OTTIMO E TEMPESTIVO. E non è detto che io approvi...ma in ogni caso si dovrebbe fare sempre così. La discussione è il FINE. Almeno per ora. ( Io poi sono per la violenza....PREVENTIVA!!) Georgius.
Da: Niccolò Eusepi <eusepinicco@hotmail.it>
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Inviato: Martedì 11 Ottobre 2011 13:17
Oggetto: Re: Non è pù il tempo delle parole, Massimo Fini------>>>>> da citare e far girare.
Fonte: il ribelle
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Inviato: Martedì 11 Ottobre 2011 13:17
Oggetto: Re: Non è pù il tempo delle parole, Massimo Fini------>>>>> da citare e far girare.
UNA PROVOCAZIONE?
APPROFITTO PER CHIOSARE......chi osa?
Niccolò
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Non è più il tempo delle parole
di Massimo Fini - 09/10/2011Fonte: il ribelle
Non è più il tempo delle parole. È venuto quello della violenza.
>> No, mi dispiace, la PAROLA VIOLENZA non va bene: ciò che sta facendo crollare il vecchio mondo usuraio e proprio il pacifismo, scientificamente e proattivamente applicato globalmente da una infinita serie di attori sociali più o meno invisibili ma assolutamente presenti, pronti a mettere la zeppa in ogni ingranaggio, sia per insegnamento Ghandiano che per nostra esperienza negli anni di piombo (nessuna scusante, prego).
Non intendo, naturalmente, la violenza terroristica. Del terrorismo ne abbiamo avuto abbastanza, in Italia, negli anni Settanta e nei primi Ottanta, un terrorismo favorito dall'inerzia e a volte dalla complicità, soprattutto di una parte del Partito socialista, della classe dirigente che non fece nulla per combatterlo finché uccideva agenti di custodia, vigili urbani, operai, baristi, e si svegliò solo dopo il sequestro e l'assassinio di Aldo Moro quando si rese conto che anche i propri esponenti, e non solo cittadini comuni, potevano esserne colpiti. Oltretutto quel terrorismo cavalcava un'ideologia morente, il marxismo-leninismo, che si sarebbe dissolto di lì a pochi anni col crollo dell'Unione Sovietica. In ogni caso il terrorismo, oltre a rafforzare le classi dirigenti che dice di voler combattere, non è moralmente accettabile se non quando si rivolge contro truppe straniere che occupano il territorio nazionale, come avviene in Afghanistan e come fu quello della resistenza italiana peraltro ininfluente, a differenza di quella afgana, dal punto di vista militare.
La violenza di cui parlo qui è quella di massa, non armata ma disposta a lasciare sul terreno qualche morto, com'è stata quella tunisina che nel giro di due soli giorni ha spazzato via il dittatore Ben Alì.
La violenza di cui parlo qui è quella di massa, non armata ma disposta a lasciare sul terreno qualche morto, com'è stata quella tunisina che nel giro di due soli giorni ha spazzato via il dittatore Ben Alì.
>> Come vedi, la violenza è soprattutto subita dal movimento, non agita.
La violenza di massa, di popolo, è giustificata, anzi resa necessaria, da tre elementi. Il primo è generale. Gli altri due riguardano precisamente l'Italia.
La violenza di massa, di popolo, è giustificata, anzi resa necessaria, da tre elementi. Il primo è generale. Gli altri due riguardano precisamente l'Italia.
>> E' gravissimo che ancora oggi TRA NOI ci sia chi inneggia con la parola VIOLENZA: ciò che dopo millenni volgiamo sconfiggere sono proprio queste persone.
1) La democrazia rappresentativa, come credo di aver dimostrato in "Sudditi. Manifesto contro la democrazia", non è la democrazia, ma un sistema di oligarchie, politiche ed economiche, che schiacciano il singolo, colui che conserva quel tanto di rispetto di sé, dal rifiutare gli umilianti infeudamenti a una di queste mafie, e che sarebbe il cittadino ideale di una democrazia, se esistesse davvero, e ne diventa invece la vittima designata.
>> Una dittatura? Da quando? Quando in un Paese si deve votare con liste bloccate, è ovvio che si è in presenza di una dittatura (seppure formalmente diarchica o triarchica). L'ipocrisia però è la cifra sublime del provincialismo piccolo piccolo degli Italiani, non nomina mai la parola DITTATURA, e chi fa finta che non sia così è anch'egli un ipocrita (3000 anni di fame piegano un popolo e lo rendono 'saggio'?). Tuttavia, in materia di vera democrazia, il nostro era l'unico Paese (eccetto la Cina) dove la Banca centrale 'era' di proprietà dello Stato al 51%, fino alla riforma Amato (che ha iniziato tutta la sequela di azioni distruttive del nostro sistema economico). Per una volta si deve riconoscere la bontà della politica cattolica della prima repubblica (pienamente condivisa per 'saggezza' popolare anche dal partito comunista). Quindi la 'dittatura' l'ha iniziata Amato, con il concorso del 'Mattarellum' che rendeva inutile il voto delle organizzazioni di interesse economiche e sociali (non serve il blocco sociale territoriale per passare il turno unico e inoltre si 'recupera').
2) Nelle altre democrazie occidentali questa sostanza di fondo viene mascherata con un rispetto delle forme della democrazia. Non è molto, ma è perlomeno qualcosa perché, come diceva La Rochefoucauld, "l'ipocrisia è il prezzo che il vizio paga alla virtù". In Italia sono saltate anche le forme della democrazia. Si accetta, come cosa naturale, che delinquenti, criminali, troie siano i nostri cosiddetti rappresentanti.
2) Nelle altre democrazie occidentali questa sostanza di fondo viene mascherata con un rispetto delle forme della democrazia. Non è molto, ma è perlomeno qualcosa perché, come diceva La Rochefoucauld, "l'ipocrisia è il prezzo che il vizio paga alla virtù". In Italia sono saltate anche le forme della democrazia. Si accetta, come cosa naturale, che delinquenti, criminali, troie siano i nostri cosiddetti rappresentanti.
>> Invece l'ex direttore del FMI è un puttaniere santo subito? Non è questa la discriminante, ma - come detto sopra - lo è la dittatura, delle banche e dello Stato (nel nostro caso). Nel caso degli stranieri, solo delle banche (che rendono gli Stati dei zimbelli, allora meglio la nostra di ipocrisia, è più eloquente).
E la nostra libertà si riduce a scegliere, ogni cinque anni, da quale delinquente o puttana preferiamo essere comandati. Che questa classe dirigente, di maggioranza ma anche di opposizione, non faccia più nemmeno finta di occuparsi del bene collettivo ma pensi solo ad autoperpetuarsi lo si è visto con chiarezza in questa crisi economica. È stato tutto un azzuffarsi per scaricarsi l'un l'altro responsabilità che sono, sia pur in misura diversa, di tutti e per ritagliarsi ulteriori microfettine o macrofettone di potere.
Mentre agli italiani, anche e soprattutto a quelli che hanno lavorato onestamente tutta una vita, si chiedevano altri sacrifici, costoro si tenevano ben stretti i propri privilegi.
Mentre agli italiani, anche e soprattutto a quelli che hanno lavorato onestamente tutta una vita, si chiedevano altri sacrifici, costoro si tenevano ben stretti i propri privilegi.
>> Gli italiani? In carne ed ossa? Davvero? Onesti? Mai chiesta una raccomandazione? Mai costruito in abusivismo? Che non abbiano 'in casa' una o più partite IVA (assieme al lavoro dipendente, of course)? Ma a che punto può arrivare la propaganda davvero di tante persone 'per bene' che parlano di una Paese che non esiste, così consegnando a Berlusconi il Paese reale??
Noi, per questa classe di parassiti profumatamente pagati per non fare assolutamente nulla, come i nobili dell'ancien régime, non siamo che asini al basto, pecore da tosare.
>> Quello che è vero è che le profezie sono autoavveranti, sempre. Considerarsi pecore o asini farà sì che ciò si avveri, così come considerarci 'poveri' quando abbiamo la più ricca economia sommersa del Pianeta è una ipocrisia che potrebbe alla fine portarici davvero alla poverà:
1) Poi c'è il fenomeno Berlusconi. Un presidente del Consiglio che definisce il Paese che ha governato per dieci anni "un Paese di merda" non lo si era ancora mai visto, sotto nessuna latitudine.
1) Poi c'è il fenomeno Berlusconi. Un presidente del Consiglio che definisce il Paese che ha governato per dieci anni "un Paese di merda" non lo si era ancora mai visto, sotto nessuna latitudine.
>> Lo disse Mussolini, a ben pensarci.
Ci aspettavamo quindi un sussulto, un soprassalto di dignità da parte degli italiani. Non per un malinteso senso di orgoglio nazionale, ma perché, quell'espressione offende tutti noi, uomini e donne, singolarmente presi, dandoci dei "pezzi di merda". Ci aspettavamo quindi che gli italiani scendessero in strada, non per il solito e inconcludente sciopero alla Camusso, ma per dirigersi, con bastoní, con randelli, con mazze da baseball, con forconi verso la villa di Arcore o Palazzo Grazioli o qualsiasi altro bordello abitato dall'energumeno, per cercare di sfondare i cordoni di polizia e l'esercito privato da cui, come un signorotto feudale, si fa proteggere, per dargli il fatto suo. Invece la cosa, di una gravità inaudita, è passata come se nulla fosse. Anzi sul sito del Corriere della Sera Pierluigi Battista ha difeso Berlusconi affermando che dire che "l'Italia è un Paese di merda" non è reato.
Che c'entra? Non tutte le cose che hanno rilevanza politica sono reati. Se un premier dicesse "da oggi tutti gli stipendi sono dimezzati" nemmeno questo sarebbe un reato, ma non per ciò i cittadini perderebbero il diritto di difendersi.
Che c'entra? Non tutte le cose che hanno rilevanza politica sono reati. Se un premier dicesse "da oggi tutti gli stipendi sono dimezzati" nemmeno questo sarebbe un reato, ma non per ciò i cittadini perderebbero il diritto di difendersi.
Fino a quando tollereremo che questo mitomane schizoide, questa faccia di bronzo, questa faccia di palta, questa faccia di merda, questo corruttore di magistrati, (nessuno crederà, sul serio, che Prevìti abbia pagato in proprio il giudice Metta per "aggiustare" il Lodo Mondadori a favor di Fininvest), corruttore di testimoni (Mills), corruttore della Guardia di Finanza, concussore della polizia (caso Ruby), creatore dí colossali "fondi neri", campione dell'evasione e dell'"elusione", ci insulti impunemente e altrettanto impunemente violi quelle leggi che noi cittadini siamo chiamati invece a rispettare?
>> Livore? Quando mai un dittatore è una brava persona? Perciò non capisco dove sia l'originalità di chi passa il giorno a dire che un dittatore è una merda, facendo il suo gioco perchè lui dice che la merda sei tu, ma lui intanto........GOVERNAAAA!!! E' questo che non si capisce: chi è che lo ha fatto governare sino a qui? La sinistra del livore è stata trovata troppo spesso con il sorcio in bocca, perchè ci sia una qualche verità (altro che originalità).
Ma, in fondo, Berlusconi è utile. Perché, con la sua arroganza, con la mancanza di qualsiasi prudenza, smaschera la sostanza della democrazia, di qualsiasi democrazia: impunità per i membri delle oligarchie dominanti, "in galera subito e buttare via le chiavi" per i reati da strada che son quelli commessi dai povericristí.
La solita, vecchia, cara, schifosa giustizia di classe.
Le democrazie rappresentative vanno quindi abbattute. E non è affatto necessario, come le oligarchie dominanti vogliono far credere per poter continuare a ruminare in tranquillità i propri privilegi, che siano seguite da dittature. Sí può pensare a sistemi comunitari, a una sorta dì feudalesimo senza feudatari, o ad altro. Comunque cominciamo a liberarci di questo sistema. Ciò che verrà dopo si vedrà. Quello che non è più possibile tollerare è continuare a star seduti, come se nulla fosse, su una truffa che dura da due secoli.
Ma, in fondo, Berlusconi è utile. Perché, con la sua arroganza, con la mancanza di qualsiasi prudenza, smaschera la sostanza della democrazia, di qualsiasi democrazia: impunità per i membri delle oligarchie dominanti, "in galera subito e buttare via le chiavi" per i reati da strada che son quelli commessi dai povericristí.
La solita, vecchia, cara, schifosa giustizia di classe.
Le democrazie rappresentative vanno quindi abbattute. E non è affatto necessario, come le oligarchie dominanti vogliono far credere per poter continuare a ruminare in tranquillità i propri privilegi, che siano seguite da dittature. Sí può pensare a sistemi comunitari, a una sorta dì feudalesimo senza feudatari, o ad altro. Comunque cominciamo a liberarci di questo sistema. Ciò che verrà dopo si vedrà. Quello che non è più possibile tollerare è continuare a star seduti, come se nulla fosse, su una truffa che dura da due secoli.
(editoriale de Il Ribelle, n. 35/36 autunno 2011)





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