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venerdì 27 aprile 2012

I: 29/04/75


----- Messaggio inoltrato -----
Da: Benedetto Anselmi <benedetto.anselmi@gmail.com>
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Inviato: Venerdì 27 Aprile 2012 17:57
Oggetto: 29/04/75

Sergio Ramelli aveva diciotto anni, viveva a Milano e studiava al liceo Molinari. Le sue scelte politiche, in quella scuola, era note a tutti: Sergio era un militante della destra giovanile e nel febbraio del 1975 scrisse un tema nel quale criticava gli omicidi a sfondo politico compiuti dalle Brigate Rosse. Il suo tema fu notato da alcuni elementi vicini alla sinistra radicale, che presto decisero di vendicare l'affronto. Il nome di Sergio fu segnalato al servizio d'ordine di Avanguardia Operaia, che decise di agire. 

Il 13 marzo del 1975 Sergio venne aspettato sotto casa da un commando composto da otto studenti universitari, che lo massacrarono a colpi di chiave inglese, spaccandogli il cranio. Non lo conoscevano, ma qualcuno aveva dato loro una foto segnaletica. Sergio rimase in come per 47 giorni e spirò il 29 aprile del 1975, dopo una lunga agonia. Durante il ricovero i parenti e gli amici dovevano essere scortati all'interno dell'ospedale, per evitare che gli attivisti dell'estrema sinistra li aggredissero o facessero loro delle foto per "schedarli".

La notizia della sua morte venne accolta con un applauso dal consiglio comunale di Milano, che fischiò l'intervento di commiato dei consiglieri del Msi e offese brutalmente la memoria di Sergio con un gesto che rispecchia chiaramente la carica di odio presente in quegli anni. Nei giorni successivi fu addirittura difficile trovare un parroco che volesse assumersi la responsabilità di celebrare il funerale di Sergio, per paura di ritorsioni e minacce. Durante il funerale, dalle finestre dei palazzi che fronteggiavano la chiesa, i militanti antifascisti fotografavano i presenti per le future aggressioni. Le foto furono ritrovate, anni più tardi, nel covo di Viale Bligny, dove un vero e proprio archivio conteneva le informazioni di centinaia di militanti della destra milanese come Sergio, potenziali bersagli da colpire e da uccidere. 


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