Newsletter di Salva le Foreste
Le news degli ultimi 15 giorni
Almeno 40 tigri di Sumatra, specie in via di estinzione, sono state uccise nel corso del 2011 (anno delle foreste), secondo quanto riferisce il Ministero delle foreste indonesiano. Darori, direttore generale di protezione delle foreste e conservazione della natura presso il Ministero delle foreste, ha presentato l'allarmante dato nel corso di un seminario sull'attuazione del Piano Nazionale per la rinascita della Tigre di Sumatra. Leggi tutto…
Amazzonia: le grandi opere minacciano foreste e sviluppo
La Levi Strauss & Co ha pubblicato una nuova politica di acquisti per i prodotti forestali assicura l'esclusione di fibre provenienti da foreste minacciate. La policy esclude di fatto acquisti di prodotti in carta dalla Asia Pulp and Paper (APP), impresa coinvolta nella distruzione delle foreste pluviali e nella violazione dei diritti umani in Indonesia. La nuove polici si aggiunge alla scella della principale catena di supermercati statunitensi, la Kroger Corporation, di non rifornirsi più dalla APP e dalla sua consociata Mercury, policy annunciata lo scorso dicembre. Leggi tutto...
Amazzonia: iniziano tra le proteste i lavori sulla diga del fiume Xingu
Nel 2010 i ricercatori Fauna & Flora International (Ffi) hanno descritto una nuova specie di primati, Il rinopiteco di Stryker (Rhinopithecus strykeri , della sottofamiglia dei colobini, che vive nel Myanmar settentrionale dove viene chiamata "mey nwoah" (scimmia con il naso all'insù) e si dice che la pioggia la faccia starnutire cadendo al'interno del naso, perciò gli abitanti dell'area sostengono che questo rinopiteco quando piove resta seduto con la testa rivolta verso il basso e la faccia stretta tra le ginocchia. Leggi tutto…
Biomasse e deforestazione
La combustione di biomassa (qualsiasi tipo di materiale vegetale) per generare energia viene comunemente considerata neutrale dal punti di vista del carbonio. Questo significa che l'anidride carbonica liberata durante il processo è a sua volta assorbita da altre piante attraverso utilizzare nella fotosintesi, e quindi non contribuisce all'effetto serra. La biomassa è anche flessibile: da essa si può ricavare l'etanolo per alimentare le automobili, o può essere bruciata come il carbone per produrre calore o energia elettrica. Inoltre la biomassa è solitamente poco costosa e ampiamente disponibile e si presenta quindi come un'alternativa apparentemente perfetto ai combustibili fossili. Leggi tutto...
Il WWF lancia una nuova guida agli acquisti responsabili di carta. Il sito checkyourpaper.panda.org/paperbuyingtips è stato sviluppato per offrire ai consumatori una panoramica di cosa possono fare per proteggere la biodiversità delle foreste, l'ambiente naturale e i diritti umani. I "6 passi per l'acquisto responsabile" riassumono tutti i suggerimenti e gli strumenti sviluppati dal WWF per suggerire acquisti "verdi" di casta in casa come nel lavoro, e contribuire a ridurre l'impatto ambientale della produzione e del consumo di carta. Leggi tutto..
7,7 millimetri di lunghezza: è la più piccola rana del mondo, anzi, il più piccolo vertebrato.Si chiama Paedophryne amauensis, ed è stata scoperta da ricercatori americani in Papua nuova Guinea, come riferisce lo studio pubblicato dalla rivista scientifica Plos One. Assieme è stata scoperta un'altra specie ri rana, appena più grande, 7,9 millimetri di lunghezza, che si mimetizza tra le foglie morte cadute dagli alberi, e ha un verso molto simile a quello degli insetti, rendendone difficile l'individuazione. Leggi tutto…
Il governo della Tanzania ha lanciato un appello ai privati affinché si facciano promotori di iniziative volte a "salvare le foreste". Come? Investendo "fondi adeguati" in progetti di prelievo di legname e nella creazione di nuove piantagioni. Intervenendo a un convegno sullo sviluppo dell'industria locale del legno, il ministro delle Risorse naturali e del Turismo, Ezekiel Maige, ha esortato gli imprenditori locali ed stranieri a investire nel patrimonio boschivo nazionale "con l'obiettivo di salvarlo dal degrado e, nello stesso tempo trarre profitto dell'attuale trend favorevole dei prezzi di quest'importante materia prima sui mercati internazionali". Il ministro ha spiegato che in questo Paese dell'Africa orientale "vi è attualmente una richiesta di legname per circa 5 milioni di metri cubici mentre l'offerta non va al di là di 1,2 milioni". Leggi tutto…
Città insorge contro la deforestazione in Pakistan
La città di Ayun, è in rivolta, tra grandi proteste e arresti di massa, contro la corruzione e la deforestazione . Gli abitanti dei villaggi protestano contro la distruzione delle foreste nelle Valli Kalasha, dove abita il popolo indigeno dei Kalash. Ayun, nel distretto di Chitral, conta 16.000 abitanti. Le proteste sono iniziate in novembre, con 18 arresti. Il 25 dicembre, la polizia ha fatto uso di sfollagente e gas lacrimogeni e pistole lanciarazzi per disperdere i manifestanti, tra cui donne e bambini. Da allora, la polizia ha riferito fatto irruzione nelle case e arrestato oltre 100 abitanti. Leggi tutto…
I popoli indigeni sotto assedio in tutto il mondo
Nelle versioni ripulite della storia degli Stati Uniti, lo sterminio quasi totale dei nativi americani è un'orrenda macchia che però ancora oggi continua ad essere edulcorata. Ma le battaglie dei popoli indigeni non riguardano esclusivamente gli Stati Uniti e oggi sono diventate sempre più complesse. Trascurati ed emarginati nella maggioranza degli oltre 70 paesi in cui vivono, i 370 milioni di indigeni che popolano il pianeta sono fortemente svantaggiati rispetto ai popoli non indigeni. Un articolo pubblicato da IPS notizie propone un bilancio sulla condizione dei popoli indigeni in tutto il mondo. Leggi tutto..
In via di estinzione l'albero della chemioterapia
E' un tasso che cresce sull'Himalaya e produce il Taxol, noto farmaco chemioterapico, impiagato nella cura contro il tumore. Ma ora è in pericolo di estinzione. L'aggiornamento per la Lista Rossa IUCN, ha spostato il Taxus contorta, da specie Vulnerabile a specie a rischio. L'eccessivo prelievo per uso medicinale e per legna da ardere ha messo in serio pericolo la specie.
Un gruppo di taglialegna illegali ha invaso la terra ancestrale di una tribù di Indios Awá, una tribù ancora non contattata dall'uomo bianco, e secondo le dichiarazioni diffuse dal Consiglio Indigenista Brasiliano (organo della Conferenza Episcopale Brasiliana), dopo l'aggressione dei taglialegna, membri della tribù vicina dei Guajajara, che vivono nella stessa area, avrebbero rinvenuto i resti carbonizzati di un bambino Awá. Clovis Guajajara si imbatteva di tanto in tanto negli Awá a caccia nella foresta. Dal giorno dell'attacco non li ha più incontrati e per questo ritiene che la tribù sia fuggita. Il Funai (il dipartimento agli affari indiani del governo brasiliano) ha dichiarato a Survival di aver aperto un'indagine ma di non poter ancora confermare la morte del bambino. Leggi tutto…
Hanno già superato una diverse catastrofi climatiche negli ultimi 4 mila anni. Per questo, gli alberi delle foreste tropicali africane sono più resistenti di quelli della foresta amazzonica, in America Latina. E' la conclusione a cui sono giunti gli esperti al termine di una conferenza internazionale di tre giorni sull'argomento, organizzata dall'università di Oxford. Le foreste africane hanno già subito una selezione delle varietà di piante in grado di sopravvivere alle mutate condizioni climatiche e presentano un grado di diversità biologica più basso rispetto alla foresta amazzonica. Allo stesso tempo, però, proprio il superamento di regimi climatici difficili ha reso questi ecosistemi più resistenti ai cambiamenti climatici avvenuti nell'ultimo secolo. Inoltre, nelle foreste africane crescono alberi più grandi e producono più biomassa. Leggi tutto…
La Corte d'Appello dell'Ecuador ha confermato martedì scorso la condanna contro la Chevron per gli sversi di petrolio e di rifiuti tossici nella foresta amazzonica. La sentenza impone alla multinazionale di pagare 18 miliardi di dollari per danni alle alle parti lese. Lo scorso febbraio il tribunale aveva ordinato alla Chevron a pagare 8600 milioni dollari per i danni ambientali, ma l'importo è raddoppiato nella sentenza di appello, anche perché la Chevron si è sempre rifiutata di scusarsi pubblicamente, come richiesto dalla sentenza.
Cambia la tua sottoscrizione
Cancellati
Questa è una mail generata automaticamente. Per piacere, non rispondere
Nessun commento:
Posta un commento