----- Messaggio inoltrato -----
Da: Giuseppe Magliacane <giuseppemagliacane@hotmail.com>
A:
Inviato: Mercoledì 21 Marzo 2012 14:41
Oggetto: IRIB---21.03.2012---
Da: Giuseppe Magliacane <giuseppemagliacane@hotmail.com>
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Inviato: Mercoledì 21 Marzo 2012 14:41
Oggetto: IRIB---21.03.2012---
Mercoledì 21 Marzo 2012 14:33
Lo ha detto il direttore del Fondo Monetario Internazionale, Christine Lagarde, commentando le possibili conseguenze delle sanzioni per il programma nucleare di Teheran sul mercato petrolifero. "Chiaramente ci sarebbe uno shock per le economie se ci fosse un sostanziale ammanco delle esportazioni di petrolio dell'Iran questo certamente spingerebbe in alto i prezzi per un certo periodo di tempo'', ha detto Lagarde, spiegando che in base ai calcoli del FMI il barile potrebbe aumentare tra il 20 ed il 30 percento. ''Un improvviso e consistente rialzo del prezzo del petrolio'' ha proseguito ''avrebbe serie conseguenze sull'economia globale''.
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Mercoledì 21 Marzo 2012 14:54
La Iata ha rivisto al ribasso le sue previsioni di profitto per le compagnie aeree nel 2012 a causa delle tensioni politiche tra gli Stati Uniti e l'Iran che hanno spinto al rialzo il prezzo del petrolio. Un aumento, ha avvertito Tony Tyler, a capo dell'associazione, che, se raggiungesse quota 150 dollari rispetto agli attuali 120, potrebbe portare alcune societa' addirittura alla bancarotta. Per questi motivi, l'Associazione dei trasporti aerei internazionali prevede che i profittiper le compagnie saranno di tre miliardi di dollari rispetto ai 3,5 miliardi previsti nei mesi scorsi. Iata aveva basato le sue prime stime con un prezzo per il petrolio a 99 dollari a barile nel 2012, ma in pochi mesi i prezzi sono lievitati, con una media prevista per il 2012 a 115 dollari. Tyler ha spiegato tuttavia che i timori per perdite a 8,3 miliardi di dollari a causa della crisi dell'eurozona "non sono più giustificati". La stima più pessimistica della Iata si e' ridotta a 5 miliardi di perdite nel 2012, se il petrolio balzasse fino a 150 dollari al barile per le tensioni con l'Iran. L'associazione ha anche rivisto al ribasso il calcolo dei profitti 2011, dai precedenti 7,9 miliardi di dollari a 6,9 miliardi.
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Mercoledì 21 Marzo 2012 12:43
Lo ha dichiarato martedì il ministro degli Affari Esteri russo Sergei Lavrov secondo il quale eventuali attacchi aerei contro la Repubblica Islamica "rallenteranno solamente il programma nucleare [iraniano], senza però riuscire a cancellarlo, chiuderlo o abolirlo". "Come la Cia (Central Intelligence Agency) e i funzionari statunitensi hanno ammesso, non esistono prove che dimostrino la volontà politica di Teheran di fabbricare armi nucleari, ma sono quasi convinto che una tale decisione potrà essere presa in seguito ad un attacco aereo contro il paese" ha detto il capo della diplomazia russa. Che poi ha aggiunto: "Non sono pochi gli analisti a ritenere che se l'Iran fosse realmente in possesso di una bomba atomica, non sarebbe sottoposto a minacce ed attacchi. Inoltre, alcuni vicini dell'Iran iniziano a credere che la storia di Muammar Gheddafi sarebbe finita diversamente, se avesse avuto tra le mani tali armi". Per quanto riguarda l'accusa contro l'Iran di "voler distruggere Israele", Lavrov ha detto: "Sono convinto che l'Iran non deciderà mai di farlo, la regione è piccola. Eliminare Israele senza colpire i palestinesi è, probabilmente, impossibile". Lavrov ha toccato anche il tema delle sanzioni "unilaterali contro Teheran. Esse strangolano l'economia del paese, non mirano alla non proliferazione e non hanno alcun impatto sulle sue ambizioni nucleari". Il ministro ha infine ricordato che l'Iran è disposto a discutere "nel futuro prossimo, del proprio futuro nucleare".
FMI: embargo su petrolio Iran provoca shock globale
NUOVA DELHI - I prezzi del petrolio potrebbero aumentare fino al 30%, causando serie conseguenze per l'economia mondiale, se si dovessero fermare le forniture dall'Iran.
Lo ha detto il direttore del Fondo Monetario Internazionale, Christine Lagarde, commentando le possibili conseguenze delle sanzioni per il programma nucleare di Teheran sul mercato petrolifero. "Chiaramente ci sarebbe uno shock per le economie se ci fosse un sostanziale ammanco delle esportazioni di petrolio dell'Iran questo certamente spingerebbe in alto i prezzi per un certo periodo di tempo'', ha detto Lagarde, spiegando che in base ai calcoli del FMI il barile potrebbe aumentare tra il 20 ed il 30 percento. ''Un improvviso e consistente rialzo del prezzo del petrolio'' ha proseguito ''avrebbe serie conseguenze sull'economia globale''.
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Mercoledì 21 Marzo 2012 14:54
Aerei: crisi tra Iran e Occidente costera' $ 5 miliardi di perdite
WASHINGTON - L'associazone internazionale del trasporto aereo (International Air Transport Association) ha annunciato una diminuzione delle prospettive industriali per il 2012 dovuta all'aumento del prezzo del petrolio.
La Iata ha rivisto al ribasso le sue previsioni di profitto per le compagnie aeree nel 2012 a causa delle tensioni politiche tra gli Stati Uniti e l'Iran che hanno spinto al rialzo il prezzo del petrolio. Un aumento, ha avvertito Tony Tyler, a capo dell'associazione, che, se raggiungesse quota 150 dollari rispetto agli attuali 120, potrebbe portare alcune societa' addirittura alla bancarotta. Per questi motivi, l'Associazione dei trasporti aerei internazionali prevede che i profittiper le compagnie saranno di tre miliardi di dollari rispetto ai 3,5 miliardi previsti nei mesi scorsi. Iata aveva basato le sue prime stime con un prezzo per il petrolio a 99 dollari a barile nel 2012, ma in pochi mesi i prezzi sono lievitati, con una media prevista per il 2012 a 115 dollari. Tyler ha spiegato tuttavia che i timori per perdite a 8,3 miliardi di dollari a causa della crisi dell'eurozona "non sono più giustificati". La stima più pessimistica della Iata si e' ridotta a 5 miliardi di perdite nel 2012, se il petrolio balzasse fino a 150 dollari al barile per le tensioni con l'Iran. L'associazione ha anche rivisto al ribasso il calcolo dei profitti 2011, dai precedenti 7,9 miliardi di dollari a 6,9 miliardi.
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Mercoledì 21 Marzo 2012 12:43
Lavrov, attacco contro Iran una minaccia alla non proliferazione nucleare
MOSCA - "Un atteggiamento aggressivo nei confronti dell'Iran minaccia unicamente la non proliferazione nucleare, invece di sostenerla".
Lo ha dichiarato martedì il ministro degli Affari Esteri russo Sergei Lavrov secondo il quale eventuali attacchi aerei contro la Repubblica Islamica "rallenteranno solamente il programma nucleare [iraniano], senza però riuscire a cancellarlo, chiuderlo o abolirlo". "Come la Cia (Central Intelligence Agency) e i funzionari statunitensi hanno ammesso, non esistono prove che dimostrino la volontà politica di Teheran di fabbricare armi nucleari, ma sono quasi convinto che una tale decisione potrà essere presa in seguito ad un attacco aereo contro il paese" ha detto il capo della diplomazia russa. Che poi ha aggiunto: "Non sono pochi gli analisti a ritenere che se l'Iran fosse realmente in possesso di una bomba atomica, non sarebbe sottoposto a minacce ed attacchi. Inoltre, alcuni vicini dell'Iran iniziano a credere che la storia di Muammar Gheddafi sarebbe finita diversamente, se avesse avuto tra le mani tali armi". Per quanto riguarda l'accusa contro l'Iran di "voler distruggere Israele", Lavrov ha detto: "Sono convinto che l'Iran non deciderà mai di farlo, la regione è piccola. Eliminare Israele senza colpire i palestinesi è, probabilmente, impossibile". Lavrov ha toccato anche il tema delle sanzioni "unilaterali contro Teheran. Esse strangolano l'economia del paese, non mirano alla non proliferazione e non hanno alcun impatto sulle sue ambizioni nucleari". Il ministro ha infine ricordato che l'Iran è disposto a discutere "nel futuro prossimo, del proprio futuro nucleare".
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