"tassatori" statali per punire chi ama gli animali... Ora i cavalli
sono considerati un "genere voluttuario" e sono entrati nel
"redditometro".
Proprio in questi giorni sto leggendo l'interessante libro
dell'etologa Temple Grandin, La Macchina degli Abbracci, in cui si
spiega come un sano rapporto con gli animali sia un elemento
indispensabile per il mantenimento di una integrità emozionale. Ciò é
vero soprattutto per quegli animali che da tempo immemorabile sono
stati vicini all'uomo ed ai quali la nostra civiltà deve buona parte
del suo sviluppo. Tra questi esseri c'é il cavallo... senza di esso
noi non saremmo quel che oggi siamo. Eppure nella fredda
determinazione impositoria degli esattori fiscali e dei burocrati
statali ora la nobile bestia, degna di massimo rispetto, affetto ed
amicizia, viene equiparata ad un "bene voluttuario" e pertanto chi
possiede un cavallo deve pagare allo stato più tasse... come fosse un
possessore consumista, pieno di televisori a colori, macchine
sportive, elettrodomestici sofisticati, etc. L'alienazione dalla
nostra matrice naturale sta assumendo caratteri sempre più
parossistici.. e lo stato invece di risparmiare sulle spese folli e
sugli errori di considerazione dei suoi amministratori non trova di
meglio che "punire" chi resiste negli ambiti naturali, ovvero chi
preferisce mantenere un rapporto sano con la natura e con gli
animali.....
Burocrati senza cuore pagheranno il fio delle loro colpe per tentare
di distinguere quel che la vita ha unito!
Ecco ora il testo della petizione diramata dalla Segreteria di Horse Angels
IL CAVALLO NON E' UN OGGETTO
Il redditometro considera il cavallo alla pari di un oggetto. E in
particolare lo annovera tra gli elementi capaci di dimostrare una
capacità contributiva superiore, rispetto al reddito dichiarato.
Non differenzia tra i cavalli mantenuti in proprio, a casa, e quei
cavalli tenuti in maneggio o circolo ippico.
E soprattutto non tiene in considerazione la differenza fra il cavallo
da reddito e il cavallo da affezione.
Invece, sempre più spesso e per fortuna, capita che una persona abbia
il cavallo non tanto per gareggiare, e vincere dunque del denaro, e
tanto meno per allevarlo e venderlo, da carne o da sport. Ci sono
persone che scelgono di avere un cavallo per amico, e che lo
registrano all'anagrafe equina come non destinato alla produzione
alimentare.
Il cavallo da compagnia o da passeggiata non produce alcun reddito. E'
una spesa. Ma neanche eccessiva quando si sceglie di tenerlo in
proprio.
Può darsi che il ministero della finanza sopravvaluti quello che può
essere il costo di mantenimento di un cavallo a fine carriera, malato
o da passeggiata, tenuto ad esempio a casa propria o presso una
pensione. E così facendo di fatto scoraggia la salvaguardia degli
equini a fine carriera che hanno dedicato una vita a servire l'essere
umano.
Tutto questo per le associazioni animaliste che si battono per
ricollocare gli equini, salvandoli dal macello, è assai grave.
Se anche tu pensi che il redditometro, per quanto riguarda il cavallo,
vada rivisto e corretto, apponi la tua firma attraverso il link qui
sotto.
Grazie, Lo Staff Horse Angels
Ed ora vi sottopongo l'indagine svolta sul tema da parte della nostra
Caterina Regazzi, medico veterinario e referente della Rete
Bioregionale Italiana per il rapporto uomo animali:
Pare che quanto affermato sopra corrisponda al vero e cioè che per chi
é proprietario di un cavallo (come per chi é proprietario di una
barca, di una seconda casa o abbia alle sue dipendenze una colf o una
badante) ci siano dei coefficienti che possono essere applicati per
calcolare un reddito minimo e le uniche distinzioni sono "da corsa" o
"da sella ".
E' vero comunque che chi possiede un cavallo e che, nonostante tutte
le normative sanitarie e di anagrafe che sono state messe in atto
negli ultimi anni e che hanno scoraggiato da parte di alcuni alla
detenzione di tale animale, ha spese molto diverse a seconda se lo
tiene in proprio o a pensione, a seconda dell'utilizzo che ne fa o se
lo tiene semplicemente come "animale da compagnia" (ferrature,
vaccinazioni, sverminazioni non sono obbligatorie, ma di prassi se
l'animale viene tenuto a pensione insieme ad altri animali, magari non
dello stesso proprietario) per cui ritengo che sia difficile poter
applicare correttamente tali coefficienti.
Inoltre l'amore per gli animali, a volte lo ammetto un po' "distorto"
fa si che spesso si preferisca tenere un animale pur costoso come un
cavallo piuttosto che fare ad esempio dei viaggi in paesi esotici o
acquistare mobili antichi o quadri di valore e che la maniera in cui
una persona spende il proprio reddito, purché avvenga in maniera
lecita, non dovrebbe interessare il fisco più di tanto. L'evasione
fiscale può riguardare persone in tutte le attività, dagli interessi
i più svariati.
Inoltre, con l'entrata in vigore della normativa sull'anagrafe equina,
il proprietario, all'atto della redazione del "passaporto" del cavallo
deve operare una scelta dolorosa ma obbligatoria: l'animale può essere
destinato o meno all'uso alimentare umano, e questo comporta doveri
diversi, più stringenti nel primo caso (registrazione dei trattamenti
farmacologici, divieto di utilizzo di alcuni farmaci).
Gli animalisti potranno inorridire per quello che sto per scrivere, ma
proprietari di diversi cavalli, anche semplicemente da "passeggiata",
che al momento di fare la scelta hanno scelto di non destinarli
all'uso alimentare umano, per non avere obblighi di registrazione ed
eventuali controlli da parte della USL, si ritrovano adesso a dover
tenere questi animali fino al termine della loro vita....... vi
chiederete: e che c'é di strano? Se si decide di tenere un animale
bisognerebbe assumersene la responsabilità "a vita" e non trattarlo
come un giocattolo, che quando é rotto o non ci piace più, ce ne
sbarazziamo.
Sicuramente tutte queste normative potranno contribuire (ma le
scappatoie ci sono sempre) a fare in modo che tali scelte siano fatte
con maggiore consapevolezza. E' ingiusto quindi punire chi, nonostante
tutte le incombenze, l'impegno necessario e le spese che comunque ci
sono, decide di tenere questo splendido animale con sé.
Caterina Regazzi
Bene avendo appurato come stanno i fatti nel rapporto fra umani ed
equini, vi invito a sottoscrivere la seguente petizione:
http://www.horse-angels.it/petizione-per-togliere-il-cavallo-dal-redditometro/petizione-per-togliere-il-cavallo-dal-redditometro
Grazie per aver letto sin qui, Paolo D'Arpini
Referente della Rete Bioregionale Italiana per la Comunicazione e le
Pubbliche Relazioni e portavoce di European Consumers Tuscia
http://www.retebioregionale.ilcannocchiale.it/
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