Le siepi di vetiver formano una barriera filtrante che rallenta la velocità dell'acqua proteggendo l'humus, i semi, recupera e bonifica le falde e i terreni inquinati da pesticidi, atrazina, arsenico ed altri metalli pesanti.
La pianura padana è desertificata e la terra svolge la sola funzione meccanica di sostenere le piante che vengono alimentate e trattate con concimi e prodotti di sintesi, quindi privi di vita.
Il dubbio che la centrale a biomassa venga alimentata con rifiuti solidi urbani è legittimo, come è vero che la fotosintesi clorofilliana è una funzione vitale per la pianta che mediante la luce solare e la clorofilla riesce a trasformare l'acqua e l'anidride carbonica in glucosio, liberando ossigeno nell'aria (6CO2 + 6H2O = C6H12O6 + 6O2). Infatti una pianta che brucia produce meno CO2 di un'albero che si decompone. Quindi il bilancio della CO2 quando le biomasse vegetali vengono usate per produrre energia è favorevole all'ambiente; di converso petrolio, carbone, gas e combustibili di origine fossile quando vengono bruciati immettono nell'aria oltre ad altre sostanze dannose per l'ambiente, quantità di CO2, che se i combustibili fossero rimasti sotto terra non solo non ne avrebbero squilibrato i cicli, ma si sarebbero anche evitate le emissioni di biossido di azoto che si combinano con l'acqua piovana causando le piogge acide.
Le piogge acide si possono ridurre o addirittura evitare utilizzando le piante azotofissatrici che trasformano un veleno in un nutriente per le graminacee ed altre piante alimentari.
Come sappiamo la natura ci viene sempre incontro. E noi?
L'energia da PV ha effetti collaterali negativi: per per produrre i pannelli solari si consuma petrolio, come pure per trasportarli, senza contare i problemi per lo smaltimento, di black out, della limitata irradiazione solare, di surriscaldamento, ecc., nonché economici, in quanto quasi totalmente sono importati e gravano sulla bolletta di tutti gli utenti.
Le piante non alimentari, possono essere utilizzate per produrre energia ed hanno effetti collaterali positivi, ossigenano l'aria, possono evitare smottamenti e frane, possono bonificare aria terra ed acqua, ma anche quelle che nutrono l'uomo e gli animali con le potature, gli sfalci, le snocciolature, ecc. possono contribuire alla produzione di energia.
Biomassa sono anche le alghe. Sono stato la settimana scorsa a Siracusa dove è in corso un progetto per la produzione di "olio blu" che si ottiene da una delle qualità di alghe che crescono nel golfo, non producono rifiuti in quanto i residui si rigenerano coll'acqua del mare.
Forse per rispettare la natura dovremmo chiamare biomassa quella prodotta dalla natura e frazione decomponibile di rifiuti solidi urbani, quella prodotta dagli scarti di attività umane.
IL fotovoltaico può essere usato per sistemi polifunzionali: barriere antirumore, pensiline, ecc. in modo che quando non producono più energia non devono essere rimossi perché continuano a svolgere la funzione di barriere antirumore, pensiline, ecc. quindi non diventano rifiuti.
Io appartengo alla nuova generazione di contadini, mentre una volta si trattava la terra, ora si tratta con la terra, cioè si negozia, si ha una relazione, si ama.
E per amore della terra, tanto, ho scritto.
Con affetto,
Benito
ACCADEMIA MEDITERRANEA PER L'AGROECOLOGIA E LA VITA (A.M.A. LA VITA)
L'inviolabilità della Memoria Genetica di tutti gli Organismi Viventi (DNA), regolata da Leggi fisiche perfette, sancita dalla Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo, per il rispetto della Vita" (Michele Trimarchi, Candidato Premio Nobel per la Pace, 1986)
Massa contro la Bio(?)Massa
Se l'imbecillità supera la velocità della Luce...
Vogliono alimentare la fabbrica dei tubi solari a concentrazione (Programma Solare Prof. Rubbia), la migliore tecnologia solare termo-elettrica oggi al Mondo...
...con una centrale a Biomassa !!! (?)
Prof. Giuseppe Altieri
Dopo aver scoperto che i super neutrini superano la velocità della luce... scopriamo oggi i super imbecilli...
Pensate,
Vogliono alimentare la fabbrica dei tubi solari a concentrazione (Prof.Rubbia), la migliore tecnologia solare termico-elettrica, che sarà realizzata a Massa Martana (Perugia), tecnologia in grado di produrre energia elettrica e calore sufficienti a tutte le esigenze del pianeta....
...con una centrale a Biomassa !!!
Ovvero bruciando coltivazioni di pioppi, mais, residui colturali, ecc, ...magari prodotti con Pesticidi inquinanti che consumano Petrolio e contaminano le stesse Bio(sintetiche)masse... nel contempo producendo CO2 per la combustione (con bilancio complessivamente negativo per il pianeta)... e residui tossici dalla combustione di biomasse non "Biologiche".
Invece di produrre alimenti biologici... ed Humus (utile concime) con il compostaggio, dalle stesse Biomasse che si intende incenerire.
Abbiamo 1 miliardo di esseri umani che muore di fame e il pianeta che urla di caldo per mancanza di foreste (distrutte per produrre ogm e olii per allevamenti industriali e olii (do Palma di Soia di Mais, di Colza, ecc) per centrali a biomasse o per bio(?)combustibili per motori... E per mancanza di alberi intorno ai campi coltivati.
in Europa sono stati distrutti centinaia di migliaia di km di siepi ed alberature meravigliose e fondamentali per l'agricoltura e la sicurezza ambientale, con tutte le conseguenze sulla biodiversità e la fauna selvatica collegate... oltre ai danni diretti all'agricoltura e indiretti al dissesto idrogeologico....
I pesticidi, inoltre, distruggono l'humus dei terreni, i quali non trattengono più l'acqua delle piogge aggravando ulteriormente il dissesto idrogeologico...
provocando alluvioni (che si portano via il resto del terreno fertile rimasto, ndr), mentre nel contempo si impoveriscono le falde idriche, potabili e per le irrigazioni....
perchè l'acqua non viene trattenuta a "monte", ma scorre distruttiva a "valle" (Veneto, Sarno, ecc)
Una spirale perversa...
Che possiamo mettere a posto con l'Agroecologia delle coltivazioni Biologiche, il recupero della biodiversità, la piantumazione di alberi, l solare termico, il fotovoltaico di piccola scala sui tetti delle stalle e delle case, e, semmai... i piccoli impianti di Cogenerazione, per auto consumo (max 150 kw), per uso domestico e di piccolissima scala utilizzando Legna di Foresta e scarti legnosi di Produzioni strettamente Biologiche, oltretutto sovvenzionate dai Pagamenti Europei atti a compensare tutti i mancati redditi e i maggiori costi, più un 20%.
E allora, perchè costoro vogliono alimentare la fabbrica che produce energia solare elettrica a concentrazione, tecnologia che oltre all'elettricità fornisce una marea di calore utilizzabile ad esempio per il teleriscaldamento....
...con una centrale a Biomasse da 1 Megawatt?
Per bruciarci anche un pò di rifiuti? ...gia che ci sono?
Prof. Rubbia può rispondere sicuramente alla domanda:
..."a che cavolo servirebbe il Porgetto Rubbia se non riesce nemmeno ad alimentare la propria fabbrica?"...
l'imbecillità non ha limiti...
soprattutto quando supera la velocità della luce...
e non riusciamo proprio a stargli dietro...
Non lasciamoci suicidare in massa da pesticidi ed OGM, (Soia, Mais, Colza, ecc), che verranno abbondantemente impiegati nelle centrali a biomasse una volta installate.
Massa Martana è sicuramente onorata di essere sede del progetto solare Rubbia
Ma credo proprio che la Martana Massa fermerà la centrale a Bio(?)Massa...
Un'offesa all'intelligenza Umana.
Massa Martana, 18 ottobre 2011
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Allego articolo su analoga questione in provincia di Rieti
«Centrali a biomassa? No grazie» Alessandra Pasqualotto CITTADUCALE Torna a dare battaglia sulle centrali a biomassa a Cittaducale, Europeanconsumers, già intervenuto 15 anni fa, sempre nello stesso comune, contro la realizzazione di un inceneritore.
A nome del suo responsbaile provinciale Marco Tiberti, l'Associazione fa sapere che si batterà oggi contro il progetto delle cinque centrali a biomassa, per le quali manca solo la valutazione di impatto ambientale della Regione Lazio. «Ci uniamo alla battaglia del movimento civico "Rieti Virtuosa" spiega Tiberti - dicendo no all'incenerimento dei rifiuti e sì alla separazione alla fonte, alla raccolta porta a porta, al compostaggio, al riciclo, ad un centro di riutilizzo e riparazione e all'abbattimento della frazione residua. Gli impianti a biomassa con incenerimento richiedono più energia di quanta ne producano, hanno un impatto negativo sull'ambiente, sono una minaccia per l'agricoltura e l'allevamento, fanno perdere posti di lavoro. Questi impianti, se realizzati, - aggiunge Tiberti - produrranno una pericolosa ricaduta sul territorio nel raggio di almeno 17 chilometri, con immissioni nell'ambiente di polveri sottili, ossidi di azoto e carbonio, idrocarburi policiclici aromatici, butadiene, diossine e furani. Le polveri sottili respirate - prosegue - penetrano nelle ramificazioni più sottili dei polmoni e raggiungono i vasi linfatici e sanguigni, creando danni irreversibili. Non trascurabile il progressivo bioaccumulo lungo la catena alimentare dei metalli tossici e dei composti organici persistenti presenti nelle emissioni, nel corso della vita operativa degli impianti. Queste caratteristiche, in sintesi, comportano il fatto che la pericolosità di questi composti non è dovuta solo alla loro concentrazione nell'aria inalata, ma alla concentrazione, destinata ad aumentare nel tempo, nelle diverse matrici ambientali presenti nella zona di deposizione e lungo la catena alimentare, fino al consumatore finale che, nel caso della specie umana, è la sua prole, nella fase di allattamento al seno. La nostra provincia - conclude Marco Tiberti - non ha bisogno di certi "regali", piuttosto pensiamo alla valorizzazione del nostro territorio da un punto di vista ambientale, date le enormi potenzialità agricole, forestali e idriche di cui disponiamo». 07/10/2011
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Alessandra Pasqualotto CITTADUCALE Torna a dare battaglia sulle centrali a biomassa a Cittaducale, Europeanconsumers, già intervenuto 15 anni fa, sempre nello stesso comune, contro la realizzazione di un inceneritore.
07/10/2011
Per il rispetto della privacy, sarebbe opportuno non mostrare pubblicamente nei post gli indirizzi email
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