----- Messaggio inoltrato -----
Da: Giuseppe Magliacane <giuseppemagliacane@hotmail.com>
A:
Inviato: Domenica 12 Febbraio 2012 17:05
Oggetto: LA CINA IN SOCCORSO DELL'IRAN -Il corriere della collera---
Da: Giuseppe Magliacane <giuseppemagliacane@hotmail.com>
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Inviato: Domenica 12 Febbraio 2012 17:05
Oggetto: LA CINA IN SOCCORSO DELL'IRAN -Il corriere della collera---
LA CINA IN SOCCORSO DELL'IRAN : TRASCINA INDIA E INDONESIA PER ATTUTIRE L'IMPATTO SULLA POPOLAZIONE. di Antonio de Martini
Le sanzioni economiche contro l'Iran, questa volta sono state preparate bene: anzitutto la subitaneita' ha impedito agli iraniani lo stoccaggio e con 74 milioni di abitanti, non e' uno scherzo . Poi, la IEA , l' Agenzia internazionale per gli approvvigionamenti petroliferi, ha comunicato che le sanzioni non avrebbero influito sui flussi di petrolio NEL 2012, ma evita di dire a che prezzi troveremo il petrolio sui mercati.
Il Dubai e' stato discretamente e tempestivamente avvertito che le solite triangolazioni commerciali non sarebbero state tollerate.
Le sanzioni hanno colpito i consumi di derrate agricole e tra tre settimane ci sono le elezioni parlamentari in Persia.
La Cina, forse informata preventivamente, ha prudenzialmente ridotto gli acquisti , dirottandoli verso Russia e Arabia Saudita.
L'U E ha avuto sei mesi per adeguarsi e le sue sanzioni saranno esecutive da luglio.
L'arrivo del vice ministro degli esteri cinese a Teheran martedì con all'ordine del giorno il problema nucleare iraniano, ha tolto i residui dubbi , per chi ne avesse avuti, che la Cina si sente coinvolta nella vicenda, anche se ha opportunamente differenziato il proprio rifornimento petrolifero.
Dopo la dichiarazione del ministro degli esteri russo Lavrov, che annunziava di preferire le vie negoziali, entrava in campo Ma Zhaoxu , ribadendo che anche la Cina privilegiava la via diplomatica.
Oggi, quasi a ruota, il premier indiano Manmohan Singh ha rincarato la dose dichiarando che " l'Iran e' un paese vicino e un partner importante" col quale la via pacifica e' preferibile.
A complicare le cose, anche questa volta la Francia e' bloccata dall'attesa del risultato di una fornitura di aerei militari da 20 miliardi di dollari all' India, nella quale e' preferita.
L'Iran si e' immediatamente attivato ed ha proposto all'India di pagare il suo petrolio con almeno il 45% di rupie spendibili a piacere entro i confini.
Con l'Indonesia stesso discorso, dato che il 90% dell'olio vegetale lo importa l'Iran.
L'Iran, dal canto suo, sta facendo offerte in reals ( Brasile) e in yen giapponesi.
Il governo USA vede così cadere il muro di propaganda costruito attorno al veto della sola Russia ed alla vanità delle sue proposte di mediazione.
Adesso e' chiaro che la Cina non gradisce l'attacco all'Iran ed ai suoi alleati ( Siria e Hezbollah),
Ed e' pronta a giocare la partita in prima persona, mentre la Russia si sta ritagliando uno spazio reale di mediazione, parlando a nome di meta della popolazione del mondo.
Forse e' tempo per la Clinton di passare la mano.
Il Dubai e' stato discretamente e tempestivamente avvertito che le solite triangolazioni commerciali non sarebbero state tollerate.
Le sanzioni hanno colpito i consumi di derrate agricole e tra tre settimane ci sono le elezioni parlamentari in Persia.
La Cina, forse informata preventivamente, ha prudenzialmente ridotto gli acquisti , dirottandoli verso Russia e Arabia Saudita.
L'U E ha avuto sei mesi per adeguarsi e le sue sanzioni saranno esecutive da luglio.
L'arrivo del vice ministro degli esteri cinese a Teheran martedì con all'ordine del giorno il problema nucleare iraniano, ha tolto i residui dubbi , per chi ne avesse avuti, che la Cina si sente coinvolta nella vicenda, anche se ha opportunamente differenziato il proprio rifornimento petrolifero.
Dopo la dichiarazione del ministro degli esteri russo Lavrov, che annunziava di preferire le vie negoziali, entrava in campo Ma Zhaoxu , ribadendo che anche la Cina privilegiava la via diplomatica.
Oggi, quasi a ruota, il premier indiano Manmohan Singh ha rincarato la dose dichiarando che " l'Iran e' un paese vicino e un partner importante" col quale la via pacifica e' preferibile.
A complicare le cose, anche questa volta la Francia e' bloccata dall'attesa del risultato di una fornitura di aerei militari da 20 miliardi di dollari all' India, nella quale e' preferita.
L'Iran si e' immediatamente attivato ed ha proposto all'India di pagare il suo petrolio con almeno il 45% di rupie spendibili a piacere entro i confini.
Con l'Indonesia stesso discorso, dato che il 90% dell'olio vegetale lo importa l'Iran.
L'Iran, dal canto suo, sta facendo offerte in reals ( Brasile) e in yen giapponesi.
Il governo USA vede così cadere il muro di propaganda costruito attorno al veto della sola Russia ed alla vanità delle sue proposte di mediazione.
Adesso e' chiaro che la Cina non gradisce l'attacco all'Iran ed ai suoi alleati ( Siria e Hezbollah),
Ed e' pronta a giocare la partita in prima persona, mentre la Russia si sta ritagliando uno spazio reale di mediazione, parlando a nome di meta della popolazione del mondo.
Forse e' tempo per la Clinton di passare la mano.
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