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domenica 4 marzo 2012

Salva le Foreste - Newsletter - marzo 2012

Newsletter di Salva le Foreste

Salva le Foreste

Le news degli ultimi 15 giorni


Si appresta a divenire la più grande cartiera del mondo, ma la via del successo è un tracciato nella deforestazione, che spazza via per sempre l'habitat della Tigre di Sumatra. Si chiama Asia Pulp & Paper (APP) e gli alberi abbattuti si trovano in prodotti di uso comune. "Zero tolleranza verso il legno illegale" dichiara la APP, ma una indagine di Greenpeace mostra che le sue cartiere si riforniscono di legni protetti dalla legge e dai trattati internazionali, come il CITES.

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La Asia Pulp and Paper (APP), ha annunciato la costruzione di una gigantesca cartiera a Sumatra meridionale. Non sono stati forniti dettagli non sono concluse, ma l'impianto dovrebbe avere una potenza tra 1,5 e 2,0 milioni di tonnellate all'anno di cellulosa BHK, che ne farà il più grande impianto di produzione di pasta di legno al mondo. La APP sta estendendo le proprie piantagioni nell'isola di Sumatra. L'avvio è previsto per il 2015-16.

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Secondo il Barometro 2012 sul mercato del legname promosso dal WWF, l'Italia è tra i paesi peggiori in Europa, manca totalmente una azione di governo per la gestione del mercato del legname e delle norme in materia. I 27 Paesi dell'UE non stanno facendo abbastanza per arginare il flusso di legname, illegale e non sostenibile, nonostante l'imminente entrata in vigore delle due norme specifiche promosse dalla UE per fermarne l'importazione, questo è quanto emerge dal "Government Barometer on Illegal logging and Trade 2012" promosso dal WWF.

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Imballaggi, quaderni, giornali, rotoloni e carta igienica 'svelano' la propria impronta ecologica globale, a partire dall'impatto sulle risorse forestali ma non solo. Il WWF ha, infatti, reso noto oggi l'Environmental Paper Company Index 2012, la classifica 2012 di 19 grandi aziende, mondiali e italiane, del settore carta che hanno volontariamente reso pubblici i dati sul proprio impatto ambientale. Tre le 'categorie in gara' - carta da stampa, imballaggi, e tissue (carta per usi igienico-sanitari), valutate dal WWF secondo alcuni criteri-chiave: approvvigionamento responsabile di risorse forestali, impatto ambientale dei processi produttivi (emissioni inquinanti, consumo d'acqua e produzione di rifiuti) e reporting socio-ambientale.

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No, il pericolo non è quello di venire sbranati durante una ritirata alla toilette. Ma le tigri di Sumatra stanno davvero finendo dentro al water. Senza saperlo, aziende e consumatori americani stanno contribuendo alla distruzione della incredibile foresta pluviale indonesiana e degli ultimi habitat della tigre di Sumatra, acquistando carta igienica prodotta con fibre prodotte dalla Asia Pulp & Paper (APP), secondo un nuovo report del WWF.

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La rivista Biosciences, dell'American Institute of Biological Sciences, pubblica la ricerca "Emptying the Forest: Hunting and the Extirpation of Wildlife from Tropical Nature Reserves", nella quale Rhett D. Harrison, dello Smithsonian tropical research institute (StriI) evidenzia come "Oltre il 18 per cento delle foreste pluviali tropicali è attualmente coperto da aree protette. Se queste aree fossero state realmente protette, potremmo sentirci ragionevolmente sicuri sul successo delle strategie di conservazione nella salvaguardia di una parte sostanziale della biodiversità tropicale. Purtroppo, nella maggior parte dei tropici, i bracconieri entrano ed escono impunemente dalle riserve.

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Lo scorso agosto il governo australiano si era impegnato a proteggere le foreste di alto valore di conservazione della Tasmania, ma secondo i gruppi ambientalisti il taglio continua, in seguito alla pressione della Forestry Tasmania, una fornitrice del gruppo malese Ta Ann. Il gruppo Still Wild Still ha organizzato proteste in circa 40 uffici della Ta Ann in tutto il mondo, con il supporto di Miranda Gibson, che da oltre due mesi vive su un albero a 60 metri di altezza nella foresta della Tasmania occidentale, dopo aver annunciato che scenderà solo quando le foreste saranno realmente protette.

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Circa 3.000 anni fa l'uomo andava già aiutava il cambiamento climatico a trasformare le foreste pluviali in savane. Lo sostiene uno studio pubblicato su Science da un gruppo dell'Istituto Francese di Ricerca per l'Esplorazione dei Mari (Ifremer), secondo cui l'arrivo in Africa Centrale dei primi agricoltori Bantu avrebbe contribuito in modo consistente alla scomparsa delle foreste pluviali.

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Costruito sullo stradello di un agricoltore, alle spalle della meravigliosa spiaggia di Tuerredda e di una lussureggiante macchia mediterranea, il lussuosissimo hotel della Sitas, nel comune di Teulada, dovrà essere demolito: l'ha stabilito con un'ordinanza ultimativa il tribunale civile cui aveva fatto ricorso Ovidio Marras, proprietario di un antico furradroxiu a circa quattrocento metri dal mare.

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"Le credenze sovrannaturali possono influenzare l'utilizzo sostenibile delle foreste nelle comunità indigene e per questo devono essere prese in considerazione nelle strategie di gestione del territorio" a dirlo è un recente studio del Center for international forestry research (Cifor) e del Center for international research in agronomy and development (Cirad). Masatoshi Sasaoka, del Cifor, che ha studiato insieme a Yves Laumonier del Cirad il sistema di credenze dei popoli indigeni della foresta dell'isola di Seram, nell'Indonesia orientale, spiega: "Il fatto è che per molte comunità gli agenti soprannaturali sono reali.

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