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mercoledì 2 novembre 2011

I: Trucchi dell'Informazione

OTTIMO L'ARTICOLO DI IDA MAGLI. però, per la comprensione di tutti, occorre aggiungere qualcosa.
1) Le borse non sono un giochetta per ragazzi. Cotituiscono un sistema delinquenziale per fregare i gonzi. Nulla hanno a che vedere con la realtà. Uno dei tanti meccanismi perversi delle borse consiste nel fatto che nel momento in cui uno vende  automaticamente il titolo cala di valore. Al contrario se il titolo è comprato.
2) Poi ci sono i PREMI. Si scommette sul valore di un titolo dopo un tot periodo. OVVIO che si farà di tutto per far arrivare quel titolo a quel valore. E questo rappresenta ciò che sta evvenendo oGGI. I finanziari, infatti, si arricchiscono a dismisura comprando titoli che loro stessi hanno già svalutato in precedenza.
3) POI, il più importante di tutti: si può vendere allo scoperto. POCHi però sanno cosa significa: E lo diciamo: POICHé i conti si fanno dopo giorni, o dopo mesi, a seconda dei titoli o delle Borse, si può vendere i titoli ad una cifra e ricomprarli, anche dopo qualche ora, al prezzo ribassato. UNA operazione semplicissima che oggi Lorsignori stanno facendo a spese nostre. 
E' chiaro che a sostegno di queste operazioni c'è una larga partecipazione da parte dei Media e soprattutto dei giornalisti reclutati dal Sistema. Incaricati di spargere il terrore. Infatti, oggi, è prevedibile che assisteremo ad ulteriori cali delle Borse. TANTO è risaputo che, quando le Borse risalgono, tutti vanno a comprare e lorsignori, che hanno già lucrato col ribassismo, lucrano vendendo i titoli a prezzi rialzati. QUINDI la soluzione,almeno per il momento, è la comprensione dell'assoluta falsità delle Borse. da qui discende, o dovrebbe discendere, la percezione che tutto quello di allarmistico che propalano i MEDIA è Falso! GV.
----- Messaggio inoltrato -----
Da: Trucchi dell'Informazione <noreply@blogger.com>
A: vitali.giorgio@yahoo.it
Inviato: Mercoledì 2 Novembre 2011 15:19
Oggetto: Trucchi dell'Informazione
Trucchi dell'Informazione

Trucchi dell'Informazione

Posted: 02 Nov 2011 04:08 AM PDT
Nel momento in cui sto scrivendo questa breve nota (1 novembre 2011 ore 11) la borsa italiana perde più del 5% Cosa c'è di diverso da ieri? L'Italia è sicuramente la stessa, anzi. Approfittando del giorno festivo, molti sono andati tranquillamente fuori città mentre Berlusconi, Bersani, Vendola e compagni litigano come il solito (anzi, data la festività, forse un po' meno del solito). I commentatori affermano tutti che: "La Grecia ha terrorizzato i mercati annunciando l'intenzione di indire un referendum popolare sui nuovi prestiti concordati con l'Ue". Che cosa significa? Semplicemente che, nella democraticissima unione europea, chiedere un parere al popolo su ciò che decidono i governanti, dovrebbe essere proibito, come ha già rilevato Angela Merkel con il suo sdegno per l'iniziativa del Premier greco: il loro No, infatti, è sicuro.
Non c'è dubbio che le cose stiano così. Se, però, noi, semplici cittadini privi di qualsiasi potere, non troviamo il modo per far ragionare i nostri governanti, andremo tutti a fondo partendo proprio da questo presupposto. La debolezza dell'unione europea, infatti, causa prima della mancanza di fiducia dei mercati, dipende prima di tutto da questo dato di fatto: non esiste la comunità dei popoli, non esiste nessuno Stato a nome "Ue". D'altra parte, però, i singoli Stati hanno rinunciato (decisione illegittima e pertanto invalida) a battere moneta, per cui a garantire la moneta europea non c'è nessuno: né gli Stati nazionali che vi hanno rinunciato né lo Stato Ue che non esiste. Né si dica che allora bisogna rafforzare i legami politici unendosi di più perché la comunità dei popoli, ossia la forza di uno Stato, quella che lo fa nascere e vivere, non si crea a tavolino, per finzione, come è stato fatto fino adesso per l'Europa. Si sono create le istituzioni: parlamento, commissione, consiglio, che avrebbero dovuto costituire l'ossatura dello Stato, ma talmente vuote di realtà che giunti a dar loro un'anima, neanche i politici più ostinati nel loro europeismo sono riusciti a farle indossare l'essenza e dei simboli di uno Stato: l'Ue non possiede né Costituzione né Bandiera né Inno. Al posto di una costituzione l'Europa ha firmato un trattato fra Stati (il trattato di Lisbona); l'inno è stato eliminato e la bandiera la si può esporre, sempre che qualcuno lo voglia, soltanto il giorno della festa dell'Europa, cosa che nessuno fa. Soltanto i governanti italiani si sono ostinati a farla sventolare ovunque: il loro spirito di finzione si rivela anche in questo.
Adesso, però, di fronte al baratro in cui stiamo sprofondando, un baratro che non è soltanto economico e finanziario, ma anche di perdita di dignità e di rispetto, dobbiamo trovare il modo per costringere i politici a riappropriarsi della sovranità monetaria e a nazionalizzare la banca d'Italia. Lo diciamo anche soltanto in nome del buon senso. Si parla tanto di "contagio": ebbene dalle malattie contagiose ci si salva scappando lontano dalla loro fonte. Il Premier greco sicuramente ha parlato di un referendum pensando di poter portare così, con l'avallo dei cittadini, la Grecia fuori dall'euro. Il nostro governo non ha bisogno di referendum: esiste già da molto tempo una maggioranza di parlamentari, di economisti, di esperti e di semplici cittadini che è convinta non vi sia altro da fare. Inutile scaricarsi le colpe gli uni con gli altri: il gravissimo errore è stato compiuto quando è stato deciso (con l'interessato entusiasmo di Ciampi e di Prodi) di far entrare l'Italia nell'euro. Perciò la situazione rimarrebbe la stessa anche se si cambiassero le persone di governo, anzi diventerebbe ancora più grave con l'aggiunta dell'instabilità. Si pensa di far andare al governo un economista o un banchiere? Sarebbe la decisione peggiore perché, pur essendo proprio questo lo scopo degli economisti e dei banchieri che hanno voluto l'unificazione europea, il potere racchiuso esclusivamente nelle mani dei banchieri sancirebbe formalmente la fine della democrazia. Quindi non c'è altra via d'uscita: abbandonare l'euro.
di Ida MagliFonte: http://www.italianiliberi.it/Edito11/crollo-della-democrazia-crollo-del-buon-senso.htmlTratto da: ComeDonChisciotte
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