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giovedì 8 settembre 2011

BASTA CON I PRIVILEGI DELLA CASTAPOLITICA


BASTA CON I PRIVILEGI DELLA CASTA POLITICA

BASTA CON L'IMPUNITÀ DELLA CASTA

È nata un'opinione pubblica indignata che non ne può più di questi mandarini appollaiati in Parlamento a difendere i propri privilegi. Da vent'anni e forse più costoro, ogni volta che sentono salire il disprezzo del Paese verso di loro, promettono di fare qualcosa ma poi, puntualmente, non fanno nulla come nell'ultima maxi-manovra a proposito delle loro pensioni d'oro, sull'abolizione delle Province rimandata alle calende greche, sul ridotto taglio alle indennità per chi ha doppio stipendio e sulla mancata riduzione del numero dei parlamentari. Continuano invece a togliere sempre di più a famiglie, lavoratori e pensionati onesti pur di mantenere intatti i loro privilegi e la ricchezza dell'elettorato di riferimento dell'attuale governo.

Lo stesso Berlusconi ha reso intoccabile la "casta" dei politici, preoccupato di non irritare ministri e parlamentari appena comprati, indispensabili per la sopravvivenza della sua risicata e dannosa maggioranza.

a) I COSTI DELLA POLITICA quantificati ufficialmente da "Il Sole 24 Ore"  ammontano a 24,7 miliardi l'anno, cioè circa 18,3 miliardi di euro, a cui occorre aggiungere i costi derivanti da un "sovrabbondante" sistema istituzionale quantificabili in circa 6,4 miliardi di euro. La sola Camera dei deputati costa al cittadino 2.215 Euro al minuto.

b) LA BUSTA PAGA DI UN PARLAMENTARE: l'indennità netta è di 5.486,58 euro, a cui bisogna aggiungere una diaria di 3.503,11 euro. Lo stipendio è arricchito con il rimborso spese forfettario per garantire il rapporto tra l'eletto e il suo collegio (3.690 euro al mese), cui si aggiungono gli emolumenti che coprono le uscite per trasporti, spese di viaggio e telefoni (altri 1.500 euro circa). In tutto oltre 14 mila euro al mese netti. Incassano il gettone di presenza anche se  restano a casa, basta che dicano di essere stati ad un convegno. A tutto questo alcuni possono sommare altre indennità di carica.  Inoltre molti parlamentari non hanno gli assistenti e si intascano i 3.690 euro destinati ai portaborse. Per quelli che sostengono di non intascare i soldi destinati ai collaboratori pagati in nero è già pronta e depositata la riforma: il deputato o il senatore fornisce al Parlamento il nome del collaboratore di fiducia e questi viene pagato direttamente dal Parlamento, e così l'«equivoco infamante» su certe furbizie è risolto all'istante.

c) OGNI TIPO DI BENEFIT che nulla ha a che fare con la funzione parlamentare, ma serve solo per utilizzare a sbafo e a scrocco servizi, forniture, emolumenti personali. Si tratta di ingressi gratis ai teatri, posto fisso gratis allo stadio, assicurazioni gratis, cliniche gratis, ristorante dove la bistecca di manzo costa poco più di due euro, sconti su auto e mutui, 3.098 euro l'anno per pagare le telefonate, un plafond di altri 1.500 euro per i computer, non si pagano le multe per eccesso di velocità (v. intervista a Monai su "L'Espresso"), hanno un pass per andare ovunque, voli blu di Stato che per ministri e sottosegretari sono cresciuti del 154% rispetto a quelli del governo Prodi.

I parlamentari mettano tutto on line, così il cittadino potrà vedere le loro dichiarazioni dei redditi e sapere anche il passaggio dato su un volo di Stato a una ballerina di flamenco.

d) LAVORANO POCHISSIMO solo da martedì al giovedì sera. Nel 2010 e nel 2011 l'aula non è mai stata convocata di venerdì. Nelle Commissione l'assenteismo è da record: su una quarantina di membri, se ce ne sono una decina presenti è tanto.

e) PENSIONI D'ORO: Alla Camera e al Senato i contributi pensionistici versati dai parlamentari sono un undicesimo di quanto da loro effettivamente riscosso. Al netto dei reciproci versamenti addirittura un tredicesimo. Come dicono le sentenze della Corte Costituzionale (390 del '95 , 211 del '97, 240 del '94), il vitalizio è una via di mezzo tra la pensione ed un atto di liberalità che può essersi  ridotto in maniera definitiva sostituendo i vitalizi dei parlamentari con un sistema previdenziale tipo quello erogato dall'Inps, come avviene per tutti gli altri cittadini, in modo che la pensione sia calcolata unicamente sulla base dei contributi effettivamente versati dal parlamentare. Farebbe risparmiare  un miliardo e 100 milioni di euro l'anno e impedirebbe di riscuotere pensioni d'oro dopo solo 5 anni di legislatura, non permettendo più che gli Scilipoti di turno tengano in piedi un governo dannoso  e  moribondo solo per incassarsi un lauto vitalizio.

f) RIMBORSI ELETTORALI: I partiti incassano circa 450.000 Euro con il rimborso spese elettorali, in barba al referendum del 1993 in cui oltre 31 milioni di elettori, pari al 90,3 per cento dei votanti e al 65,8 per cento degli aventi diritto al voto si espressero contro il finanziamento pubblico dei partiti. Infatti la legge n. 156 varata nel 2002 dal governo Berlusconi, ha previsto un fondo rimborsi elettorali per ogni singolo partito o movimento politico rappresentato in Parlamento, calcolato sulla base di 5 euro per ciascun iscritto nelle liste elettorali della Camera e del Senato. Siccome gli elettori della Camera sono circa 47 milioni e quelli del Senato circa 43 milioni: moltiplicando per 5 le due cifre si ha il complesso dei rimborsi elettorali dei due rami del parlamento: 230 mila euro circa per Montecitorio e 220 mila circa per Palazzo Madama.

  

DOBBIAMO PRETENDERE

    • La diminuizione del numero dei parlamentari
    • Il dimezzamento delle indennitá dei parlamentari
    • La revisione dei rimborsi elettorali ai partiti
    • Una seria e severa legge anticorruzione
    • L'abolizione delle province
    • L'eliminazione dei vitalizi dei politici a tutti i livelli
    • La cancellazione dei privilegi della politica: abuso di scorte ed auto blu, viaggi gratis non giustificati da impegni istituzionali, eccetera.

Tutti i soldi risparmiati dovranno essere devoluti al finanziamento della pubblica istruzione, della ricerca, dello sviluppo tecnologico, delle opere di pubblica utilità.

 

 

BASTA CON L'IMPUNITÀ DELLA CASTA

1) UN PARLAMENTO PIENO DI INQUISITI con un altissimo tasso di concentrazione di persone con problemi giudiziari, l'11%, roba che neppure in un campo rom! Se il Parlamento fosse lo specchio del Paese, significherebbe che su 60 milioni di abitanti, 6 milioni sono sotto processo o sono già stati condannati, una cosa semplicemente impensabile. Dunque il Parlamento è molto peggio del Paese!

Ci sono ormai da 3 o 4 legislature un centinaio tra imputati e indagati fissi e dai 20 ai 30 condannati definitivi. Abbiamo un governo travolto dagli scandali Bertolaso, Scajola,Verdini, Brancher, Cosentino, Caliendo. Milanese, con la P2, la P3, la cricca degli appalti, le cordate degli amici degli amici….

Una volta, nei partiti, valeva la regola che quando si veniva scoperti si andava a casa: ora non va più a casa nessuno, nemmeno se viene preso con le mani nel sacco, nemmeno se viene condannato in via definitiva. Ormai il Parlamento e le istituzioni sono diventate un rifugio per coloro che vogliono sfuggire alla giustizia, e chi occupa questa funzione pubblica si sente nella condizione di non dover rendere conto a nessuno.

Basterebbe l'approvazione delle tre disposizioni chiave, contenute in un disegno di legge a prima firma Antonio Di Pietro:

1)      I condannati non devono essere candidati. Qualora un esponente politico venisse condannato nel corso del suo mandato, deve decadere dalla carica.

2)      Gli imputati non possono assumere incarichi di governo né locale, né nazionale (quindi né assessori, né ministri). E qualora un esponente di governo venisse rinviato a giudizio durante il suo mandato, deve decadere dalla carica.

3)      Gli imprenditori che si sono macchiati di reati contro la pubblica amministrazione, in particolare per reati di corruzione, falso in bilancio, evasione fiscale e finanziamento illecito ai partiti, non possono partecipare alle gare pubbliche né direttamente, né per interposta persona.

 

2) IL SISTEMA DELLA CORRUZIONE POLITICA SI È INGEGNERIZZATO e sono i cittadini a pagare senza volerlo, in quanto i loro soldi servono spesso per finanziare Consigli d'amministrazione di società o Enti, frutto di spartizioni tra partiti. Non si trovano più mazzette o soldi nascosti nei puff, ma invece dei "benefit" strappati, come le ristrutturazioni, l'assunzione del figlio, prostitute alle case, consulenze, nuovi mobili per la villa. Altre volte ancora il piacere sarà restituito da un terzo che poi avrà qualcosa in cambio, una sorta di triangolo (corrotto-intermediario-corruttore). Le mazzette oggi si chiamano  consulenze, super fatturazioni,
appalti e incarichi pilotati. Spesso si assiste alla commistione d'interessi nelle nomine in aziende pubbliche e società municipalizzate, che sovente sono usate anche per ricavarne benefici per il partito. Oggi basta dichiarare di aver ricevuto una certa somma da un industriale perchè tutto sia in regola, ma in realtà e' quasi sempre solo un modo per legalizzare un fatto illecito perchè non si è mai visto che qualcuno regali soldi ad un partito senza ottenere qualcosa in cambio.

 

3) BERLUSCONI MONARCA AL DI SOPRA DELLA LEGGE: si ritiene legittimato all'impunità in virtù di una investitura popolare che si fa incontrollata e fanatica e grazie a leggi ad personam. In questi 17 anni ne sono accumulate 36: il lodo Schifani (L. 140/2003), il Lodo Alfano (L. 124/2008) ed il legittimo impedimento (L. 51/2010) – giustamente affossate dalla Corte Costituzionale –; la legge sulla semplificazione delle rogatorie (L. 5/10/2001 n. 367), la legge sulla remissione dei processi per legittimo sospetto (L.7/11/2002 n. 248), la legge ex Cirielli sulla prescrizione breve per gli incensurati (L. 5/12/2005 n. 251), la legge sul falso in bilancio (L. 28/12/2005 n. 262), la legge Pecorella che vietava l'appello del Pubblico Ministero (L. 20/2/2006 n. 46), e tutte le leggi ancora in gestazione in questa legislatura sulle intercettazioni, sul processo breve e sul bavaglio all'informazione, perché Berlusconi e i suoi fedelissimi balilla sono sempre al lavoro per difendersi dai processi anziché nei processi; pronti ad attaccare la magistratura, colpevolizzata solo perchè vuol far rispettare la legge e la Costituzione esercitando l'obbligatorietà dell'azione penale e considerando Berlusconi un cittadino come gli altri.

 

TUTTO CIÒ È IGNOBILE!

In questo momento la politica di governo sta diventando mera esecutrice delle politiche imposte dalla Banca centrale europea e dal Fondo monetario internazionale, che chiedono tagli alla spesa sociale, privatizzazioni, precarizzazione e attacco ai diritti dei lavoratori, facendo pagare agli onesti e trascurando le rendite, i grandi patrimoni, i grandi evasori  e soprattutto evitando un sistema di regole contro la speculazione delle banche private europee. E senza regole la speculazione continuerà ad essere pagata da lavoratori, famiglie e pensionati.

 

LA POLITICA DEVE USCIRE DALLA SUA CONDIZIONE DI CASTA!

 

IL GOVERNO BERLUSCONI E LA SUA MAGGIORANZA SE NE DEVONO ANDARE: ELEZIONI SUBITO!

 

È ORA CHE IL POPOLO DEGLI ONESTI SI MOBILITI CONTRO QUESTA VERGOGNA

 

PIAZZA PULITA: IL POPOLO VIOLA MANIFESTERÀ A ROMA SABATO 10 SETTEMBRE ORE 14  P.ZZA DELLA REPUBBLICA

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