IL PROFETA DELL'AMORE. Mi diceva col suo placido sorriso di speranza il dolcissimo profeta dell'amore: < Verrà il giorno che, placate le tempeste della lotta e della guerra questa terra travagliata poserà nella dolcezza di una pace che non muti.> Mi diceva: < Tra le genti affaticate taceranno finalmente le infinite bramosie taceranno i desiderii smisurati e la vita sarà solo una dolcezza riposata ed infinita...> Mi diceva; < Sulla terra non più sangue né dolore. Il tormento del futuro sarà spento dentro il cuore e il tormento del mistero sarà spento nel pensiero! > Io gli dissi: > ma quel giorno noi saremo dentro all'arche antiche e scure! Forse Iddio ci vorrà dare di risorgere per poco dalle tombe per vedere la dolcezza della terra rinnovata? > << Forse>> disse. Gli risposi << O profeta, io spero io spero che in quel giorno mi sia dato di levarmi un solo istante dalla tomba sconosciuta... solo il tempo di gettare sulla gente senza angoscia e senza guerra sulla plebe dei felici senza gloria e senza ardore il mio grido di disprezzo e la mia maledizione! Sopra i volti non solcati dalla traccia del dolore sopra i petti non riarsi dalla febbre del futuro, spruzzerò maledicendo il mio sangue e il mio sudore! Poi, raccolto nella tomba sconosciuta, o fratelli che soffriste, io riposi accanto a VOI, lieto assai d'aver vissuto non nel tempo dei felici, MA NEL TEMPO DEGLI EROI! |
mercoledì 31 marzo 2010
PASQUA. UNA POESIA DI LUIGI VALLI ( da leggere con attenzione!! )
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