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sabato 20 novembre 2010

R:


COME SEMPRE, UN ARTICOLO ECCEZZIONALE!!! GV.
--- Gio 11/11/10, Gianni Caroli / napoLibera <giannicaroli@napolibera.eu> ha scritto:

Da: Gianni Caroli / napoLibera <giannicaroli@napolibera.eu>
Oggetto: <FATTI AVANTI, TARTAGLIA ! >
A: vitali.giorgio@yahoo.it
Data: Giovedì 11 novembre 2010, 14:24



Ha creato ieri grande scompiglio, nelle sedi governative e in tutte le rappresentanze diplomatiche a Roma, un articolo 'ammacchiato', proprio come capita a quelli che più contano davvero, a pagina 50 del Corsera, e minaccioso fino dal titolo:
'Ma perché nessuno prova a entrare nelle praterie del Cavaliere ?' (nel gergo ben poco imaginifico dei giornali inglesi, 'il Cavaliere' è sempre Berlusconi).
Seguito poi da una incisiva frase, apposta ad incipit:
'L' URLO DA STADIO CHE ALLA CONVENZIONE DI BASTIA UMBRA HA ACCOLTO IL LICENZIAMENTO IN TRONCO DEL CAVALIERE DA PARTE DI GIANFRANCO FINI E' SEMBRATO SIMILE AL RITO SELVAGGIO DEL PARRICIDIO.'
Stop: ma ce n' era davanzo perché nel pomeriggio, dal pur cauto Gianni Letta, a compendio dei fatti, giungesse la previsione non difficile sul 'restringimento' delle prospettive di governo...
Te credo !
Che a nessuno si può ragionevolmente chiedere di sfidare le minacce di morte inviate a mezzo stampa dal più significativo quotidiano 'british' al Capo di un Governo, sia pur liberamente eletto: e soprattutto
A) Inviato da quale firma;
B) E secondo quali modalità.

Che vanno analizzate insieme, e separatamente, onde comprendere il senso di 'FATTI AVANTI, TARTAGLIA !' che gli ermeneuti più smaliziati hanno immediatamente conferito a quella frase. Un 'matto isolato', appostamente coltivato insieme ad ugualmente 'isolati' congeneri in fertili filiere, starà già ruminando.....
Da qualcuno giustamente l' immagine del 'tronco', viene paragonata alla formula massonica della 'spada spezzata', sia pure sotto mentite spoglie letterarie...insomma: condanna capitale.
L' autore, infatti, è Paolo Macry, dove la y sta per 'la griffe de l' art', come si dice altrove; perché il cognome è Macrì....calabrese di origine, essendo il titolare imparentato strettissimamente, cugini direttissimi e somiglianti come gocce d' acqua, con i celebrissimi Macrì --oggi senza più accento: sono 'i Macri'--- calabri ugualmente, trapiantati in Argentina fin dagli Anni Cinquanta; che fecero immensa fortuna in quel paese grazie all' amicizia personale del capostipite Franco con l' ammiraglio Massera, il famoso torturatore sottoposto a molti processi e condannato a lunga detenzione, della giunta golpista-filoamericana intitolata al generale Videla, negli anni Settanta.
Quindi a nome 'Galtieri', che portò il paese alla rovina, impostando come sciagurata aggressione militare, alle isole Falklands, una viceversa legittima rivendicazione nazionale sulla appartenenza dell' arcipelago della Malvinas, al largo della costa patagonica.
Dinastia Macrì, ma senza più l' accento finale che fa troppo 'Calabria' anche oltreOceano, ora con il figlio Mauricio giunta a un passo dalla 'Casa Rosada' , dove avere vinto le elezioni del 2007 per la 'Mayorìa' di Baires, nientemeno, prima passato per la Presidenza del Boca Juniors, massima gloria pelotistica della capitale-Patria.
Macri argentino però adesso è in prolungato stand-by. Dopo avere mancato la sfida presidenziale alla Cristina Fernandez Kirchner, 'femina vertical' se mai ve ne fu anche dopo la morte del grande leader e marito Nestor Kirchner (l' uomo che, insieme ad Hugo Chavez, ha sconvolto in senso 'Libertador', dalla manmessa dei 'gringos' americani, gli equilibri fondamentali del Continente), il Macri è stato identificato
---e su denuncia del Capo della Comunità Ebraica di Baires per fatti inerenti addirittura la strage terroristica del 1994 contro la comunità stessa, che fece ben 100 morti---
come il referente di una rete di spionaggio altamente professionale, interfacciata con i servizi USA, volta al controllo di locali imprese industriali, giornalisti ed uomini politici.
Il Macrì-Macri, l' inchiesta si è aperta solo pochi mesi fa, ha visto sequestrata una ingente somma patrimoniale, e sottoposto a restrizioni di giustizia, pur senza arresti, mentre è andato in carcere il Capo della polizia municipale dal Macri nominato. Si attendono sviluppi: ma la popolarità del personaggio è gravemente intaccata, soprattutto a causa della rivelazioni circa i suoi rapporti con reti USA, in un paese fiero ed invitto come l' Argentina gloriosamente Peronista, e più che mai, ora che un' ondata di nazionalismo anti-americano infiamma d' orgoglio e di passione l' intero Sud America, per tanti decenni solo 'il cortile di casa' ove i gringos bivaccavano 'à loisir'....
Macrì-Macry napoletano invece è un docente universitario 'contemporaneista', una di quella materie disciplinari, con semiologia o sociologia (di qualunque campo), introdotte nell' Università dopo il Sessantotto, e politologo: professione che esercita quale primo editorialista dell' allegato Corsera nel Mezzogiorno, quello del celebre 'caso D' Addario' alla redazione di Bari. In genere accampando una quantità di ovvietà e luogocomunismi a base di scontate fustigazioni, e sarcasmi audacissimi, sulle locali classi 'digerenti' (beninteso SOLO 'i politici', chiamati a fare 'testa di turco', come da copione, per convogliare contro 'di loro' la collera popolare; mai gli appaltatori di Stato, considerati sempre 'coraggiosi imprenditori'.)
Il Macrì-Macry, uno nessuno e centomila in quella categoria che Gramsci definì dei 'mediatori di consenso', tipo Benedetto Croce, addetti a legittimare il saccheggio delle risorse operato da confraternite 'straniere' ai danni della popolazione, organizzando il depistaggio ideologico sui libri, coi giornali, negli Istituti di Cultura che fungono da interfaccia dei servizi di reclutamento di 'intellòs' tanto più astuti quanto più sono sprovveduti, nei congressi accademici ecc.
Una tipica oligarchia 'coloniale', collaborazionista con gli occupanti ai danni degli occupati, proprio come il cugino argentino. E, come quello, con un tratto decisivo: stretti rapporti con i servizi anglosassoni, inglesi in questo caso.
Il Paolo M., è designato infatti quale 'legislatore' sul quotidiano meridionale dal quasi omonimo Paolo M., inteso Mieli, il Governatore Militare che da vent' anni è pilota del Solferino, e insieme della politica italiana, da quando guidò gli sbirri di Don Rodrigo all' assalto del potere nazionale, Mani Pulite del '92, il golpe inglese contro il legittimo Governo, e il conseguente saccheggio dei Beni di Stato.
Qui casca l' asino.
Perché Mieli infatti, oltre che il Dominus creatore del neo-futurismo fin/bocchiniano a dare l' impressione di (falsa) rivoluzione come conviene alla Madrepatria britannica ( * ) , è il figlio di Renato Mieli, alias Ralph Merrill nelle sue vere funzioni di Comandante del terrorismo inglese
lanciato alla devastazione della penisola dopo la strategia imbecille della guerra che consegnò il Nord Africa sguarnito alle orde di Churchill, mentre il Regio esercito si lanciava suicidariamente alla conquista dei Balcani prima (uscendone già a pezzi), e della Russia poi, col disastro dell' ARMIR. Un copione che ben si sa scritto da Churchill stesso, ed ordinato a Mussolini, che se ne fidò, perché legatissimo agli inglesi fin dal 'radioso maggio' (cfr. 'Margherita Sarfatti, l' égérie du Duce' de Françoise Liffran, Seuil Editore, Paris 2009), sul fronte Sud-Mediterraneo; come sul fronte Nord-Est a Rudolph Hess, mediatore della famosa 'Operazione Barbarossa'.
Oggi i tempi si riavvicinano per ripetere, perso per perso la situazione strategica, il colpo del '39-'40: una nuova guerra per scansare le corvées relative la zavorra del debito, rimetterebbe in piedi la potenza Atlantica anglo-americana: quale base migliore che la penisola iugulata con a Capo un Mollusconi supino agli 'oligarch' ? Un 'leader' costretto 'ad hostendendum fascinum', a mostrare il cazzo dritto sui giornali e TV (puttane e festini in quantità), solo perché nel reale c' ha lo scettro mollissimo ? Altro che Christina 'la Verticàl', Regina d' Argentina nel tripudio del suo popolo che le fa da scudo e insieme da punta di lancia come ai tempi gloriosi di Evita !

Ma torniamo alla questione dell' avviso-di-condanna: parricidio, urlo selvaggio tribale, licenziamento 'in tronco'.
Del suo autore, abbiam visto.
Attraverso il diaframma-Mieli possiamo pure analizzare 'la modalità' della sentenza, che infatti ha un preciso precedente: l' assassinio di Giovanni Gentile, nel tragicissimo marzo del 1944 che vide pure la distruzione della gloriosa abbazia di Montecassino, la strage di via Rasella con successiva rappresaglia delle SS alla Fosse Ardeatine.

Lo studio più completo, se non esaustivo, sull' omicidio del grande filosofo, che non trova alcuna ragione bellico-militare, ma molte politiche, è contenuto nel libro 'La Sentenza' di Luciano Canfora, 'antichista' però. Lo scopo che lo storico individua è quello di impedire che attraverso la sua opera di mediazione tra le opposte fazioni italiane, che si andava delineando in quei momenti, si spegnesse la Guerra Civile di sterminio fra italiani: la quale invece stava molto a cuore agli inglesi si prolungasse indefinitamente, per vieppiù indebolirli, e dominarli come avviene adesso, dal golpe di 'Tangentopoli' in poi. Meglio spegnere Gentile.

L' assassinio di Gentile (il 'parricidio' di cui all' inizio) avvenne attraverso un rituale prettamente 'tribale' (=anglo-massonico), come acutamente precisa il Macry/Macrì: la pubblicazione di un articolo, apparso in primis su 'La Tribune de Genève', dove in tanto sproloquio, circa il Gentile stesso, splende vivida immagine: 'la spada spezzata'.
Tradotto in calabrese, 'licenziamento in tronco'. 'Parricidio'.

Canfora individuò, nel suo libro su Gentile, con nettezza assoluta, nei 'servizi inglesi' la mente ordinatrice l' assassinio: ed in Concetto Marchesi ---- il rettore filo-nazista del Bò di Padova il quale, da buon massone londinese, era passato immediatamente dalla parte degli invasori subito dopo il 25 luglio, e di qua 'trasmetteva gli ordini'--- il suo latore.
E' suo l' articolo sulla 'Tribune de Genève', poi tradotto in Italia, sul giornale comunista 'La Nostra Lotta', dal comunista Girolamo Li Causi, siciliano, in linguaggio più 'adatto' al terrorista fiorentino, Bruno Fanciullacci, che avrebbe fatto il colpo, scrivendo di dar corso alla famosa 'sentenza di morte'.

Ora, se si pensa che Concetto Marchesi fu 'the go-betwenn', ossia il portaordini; che l' ordine, come Canfora dimostra, era partito dai 'servizi inglesi', ossia il PsyWarfare Branch allora acquierarato a Napoli; che nel PsyWarfare Branch un ruolo di enorme rilievo era detenuto da Mieli padre (Renato), sotto pseudonimo di Capitan Ralph Merrill; se si pensa che il Mieli stesso era stato, all' Università di Padova, allievo ed interlocutore prediletto del Rettore Marchesi, in quanto componente la cellula anglo-nazista del GUF locale (insieme ad i congeneri: ATTO BRAUN, ARTURO GOLDSCHMIED, EUGENIO CURIEL); che il Mieli stesso era stato arruolato, ad Alessandria d' Egitto, nella 'Thule Society', che era l' interfaccia 'esoterica' proprio dell' Intelligence britannica, su presentazione autografa dello stesso venerabile Marchesi....se ne deduce il resto.

Niente di più elementare che sovrapporre questo 'lucido' all' articolo Macrì/Macry di ieri, anch' esso a base di una 'stroncatura': dalla 'spada spezzata' al 'tronco', cambia niente.
Solo gli esecutori e 'il mediatore' dell' ordine: il Governatore di Sarawak è rimasto le stesso.

napoLibera

( * )--- L' Inghilterra, con gli USA, mira innanzitutto a smembrare definitivamente l' ENI e la cntrollata Snam Progetti, attraverso un probabile Governo 3Monti addetto alla bisogna; e dopo che il Reviglio-boy analogo, Franco Bernabè, fallì la meta negli anni Novanta, pur lavorando sodo, da 'Bresidende' nominato allo scopo dai PM, per distruggere la nostra maggiore Industria Nazionale, vanto della ricostruzione italiana per molti decenni, ed oggi nuovamente tale col grandioso progetto 'South Stream' che tanto minaccia le posizioni anglo-USA nel Mediterraneo, come sa chi ci legge.
nL





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