I: RE: [accademia della libertà] Perchè le Banconote costano molto dimeno del denaro elettronico

----- Messaggio inoltrato -----
Da: silvano Borruso <silbor@strathmore.ac.ke>
A: accademia-della-liberta@googlegroups.com
Inviato: Domenica 29 Aprile 2012 17:07
Oggetto: RE: RE: [accademia della libertà] Perchè le Banconote costano molto dimeno del denaro elettronico

Risposta infra.

 

From: accademia-della-liberta@googlegroups.com [mailto:accademia-della-liberta@googlegroups.com] On Behalf Of perchiunquehacompreso@gmail.com
Sent: Sunday, April 29, 2012 5:57 PM
To: Accademia della Liberta' Mail
Subject: R: RE: [accademia della libertà] Perchè le Banconote costano molto dimeno del denaro elettronico

 

Cosa occorre per passare dalla teoria alla pratica? Ci sono dei passaggi precisi? Sono interessato a capire come si potrebbe davvero rendere operativa una soluzione di questo tipo.

 

Non si può evidentemente cominciare la cosa ex abrupto. Si dovrebbe cominciare con riunioni informative a nuclei di operatori economici, fino all'accettazione dello schema. Quanto ci vorrà dipende dal comprendonio e dalla buona volontà di costoro.

Secondo passo sarebbe un semplice cartello nella vetrina/bottega/esercizio che dica: si accettano biglietti usati ATAC come contante nella percentuale di… (ogni esercizio secondo la percentuale di acquisti locali o fuori città) sul prezzo.

Il terzo passo sarebbe di dichiarare fuori corso biglietti di prima di una certa data, così da far combaciare la massa di circolante con la stabilità dei prezzi.

La misura non è illegale, e quindi la GdF non potrebbe fermarla. Se poi diciamo che 20 mila esercizi la praticheranno, l'appetito vien mangiando e si tromberebbero banche, burocrati, parassiti e malfattori di tutte le leghe.

Silvano Borruso

 

Grazie.

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From: "silvano Borruso" <silbor@strathmore.ac.ke>

Sender: accademia-della-liberta@googlegroups.com

Date: Sun, 29 Apr 2012 17:50:50 +0300

To: <accademia-della-liberta@googlegroups.com>

ReplyTo: accademia-della-liberta@googlegroups.com

Subject: RE: [accademia della libert] Perch le Banconote costano molto dimeno del denaro elettronico

 

Carissimo,

Pienamente daccordo con te, con una sola precisazione: i certificati-moneta di Wrgl cambiarono di mano 450 volte in 14 mesi. 5300 scellini in circolazione (vera, cio da municipio a municipio) mossero beni e servizi per ben 2 milioni e mezzo. La moneta era geselliana, cio a un tasso negativo dell1% mensile.

Ora una informazione: nellestate del 2009 lisola di Creta e il Dodecanneso fecero un esperimento che a me sembra geniale, ma che per sembra essere sparito da Internet. Gli esercizi commerciali cominciarono ad usare biglietti usati di trasporto pubblico come contante, allo stesso valore nominale. Evidentemente non servivano per ulteriore trasporto, ma s per transazioni locali, pi o meno come fa lo svizzero WIR dal 1934. Se gli esercizi commerciali di Roma facessero lo stesso, immetterebbero circa un milione di al giorno nel circolo sanguigno delleconomia, a costo di immissione zero. Chi viaggia in metrobus ricupererebbe il potere dacquisto del biglietto, cos invogliandosi ad obliterarlo invece di viaggiare a sbafo. E lATAC non avrebbe pi bisogno di controllori.

Che te ne sembra?

Silvano Borruso

 

From: accademia-della-liberta@googlegroups.com [mailto:accademia-della-liberta@googlegroups.com] On Behalf Of Anto
Sent: Sunday, April 29, 2012 2:12 PM
To: accademia-della-liberta@googlegroups.com
Subject: [accademia della libert] Perch le Banconote costano molto dimeno del denaro elettronico

 

Il costo di gestione della moneta fisica, ovvero della banconota di carta,   di gran lunga inferiore a quello della moneta elettronica; chi quel tendenzioso che dice il contrario? Ovviamente la banconota deve girare libera, fuori dall'attuale sistema bancario, altrimenti il suo costo di gestione diventa quello - altissimo - della moneta elettronica.

 

Lasciatemi spiegare. Stampare una banconota costa 2 cent, ovvero 0,02, e la circolazIone della stessa poi non costa nulla; io la passo a te, tu la passi a me..... Ci paghi l'iva e le tasse, ma a parte questo nessuno ci guadagna, nessuno ci lucra. La banconota solo un utile mezzo per facilitare lo scambio, il baratto; un mezzo facilitatore, non deve essere una fonte di guadagno per gli intermediari dello scambio, n essere presente in modo insufficiente diventando fattore limitante degli scambi. Ci in effetti accade finch le banconote girano liberamente e in quantit adeguata, ovvero finch la banca non ci mette lo zampino. Se io infatti faccio l'errore di depositare la banconota in banca e ritiro al bankomat i miei 100, la mia banca si tiene 1.5, ovvero l'1.5%. Se riverso quella banconota in banca e poi la ritiro al Bankomat per 67 volte, i 100 sono spariti: se li pappati la banca. E l possiamo eccepire che pagare il bancario per mettere i soldi nel bancomat ha un costo che devo pagare, ma la giustificazione non regge nel caso delle transazioni bancarie con denaro virtuale: la banca si tiene la sua percentuale, e con una serie di passaggi che non sono neanche tanti si mangia tutto il capitale. Con rischio zero e fatica zero: oggi i software bancari te li tirano dietro, e puoi trasferire milioni con un "click". A Wrgel la moneta indipendente creata dal Comune nel 1932 passava di mano 57 volte all'anno. Gratis.

Vuol dire che, solo il primo anno e poi "a gratis", il costo di ogni transazione era di 0,02 centesimi di diviso 57 transazioni, 0,00035  a transazione, ovvero neanche un 3millesimo di quanto mi chiede la banca per fare la stessa operazione. Inoltre, una volta pagati i 2 centesimi di costo della banconota, anche quella briciola non c' pi: l'uso del denaro diventa gratuito, e la banconota nostra, NON delle banche centrali come accade tuttora, NON a debito com' oggi. finalmente nostra, il mondo finalmente senza debiti. Chiaramente occorre che il denaro in circolazione sia sufficiente, altrimenti siamo obbligati continuamente ad andare in banca o al Bankomat. Cui prodest? Alla banca naturalmente, che ci lucra. Ed ha come scusa alla limitazione del circolante adduce l'esigenza di controllare ill circolante per evitare il riciclaggio.

 

A questo punto dobbiamo spendere due parole sul riciclaggio. Per riciclaggio, "Money laundry" in inglese ovvero "lavaggio di denaro", si intende rimettere in circolo denaro gi esistente ma che ha mediato operazioni illecite.

E per azioni illecite uno di aspetta che si intendano cose "brutte", non etiche. Immaginate il traffico di organi dei bambini del terzo mondo, i soldi derivati da furti, dalla vendita d'armi, dalla vendita di droga pesante a minorenni, dal finanziamento illegali dei partiti, dai furti della Tav, dai furti della Casta, i furti della Chiesa.....

Invece nel capitolo "riciclaggio" sono compresi soprattuttoi soldi "in nero", ovvero derivati da normalissime transazioni commerciali che non vogliono sottostare alla manovra di rastrellamento di denaro del Bankiere, al pizzo di Agenzia Entrate ed Equitalia che lo appoggiano. E vengono quindi equiparati a soldi derivati da attivit criminali, e l'evasore viene dipinto dai media come un criminale. Quando invece il criminale il banchiere, il politico-banchiere che ha invaso il vertice del potere ed ha come unico scopo il saccheggio di Stato e Popolazione.

Ma i monumenti si fanno ai soldati morti per le banche credendo di morire per la patria, non ai disertori che saggiamente si rifiutavano di sparare a degli sconosciuti per far piacere ai padroni, e cos ora sui giornali - tutti di potere- finiscono In prima pagina con onori e gloria i paladini del sistema mafio-politico-finanziario, mentre nella cronaca nera ci finiscono i coraggiosi che hanno le palle di ribellarsi al furto statale di denaro, quelli che e per sopravvivere evadono l'estorsione - pardon-le tasse.

Una cosa per da puntualizzare sul riciclaggio che vi un riciclaggio a monte della creazione del denaro, ed insito nella creazione del denaro.

Tutto il denaro infatti da considerarsi riciclato dal momento della creazione, in quando derivante da un'attivit criminale legalizzata grazie a infiltrazioni bancarie nei vertici politici che permettono all'organizzazione ologarchica delle banche centrali di creare denaro in proprio in cambio di Titoli di Stato, ovvero dei titoli che indebitano le Nazioni per sempre, con un meccanismo che si autoalimenta, insolvibile, e finisce per mettere in ginocchio le Nazioni.

All'inizio era l'ex Governatore di Bankitalia che con ovvio conflitto di interessi saliva ai vertici politici. Ora met dello Staff del Governo formato da Bankieri che con ovvio conflitto d'interessi depredano lo Stato. Come? Continiando il micidiale meccanismo della creazione di denaro con creazine di debito pubblico (ovvero non riprendendosi la sovranit monetaria), e togliendo liquidit dalla circolazione con la scusa di far quadrare i bilanci statali.

Ma senza denaro in circolazione l'economia non gira!!

Siamo in una grave rarefazione monetaria, semplicisticamente chiamata "deflazione", creata con la scusa di evitare la temuta Inflazione. Ma la virtuosa Euflazione dov'? Perch non si mira ad una liquidit adeguata a soddisfare le esigenze dei cittadini lavoratori in primis? La scaletta dei sacrifici attualmente : Cittadini, Stato, Bankieri. Dovrebbe essere l'opposto. Sono i Cittadini che dovrebbero avere banconote a disposizione per far girare l'economia. Se vero che il Money supply uno stimato 6.000 miliardi, pgni cittadino dovrebbe avere a disposizione, di sua propriet, 100.000. Che servono per le transazioni, privi di interessi, privi di costi bancari.

 

Ma questo le banche lo odiano e il mestiere dell'Usura lo vieta. per questo che vi vogliono far credere che il denaro elettronico costa meno. In effetti vero, costa di meno a crearlo, ma oltre a costare mille volte di pi la gestione, ha i seguenti svantaggi per il Cittadino: ci tiene controllati a ogni transazione, lucra su ogni operazione; se Draghi, Monti o la Goldman Sachs non ci eroga pi il denaro in modo mirato o generalizzato, se si rompe il computer e il bankomat siamo a piedi. E cos la banca f di noi ci che vuole.

Chi se non un bankiere o un servo dei bankiere vorrebbe solo la moneta elettronica?

 

Antonio Miclavez

 

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