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sabato 20 novembre 2010

Paolo D'Arpini denuncia l'ipocrisia e l'incongruenza del papa cattolico che accusa la Cina di indebita intromissione nei suoi affari.... - Comunicato Stampa -

 
Papa Ratzinger si spazientisce con la Cina perché é stato consacrato un nuovo
vescovo cattolico senza il suo consenso.. affermando che é un suo diritto
ordinare i vescovi....  Però nega il diritto alla giustizia di intromettersi
negli affari  del vaticano sulle faccende di malaffare economico e di
pedofilia, dicendo che "sono affari interni della chiesa".
 
Ma insomma questo vaticano é uno stato ed il suo capo é un capo di stato
oppure é una religione di cui Ratzinger é il rappresentante?  Ma purtroppo
nella città del vaticano vige ancora la norma dell'infallibilità papale.. e
questa norma vale a tutti gli effetti sia in campo mondano che in campo
dottrinale e il papa/re vuole far valere i suoi diritti ad ogni costo, di qua e
di là del Tevere...
 
In verità  nei primi secoli della religione cattolica i vescovi venivano
nominati dal popolo e non da un altro vescovo (tale é il papa, detto anche
vescovo di Roma),  e pure oggigiorno il  diritto papale alla nomina dei vescovi
é riconosciuto solo nei paesi a maggioranza cattolica, e che gli conferiscono
questa prerogativa, non certo in Inghilterra o nei paesi dove resiste il
cristianesimo ortodosso. Lì la nomina  dei vescovi é ancora una faccenda che
riguarda  le istituzioni religiose locali  ed il papa romano non ci mette
bocca.
 
Non si capisce quindi per quale ragione il  governo della Cina,  uno stato
sovrano e laico, dovrebbe accettare che un capo di stato straniero, qual'è
Ratzinger, unga i vescovi cinesi... I vescovi sono espressione del popolo,
dicevamo, ed in Cina esiste una associazione cattolica patriottica che  ha ogni
diritto di consacrare vescovi e sacerdoti, essendo espressione del popolo
cinese. Ed infatti  il 20 novembre 2010 nella provincia di Hebei é stato
nominato un nuovo vescovo, il monsignor Joseph Guo Jinkai, con l'approvazione e
con l'imprimatur del governo cinese...
 
Ed allora cos'ha da lamentarsi papa Ratzinger? Perché vuole intromettersi
negli affari interni della Cina? Dovrebbe essere lieto che in Cina il
cattolicesimo prospera e non é osteggiato e perseguitato come in molti altri
paesi (vedi i recenti fatti in Iraq, in Israele, in Pakistan, etc.). I
cattolici cinesi credono nel Dio della Genesi e seguono l'insegnamento di Gesù,
cosa c'é di strano se  indicano i  loro vescovi? Cosa impedisce a quei ministri
di culto ed alla gente del popolo che crede in Gesù di essere parte della
famiglia ecclesiastica, detta cattolica, che appunto vuol dire ecumenica ed
universale?
 
Evidentemente é papa Ratzinger che non accetta le "pecorelle" cinesi, egli non
é ecumenico e nemmeno rispetta i diritti all'autodeterminazione dei popoli  e
pretende di andare  a comandare in casa d'altri..
 
Come per altro gli é consentito fare qui in Italia... con i suoi supporters
politici (vedere i favori riconosciuti alla chiesa per l'educazione religiosa
nelle scuole, e su temi economici come l'esenzione dell'ICI, il pagamento degli
stipendi ai preti, etc.  sino alla promulgazione di leggi "gradite" al
vaticano, che é uno stato straniero in Italia.  Ma si è mai visto che lo stato
italiano abbia fatto delle leggi a favore della Repubblica di San Marino?
 
Beh interrompo, altrimenti non la finisco più...
 
Paolo D'Arpini
Fondatore del Comitato per la Spiritualità Laica
A0+laica
 
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