Voglio adesso proporvi un esperimento mentale di fanta-economia e fanta-credito , all' inizio richiamo alcune nozioni comuni, dopo propongo un modo per cambiare paradigma nella politica monetaria e creditizia e per dar vita ad un nuovo sistema secondo me molto piu' giusto ed efficiente. Fatemi sapere le vostre considerazioni..vi prego di non limitarvi a dire che non può funzionare, sforzatevi di cercare PERCHE' non può funzionare. Come sapete le banche non si limitano a prestare soldi che non sono loro. Ogni tanto si fanno prestare dei soldi dalla banca centrale e prestano quelli. Il tasso di interesse a cui la banca centrale è disposta a prestare denaro si chiama tasso di sconto ed è una indicatore fondamentale di un sistema economico. Variando il tasso di sconto la banca centrale influenza indirettamente la quantità di moneta presente in un dato sistema. Secondo me è un bene che la banca centrale sia indipendente dal potere politico, la decisione su quale sia la quantità di moneta ideale per un sistema è una decisione troppo delicata per lasciarla alla politica. Però è una decisione troppo delicata anche per lasciarla alla banca centrale ! Come se ne esce ? Un modo secondo me c'è. Cosa succederebbe se la banca centrale improvvisamente smettesse di prestare denaro alle banche private ? Ovviamente si verificherebe istantaneamente una recessione spaventosa che farebbe probabilmente dimezzare o peggio il pil. Non è dunque il caso di provare a meno che...., a meno di non adottare contemporaneamente un ' altra misura. I soldi che la banca centrale evitasse di prestare alle banche private potrebbe invece darli allo stato il quale li distribuirebbe automaticamente e in modo eguale tra tutti i cittadini. Che so, 10 o 100 o 1000 euro per ogni cittadino. Così facendo la quantità di moneta presente nel sistema rimarrebbe invariata e quindi invariati rimarrebbero teoricamente inflazione e consumi interni. Facciamo un passo in piu'. La quantità di moneta di un sistema non può rimanere immutata per sempre, pena il ristagno economico e la mancanza di crescita, dunque lo stato dovrebbe procedere periodicamente a nuove piccole distrubuzioni nel corso degli anni. Naturalmente l' entità di queste periodiche distribuzioni di denaro sarebbe di un ordine di grandezza molto inferiore rispetto a quella iniziale pena un' esplosione inflazionistica. Ma chi decide l' entità precisa di queste periodiche distribuzioni dato che non è consigliabile, come abbiamo visto, affidare questa decisione nè alla politica nè alla banca centrale ? La cosa piu' ragionevole sembrerebbe quella di legare la loro entità all ' andamento del pil.Quindi schematizzando in maniera un po' rozza si può descrivere il meccanismo nei seguenti termini. Ogni anno la banca centrale si accerta della percentuale di crescita del pil e di altri indicatori macroeconomici e stampa una quantità di nuova moneta correlata a quanto accertato, quindi fornisce questa nuova moneta allo stato che la distribuisce a tutti i cittadini nel modo che abbiamo visto. In altre parole queste periodiche distribuzioni "gratuite" di moneta sarebbero un compenso che il sistema darebbe a se stesso o ai suoi membri per essere riusciti a produrre di piu'. Naturalmente ho tracciato uno schema generale che potrebbe avere infinite varianti dettate dalle diverse concezioni che ognuno di noi ha della politica o della società. Intanto il passaggio da un paradigma all' altro non dovrebbe avvenire necessariamente in maniera istantanea. Si potrebbe procede ad una contrazione graduale dell' offerta di moneta al sistema tramite il sistema bancario ed ad un contestuale graduale aumento dell' offerta di moneta tramite l' azione pubblica. Lo stato poi potrebbe per esempio non distribuire i soldi che gli da la banca centrale tra tutti i cittadini ma solo tra i piu' poveri, potrebbe anche non distribuirli affatto e abbassare di una quantità uguale le tasse o magari potrebbe usarli per costruire infrastrutture ecc.
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