I: R: Re: [accademia della libertà] Perchè le Banconote costano molto dimeno del denaro elettronico

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Da: silvano Borruso <silbor@strathmore.ac.ke>
A: accademia-della-liberta@googlegroups.com
Inviato: Lunedì 30 Aprile 2012 11:31
Oggetto: RE: R: Re: [accademia della libertà] Perchè le Banconote costano molto dimeno del denaro elettronico

Giuseppe, ti mando lo scritto di Paolo Sella di Monteluce del 1957. Giudicalo tu. Silvano

 

From: accademia-della-liberta@googlegroups.com [mailto:accademia-della-liberta@googlegroups.com] On Behalf Of Giuseppe Turrisi
Sent: Monday, April 30, 2012 9:58 AM
To: accademia-della-liberta@googlegroups.com; Giuseppe Turrisi
Subject: Re: R: Re: [accademia della libertà] Perchè le Banconote costano molto dimeno del denaro elettronico

 

Non mi ricordo la legge ma le autonomie comunali sono state limitate enormemente proprio nella visione di andare verso l'impero

ogni impero non ama autonomie locali...... non si sono potute fare più esperienze come il SIMEC perchè adesso anche i BOC

(Buoni comunali ed altre forme di finanziamento locale) devono passare per una Banca (controllo totale) loro imperano dai loro errori noi no. (la emissione dei simec fu una forma di emissione da ente locale) oggi qualsiasi introduzione di denaro avviene solo per prestito da un banca ..... (controllo totale) in più nessuno può emettere o raccogliere denaro che non sia una banca... e anche se metti su una banca (etica si fa per dire) questa è obbligata a rispettare GLI ACCORDI INTERBANCARI basilea 1 basilea 2 basilea 3,  ossia prestare solo a chi ha e rovinare chi non ha.....................

Giuseppe Turrisi

 

Io più che altro non mi capacito (o meglio mi chiedo) come sia possibile che il famoso SIMEC che a Guardiagrele aveva attecchito tanto bene non sia poi più stato fatto circolare neppure dopo il suo DISsequestro... Suppongo che già ai tempi in cui il compianto Auriti era ancora fra noi qualche mano forte si sia messa di traverso per impedire a monete locali di proporsi come alternativa all'allora nascente €

Perciò continuo a chiedermi se oggi sia possibile ricominciare da nuove monete o se piùttosto non sia sufficiente ancorchè impresa leggendaria di erudire la massa critica affinché si possa insieme PRETENDERE QUANTO CI SPETTA e nulla di più... magari appena un po' di giustizia esemplare per quanto poi sommaria.

In fondo il mezzo di scambio a misura del valore esiste già e, almeno in linea di principio, nessuno potrebbe impedire ai popoli di "inventarsi" delle monete perfettamente identiche a quelle che già adotta con la semplice aggiunta della dicitura "proprietà di stampo popolare".

 

Oggetto: R: Re: [accademia della libertà] Perchè le Banconote costano molto dimeno del denaro elettronico

 

Quindi il problema non e' il mezzo ma la FIDUCIA reciproca. L'espediente che potrebbe essere usato in questi casi e' lo stesso utilizzato in precedenza per far accettare il nuovo (l'uomo ha paura del nuovo): automobile? Non carrozza senza cavalli (vecchio col nuovo); cellulare? No, telefono senza fili (vecchio col nuovo). Urgono idee e campagna di comunicazione.

 

 

Subject: Re: [accademia della libertà] Perchè le Banconote costano molto dimeno del denaro elettronico

 

Il problema nasce solo dalla comunicazione e dall'accettazione..  tutto prende valore dal momento che ci si mette d'accordo che lo abbia... (valore indotto)

.... ho proposto a degli imprenditori  in circuito di immettere assegni con tagli pari alle monete 100e 50 e  senza mai bancarli  con la sigla N.B. (non bancabile) vicino alla firma   l'assegno girerebbe immettendo moneta a costo zero

anche se scoperto in banca .. ma farebbe girare ricchezza.....  (basta crederci e non bancarlo mai sostituirlo con altro se deteriorato)

pensa che goduria neanche le banche capirebbero. e sarebbe un titolo monetario a tutti gli effetti.... c'è sempre pero la gogna della tassa.....

il dubbio nasce dal cretino che poi lo va a bancare......

 

 

 

un ottima idea

 

 

 

Carissimo,

Pienamente d'accordo con te, con una sola precisazione: i certificati-moneta di Wörgl cambiarono di mano 450 volte in 14 mesi. 5300 scellini in circolazione (vera, cioè da municipio a municipio) mossero beni e servizi per ben 2 milioni e mezzo. La moneta era geselliana, cioè a un tasso negativo dell'1% mensile.

Ora una informazione: nell'estate del 2009 l'isola di Creta e il Dodecanneso fecero un esperimento che a me sembra geniale, ma che però sembra essere sparito da Internet. Gli esercizi commerciali cominciarono ad usare biglietti usati di trasporto pubblico come contante, allo stesso valore nominale. Evidentemente non servivano per ulteriore trasporto, ma sì per transazioni locali, più o meno come fa lo svizzero WIR dal 1934. Se gli esercizi commerciali di Roma facessero lo stesso, immetterebbero circa un milione di € al giorno nel circolo sanguigno dell'economia, a costo di immissione zero. Chi viaggia in metrobus ricupererebbe il potere d'acquisto del biglietto, così invogliandosi ad obliterarlo invece di viaggiare a sbafo. E l'ATAC non avrebbe più bisogno di controllori.

Che te ne sembra?

Silvano Borruso

 

Subject: [accademia della libertà] Perchè le Banconote costano molto dimeno del denaro elettronico

 

Il costo di gestione della moneta fisica, ovvero della banconota di carta,  è di gran lunga inferiore a quello della moneta elettronica; chi è quel tendenzioso che dice il contrario? Ovviamente la banconota deve girare libera, fuori dall'attuale sistema bancario, altrimenti il suo costo di gestione diventa quello - altissimo - della moneta elettronica.

 

Lasciatemi spiegare. Stampare una banconota costa 2 €cent, ovvero 0,02€, e la circolazIone della stessa poi non costa nulla; io la passo a te, tu la passi a me..... Ci paghi l'iva e le tasse, ma a parte questo nessuno ci guadagna, nessuno ci lucra. La banconota è solo un utile mezzo per facilitare lo scambio, il baratto; è un mezzo facilitatore, non deve essere una fonte di guadagno per gli intermediari dello scambio, nè essere presente in modo insufficiente diventando fattore limitante degli scambi. Ció in effetti accade finchè le banconote girano liberamente e in quantità adeguata, ovvero finchè la banca non ci mette lo zampino. Se io infatti faccio l'errore di depositare la banconota in banca e ritiro al bankomat i miei 100€, la mia banca si tiene 1.5€, ovvero l'1.5%. Se riverso quella banconota in banca e poi la ritiro al Bankomat per 67 volte, i 100€ sono spariti: se li è pappati la banca. E lì possiamo eccepire che pagare il bancario per mettere i soldi nel bancomat ha un costo che devo pagare, ma la giustificazione non regge nel caso delle transazioni bancarie con denaro virtuale: la banca si tiene la sua percentuale, e con una serie di passaggi che non sono neanche tanti si mangia tutto il capitale. Con rischio zero e fatica zero: oggi i software bancari te li tirano dietro, e puoi trasferire milioni con un "click". A Wörgel la moneta indipendente creata dal Comune nel 1932 passava di mano 57 volte all'anno. Gratis.

Vuol dire che, solo il primo anno e poi "a gratis", il costo di ogni transazione era di 0,02 centesimi di € diviso 57 transazioni, 0,00035€  a transazione, ovvero neanche un 3millesimo di quanto mi chiede la banca per fare la stessa operazione. Inoltre, una volta pagati i 2 centesimi di costo della banconota, anche quella briciola non c'è più: l'uso del denaro diventa gratuito, e la banconota è nostra, NON delle banche centrali come accade tuttora, NON a debito com'è oggi. È finalmente nostra, il mondo è finalmente senza debiti. Chiaramente occorre che il denaro in circolazione sia sufficiente, altrimenti siamo obbligati continuamente ad andare in banca o al Bankomat. Cui prodest? Alla banca naturalmente, che ci lucra. Ed ha come scusa alla limitazione del circolante adduce l'esigenza di controllare ill circolante per evitare il riciclaggio.

 

A questo punto dobbiamo spendere due parole sul riciclaggio. Per riciclaggio, "Money laundry" in inglese ovvero "lavaggio di denaro", si intende rimettere in circolo denaro già esistente ma che ha mediato operazioni illecite.

E per azioni illecite uno di aspetta che si intendano cose "brutte", non etiche. Immaginate il traffico di organi dei bambini del terzo mondo, i soldi derivati da furti, dalla vendita d'armi, dalla vendita di droga pesante a minorenni, dal finanziamento illegali dei partiti, dai furti della Tav, dai furti della Casta, i furti della Chiesa.....

Invece nel capitolo "riciclaggio" sono compresi soprattuttoi soldi "in nero", ovvero derivati da normalissime transazioni commerciali che non vogliono sottostare alla manovra di rastrellamento di denaro del Bankiere, al pizzo di Agenzia Entrate ed Equitalia che lo appoggiano. E vengono quindi equiparati a soldi derivati da attività criminali, e l'evasore viene dipinto dai media come un criminale. Quando invece il criminale è il banchiere, il politico-banchiere che ha invaso il vertice del potere ed ha come unico scopo il saccheggio di Stato e Popolazione.

Ma i monumenti si fanno ai soldati morti per le banche credendo di morire per la patria, non ai disertori che saggiamente si rifiutavano di sparare a degli sconosciuti per far piacere ai padroni, e così ora sui giornali - tutti di potere- finiscono In prima pagina con onori e gloria i paladini del sistema mafio-politico-finanziario, mentre nella cronaca nera ci finiscono i coraggiosi che hanno le palle di ribellarsi al furto statale di denaro, quelli che e per sopravvivere evadono l'estorsione - pardon-le tasse.

Una cosa peró da puntualizzare sul riciclaggio è che vi è un riciclaggio a monte della creazione del denaro, ed è insito nella creazione del denaro.

Tutto il denaro infatti è da considerarsi riciclato dal momento della creazione, in quando derivante da un'attività criminale legalizzata grazie a infiltrazioni bancarie nei vertici politici che permettono all'organizzazione ologarchica delle banche centrali di creare denaro in proprio in cambio di Titoli di Stato, ovvero dei titoli che indebitano le Nazioni per sempre, con un meccanismo che si autoalimenta, è insolvibile, e finisce per mettere in ginocchio le Nazioni.

All'inizio era l'ex Governatore di Bankitalia che con ovvio conflitto di interessi saliva ai vertici politici. Ora metà dello Staff del Governo è formato da Bankieri che con ovvio conflitto d'interessi depredano lo Stato. Come? Continiando il micidiale meccanismo della creazione di denaro con creazine di debito pubblico (ovvero non riprendendosi la sovranità monetaria), e togliendo liquidità dalla circolazione con la scusa di far quadrare i bilanci statali.

Ma senza denaro in circolazione l'economia non gira!!

Siamo in una grave rarefazione monetaria, semplicisticamente chiamata "deflazione", creata con la scusa di evitare la temuta Inflazione. Ma la virtuosa Euflazione dov'è? Perchè non si mira ad una liquiditá adeguata a soddisfare le esigenze dei cittadini lavoratori in primis? La scaletta dei sacrifici attualmente è: Cittadini, Stato, Bankieri. Dovrebbe essere l'opposto. Sono i Cittadini che dovrebbero avere banconote a disposizione per far girare l'economia. Se è vero che il Money supply è uno stimato €6.000 miliardi, pgni cittadino dovrebbe avere a disposizione, di sua proprietá, 100.000€. Che servono per le transazioni, privi di interessi, privi di costi bancari.

 

Ma questo le banche lo odiano e il mestiere dell'Usura lo vieta. È per questo che vi vogliono far credere che il denaro elettronico costa meno. In effetti è vero, costa di meno a crearlo, ma oltre a costare mille volte di più la gestione, ha i seguenti svantaggi per il Cittadino: ci tiene controllati a ogni transazione, lucra su ogni operazione; se Draghi, Monti o la Goldman Sachs non ci eroga più il denaro in modo mirato o generalizzato, se si rompe il computer e il bankomat siamo a piedi. E così la banca fá di noi ció che vuole.

Chi se non un bankiere o un servo dei bankiere vorrebbe solo la moneta elettronica?

 

Antonio Miclavez

 

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