ECCO L'ESEMPIO CONCRETO DELLA NASCITA DEL MULTIPOLARISMO. Potenzialmente: tutti contro tutti. GV.
----- Messaggio inoltrato -----
Da: Giuseppe Magliacane <giuseppemagliacane@hotmail.com>
A:
Inviato: Lunedì 31 Ottobre 2011 15:37
Oggetto: Basi cinesi in Pakistan?---Fonte: http://it.peacereporter.net/---
Da: Giuseppe Magliacane <giuseppemagliacane@hotmail.com>
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Inviato: Lunedì 31 Ottobre 2011 15:37
Oggetto: Basi cinesi in Pakistan?---Fonte: http://it.peacereporter.net/---
Domenica 30 Ottobre 2011 12:19
Basi cinesi in Pakistan?
Secondo il più popolare sito d'informazione asiatico, Asia Times, Pechino starebbe valutando la possibilità di istallare proprie basi militari nelle Aree Tribali del Pakistan per contrastare il terrorismo separatista uiguro. Dopo gli attentati in Xinjang del 30 e 31 luglio scorsi, le autorità cinesi hanno apertamente accusato il Movimento Islamico del Turkestan Orientale (Etim), basato nel Waziristan pachistano e guidato dallo uiguro filo-talebano Abdul Shakur (successore di Abdul Haq, ucciso nella stessa regione dai droni Usa lo scorso febbraio).
In agosto e settembre i contatti tra Islamabad e Pechino sono stati molto fitti, e sono culminati il 28 settembre con la visita in Pakistan del vicepremier cinese Li Keqiang e dal ministro cinese della Sicurezza Meng Jianzhu. Si sarebbe discusso, secondo Asia Times, dell'eventuale uso cinese di basi militari pachistane nelle Aree Tribali e nella regione settentrionale di Gilgit-Baltistan.
Un primo passo, che non verrebbe reso pubblico, propedeutico alla futura apertura di vere e proprie istallazioni militari cinesi: sia basi terrestri nel nord-ovest, sia una base navale nel porto pachistano di Gwadar, costruito dai cinesi stessi.
Secondo i vertici militari indiani - già allarmati dalle sempre più massicce esercitazioni militari congiunte sino-pachistane - i militari dell'Esercito di Liberazione Popolare sarebbero già presenti nell'estremo nord pachistano, mischiati tra le migliaia di operai e ingegneri cinesi impegnati a costruire strade, ferrovie, reti telefoniche e a svolgere ricerche minerarie.
Sospetti a parte, è un fatto che il Pakistan ha iniziato a corteggiare apertamente la Cina, in funzione anti-Usa e anti-indiana, fin dal blitz americano di Abbottabad dello scorso maggio. Un flirt che a Washington non è certamente sfuggito, e che potrebbe spiegare il crescente nervosismo americano nei confronti di Islamabad.
In agosto e settembre i contatti tra Islamabad e Pechino sono stati molto fitti, e sono culminati il 28 settembre con la visita in Pakistan del vicepremier cinese Li Keqiang e dal ministro cinese della Sicurezza Meng Jianzhu. Si sarebbe discusso, secondo Asia Times, dell'eventuale uso cinese di basi militari pachistane nelle Aree Tribali e nella regione settentrionale di Gilgit-Baltistan.
Un primo passo, che non verrebbe reso pubblico, propedeutico alla futura apertura di vere e proprie istallazioni militari cinesi: sia basi terrestri nel nord-ovest, sia una base navale nel porto pachistano di Gwadar, costruito dai cinesi stessi.
Secondo i vertici militari indiani - già allarmati dalle sempre più massicce esercitazioni militari congiunte sino-pachistane - i militari dell'Esercito di Liberazione Popolare sarebbero già presenti nell'estremo nord pachistano, mischiati tra le migliaia di operai e ingegneri cinesi impegnati a costruire strade, ferrovie, reti telefoniche e a svolgere ricerche minerarie.
Sospetti a parte, è un fatto che il Pakistan ha iniziato a corteggiare apertamente la Cina, in funzione anti-Usa e anti-indiana, fin dal blitz americano di Abbottabad dello scorso maggio. Un flirt che a Washington non è certamente sfuggito, e che potrebbe spiegare il crescente nervosismo americano nei confronti di Islamabad.
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