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martedì 10 maggio 2011

I: Siria



--- Lun 9/5/11, Titto <titto.7@fastwebnet.it> ha scritto:

Da: Titto <titto.7@fastwebnet.it>
Oggetto: Siria
A: "Giancarlo Paccapelo" <bagabel@hotmail.it>, "Giorgio Vitali" <vitali.giorgio@yahoo.it>
Data: Lunedì 9 maggio 2011, 13:49

Testimoni affermano che i mezzi di informazione occidentali mentono sulla Siria

Russia Times 01 Maggio 2011

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 Text sizeLe manifestazioni a sostegno di Bashar al-Assad vengono presentate da Al-Jazeera e dai media occidentali come manifestazioni di opposizione. Poliziotti (senza armi) uccisi da gruppi armati provenienti, si dice, dall'Iraq. Una manifestazione di 50.000 persone totalmente inventata dalla Reuters.

 

Una foto rilasciata dall'Agenzia di Stampa Arabo-Siriana (SANA) il 27 aprile 2011, mostra una di sei bare di membri dell'esercito o delle forze di sicurezza uccisi, trasportata dall'October Military Hospital di Damasco alla sua città natale per la tumulazione, dopo le dimostrazioni dei giorni precedenti (foto AFP).

 

Mentre i mezzi di informazione dipingono il quadro di una Siria in cui sollevazioni di massa vengono brutalmente soppresse da una dittatura, gli eventi si presentano in maniera totalmente diversa a quelli che vivono laggiù.

 

RT ha intervistato Ankhar Kochneva, direttore di un'agenzia di viaggi moscovita specializzata in itinerari medio-orientali. La signora Kochneva, che viaggia frequentemente in Siria ed è costantemente in contatto con centinaia di persone nella regione, ha voluto condividere con noi quello che i suoi contatti siriani le hanno raccontato a proposito della rivolta in corso e di chi sia la responsabilità della violenza.

 

RT: Cosa sta accadendo in Siria? Cosa ha potuto vedere? E, principalmente, cosa dicono i siriani?

 

Ankhar Kochneva: Non ho incontrato neppure una persona che sostenesse in alcun modo questi disordini e, badate bene, con il mio lavoro, io ho a che fare con persone di tutti i tipi. Ci sono molti veicoli che girano per le strade di tutto il Paese con ritratti del presidente, da vecchi catorci che a malapena si muovono a fiammanti Porsche e Hummer. Non è possibile obbligare la gente ad appendere ritratti. Ne consegue che la gente, indipendentemente dalla propria condizione e dal proprio reddito, sostiene il presidente piuttosto che la rivolta. Ho visto moltissimi giovani andare in giro a piedi o in auto con bandiere siriane. Come è possibile che un giovane se ne vada a spasso con gli amici per agitare a bandiere? Mi pare alquanto difficile. Se conoscete la mentalità dei siriani saprete distinguere impulso sincero da un obbligo imposto; il 29 marzo ho assistito, ad Hama, ad una manifestazione in favore del presidente; vi erano migliaia di uomini e donne, con i propri figli, e famiglie intere. Le strade erano piene di gente; è stato decisamente sconvolgente vedere che Al-Jazeera presentava le manifestazioni per il presidente come proteste contro di lui. Era esattamente come vedere siti israeliani pubblicare foto e video di manifestazioni di sostenitori e dire che si trattava di oppositori del regime. Laggiù c'è gente che porta ritratti di Bashar al-Assad e sventola bandiere siriane, e ci vengono a dire che questa gente è tutta contro di lui.

 

RT: I mezzi di informazione parlano di manifestazioni di mazza contro il governo.

 

Ankhar Kochneva: C'è un poderoso crescendo di disinformazione. Il 1° aprile i mezzi di informazione hanno riportato una grande manifestazione anti-governativa a Damasco. Quel giorno io ero a Damasco e né io, né i locali abbiamo visto quella manifestazione: non c'è mai stata.

 

Il 16 aprile l'agenzia Reuters ha scritto che 50.000 oppositori del regime avevano invaso le strade di Damasco, e che erano state disperse con gas lacrimogeni e manganelli. Le persone che risiedono a Damasco sanno perfettamente che una tale manifestazione non poteva non essere notata in città. Quanti poliziotti sarebbero stati necessari per disperderla? Nelle strade di Damasco, cinquecento persone sono una folla. E pensare che Reuter diffonde il proprio materiale in tutto il mondo, Russia inclusa. Basta che una fonte menta, e subito questa bugia diventa una valanga che rotola a valle creando una realtà falsificata ed aggiungendo voci e speculazioni. La gente in Siria guarda il servizio e che vede? Un'immagine presumibilmente proveniente dallo Yemen, oppure dall'Egitto, o dalla Siria; queste immagini, però, mostrano persone vestite tutte allo stesso modo e la gente, in Siria, non è in grado di distinguere i propri concittadini dai propri vicini, né dal volto né dall'abbigliamento. Ci sono video su internet che mostrano come vengono fatti i filmati amatoriali dei cosiddetti disordini: c'è una vettura parcheggiata, e attorno non sta succedendo niente, e c'è un uomo in piedi lì vicino che tira pietre all'auto, e gente intorno che scatta foto. Ci sono in giro un sacco di video falsificati. Un libanese può, a colpo d'occhio, distinguere un servizio girato in Libano da uno girato a Damasco. E viene mostrato un servizio da Tripoli, oppure girato molti anni prima in Iraq, dicendo che si tratta di disordini in Siria. Nei Paesi arabi ci sono molti forum di discussione on-line per le donne. Le donne condividono le informazioni seguendo i reportage televisivi sui disordini di massa, e le donne chiedono: «Cosa sta succedendo fuori delle vostre finestre?» E rispondono: «Abbiamo guardato fuori e non abbiamo visto niente di quello che la TV sta dicendo». Attualmente, molti poliziotti disarmati sono stati uccisi. La propaganda mediatica immediatamente li etichetta come vittime del regime. Ripeto, i poliziotti sono disarmati, la Polizia siriana non è molto preparata nell'uso delle armi perché laggiù, per molto tempo, non è mai successo niente. Ma i novellini ammazzati vengono considerati o come vittime tra i dimostranti o come poliziotti che si sono rifiutati di sparare sui propri concittadini (secondo le preferenze del redattore) Tornano alla mente le parole di Goebbels: «Più grossa la bugia, più facilmente la crederanno».

 

RT: Ma perché allora, se non vi sono dimostrazioni di massa, si verificano queste morti di poliziotti?

 

Ankhar Kochneva: I poliziotti muoiono principalmente perché vengono ammazzati da quelli che sanno che sono disarmati.

 

RT: Chi ammazza i poliziotti?

 

Ankhar Kochneva: Se ne parla parecchio in Siria. Circolano voci che possa trattarsi di commandos addestrati provenienti da un campo al di là della frontiera con l'Iraq. La gente in Siria si è resa conto chiaramente che, dopo l'invasione dell'Iraq da parte degli USA, qualcuno laggiù ha organizzato squadre speciali. Sono queste squadre che ammazzano la gente, creano conflitti tra le comunità sciite e sunnite e tra i mussulmani ed i cristiani. Fanno saltare in aria strade e mercati, moschee e chiese ed attaccano bersagli civili piuttosto che il regime. Non molto tempo fa, tre di questi commandos furono catturati alla periferia di Damasco, quando cominciarono a sparare a caso sulla gente; risultò che si trattava di iracheni. La TV siriana mostrò il servizio su qualcuno che sparava dai cespugli e dai tetti sui poliziotti e sui passanti. Qualche volta vengono catturati e o risultano essere iracheni o confessano di essere stati pagati per compiere gli attentati. Questi militanti erano detenuti a Deraa e a Latakia, ed avevano armi USA. Il servizio di sicurezza libanese ha intercettato diverse auto che tentavano di introdurre armi in Libano; una di queste veniva dall'Iraq ed anche su quest'auto vi erano armi americane. Vi sono inoltre rapporti che parlano di detenuti che avevano con sé grandi somme di denaro: dollari USA. Inoltre avevano costosi telefoni satellitari che non potevano essere intercettati dai servizi di sicurezza siriani. In Siria non è più un segreto per nessuno che gli americani hanno tutte le opportunità di reclutare ed addestrare i commandos in Iraq, e poi mandarli ovunque vogliano. Hilary Clinton ha già dichiarato che se la Siria interrompe le sue relazioni con l'Iran e gli aiuti ad Hamas e a Hezbollah, le dimostrazioni potrebbero finire il giorno dopo. Non si preoccupano minimamente di tenere nascosto chi stia veramente instillando la rivolta il Siria. L'evidenza di interferenze straniere è palese. Alla fine, la gente dice che i manifestanti delle adunate vengono introdotti da fuori. Quelle persone sono diverse e parlano in modo diverso dai locali. Nessuno del posto li conosce. Chi noleggia gli autobus e finanzia il trasporto di quella gente? La domanda resta senza risposta. Il precedente vice-presidente Abdel Halim Khaddam ha dato l'avvio alle rivolte nelle regioni costiere. Ha saccheggiato metà del Paese. Era coinvolto nei complotti ed alla fine è fuggito all'Ovest. Fu lui che cercò di accusare il presidente siriano Bashar al-Assad di aver assassinato l'ex Primo Ministro libanese Rafic Hariri. I siriani credono fermamente che Sayed Hariri abbia regalato personalmente una villa ad Abdel Halim Khaddam affinché divulgasse questa versione dell'omicidio di Rafic Hariri. Quando però quella versione venne smontata e non confermata, la villa tornò al vecchio proprietario. Oggi, coloro che sparano alle macchine a Banias gridano: «Non vogliamo Bashar. Vogliamo Abdel Halim!». A Banias ci sono colti e pacifici membri dell'opposizione che per anni sono stati contro il regime di al-Assad. E sono sconvolti da ciò che sta accadendo e non supportano affatto Khaddam. Loro dicono: «È un ladro. È lui che pretendeva di combattere la corruzione ed i furti».

 

RT: Che ruolo stanno giocando gli emigranti siriani nella destabilizzazione della Siria?

 

Ankhar Kochneva: É una questione aperta. In base ad alcune indiscrezioni, Dan Feldman, rappresentate speciale di Hillary Clinton per il Medio Oriente, ha incontrato i rappresentanti dell'opposizione siriana ad Istanbul a metà aprile ed ha suggerito la tattica per assassinare funzionari civili ed ufficiali militari. In meno di tre giorni, il 19 aprile, diversi ufficiali militari sono stati brutalmente assassinati in Siria. Non solo sono stati attaccati ed uccisi, ma in alcuni casi le vittime degli attacchi, inclusi i tre figli minorenni di un generale siriano che erano a bordo della sua macchina, furono fatti a pezzi con le sciabole. Gli omicidi commessi con un elevato grado di brutalità hanno come scopo quello di intimidire la popolazione. La notizia dei bambini fatti a pezzi è servita egregiamente allo scopo.

 

RT: I media riportano che le rivolte sono iniziate dopo l'arresto di vari bambini che scrivevano slogan anti-governativi a Deraa, nel sud della Siria? É veramente così?

 

Ankhar Kochneva: Tutti i bambini sono stati rilasciati molto rapidamente. Di più, i giornali di proprietà del governo hanno pubblicato gli ordini di rilascio.

 

RT: Le truppe sono state portate a Deraa?

 

Ankhar Kochneva: Sì, le truppe sono là. Dopo la proclamazione di un emirato islamico a Deraa, i residenti locali hanno chiesto l'aiuto del governo. Sono state portate le truppe. Ho appena visto i video. I dimostranti li hanno pubblicati su internet e poi li hanno cancellati molto rapidamente. Ma la gente ne ha fatto delle copie. Ci sono soldati, e la gente parla con loro pacificamente. Nessuno spara a nessuno.

 

RT: C'è sentore del fatto che se la Siria rinuncia al supporto ad Hamas ed ai palestinesi ed arriva ad un accordo di pace con Israele tutte le rivolte finiranno immediatamente?

 

Ankhar Kochneva: No, non c'è nessun sentore di tutto ciò. La società è consolidata. La gente è unita perché comprende bene che il nemico è estremamente pericoloso. Per esempio, prima, quando prendevo il taxi, non sentivo altro che musica pop e la recita del Corano alla radio. Ora musica patriottica viene fuori da tutte le auto. Quando Bashar al-Assad parlava alla televisione, la gente che lo ascoltava applaudiva. Non è possibile obbligare la gente ad applaudire un presidente che parla alla TV.

 

RT: Qual'è l'umore pubblico degli ultimi giorni?

 

Ankhar Kochneva: La gente ha paura di uscire. In alcune regioni hanno rischiato la vita per riprendere, con una telecamera nascosta, persone non identificate che si introducevano di nascosto in una macchina, partivano e cominciavano a sparare in tutte le direzioni. Questo è il modo in cui stanno seminando il panico nelle zone residenziali. I banditi hanno bloccato un ponte su una strada vicino alla costa. Immediatamente i militari li hanno respinti. Uno dei miei contatti siriani mi ha detto: «Non c'è bisogno di molta gente per mettere nei guai il Paese». Cinque persone che bloccano una strada principale sono sufficienti e paralizzare l'intera area. La gente non potrebbe raggiungere gli ospedali e sarebbe impossibile distribuire viveri. E l'intero Paese è sconvolto a causa di un manipolo di banditi. Attualmente la televisione siriana sta mandando in onda immagini dal vivo da varie zone di Damasco e da altre città per mostrare alla gente qual'è la situazione reale e come la vita stia tornando alla normalità, qualsiasi cosa affermino i media occidentali. Degno di nota il fatto che i banditi abbiano cercato intenzionalmente di instillare odio tra le varie comunità. Di recente uno sceicco ha insultato i Drusi, in particolare le donne, in un discorso alle popolazioni del sud. Questo video è stato trasmesso dai media stranieri ed è pubblicizzato su internet. Niente di simile è mai successo prima in Siria. Le provocazioni a Damasco sono fallite anche se ci sono stati attentati per mettere le comunità religiose le une contro le altre. Inoltre, i provocatori non trovano appoggio nelle aree rurali - la semina è iniziata proprio lì. Le dimostrazioni più imponenti a Dera hanno raggiunto le 500 persone. Ma dicono che 450 persone sono state uccise.

 

RT: Il governo ha lanciato qualche riforma?

 

Ankhar Kochneva: Il governo ha decretato la legge marziale e ha consentito l'organizzazione di raduni autorizzati con permesso da richiedere cinque giorni prima della manifestazione. Agli stranieri è stato consentito di acquistare proprietà immobiliari. Ai curdi è stata concessa la cittadinanza. La popolazione curda non l'aveva ottenuta precedentemente per una serie di ragioni storiche. Il governo sta aprendo corsi di business per donne nel nord della Siria. Molti governatori provinciali sono stati licenziati. Purtroppo, in alcuni casi questi erano persone oneste. Come quelli che si sono rifiutati di liberare dalle prigioni criminali in cambio di bustarelle e sono poi stati calunniati in pubblico.

 

RT: Il numero dei voli per la Siria è diminuito?

 

Ankhar Kochneva: Non ci sono biglietti per la Siria. Volevamo organizzare un volo verso la Siria per un gruppo di turisti, ma non c'erano biglietti per Damasco per il 30 aprile. Ma i russi non stanno volando dalla Siria. Ho moltissime informazioni in tal senso per il mio lavoro.

 

Nadezhda Kevorkova, RT

 

Traduzione per EFFEDIEFFE.com a cura di di Arrigo de Angeli e Cinthia Nardelli

 

Fonte >  RT

 

 

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