anni di vita; niente più api, niente più impollinazione, niente più
piante, niente più animali, niente più esseri umani." (Albert
Einstein)
Questa frase, attribuita al geniale scienziato tedesco e a lungo
considerata solo un paradosso e nient'altro che un'ipotesi quasi
fantascientifica, si sta rivelando, da qualche anno a questa parte,
molto più vicina alla realtà di quanto avremmo mai potuto immaginare.
Questo che leggete è un collage di notizie, ricevute da più fonti,
con alcuni mie commenti. Già da quando ho pubblicato la notizia che
negli USA si preparano al colpo di grazia contro l'agricoltura
biologica (http://www.circolovegetarianocalcata.it/2010/01/09/velina-d%e2%80%99arpina-catastrofina-%e2%80%93-agricoltura-biologica-fuori-legge-negozi-che-chiudono-maltempo-strano-politica-del-malaffare-umanita-decaduta/
) ho ricevuto diverse email da persone preoccupate per le conseguenze
indirette e dirette per la nostra salute e per il futuro del pianeta.
Per sapere meglio quel che sta avvenendo negli USA, sotto la spinta
della Monsanto ed altre multinazionali del veleno agricolo, leggete
anche la nota pubblicata sul blog "Altra Calcata… altro mondo":
http://altracalcata-altromondo.blogspot.com/2010/01/proposta-per-mettere-le-coltivazioni.html
– Da ciò si evince che se in USA la legge "per la sicurezza
alimentare" proposta dalle lobbyes del veleno passasse, sarebbe
proibito per legge produrre "organic food" ovvero cibo privo di ogni
sostanza chimica, inserendo l'obbligo di corroborarlo con varie
sostanze prodotte dalle famose multinazionali, appunto…. veleni
legali, come gli antiparassitari, i concimi chimici, diserbanti, etc.
etc. ed ovviamente i "succosi" OGM!
Anche in Europa la situazione non è rosea, infatti pur che il
biologico non è stato ancora proibito, pur essendo entrato in vigore
il famigerato "Codex Alimentarius" gli OGM sono ormai entrati nel
biologico, e possono essere inseriti nei prodotti dichiarati
biologici senza menzione sull'etichetta, questo proprio a partire dal
2010.
Ed ora tornando alla moria sospetta di api vi sottopongo il parere di
una ricercatrice: "Per anni gli apicultori di entrambe le sponde
dell'oceano hanno lanciato allarmi inascoltati, finché, nel febbraio
2007, negli Stati Uniti sono comparsi i primi dati ufficiali: mancano
all'appello centinaia di miliardi di api, affette da un misterioso
morbo. La notizia fa il giro del mondo, fino a quando, nel gennaio
2008, diviene chiaro che la grande moria riguarda anche l'Europa: 50
miliardi di api sono scomparse in Grecia, almeno 55 miliardi non fanno
ritorno alle arnie nel nostro paese. Ma non è finita qui: lo stesso
genere di notizie arriva da altri paesi europei, dall'India, dal
Canada, dalla Nuova Zelanda..." (Sylvie Coyaud)
Ogni tanto appare qualche articolo sulla moria delle api nel mondo, ma
l'argomento è presto finito nel dimenticatoio. In Italia il Mipaaf
(Ministero delle Politiche Agricole) ha intrapreso uno studio per
stabilire le cause del fenomeno, mentre la FAO ha investito 28 milioni
di dollari per capirne i meccanismi. Dai risultati ottenuti si direbbe
essere l'espressione di diverse concause, difficile attribuire
all'utilizzo dei neonicotinoidi la colpa della moria di api. A
testimonianza della presenza di fenomeni complessi ed inspiegabili la
recente ricomparsa delle api in California, una delle prime zone in
cui si è verificato il problema. Questa la situazione fino a un po' di
tempo fa, quando uno studio spagnolo ha identificato l'ipotetico
"responsabile". Nelle api infette è stato isolato per la prima volta
un parassita il Nosema ceranae. I ricercatori hanno quindi trattato le
api infette con un antibiotico, il fumagillin. Aspettiamo con ansia
gli sviluppi della scoperta e speriamo che le api imparino anche a
cavarsela con le proprie zampette, non vorrei trovarmi nella fetta
biscottata più antibatterici che miele.
Ecco ora la recente interrogazione di Julie Girling che denuncia il
persistere della moria sospetta delle api a un tasso del 30% annuo...
"La Commissione è certamente a conoscenza delle serie preoccupazioni
che riguardano il futuro del nostro insetto più importante, l'ape.
Nell'Inghilterra sudoccidentale sono in atto diverse campagne di
sensibilizzazione volte a contribuire alla protezione dell'ape dalla
continua minaccia di declino. Il declino delle api mellifere
rappresenta una grave perdita di biodiversità: queste api, infatti,
non solo producono il miele, ma svolgono anche un ruolo vitale
nell'impollinazione delle piante per le colture alimentari e d'altro
tipo.
Il Women's Institute, organizzazione chiave nel Regno Unito in primo
piano nella lotta per proteggere le nostre api, sostiene che circa un
terzo della dieta umana dipende direttamente dalle api: ciò le rende
un pilastro della nostra esistenza. Nell'ambiente naturale, le api
impollinano fino al 90 % delle piante selvatiche che producono sementi
e frutta da cui dipendono piante e animali selvatici: questi insetti
risultano quindi ancor più importanti per l'esistenza del mondo
interno.
Attualmente, le api sono minacciate da parassiti e malattie i cui
rimedi non sono ancora del tutto chiari o sono inefficaci. A seguito
di tali malattie, molti apicoltori hanno perso tutte le loro arnie; il
Regno Unito, inoltre, sta perdendo la sua popolazione di api a un
tasso del 30 % circa all'anno (rispetto al solo 6 % nel 2003). Il
Regno Unito vanta 250 specie di api, tre delle quali sono già state
dichiarate estinte a livello nazionale. (Julie Girling - ECR -
Interrogazione con richiesta di risposta scritta alla Commissione,
Articolo 117 del regolamento)"
E per chiudere ecco il parere di una persona del "popolo": "Di fronte
a questo dramma dei veleni che uccidono e fanno ammalare noi tutti…bah
che roba…mi fa rabbia! Non staranno cercando di scagionarsi per non
pagare i danni, casomai a qualcuno venga in mente di denunciare molte
di queste ditte farmaceutiche e di pesticidi usati nell'agricoltura,
che arrecano danno alla salute di tutti gli esseri viventi sulla
terra? Dobbiamo valutare con rispetto il ruolo delle api, vale a dire
quello d'assaggiatrici del cibo dei re, perché esse sono un campanello
d'allarme per la nostra stessa salute! Ciò che fa male a loro, è
dannoso anche per noi! Stanno correndo il rischio di estinguersi per
farcelo capire, mentre noi stiamo ancora qui svogliati e indifferenti,
pur di non renderci conto della catastrofe imminente! Purtroppo c'è
gente che preferisce credere a questo tipo di notizie, evitando così
di spaventarsi e cambiare le proprie abitudini, le quali
influenzeranno positivamente un cambiamento che ci darà modo di godere
di un mercato non corrotto, menefreghista e subdolo come questo
d'oggi, che sfrutta tutta la nostra pigrizia e paura nell'affrontare
una triste realtà! Scegliamo prodotti biologici, informiamoci e
diffondiamo le vere notizie…subito! (Elke Colangelo)
Paolo D'Arpini
Referente della Rete Bioregionale Italiana e portavoce di European
Consumers Tuscia
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