano nel XV secolo, non solo nel campo della scienza ma anche in quello dell'educazione estetica dell'uomo.
Appena tornato dalla sua recente visita a Washington in cui ha incontrato il Presidente Barack Obama, il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha "indicato di aver ricevuto da Obama, durante la sua visita a Washington, la tacita approvazione per un attacco israeliano contro l'Iran, fingendo pubblicamente l'opposizione. Obama si pronuncerà contro l'attacco ma sarà di fatto a favore". Lo riferisce l'edizione del 15 marzo del quotidiano israeliano Ha-aretz in un articolo del direttore Aluf Benn.
Netanyahu, scrive Benn, sta preparando l'opinione pubblica ad un attacco israeliano contro l'Iran da quando è tornato dagli Stati Uniti. In un discorso alla Knesset il 13 marzo, "Netanyahu ha invitato i suoi colleghi a respingere l'accusa che Israele sia troppo debole per entrare in guerra con una potenza regionale come l'Iran e debba per questo fare affidamento sugli Stati Uniti, che hanno un potenziale militare molto maggiore, per condurre l'attacco e rimuovere la minaccia".
Ha proseguito suggerendo che Israele inganni gli Stati Uniti come fece nel 1948. Allora il Segretario di Stato George Marshall suggerì fortemente che gli Stati Uniti non riconoscessero Israele quando scoppiò la guerra arabo-israeliana, ma il Presidente Truman lo fece lo stesso, per guadagnarsi il voto ebraico alle elezioni presidenziali del 1948. Stando ad Aluf Benn, Netanyahu è convinto che Obama "farà il Truman della situazione" e sosterrà un attacco contro l'Iran per vincere le elezioni presidenziali nel 2012.
Ad assistere Netanyahu in questa campagna è il direttore del quotidiano israeliano Hayom, Amos Regev, che il 13 marzo ha pubblicato un editoriale entusiastico a sostegno di una guerra contro l'Iran. Hayom è un quotidiano a distribuzione gratuita con la massima circolazione in Israele ed è di proprietà di Sheldon Adelson, il miliardario americano che possiede la catena di casinò Sands a Las Vegas. È tra i grandi finanziatori di Netanyahu insieme all'ala destra della lobby sionista negli Stati Uniti, ed ha finanziato anche le campagne politiche dei candidati repubblicani di estrema destra Newt Gingrich e Rick Santorum, entrambi accaniti sostenitori della guerra contro l'Iran.
Mentre Netanyahu era a Washington, l'ex capo del Mossad Meir Dagan, uno dei portavoce dell'establishment di sicurezza israeliano più apertamente ostili ad un attacco all'Iran, è stato intervistato per la prima volta dai media americani. Parlando al programma popolare di CBS "60 Minutes", Dagan ha dichiarato che Teheran ha bisogno di "almeno tre anni" per acquisire una bomba, e che un attacco israeliano scatenerebbe una guerra regionale. "E le guerre si sa sempre come iniziano, ma non si sa mai come finiscono". Un attacco, ha aggiunto, potrebbe condurre ad una rappresaglia israeliana con centinaia, possibilmente migliaia di missili che avrebbero un "impatto devastante" sulla capacità di Israele di continuare la propria vita quotidiana.
Alla domanda se il Presidente iraniano Ahmadinejad sia razionale, Dagan ha risposto "Sì. Non esattamente razionale come noi, ma ritengo che sia razionale". I leader iraniani "considerano le implicazioni delle loro azioni.sanno che la pagherebbero cara.e ritengo che gli iraniani a questo punto.stiano molto attenti al progetto [nucleare] "ha dichiarato Dagan. "Non stanno costruendo la bomba".
Il 19 marzo, la Corte Costituzionale ha annunciato la lista dei candidati ufficiali alla Presidenza. Oltre ai tre "candidati principali" (Nicolas Sarkozy, Francois Hollande e Francois Bayrou) sono stati ammessi altri sette candidati, tra cui due trotzkisti, un verde, un candidato "sovranista" (anti-Euro), Marine Le Pen e Jacques Cheminade.
La campagna di Cheminade suscita crescente attenzione dagli elettori, che sono stufi dei vuoti slogan dei vecchi partiti, e da importanti istituzioni e associazioni civili. Mentre i media asserviti al potere oligarchico reagiscono con livore e calunnie al fatto che il programma di Cheminade sia discusso pubblicamente, altri media sono più onesti e gli offrono spazio.
La stampa regionale in particolare è interessata a parlare di Cheminade. Il giornale Ouest France ha parlato della sua visita all'impianto di riprocessamento nucleare di la Hague, dove l'Areva, che inizialmente aveva accettato di fargli fare un volantinaggio all'ingresso della mensa, ha fatto un voltafaccia all'ultimo minuto.
Più tardi Cheminade ha parlato ad una manifestazione organizzata dal sindaco socialista di Flamanville, che aveva firmato per la sua candidatura, affrontando l'importanza della fisica nucleare. Oltre all'attuale impianto di Flamanville, si sta costruendo un EPR della nuova generazione. Il sindaco ha invitato tutti i candidati a parlare onestamente del nucleare, così come ha fatto Cheminade. France 3 - Basse Normandie ha colto l'occasione per intervistare il candidato.
A Lille, il canale televisivo regionale France 3 ha filmato un gruppo di attivisti di Cheminade che distribuivano propaganda nella piazza centrale dell'ex città industriale del Nord. Quando un giornalista ha chiesto come mai Cheminade sia non solo per "un mondo senza Wall Street e la City" ma anche un fervente sostenitore dell'esplorazione e della colonizzazione dello spazio, il suo portavoce ha risposto che questo è precisamente il tipo di progetti a lungo termine orientati al futuro di cui la Francia ha attualmente bisogno. Esso creerebbe molti posti di lavoro qualificati nella Ricerca & Sviluppo e nell'industria high tech, certamente meglio che riportare in Francia le Barbie prodotte in Cina, come propone qualche candidato.
Indicativa dell'interesse suscitato da Cheminade è una lunga intervista comparsa il 18 marzo sul diffuso Journal du Dimanche, intitolata "Cheminade: io ispiro il dibattito". Alla domanda se non si discuta già abbastanza della crisi economica e della crisi europea, Cheminade ha risposto: "No, perché nessuno parla di una politica dei grandi progetti. Mentre l'Europa crolla, i banchieri proliferano a Francoforte. Stiamo mettendo la Grecia nel tritacarne. Abbiamo una pseudo-Europa che va ricostruita, e nessuno ne parla".
Per quanto riguarda la proposta di Sarkozy di riformare gli accordi di Schengen per fermare l'immigrazione, Cheminade ha detto: "Invece di preoccuparci dei flussi migratori, preoccupiamoci dei flussi finanziari".
Denunciando l'austerità di bilancio, il candidato ha dichiarato di voler "scommettere sul futuro, e questo significa credito a lungo termine. Si guardi alla Germania nel 1932 e alla sua politica di pareggio di bilancio, che permise a Hitler di prendere il potere finanziato da certi ambienti americani. Se l'Europa continua su questa strada, creeremo dei mostri. Ci ritroveremo con Viktor Orban in Ungheria, Marine Le Pen da noi. creiamo le condizioni per un conflitto".
Mentre l'economia fisica dell'Eurozona si restringe a causa della politica alla Bruening imposta dall'UE, il settore finanziario speculativo viene inondato di liquidità dalla BCE, che assomiglia sempre più ad una pattumiera. In cambio del trilione di prestiti a tre anni (LTRO), la BCE ha accettato collaterale valutato BBB-, che è l'ultimo stadio prima del rating "spazzatura" (junk).
Questa gigantesca iniezione di liquidità ha creato un sollievo temporaneo per la crisi del debito dell'Eurozona, perché le banche ne hanno usato parte per acquistare titoli di stato (il cosiddetto Sarko-trade). Ma tutti sanno che il sollievo è temporaneo, e infatti la BCE si sta già preparando alla prossima iniezione. Alla conferenza stampa mensile dell'8 marzo, Mario Draghi ha dichiarato che le regole per il collaterale "possono essere molto più allentate". Non ci sono limiti ai salvataggi bancari.
Entro maggio 25 paesi membri dell'Eurozona dovranno ratificare il Fiscal Compact e il fondo di salvataggio permanente, l'ESM (European Stability Mechanism). Si tratta di una combinazione senza precedenti di politiche di austerità fasciste, asservimento dei paesi debitori e distruzione dei diritti costituzionali. Una mostruosità del genere non si è mai vista nella storia se non come condizioni imposte a nazioni sconfitte in guerra.
Mentre il Fiscal Compact priverà i Parlamenti della sovranità di bilancio, l'ESM introdurrà una novità assoluta: l'immunità totale per i suoi dirigenti, un corpo di burocrati non eletti che decideranno al di sopra della legge con potere di imporre agli stati membri di trasferire a comando fino a un totale di 620 miliardi di capitale (oltre agli 80 già versati). Le intenzioni sono di rastrellare fino a dieci volte quell'ammontare sui mercati finanziari (effetto leva), per un totale di 7 trilioni di euro. Frank Schaeffler, l'esperto finanziario del partito liberale tedesco (FDP) ha ammonito il 16 marzo delle ovvie implicazioni iperinflazionistiche di un tale schema.
Perché lo schema funzioni, però, i paesi membri devono prima ratificare un cambiamento dell'Art. 136 del Trattato Europeo, in modo da introdurre un'eccezione alla "clausola di non salvataggio" (no-bailout clause). Un ulteriore cambiamento costituzionale che nella maggior parte delle nazioni necessita di una ratifica popolare, e cioè di un referendum. Questo è stato ad esempio asserito dalla Corte Costituzionale tedesca nella sentenza del 2011.
Perciò i parlamenti nazionali e le opinioni pubbliche devono mobilitarsi per respingere il pacchetto Fiscal Compact/ESM prima che l'oligarchia dell'UE distrugga le nazioni europee. Questa oligarchia ha perso ogni contatto con la realtà. Alla domanda se la BCE abbia finalmente cominciato a stilare piani di contingenza per l'uscita dall'euro di un paese membro, eventualità che nessuno più esclude nel caso della Grecia, Mario Draghi ha risposto: "Non abbiamo alcun Piano B. Ho detto spesso che avere un Piano B significa ammettere la sconfitta e noi non vogliamo essere sconfitti. Per me, ciò equivale a concepire una realtà che va oltre il Trattato. Lo staff della BCE sa come gestire i rischi, ma questo è qualcosa che non prevediamo".
Salireste su una nave che non ha scialuppe di salvataggio, perché il capitano sostiene che non può affondare? Peggio, sostiene che avere scialuppe a bordo darebbe il falso segnale? Questa è esattamente la mentalità di chi ci governa dittatorialmente da Francoforte e Bruxelles. Dei pazzi al comando di un Titanic diretto verso l'iceberg senza scialuppe di salvataggio.
Il 14 marzo il governo "rosso-verde" di minoranza in Nord Reno Westfalia non è riuscito a far approvare la finanziaria per l'anno prossimo al Parlamento dello stato. Visto che nessuno dei partiti desidera formare una nuova coalizione, sono state indette le elezioni anticipate per il 13 maggio. Il Nord Reno Westfalia è lo stato più popoloso in Germania, con circa il 20% dell'elettorato nazionale, e l'esito del voto sarà molto importante per il destino del Cancelliere Merkel. Se la CDU non riuscirà a sostituire l'SPD, come previsto, e i liberali dell'FPD non verranno rieletti al Parlamento dello stato, questo indebolirà ulteriormente il governo federale (CDU-FDP) e lo renderà ancor più dipendente dalla buona volontà dei socialdemocratici.
Ci sono altre due elezioni anticipate che potrebbero portare alla caduta del governo Merkel, quella nella Saarland il 23 marzo e quella nello Schleswig-Holstein il 6 maggio, dove è possibile che venga estromesso il governo guidato dalla CDU. Ma dato che l'SPD è ancora più favorevole ai salvataggi bancari della CDU, un cambio di governo in Germania continuerà ad essere irrilevante per il bene comune, a meno che i politici di entrambi i partiti non comincino a condurre una campagna per un'alternativa reale, quale la separazione tra banche commerciali e banche d'affari.
In una dichiarazione del 15 marzo Katarzcyna Kruczkowski, presidente del Movimento Solidarietà tedesco (BueSo) nel Nord Reno Westfalia, ha toccato questo aspetto, aggiungendo che il suo partito condurrà una campagna per denunciare la bancarotta morale di tutti i partiti che sono diventati "verdi" nella concezione programmatica, perché la loro politica minaccia il futuro dell'industria non solo nel Nord Reno Westfalia, l'ex triangolo industriale ora largamente deindustrializzato, ma anche in tutta la Germania.
Il 16 marzo il congressista Walter Jones della North Carolina è stato intervistato al popolare show radiofonico di Alex Jones per mobilitare la popolazione americana a sostegno della sua mozione 107 al Congresso, che dichiara che un Presidente che porta il proprio paese in guerra senza prima chiedere l'autorizzazione del Congresso, come sancisce l'articolo I, sezione 8, clausola 11 della Costituzione americana, è immediatamente passibile di impeachment per reati gravi e minori. Nel corso dell'intervista Jones ha riferito che la scorsa settimana il suo ufficio è stato inondato di telefonate a sostegno della mozione di impeachment, e che spera che quando riprenderanno i lavori del Congresso il 20 marzo la Commissione Giustizia indirà audizioni sulla mozione e le questioni costituzionali che solleva.
Walter Jones si è sempre opposto a guerre illegali. Nel 1999 sporse denuncia insieme ad altri 31 membri del Congresso quando il Presidente Clinton iniziò la guerra in Bosnia, e lo rifece nel 2011, quando il Presidente Obama iniziò la guerra contro la Libia, rifiutandosi espressamente di chiedere l'autorizzazione del Congresso. Il tribunale si rifiutò di accettare la causa, sostenendo che i congressisti avrebbero potuto tagliare i fondi alla guerra, se si fossero opposti. Ma, come spiegò l'on. Jones, non lo avrebbero mai fatto perché sarebbe equivalso a mettere in grave pericolo i soldati americani. Ora chiede quindi che venga negata l'autorizzazione prima di dispiegare le truppe.
In una serie di interviste, Jones ha spiegato di aver lavorato per mesi alla mozione sull'impeachment. E quando il ministro della Difesa Leon Panetta ha dichiarato ai senatori americani il 7 marzo che in caso di un'azione militare contro Iran o Siria il Presidente avrebbe chiesto solo l'approvazione internazionale e avrebbe informato il Congresso solo a cose fatte, si è scatenato il putiferio tra gli attivisti politici ed i costituzionalisti, inducendolo a presentare la mozione il giorno stesso. Il conduttore radiofonico Alex Jones ha sottolineato che il Presidente Obama ha scritto espressamente che tutto quello di cui ha bisogno è una risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell'ONU.
La mozione dell'on. Jones è la prima mossa concreta dal Congresso che vada nella direzione di quanto chiede da molto tempo Lyndon LaRouche, l'impeachment di Obama o la sua destituzione. Finora nessuno dei suoi colleghi l'ha firmata, ma alla riapertura dei lavori del Congresso il 20 marzo la sua mozione e i ripetuti avvertimenti contro un intervento militare del Gen. Dempsey, Capo di Stato Maggiore delle forze riunite, saranno al centro del dibattito.
La stragrande maggioranza degli americani è decisamente contraria ad altre guerre, soprattutto nel mondo islamico, ed un recente sondaggio pubblicato dal World Net Daily rivela che il 90% dei 10.000 interpellati sarebbe a favore dell'impeachment del Presidente Obama sulla questione della guerra ed altre violazioni della Costituzione. Il movimento di LaRouche, LPAC, sta invitando i cittadini ad esercitare pressioni sui loro rappresentanti eletti affinché sostengano la mozione di Jones, ed altrettanto sta facendo Walter Jones.
In un'intervista del 14 marzo al popolare show di Michael Savage, Jones ha dichiarato: "Riceviamo reazioni positive da tutti gli Stati Uniti, da circa 48 stati, persone che chiamano e sono 9 ad 1 a favore della mozione presentata alla Camera dei rappresentanti. Incoraggiamo i vostri ascoltatori a contattare la Commissione Giustizia in modo che calendarizzi un'audizione sulla mozione".
A seguito della operazioni condotte dalle Forze Armate siriane all'inizio di marzo ad Homs e Idlib, c'è stata una svolta sul campo militare e a livello internazionale. Mentre il governo siriano rivendica il controllo su gran parte del territorio nazionale, controllando i confini col Libano e la Turchia, da dove passavano armi e guerriglieri che andavano a gonfiare la guerriglia, gli alleati regionali degli Stati Uniti e della Gran Bretagna, in special modo l'Arabia Saudita e la Turchia, hanno aumentato le loro pressioni per un'offensiva militare.
Il grado di isteria è salito quando i russi e i cinesi sono riusciti a togliere dall'agenda del Consiglio di Sicurezza dell'ONU il tema del cambiamento di regime o richieste di dimissioni del Presidente Assad. Il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha presentato un programma a cinque punti che comporta un armistizio su entrambi i lati, mandando osservatori e aprendo negoziati tra il governo e l'opposizione, sostenendo una soluzione politica tramite la missione di Kofi Annan e fornendo aiuti umanitari.
Un altro aspetto del crollo dell'operazione anti-regime in Siria è la defezione all'interno del principale gruppo di opposizione, il Consiglio Nazionale Siriano (CNS) dominato dai Fratelli Musulmani. Tre leaders del CNS, Haitham al-Maleh, Kamal al-Labwani e Catherine al-Telli, hanno lasciato il 14 marzo e Labwani ha accusato il CNS di essere "complice del bagno di sangue in Siria". Al-Maleh ha persino accusato il capo del CNS, Burhan Ghalioun, di gestire il gruppo con metodi dittatoriali. Fonti di intelligence e militari USA hanno giudicato inaffidabile questo gruppo, sostenuto dagli anglo-francesi.
Mentre il controllo dei ribelli su alcune città è stato indebolito, gli attacchi terroristici sia contro istituzioni governative che civili continuano secondo il modus operandi di Al-Qaeda. Gli attentati più recenti si sono verificati proprio dopo che l'Arabia Saudita, altri paesi del Golfo e un numero di paesi UE avevano chiuso le loro ambasciate a Damasco, in una mossa decisa tra i sauditi e il Commissario Esteri dell'UE, Catherine Ashton.
Dalla Russia, alti funzionari ammoniscono che un intervento anglo-americano contro l'Iran o la Siria potrebbe costringere Mosca a intervenire e provocare un conflitto globale. Il quotidiano Kommersant ha scritto il 14 marzo che lo Stato Maggiore russo ha sviluppato un piano d'azione nel caso di un attacco all'Iran.
E mentre i leaders religiosi in Siria e Libano denunciano gli appoggi occidentali ai ribelli islamici in Siria, il più stretto alleato degli USA e dell'Europa - i sauditi - fomenta guerre religiose usando personaggi come il Gran Mufti Sheikh Abdul-Aziz Al-Asheikh, che ha detto a studenti kuwaitiani il 12 marzo che "tutte le chiese nella penisola araba dovrebbero essere distrutte". Il Mufti ha esortato i seguaci a spedire soldi e aiuti ai ribelli siriani impegnati nella Jihad. I sauditi opprimono le proprie minoranze, schiacciano ogni opposizione al regime autocratico e dittatoriale di Al-Saud, occupano il Bahrain per proteggere il monarca che si oppone alle riforme politiche, sono gli alleati angloamericani più attivi nella politica di cambiamento di regime in Siria.
Una serie di raccomandazioni molto ambiziose per rivitalizzare la ricerca spaziale russa e modernizzare la tecnologia aerospaziale sono state presentate al governo da Roscosmos all'inizio di marzo. Lo studio, Strategie per lo Sviluppo Spaziale Russo fino al 2030, era stato richiesto dopo il fallimento del test Phobos-Grunt nel novembre 2011, che doveva studiare il satellite marziano Phobos. Un motivo del fallimento nel lasciare l'orbita terrestre è che il settore aerospaziale russo fa fatica a riprendersi dopo la terapia d'urto del Fondo Monetario Internazionale negli anni Novanta.
Le nuove raccomandazioni includono il miglioramento del potenziale di lancio russo con l'atteso completamento del razzo Angara, che dovrebbe sostituire i vettori Soyuz e Proton in servizio dagli anni Sessanta. Entro il 2018 dovrebbe essere completata la costruzione del nuovo cosmodromo di Vostochny nell'est della Russia, da cui verranno lanciate le missioni spaziali. Inoltre è stata proposta una nuova capsula che porti sei cosmonauti invece di tre, in sostituzione delle capsule Soyuz, anche loro in servizio dagli anni Sessanta.
Viene raccomandata anche una serie di missioni lunari robotiche, che precedano l'allunaggio. Tali missioni robotiche raccoglieranno campioni, stabiliranno basi sulla luna e forse includeranno una stazione orbitante intorno al satellite terrestre. Entro il 2020, dice il piano, la Russia "condurrà un volo di prova circumlunare, con il conseguente allunaggio di cosmonauti sulla sua superficie ed il ritorno a terra" entro il 2030.
Come affermano alcuni rapporti, il piano propone che entro 18 anni la tecnologia renda possibile una missione con equipaggio umano su Marte. Prima di allora verrà costruita su Marte "una rete di impianti di ricerca senza equipaggio" in cooperazione con partner internazionali. Viaggi di prova senza equipaggio sono previsti anche su Giove e Venere.
L'obiettivo è "far sì che l'industriale spaziale russa mantenga uno standard di livello mondiale e consolidi la propria posizione tra le tre potenze spaziali".
Anche la Cina ha un programma spaziale esaltante. La prossima missione lunare cinese, Chang'e 3, è entrata nella fase di fabbricazione che condurrà al lancio previsto l'anno prossimo. Le prime due missioni lunari cinesi erano orbitanti. Quindi la prossima è un passo avanti, poiché include un piccolo rover, e il primo allunaggio cinese di un altro corpo. La prossima fase del programma lunare includerà la raccolta di campioni ed un veicolo spaziale di ritorno che riporti i campioni a terra. Anche se non è stata indicata alcuna data, sono previste anche missioni lunari con equipaggio.
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