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domenica 19 febbraio 2012

I: "I media in servitù" - si noti la catena di cognomi lovecraftiani, l'adunata dei vampiri...

 
LA COSIDDETTA "RIVOLUZIONE" è nell'eterno PROGRAMMA di "LORSIGNORI".
di Giorgio Vitali
Quanto pubblicato da Blondet e ripreso da altri su Internet è una realtà conosciuta da tempo. Diciamo questo perché siamo coscienti che, almeno finora, la partita è stata persa proprio da coloro che intendevano opporsi alla scalata  al potere GLOBALE da parte di "Lorsignori" i quali, dobbiamo ammettere ancora, sanno "come si fa".
Intanto, bisogna avere gli "sghei". Tanti sghei. E questi si fanno con le speculazioni finanziarie. Perché si crea ricchezza dal nulla. Un altro sistema per fare soldi dal nulla è il possesso delle Banche Centrali. Anche in questo caso si creano banconote dal nulla.
Coloro che cadono dalle nuvole quando si dice che la BCE è una banca privata, non immaginano, e non possono immaginare, che l'operazione d'impossessamento di questa banca è stata condotta con estrema determinazione da Lorsignori e dai loro accoliti, una volta che era partita l'operazione geopolitica che avrebbe dato vita all'UNIFICAZIONE EUROPEA. Quest'operazione, tra l'altro, è costata la vita a tre esponenti della banca centrale tedesca che, avendo capito in quale direzione si sarebbero mossi i veri poteri mondialisti, si erano opposti alla  forma istituzionale che avrebbe regolato l'attività della BCE. Due di questi sono stati assassinati a fucilate. Uno addirittura mentre era in casa. Il terzo è stato fatto annegare.  Chi crede che questi soldi siano derubati ai cittadini europei solo per il piacere diabolico di farli, si sbaglia di grosso. Essi servono per tenere in piedi Israele. Infatti pochi hanno capito che la CRISI che attanaglia il mondo occidentale è in realtà dovuta al fatto che Lorsignori stanno rastrellando TUTTE le ricchezze disponibili solo per sostenere Israele in crisi economica e di affidabilità Anche per gli stessi israeliani. ( Soprattutto quelli "forzati".) E siamo sempre alle solite: non sanno vedere oltre al mito olokaustico, senza capire che più aumenta il livello di crisi e di povertà nel mondo, più aumenta il numero delle vittime olokaustiche. Per avere un'idea di che si tratta quando si parla di controllo della banca centrale di un qualsiasi Stato, basta la recente dichiarazione di Chávez, secondo il quale, soltanto due anni dopo aver acquistato al prezzo richiesto da Lorsignori la Banca Centrale del Venezuela, la spesa è già stata ripagata.  Stessa cosa avrebbe voluto fare Tremonti, almeno a credere alla buonafede della Legge 262 del 28/12/2005, mai attuata.
TORNANDO al nostro discorso iniziale, va detto che anche in Italia hanno circolato libri di denuncia della scalata al potere assoluto, o quasi, da parte di Lorsignori.
L'uomo che maggiormente si è impegnato in questo versante è stato di sicuro Giovanni Preziosi, suicida nell'aprile 1945, il cui lavoro è ancor oggi "preziosissimo". Nel 1939, forse troppo tardi,  fu pubblicato LA GUERRA OCCULTA, di E. Malinsky e De Poncins, editore Mondadori, con traduzione e introduzione di J.Evola. Si tratta di un testo ancora leggibilissimo, reperibile anche su internet.  Dalla prefazione togliamo una frase significativa: <  Già il pregiudizio positivistico, il metodo delle cosiddette persone serie, degli accademici autorizzati "non visionari", si lascia giudicare a questa stregua: esso obbedisce ad una parola d'ordine, che è quella di far credere che non esista una terza dimensione della storia, che gli avvenimenti storici si spieghino da sé, vale a dire in funzione dei vari fattori sociali, culturali, politici etc…e che in essi non si nasconda alcuna "intenzione", nessuna corrispondenza ad un piano generale preordinato da forze che stanno dietro le quinte….>
Più di recente fu indetto un convegno dal centro di Studi Politici e Costituzionali, coordinato dal prof. Giacinto Auriti. Titolo del convegno: L'OCCULTA STRATEGIA DELLA GUERRA SENZA CONFINI, svoltosi a Rimini 1-4 ottobre 1972. Gli atti furono pubblicati poco dopo con lo stesso titolo. Partecipanti: oltre al prof. Auriti, che già allora aveva capito tutta la manovra portata avanti da Lorsignori, come espose nel suo intervento, a tutt'oggi ancora efficace: La Società di Capitali come strumento di dominazione economica, il democristiano Agostino Greggi, (La proprietà per tutti e la dottrina sociale della Chiesa), Carmelo Ottaviano (Critica del marxismo o social-comunismo). Infine sono da citare l'ultimo interveto di Auriti: < Sovranità politica e sovranità monetaria. Orientamenti per la riforma bancaria e monetaria.> e quello di Adelchi Perissinotto: < Le forze occulte protagoniste della storia. Brevi cenni su una strategia di dominazione.>
E' interessante notare che i temi trattati in questi scritti, caduti nel vuoto pneumatico all'epoca, [io possiedo una copia del testo perché già in quel periodo interessato ai problemi di fondo della società in via di globalizzazione], sono diventati oggi di larga partecipazione fra le persone con gli occhi e la mente aperti, a dimostrazione che non si deve mai temere di spostarsi troppo in avanti rispetto al limite massimo consentito dal livello di conoscenze comunicabili.
Per terminare dobbiamo anche accreditare a Berlusconi alcuni aspetti positivi della sua opera imprenditoriale, che sono, ovviamente, proprio quelli che gli hanno provocato l'ODIO biblico, inestinguibile ed irrecuperabile. Avere sottratto, forse per suggerimento craxiano,  la Mondadori alle grinfie di De Benedetti, operatore in territorio italiano per conto di Lorsignori, tanto che ancora oggi se ne mordono le mani. Ed inoltre aver ingaggiato una battaglia concorrenziale contro il globalista Murdoch ( Mordechai).   

  
Oggetto: Re: "I media in servitù" - si noti la catena di cognomi lovecraftiani, l'adunata dei vampiri...
Questi connubi li conoscevamo tutti e non ci devono meravigliare. Sapevamo bene cosa c'era dietro il Fronte Popolare negli anni '30, la massoneria francese e sapevamo bene come era nato e chi c'era dietro l'Humanitè o dietro il massone Mitterand. Ma quando avanzavamo questi argomenti ci dicevano che eravamo complottisti o dei visionari. 
C'è voluta l'implosione del comunismo perchè molti di questi personaggi di sinistra o pseudo rivoluzionari, che hanno contribuito a spargere sangue in mezza Europa, gettassero la maschera. Eccoli lì, ora che non serve più usare il comunismo o il sovversivismo per scardinare certe situazioni, ora che praticamente hanno tutto il mondo ai loro piedi e di proprietà dell'Alta finanza, eccoli lì ora, nudi come vermi quali sono. Altro che "compagni"! Vengono i brividi al pensiero che giganti come Guevara, hanno dovuto spesso entrare in contatto con questi personaggi che fingevano di sostenere la rivoluzione mondiale.
 
Ma dico io, la sinistra, tutta la sinistra da quella estrema anarchica e comunista a quella rosa ovvero socialdemocratica, nella sua storia bicentenaria ha pur espresso notevoli cervelli che si sono arrovellati sui libri di Marx, su Hengels, in analisi sociali, storico economiche complicate e a tutto campo, come non hanno potuto avvertire l'opera di infiltrazione, subdola, falsa di questi "sinistri" nel vero senso della parola? 
Non dico che avrebbero dovuto fare dei collegamenti tra certe attitudini per così dire di "razza", visto che stiamo parlando di persone, di social comunisti che hanno una visione della vita e del mondo illuminista, equalitaria e materialista, ma almeno delle analisi che smascherassero questi falsi "rivoluzionari", o soprattutto che mettessero in collegamento l'opera di costoro che, sia nella rivoluzione bolscevica dove erano in maggioranza assoluta, sia i vari Bela Khun, i cosiddetti spartachisti in Germania, ecc.,  i contestatori degli anni '60 fino ad arrivare alla caduta del muro, come non hanno potuto capire che queste persone agitavano temi rivoluzionari, mettevano in piedi organizzazioni terroristiche, spargevano sangue e quant'altro, nell'Interesse dell'Alta Finanza, del mondialismo, per non dire di quel mostro che cresceva e si spandeva come un cancro che tutto divora in Medio Oriente?
Come hanno potuto essere così ciechi e sordi ? Non riuscirò mai a capirlo.
Maurizio
 
Un sito francese, Polémia, ha messo in rete un saggio (Les médias en servitude: http://www.polemia.com/pdf_v2/media-servitudes.pdf), di cui consiglio la lettura a chi conosce la lingua, che illustra la proprietà dei principali giornali del Paese cugino, cosa non del tutto nota.    
 
È sorprendente per esempio apprendere che la famiglia Louis-Dreyfus, (già mercanti di grani, oggi armatori marittimi, padroni di un impero immobiliare e della telecon 9 Cegetel), quinta nella lista dei patrimoni d'Oltralpe, manda «un suo membro a sedere fin dal 1904 nel consiglio d'amministrazione del quotidiano L'Humanité», l'organo del partito comunista. 
       
  Bernard Arnault
 
Altre interessanti informazioni: Bernard Arnault, prima fortuna di Francia e quarta mondiale (22,7 miliardi di euro), leader mondiale del lusso (Vuitton, Dior, Givenchy, Moet & Chandon...), molto legato alla Lazard, ha un polo mediatico che possiede periodici (Les Echos, Investir), e reti radiofoniche.         
Il gruppo bancario Rotschild è azionista di riferimento del quotidiano della sinistra intelligente Libération (a suo tempo tenuto a battesimo da Jean-Paul Sartre con lo slogan: «Proletariato, prendi la parola!»), di cui è secondo azionista il Gruppo Caracciolo (quello di Repubblica).         
Il celebre ed autorevole Le Monde dipende strettamente dalla banca Lazard. Il Crédit Agricole e il Crédit Mutuel possiedono, dividendosela fraternamente, tutta la stampa quotidiana regionale, a cominciare dal potente giornale La Voix du Nord. Il mega-gruppo Bolloré s'è lanciato nei quotidiani gratuiti (Matin Plus e Direct Soir). E cinque grandi banche siedono nel consiglio d'amministrazione della famiglia Bouygues, proprietaria al 43% della catena televisiva (ex prima rete di Stato, oggi privatizzata) TF1, che a sua volta possiede il 40% di Tele Monte-Carlo, più una decina di catene tematiche (Eurosport, Histoire, LCI, Usuahaia TV...).         
Interessante apprendere che Claude Perdriel, un miliardario ex socio dei Rotschild, è editore di Nouvel Observateur, Science et Avenir, il sito Rue89. 
       
  Bernard Henry Levy
 
Interessante sapere che Bernard Henry Levy, il maitre à penser già gauchiste oggi neocon e promotore dell'intervento umanitario in Libia, è stato proprietario e direttore generale della Becob, una colossale azienda di legname pregiato con centinaia di migliaia di ettari in Gabon, Costa d'Avorio e Camerun, dove impiegava manodopera «in condizione di semi-schiavitù»). Ancora più istruttivo sapere che nel 1998 il settimanale Entrevue ece un'inchiesta sulla Becob... che non apparirà mai, perché – come disse il redattore-capo ai giornalisti, «Bernard Henry Lévy s'è lamentato con Arnaud Lagardère, e Arnaud ha posto il veto».
         
  Arnaud Lagardère
 
Lagardère, un industriale dell'armamento, è stato a lungo il più grosso editore francese di magazines, proprietario di Paris Match, Le Journal du Dimanche, nonchè di Elle – il numero uno della stampa femminile, superiore all'americano Vogue. Oggi ha venduto parte del suo impero al gruppo americano Hearst, ma rimane azionista di Canal Plus e La Monde SA, che possiede varie catene tematiche.         
Bernard Henry Levy, ha nel 1998, venduto bene la BECOB (azienda paterna), restandone azionista: la fortuna del «nouveau philosophe» si calcola sui 180 milioni di euro... BHL è oggi il «prescrittore di opinioni» sia per Le Monde, sia per Libération.
        
  Claude Perdriel (Nouvel Observateur)
 
Praticamente tutti i grandi padroni sopra nominati sono membri dell'esclusivo «Le Siècle», un «club di riflessione», praticamente un Bilderberg franco-francese, che si riunisce periodicamente in Place de La Concorde, dove i patrons (500) invitano qualche volta i loro giornalisti domestici, noti al gran pubblico come opinionisti di grido. (Le Siècle)         
Membro del Club è il direttore di Le Monde sotto gestione Lazard Frères, che si chiama Eric Israelewicz. A capo del polo informativo Lagardère è stato piazzato Denis Olivennes (nato Olivenstein), membro del Club anche lui, dopo essere stato in gioventù esponente dei «Comitati Rossi vicini alla Lega Comunista Rivoluzionaria», poi direttore della FNAC (la catena di librerie) e dell'Air France, nonché amante di Carla Bruni prima di passarla a Sarko… Quanto a Nicolas Demorand, paracadutato alla direzione di Libération dopo aver diretto Europe 1 e Radio France, non potendo vantare sangue eletto, s'è autodefinito «un juif culturel».
         
  Denis Olivenstein
 
Il sito Polémia sottolinea «la strana santa alleanza dei trozkisti nelle redazioni con il capitalismo finanziario», fra «i miliardari e la mediaklatura» (in Francia, 94 giornalisti su 100 si dichiarano di sinistra o variamente progressisti, contro il 50% di francesi che votano a destra).         
«Dietro la facciata di diversità, i grandi media mettono in scena l'attualità secondo la stessa griglia di lettura, quella dell'ideologia unica, che tutti condividono: liberismo economico, cosmopolitismo senza frontiere, rottura della tradizione e rivoluzione dei costumi... sotto la dittatura del momentaneo, dell'emozione, dello spettacolare».         
Il che non è certo in contrasto con l'ideologia del loro padronato.  
 
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