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Da: Giuseppe Turrisi <giuseppeturrisi@yahoo.it>
A: ACCADEMIA Libertà <accademia-della-liberta@googlegroups.com>; Giorgio Vitali <vitali.giorgio@yahoo.it>
Inviato: Mercoledì 14 Marzo 2012 14:28
Oggetto: GIORGIO LEGGI CREDO SIA IMPORTATNTE - TERZA GUERRA MONDIALE
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Oggetto: GIORGIO LEGGI CREDO SIA IMPORTATNTE - TERZA GUERRA MONDIALE
3 marzo 2012 (MoviSol) - Segue il testo del volantino in distribuzione in Italia in occasione delle manifestazioni organizzate dal movimento internazionale di Lyndon LaRouche
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Distinti Saluti
Giuseppe Turrisi Salvatore
Tel. 3938424644
e-mail giuseppeturrisi@yahoo.it
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Le informazioni contenute in questa e-mail sono da considerarsi strettamente riservate. Il loro utilizzo è destinato esclusivamente al(i) destinatario(i) sopra indicato(i). Le informazioni potrebbero essere oggetto di privilegio, di diritto d'autore o altra norma a tutela della riservatezza . Chi legge questa e-mail senza essere il destinatario è avvertito che trattenere la stessa, divulgarla, distribuirla a persona diversa dal destinatario o farne copia è severamente proibito. Qualora riceveste questa e-mail per errore, siete pregati di spedire la stessa all'indirizzo e-mail del mittente. Attenzione: Ne la Società ne il mittente accettano alcun tipo di responsabilità per virus ed è Vostra responsabilità effettuare la scansione di eventuali allegati
La nostra vita è letteralmente appesa ad un filo. Se il Gen. Martin Dempsey, Capo degli Stati Maggiori Riuniti degli Stati Uniti, insieme ad altri militari americani d'alto rango, non si fosse opposto decisamente ad un attacco militare contro l'Iran, gran parte del genere umano sarebbe già stato obliterato da una guerra termonucleare globale.
Il motivo di questo pericolo di guerra non sta nel presunto programma di armi nucleari dell'Iran, visto che i servizi segreti americani, nel loro"National Intelligence Estimate", concordano che non esista più tale programma almeno dal 2003. Il vero motivo del pericolo di guerra sta piuttosto nel fatto che il sistema finanziario transatlantico è in bancarotta. L'impero della finanza globale centrato a Londra e Wall Street conduce attualmente una politica che ci spinge sempre più sull'orlo del precipizio nucleare, al fine di mettere in ginocchio Russia e Cina e costringerle a rinunciare alla loro sovranità ed alla loro politica economica orientata all'alta tecnologia, vera via di promozione del Bene Comune.
Dopo le guerre contro Iraq e Libia, questa politica di cambiamenti di regime si orienta contro Siria e Iran, ma soprattutto contro Russia e Cina. Parte di questa politica sono le minacce di morte a vari livelli contro Vladimir Putin, così come l'installazione di un sistema antimissili europeo che chiaramente non è orientato verso l'Iran ma verso la Russia. Visto che Russia e Cina hanno chiarito in modo inequivocabile che non intendono sottomettersi, c'è il pericolo acuto che le forze dell'impero britannico cerchino di provocare uno scontro termonucleare tra Stati Uniti e Russia.
Da quando Vladimir Putin annunciò che si sarebbe nuovamente candidato alla presidenza, questa tendenza allo scontro ha subìto unaescalation. Ci sono state aperte minacce di morte nei confronti del Premier russo, anche sui principali mass media, ad esempio sulla rivistaForeign Policy che titola "Putin è già morto", o da parte di Boris Berezovskij, che ha chiesto per Putin il "trattamento Gheddafi". C'è anche la campagna dell'apparato di "Project Democracy", attivo negli Stati Uniti, e di George Soros, responsabili già della Rivoluzione Arancione in Ucraina e delle Rivoluzione delle Rose in Georgia, ed ora della Rivoluzione Bianca in Russia. Questi provocatori prezzolati sapevano già dal settembre dello scorso anno che alle elezioni politiche e presidenziali in Russia ci sarebbero stati, secondo loro, brogli elettorali.
È nella natura della guerra termonucleare che in un primo colpo venga utilizzato tutto l'arsenale, ed è questo il motivo dell'opposizione del Gen. Dempsey e di altri ad un attacco preventivo contro l'Iran.
L'Europa potrebbe essere direttamente coinvolta nel conflitto, poiché sul suo territorio sono presenti numerosi bersagli.
Dopo aver subìto, con l'invasione della Libia, lo smacco dell'iniziativa neocoloniale anglo-francese e la destabilizzazione di un suo importante partner petrolifero, l'Italia vede il governo del ragionier Monti aderire in pieno alla politica britannica di cambiamento di regime ai danni di Siria, Iran e Russia. Questa posizione condivisa con altri governi europei mette a repentaglio l'esistenza stessa della popolazione italiana.
Chiediamo quindi al governo di prendere le distanze dalla partecipazione attiva a qualsiasi azione militare, e - in caso di guerra - di negare l'accesso allo spazio aereo nazionale o l'uso delle basi della NATO presenti sul nostro territorio.
L'Italia deve tornare alla politica di Mattei e Moro, basata sull'amicizia e sulla cooperazione con i paesi del Mediterraneo e con la Russia, e sulla fine dei colonialismi europei in Medio Oriente. E, invece di sostenere la folle politica di austerità imposta dalla BCE e dall'UE alla Grecia e al nostro paese, immediatamente ripristinare la legge Glass-Steagall, la separazione tra banche commerciali e banche d'affari, proposta al Senato italiano dal Sen. Oskar Peterlini, consentendo così la creazione di credito per le imprese, per la ricerca scientifica di base e per lo Stato sociale, e mettendo fine alla bolla speculativa che è la causa della crisi, e anche il principale movente di guerra.
Nell'era delle armi termonucleari la guerra non può essere un mezzo per la soluzione dei conflitti, perché per ogni problema c'è una soluzione diplomatica. Di fronte ad una minaccia che mette in forse l'esistenza stessa della specie umana si pone per ciascuno di noi la domanda: possiamo fermare in tempo questa follia e dedicarci invece, insieme a Russia e Cina, agli obiettivi comuni del genere umano?
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Distinti Saluti
Giuseppe Turrisi Salvatore
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