Quest'indizio m'induce ad indugiare.....per illustrare alcune considerazioni banali. GIUSTAMENTE Lyndon LaRouche si è premurato di informare Lula ed il suo entourage,ma le leggi della politica sono piuttosto rigide. A parte il rischio di incappare in una pallottola vagante, resta il fatto che bisogna sempre MEDIARE. L'arte della politica è l'arte della MEDIAZIONE- Un paese emergente come il Brasile non può rinunciare all'apporto dei signori delle banche. Ne va della possibilità di diventare la prima potenza economico-finanziaria del Mondo. Per fare un parallelo con il Mediterraneo, possiamo vedere chge la Turchia, man mano che acquista potere, modera la sua voce e la va modulando sui temi che le sono cari. Il controllo del Mediterraneo, funzione che la Sublime Porta ereditò dall'Impero Romano d'Oriente TOUT COURT:Impero Romano!) L'Impero romano, per circa un millennio ( grande intuizione di Diocleziano e poi di Costantino) CONTROLLO'il Mediterraneo da Bisanzio ( Costantinopoli) tanto che: 1) L'epicentro della vita politica si spostò verso il Mediterraneo orientale. Solo dopo la nascita dell'Impero carolingio che aveva come centro l'Europa, la situazione andò equilibrandosi. Tuttavia ci fu il papato che, per ostinazione e presunzione, creò sistematicamente GRAVI DIFFICOLTA' agli imperatori germanici. Massima e gravissima PROVOCAZIONE fu attuata dal papato contro il grande Imperatore Federico II quando costui iniziò una politica apertamente mediterranea. Nello stesso periodo la chiesa ortodossa era sottomessa all'Impero Romano ed alle sue logiche.2) Con la presa di Costantinopoli, i turchi si trovarono SUBITO a prendere l'eredità dell'Impero Romano, che persero SOLO con la sconfitta del 1918, ad opera degli STESSI che avevano colpito al cuore d'Europa.Tale situazione di stallo ha trovato la Turchia alla mercè del potere atlantico fino ai giorni nostri. Ora, forte dell'Asse Turco-Iranico-Russo, la Turchia torna alla geopolitica della Grande potenza, per cui le sue logiche nON possono più essere quelle di una piccola potenza aggressiva ma impotente. Ne vedremo i risultati anche se OGGI, apparentemente, ci sembra che sussista un accordo con gli Atlantici. Accordo che, per ragioni geopolitiche, NON potrà mai più esserci. TORNANDO al BRASILE, è evidente che la presenza massiccia degli investimenti ebraici è PRELUDIO ad operazioni che altrimenti non si sarebbero potute fare. Ma tutto ciò NON significa, almeno finora, che il Brasile si sia messo nelle mani di Giuda.VEDREMO in seguito chi vincerà. Per il momento è OVVIO che il braccio di ferro sia sostenuto. iN OGNI CASO è bene che noi si sia informato di quanto bolle in pentola. Giorgio Vitali.
Da: maria l. <thefullofthemoon.magick@gmail.com>
A: Giorgio Vitali <vitali.giorgio@yahoo.it>; albamediterranea@googlegroups.com
Inviato: Venerdì 23 Settembre 2011 18:41
Oggetto: come al solito, finanziano tutti i veri bastardi...
Il movimento di Nigel Farage "UKIP" l'han fondato i Rothschild attraverso il cugino Goldsmith. Il che spiega del perché Nigel si adopera tanto per la spaccatura della EU e fa del populismo spicciolo.
Goldsmith negli ultimi anni, forse per l'età, era diventato una scheggia incontrollabile (forse solo in apparenza): tra ogm e referendum voleva dare sovranitò al popolo (forse solo in apparenza"alla grillo"). I Rothschild hanno comunque saputo contenerlo ed utilizzare il movimento per trarne giovamento attraverso infiltrati nel movimento stesso ed attraverso i referendum utilizzati per continuare ad avere potere ( ad esempio quello della non totale entrata nella UE per il Regno Unito fù determinante per poter governare meglio il Regno Unito stesso).
Ce ne sarebbe da scrivere ancora... fate ricerche ;) !
A: Giorgio Vitali <vitali.giorgio@yahoo.it>; albamediterranea@googlegroups.com
Inviato: Venerdì 23 Settembre 2011 18:41
Oggetto: come al solito, finanziano tutti i veri bastardi...
Il movimento di Nigel Farage "UKIP" l'han fondato i Rothschild attraverso il cugino Goldsmith. Il che spiega del perché Nigel si adopera tanto per la spaccatura della EU e fa del populismo spicciolo.
Goldsmith negli ultimi anni, forse per l'età, era diventato una scheggia incontrollabile (forse solo in apparenza): tra ogm e referendum voleva dare sovranitò al popolo (forse solo in apparenza"alla grillo"). I Rothschild hanno comunque saputo contenerlo ed utilizzare il movimento per trarne giovamento attraverso infiltrati nel movimento stesso ed attraverso i referendum utilizzati per continuare ad avere potere ( ad esempio quello della non totale entrata nella UE per il Regno Unito fù determinante per poter governare meglio il Regno Unito stesso).
Ce ne sarebbe da scrivere ancora... fate ricerche ;) !
Ma non è finita. Nel più puro rispetto della loro tradizione di internazionalisti sfruttatori e usurai, fanno come fecero nella WWII: guardate che combinano alle spalle dei BRIC:
" IL CARRY TRADE BRASILIANO, I ROTHSCHILD E IL BRIC " EDITORIALE DA MOVISOL
(28/02/2010
Negli scorsi anni, il Brasile ha sviluppato un enorme carry trade che ha consentito a molte banche europee di darsi un'aura di solvibilità. Oltre alle implicazioni finanziarie, questo sistema ha una dimensione geopolitica significativa che interessa la Russia, la Cina e l'India, e cioè quei paesi che LaRouche ha designato, assieme agli Stati Uniti, quali potenziali alleati in una combinazione di potere forte abbastanza da poter imporre una sostituzione dell'attuale sistema finanziario della globalizzazione.
L'impero (britannico) della globalizzazione ha cercato di sabotare questo approccio promovendo un blocco alternativo chiamato BRIC (Brasile, Russia, India e Cina) basato sulla illusoria promessa che una volta crollato completamente il sistema americano, prevarrà quello britannico con l'aiuto, appunto, del carry trade brasiliano (cfr. Strategic Alert 6/10).
Un elemento chiave dietro questa operazione è, non sorprendentemente, il principale banchiere dell'Impero Britannico nei secoli: la famiglia Rothschild. I rapporti tra i Rothschild e il Brasile sono così profondi che il sito web dell'Archivio Rothschild contiene una pagina speciale sul Brasile, l'unica nazione a ricevere queste attenzioni particolari. Vi si legge che "i legami tra NM Rothschild & Sons e la nazione brasiliana risalgono ai tempi del fondatore della banca", nel primo decennio del XIX secolo.
Oggi colui che Lord Jacob Rothschild chiama "il mio quarto figlio", e cioè il finanziere di Sao Paolo Mario Garnero, ha una forte influenza sul governo di Lula da Silva assieme al Banco Santander, istituto nominalmente spagnolo ma in realtà britannico. Quando si verificò una fuga di capitali dal Brasile durante la campagna elettorale del 2002, motivata dai timori che un governo Lula avrebbe portato al caos o ad azioni contro le banche, Santander decise di rinnovare le sue linee di credito al Brasile, mentre Garnero organizzò un viaggio in USA per i consiglieri di Lula, facendoli incontrare con esponenti di Wall Street e della Casa Bianca.
Garnero opera dal 1975 tramite il gruppo che ha fondato e guida ancor oggi, Brasilinvest. Esso ha funto da battistrada per la privatizzazione e la globalizzazione dell'economia brasiliana. Descrivendosi come la prima banca d'affari brasiliana, Brasilinvest poggia su alleanze con la tradizionale finanza anglo-veneziana, ben rappresentata nel suo consiglio d'amministrazione: da Nat Rothschild al Banco Santander, da Hong Kong and Shanghai Banking Corporation al Monte dei Paschi di Siena, da Carlo de Benedetti alla Societé Generale.
Garnero è finito nell'inchiesta Cirio, per cui si sta celebrando il processo di bancarotta fraudolenta. Ricordiamo che le banche che avevano usato la Cirio per fare il loro "carry trade", hanno venduto i bonds ai risparmiatori sapendo che la Cirio era insolvente.
Nel 2004, il Consiglio Internazionale di Brasilinvest tenne la sua riunione annuale a Londra. Tra i partecipanti vi erano due finanzieri chiave per l'operazione BRIC: il re russo dell'alluminio Oleg Deripaska e l'immobiliarista cinese David Tang (DWC Tang Development). Garnero non solo presentò a Lula Deripaska, ma anche il capo del fondo di investimento cinese CITIC.
Lyndon LaRouche ha ripetutamente ammonito i dirigenti russi, cinesi e indiani contro questa truffa che sembra venire dal Brasile, ma è in realtà made in London. Nel giugno 2002, quattro mesi prima dell'elezione di Lula, LaRouche fu invitato in Brasile a discutere con rappresentanti politici, economici e militari, mentre infuriava il dibattito sulla globalizzazione. L'economista statunitense invitò i brasiliani a non cadere nel tranello ma di battersi per sviluppare il potenziale scientifico, tecnologico ed economico del paese. Lula scelse la via opposta, quella di trasformare il Brasile in una pedina degli interessi finanziari centrati a Londra. ( Fonte: www.movisol.org)
L'impero (britannico) della globalizzazione ha cercato di sabotare questo approccio promovendo un blocco alternativo chiamato BRIC (Brasile, Russia, India e Cina) basato sulla illusoria promessa che una volta crollato completamente il sistema americano, prevarrà quello britannico con l'aiuto, appunto, del carry trade brasiliano (cfr. Strategic Alert 6/10).
Un elemento chiave dietro questa operazione è, non sorprendentemente, il principale banchiere dell'Impero Britannico nei secoli: la famiglia Rothschild. I rapporti tra i Rothschild e il Brasile sono così profondi che il sito web dell'Archivio Rothschild contiene una pagina speciale sul Brasile, l'unica nazione a ricevere queste attenzioni particolari. Vi si legge che "i legami tra NM Rothschild & Sons e la nazione brasiliana risalgono ai tempi del fondatore della banca", nel primo decennio del XIX secolo.
Oggi colui che Lord Jacob Rothschild chiama "il mio quarto figlio", e cioè il finanziere di Sao Paolo Mario Garnero, ha una forte influenza sul governo di Lula da Silva assieme al Banco Santander, istituto nominalmente spagnolo ma in realtà britannico. Quando si verificò una fuga di capitali dal Brasile durante la campagna elettorale del 2002, motivata dai timori che un governo Lula avrebbe portato al caos o ad azioni contro le banche, Santander decise di rinnovare le sue linee di credito al Brasile, mentre Garnero organizzò un viaggio in USA per i consiglieri di Lula, facendoli incontrare con esponenti di Wall Street e della Casa Bianca.
Garnero opera dal 1975 tramite il gruppo che ha fondato e guida ancor oggi, Brasilinvest. Esso ha funto da battistrada per la privatizzazione e la globalizzazione dell'economia brasiliana. Descrivendosi come la prima banca d'affari brasiliana, Brasilinvest poggia su alleanze con la tradizionale finanza anglo-veneziana, ben rappresentata nel suo consiglio d'amministrazione: da Nat Rothschild al Banco Santander, da Hong Kong and Shanghai Banking Corporation al Monte dei Paschi di Siena, da Carlo de Benedetti alla Societé Generale.
Garnero è finito nell'inchiesta Cirio, per cui si sta celebrando il processo di bancarotta fraudolenta. Ricordiamo che le banche che avevano usato la Cirio per fare il loro "carry trade", hanno venduto i bonds ai risparmiatori sapendo che la Cirio era insolvente.
Nel 2004, il Consiglio Internazionale di Brasilinvest tenne la sua riunione annuale a Londra. Tra i partecipanti vi erano due finanzieri chiave per l'operazione BRIC: il re russo dell'alluminio Oleg Deripaska e l'immobiliarista cinese David Tang (DWC Tang Development). Garnero non solo presentò a Lula Deripaska, ma anche il capo del fondo di investimento cinese CITIC.
Lyndon LaRouche ha ripetutamente ammonito i dirigenti russi, cinesi e indiani contro questa truffa che sembra venire dal Brasile, ma è in realtà made in London. Nel giugno 2002, quattro mesi prima dell'elezione di Lula, LaRouche fu invitato in Brasile a discutere con rappresentanti politici, economici e militari, mentre infuriava il dibattito sulla globalizzazione. L'economista statunitense invitò i brasiliani a non cadere nel tranello ma di battersi per sviluppare il potenziale scientifico, tecnologico ed economico del paese. Lula scelse la via opposta, quella di trasformare il Brasile in una pedina degli interessi finanziari centrati a Londra. ( Fonte: www.movisol.org)
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