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domenica 16 gennaio 2011

Re: R: [fiamma] Fw: La vittoria della paura COGLIONA e scaltra

NULLA DA ECCEPIRE A QUESTO ECCCCCEZZZIONALE INTERVENTO CHE DOVREBBE DIMOSTRARE A TANTISSIMI KOGLIONI CHE SI CROGIOLANO NEL CREDERE ALLE BALLE DEGLI ARTICOLISTI UFFICIALI, che la realtà NON è quella descritta, ma...bensì..altrimenti.. QUELLA RACCONTATA DA CHI CONOSCE I RETROSCENA DEL CASO. ( l'IDEOLOGIA SERVE PER COPRIRE il gioco dei VERI interessi.)
MA SIAMO SERI.... dopo l'attentato del noto Antonio Pallante del 14 luglio 1948, che ricordo benissimo, ( e con una certa paura..) accadero alcune cose del tutto interessanti: la prima è costituita da una delle pochissime azioni rivoluzionarie messe in piedi dai comunisti: ( su un totale italiano di 14 morti e 400 feriti), l'okkupazione armata della centrale telefonica nazionale della Badia san Salvatore, nella zona del Monte Amiata, ove fu ucciso dalla forza pubblica il Kristo rinato: Davide Lazzaretti a fine ottocento. da cui scontri violentissimi con la Forza Pubblica. A Torino, due piloti comunisti requisirono l'aereo personale dell'ing. Valletta, per portare a Roma il figlio di Togliatti, Aldo, ricoverato in clinica (privata) psichiatrica a causa dei molti problemi che gli aveva sollevato il padre per l'intera sua vita.
Intanto, a Viareggio, come cita "Il Lavoro" giornale che era stato di proprietà di Galeazzo Ciano, avevano tolto perfino gli ombrelloni dalla spiaggia (gravissimo ATTO !) mentre a Roma, successe un fatto "normale". Un tale, Agostino Petrucci, dalla finestra della sua stanza all'albergo Pace & Elvezia, sito in vi IV Novembre, proprio di fronte alla redazione de "L'Unità" si era messo a bombardare con suppellettili varie e giornali cui dava prima fuoco, una colonna di manifestanti comunisti in transito. Profilandosi il rischio di un assalto all'albergo, a quel punto sicuramente devastante, il Direttore telefonava ai Vigili del Fuoco. Costoro, appena sopraggiunti, tentavano di infilare la camicia di forz al presunto "matto".
Ne seguiva una lotta furibonda perché i pompieri, nell'eccitazione del momento, si erano sbagliati di persona, accalappiando un tale che non c'entrava per niente. Il tutto sotto gli occhi del Petrucci che, beatamente e fanciullescamente, sorrideva al comico spettacolo.
MA TANT'è ! QUESTA è L'ITALIA, PER CUI, garibaldinescamente diremo..< MEGLIO DONNIOLI CHE BUCAIOLI> 3MONTI PERMETTENDO. gv.

--- Dom 16/1/11, gianni caroli <gianni_caroli@fastwebnet.it> ha scritto:

Da: gianni caroli <gianni_caroli@fastwebnet.it>
Oggetto: Re: R: [fiamma] Fw: La vittoria della paura COGLIONA e scaltra
A: "Giorgio Vitali" <vitali.giorgio@yahoo.it>
Data: Domenica 16 gennaio 2011, 15:00

CONTRATTO FIAT, NECESSITA' INDUSTRIALE

Gentile napoLibera,
non conosciamo ancora una vostra idea sul nuovo contratto FIAT, pomigliano o Mirafiori che sia, denominato 'prendere o lasciare': non è forse un ricatto, più che un contratto ?
BERNARDO MALOSSO- Nichelino di Torino


NL- Precisiamo subito che due anni fa napoLibera si è nettamente espressa CONTRO un analogo contratto che chiameremo per comodità CHRYSLER-FIAT, come nei fatti era, proposto per 'salvare' la OPEL, abbandonata dalla fallita General Motors, in Germania.
Trova la documentazione su quella grande battaglia nazional-germanica sul sito o in rete, ricercando alla voce ARMIN VON TEUTEBURG, il ns. corrispondente dalla Foresta Nera. 
In quel caso si trattava infatti di DIFENDERE AD OGNI COSTO la coesione sociale-Nazionale del 'modello renano', come viene definito quel sistema di Stato Sociale e cogestione aziendale che è il peculiare tratto tedesco: e pure stravincente su amaloghi 'modelli' anglo-americani , visto il successo planetario del Made in Germany, anche concorrenzialmente parlando, in campo manufatturiero, la 'vera' industria, senza trucchi e senza inganni finanziari. Il 'Modell Deutschland' che esiste dall' epoca del Cancelliere Bismarck, di concerto ai Sindacati Operai, aggredito dall' inglese con ben due guerre mondiali condotte apposte per sfasciarlo, come pure per sfasciare il consimile Modello Italiano creato, dal '22 in poi, dalla Rivoluzione Fascista di Mussolini: occupazione, assistenza sanitaria, sistema pensionistico avanzato, colonie marine per i figli degli operai, forte insediamento di popolazioni rurali nelle campagne prima spopolate, nazionalizzazione delle Banche di Sistema, creazione di un poderoso sistema industriale a netta prevalenza pubblica nei settori di base e nelle infrastrutture retoricolari.
Di questo sistema la gran parte sopravvisse anche DOPO la guerra, sia in Italia che in Germania, sia pure attraverso un avvicendamento di personale politico. Sia la Democrazia Cristiana, che il Partito 'Italiano'-Nazionale di Togliatti e Amendola, in contrastanti vicende, ne custodirono l' eredità popolare e progressiva in termini sociali, tramandandoci un Paese relativamente sovrano ( pur limitatamente allo iugulatorio Trattato di Pace del '47), e coeso nazionalmente. Ed in Germania, pur negli aggiornamenti dovuti alle necessità concorrenziali che hanno inasprito le condizioni delle classi lavoratrici causa la nota 'crisi finanziaria' (che trattiamo cotidie, ma in sede separata), dura tuttora. 
In Italia invece è stato in gran parte smantellato: ciò reso possibile dallo sviluppo di un attacco terroristico-giudiziario, di vario colore (rosso, nero, mafia-'pentitismo', e 'giustizialismo' di Toghe Sicarie che ne è sua interfaccia, per abbattere la grande industria italiana in favore dei concorrenti stranieri)

------Vedi demolizione IRI; tentativo analogo x ENI; demolizione Montedison; liquidazione informatica nazionale (Olivetti smantellata dal Khodorkhovsji italiano); depotenziamento industriale della FIAT medesima, da parte dello stesso 'Avvocacchio'; attuali incursioni di sicari togati contro Finmeccanica, ENI e Fastweb-fibra ottica, seppure sia 'svizzera'--- 

sostanzialmente aggregato intorno alla figura del frammassone inglese Enrico Berlinguer e della sua famiglia, ascendente e discendente, di cui abbiamo spesso parlato come 'Sardinia Connection': una frazione politica tuttora operante al servizio delle potenze atlantiche e contro la Nostra Italia di Italiani.
Così in Italia non c' è più da difendere un sistema di relazioni industriali (Impresa-Governo-Sindacati), già da almeno 30 anni: ossia da quando l' occupazione Fiat del settembre '80, condotta dal terrorismo interno alla fabbrica con l' esplicito appoggio di Enrico Berlinguer, suscitò la grande reazione popolare della famosa 'Marcia dei 40.000', guidata dai quadri FIAT di Luigi Arisio. Una situazione di anarchia tipo nefasto 'biennio rosso', fu sventata da una forte reazione delle Forze Nazionali, dove ebbe gran luogo Cesare Romiti. Tuttavia l' Avvocacchio lasciò perdere la grande occasione: era un Re Travicello dei poteri massonici internazionali, a Torino lo manovrava la spia inglese Franzo Stevens, figlio del famoso Colonnello' di Radio Londra, stabilitosi a Napoli dopo la guerra. Il debosciato era un Pennacchione che voleva 'piacere' soprattutto ai comunisti (stavolta VERI, cioè al servizio della nota Internazionale Finanziaria che si nasconde sempre dietro ogni pur ottima intenzione 'Proletaria'..... e non più 'Nazionali' come ai tempi di Togliatti), del Berlinguer medesimo, ed impedì una radicale disinfestazione: gli faceva assai comodo fare il Badrone Buono, tanto poi ci pensava lo Stato-Pantalone a ripianargli i conti a pié di lista....
Dunque lo Stato sociale è andato in pezzi con l' Industria di Stato che ne era alimento sin da quando il massone 'socialista-riformista' ma nazionale, Alberto Beneduce, ne costruì le basi con l' IRI, sin dagli Anni Trenta, su incarico preciso di Mussolini: finchè il colpo di Stato 'etnico'-giudiziario di Mani Pulite non le pose fine, nel 1992, sotto regia della spia inglese Paolo Mieli insediato apposta alla guida del Corsera per tener bordone ai sicari della Procura di Milano, ugualmente manovrati dalla Gran Loggia di Londra.

Insomma non c' è più alcun 'Modell Italien' da difendere, ma dobbiamo costruirne uno nuovo. La FIAT, lo si dica con franchezza, con Marchionne rinuncia, contrariamente all' andazzo invalso col debosciato sabaudo, alle copiose irrigazioni di pubblica liquidità che permettevano al clown mediatico dal fascino brizzolato di fare il Parassita di Stato a nostre spese, con tutta la tribus.
Oggi gli incentivi glieli dà il SuperStato di Washington, un paesea sistema economico collettivistico dove l' economia è totalmente sussidiata dallo Stato, che lo toglie ai ceti medi per consegnarlo agli oligarch della grande finanza....ma in questa sede ciò non ci riguarda...

Dunque anche il contratto è 'all' americana', ben poco tedesco-'corporativo e co-gestionale', per dirla tutta: però non comporta alcun abbassamento salariale, cosa essenziale, ma solo irrigidisce la disciplina normativa in fabbrica, a scopo di produrre automobili concorrenziali, o almeno si spera, visto che fino adesso le vendite collassano. Diciamo d' ora in poi...
Intanto questa 'rivoluzione marchionnista' ha scassato dalle fondamenta il sistema di establishment britannico istituito in Italia con il golpe dei gorilla togati, che ci opprime da vent' anni almeno. 
E direi che si vede....Sapete che ne è il più colpito ? 
Zia Giulietta, l' aspide dell' Aspen, che dell' Avvocacchio è diventato il vero erede, nella conservazione dello establishment stesso, con l' accordo dei comunisti post-berlingueriani, di cui cerca il consenso...(Se lo votino loro ! E loro se lo presentino: NON VOTEREMO ALCUN PARTITO CHE PRESENTI 3MONTI NELLE SUE LISTE).
Fu l' astuta Zia Giulietta infatti a sabotare, nel 2003, in accordo con Cofferati-CGIL, il Patto con l' Italia per rivedere in forma tripartita le relazioni industriali in Italia: Governo, Confindustria e i Sindacati, come ai tempi della fausta revisione della Scala Mobile, decreto di San Valentino 1984, Governo Craxi, con Enzo Scotti Ministro del Lavoro. La CGIL non ci sta ?
Bene, che faccia un altro Referendum ! 3Monti invece oppose il nyet, d' intesa con Cofferati. Sor Berlusca, allora in versione paraculista, lasciò fare, come Louis Philippe. Cos' fu sgambettato il Presidente Confindustriale anti-agnelliano Antonio D' Amato, che del governo Berlusconi-2001, atteso come un Messia rivoluzionario tipo 'rompicoglioni di Nazareth' contro Sinedrio e farisei dalla gran maggioranza degli italiani, era pur stato il massimo sostenitore.... IL SISTEMA ERA SALVO, GOD SAVED THE QUEEN !
Di conseguenza proprio quegli 'oligarch', rappresentati al governo dal Dominus 3Monti, cui Sor Berlusca ebbe donato sue terga, fottendo insieme tutti gli italiani che lo avevano votato, LO SCARICARONO ALLA VIGILIA DELLE ELEZIONI 2006, DICHIARANDOSI FAVOREVOLI AL VOTO X PRODI (Mieli sul Corsera: lui che proprio Berlusca, così fregando pure Maranghi in Mediobanca che gli stava 'aprendo' proprio il Corriere, aveva lasciato restaurare sula tolda del Solferino): onde fu il teatrino di Vicenza, alla riunione di Confindustria, con la rivolta di Sor Berlusca zoppo che 'lanciò la stampella' contro 3Monti&zemolo sul palco....in diretta TV.
Quando Berlusca perse le elezioni, fu allora che napoLibera iniziò le pubblicazioni: 'se quello è un cannone, che ora finalmente vorrà sparare, noi gli daremo gli obici duri, ed i bersagli giusti'.
A quanto pare con una buona percentuale di 'colpito ed affondato'. E vedrete ancora dopo lo choc Marchionnista.....

napoLibera



Il giorno 16/gen/2011, alle ore 13.56, Giorgio Vitali ha scritto:

OCCORREREBBE RICORDARE ALCUNI PUNTI, CHE DOVREBBERO ESSERE SEMPRE PRESENTI NELLE DISCUSSIONI RELATIVE ALLA FIAT MA ANCHE AD ALTRE STRUTTURE DI TIPO INDUSTRIALE ITALIANE.
per quanto riguarda la Fiat, si tratta di una Impresa che si è largamente INTERNAZIONALIZZATA quando, per una serie di infauste circostanze ( morte di possibili eredi...caso o destino crudele'? ) è stata ALIENATA per OGM-IZZAZIONE come semenza organica NON appartenente alla vecchia classe dirigente cavour-lamarmora-carignan-piemontese ( che tenti lutti già aveva dato all'Italya.) La constatAzione che questo cambio di denominazione della DINASTIA sia tenuto più o meno CELATO nei Media, è indicativo.
La FIAT, azienda metalmeccanica, quindi per ciò stesso OBSOLETA come struttura produttiva POST-INDUSTRIALE, vivacchia per ragioni storicamente OBIETTIVE, e non c'è SANTO di progettista che possa immaginare una NUOVA VETTURA. ( sarebbe cose se qualcuno pretendessere di salvare oggi la produzione della vecchia ed indimenticabile Lettera 22 ).
Il ceto impiegatizio ed il management saranno SEMPRE per la PROPRIETA'
MA...QUALCUNO HA DIMENTICATO CHE LA FIAT è DI PROPRIETà DELL'ITALIA E DEGLI ITALIANI, NON PER QUESTIONI IDEOLOGICHE, MA SEMPLICEMENTE PER VOLGARISSIMI SOLDI. LA FIAT è STATA COMPRATA MOLTE VOLTE DAL POPOLO ITALIANO. QUESTO è IL PUNTO ESSENZIALE CHE, VEDI CASO, NESSUNO RICORDA. GV.
 --- Dom 16/1/11, Movimento Nazional Popolare <movnazpop@libero.it> ha scritto:

Da: Movimento Nazional Popolare <movnazpop@libero.it>
Oggetto: [fiamma] Fw: La vittoria della paura COGLIONA e scaltra
A: fiammacampagna@gmail.com
Data: Domenica 16 gennaio 2011, 11:44

 
 
----- Original Message -----
Sent: Saturday, January 15, 2011 10:30 AM
Subject: La vittoria della paura COGLIONA e scaltra

Giusto, caro Nicola!
Ma i "votanti" e i dipendenti Fiat quali GARANZIE hanno che nel 2016 (2 anni per istallare la produzione del SUV, 3 per produrla/venderla) i futuri padroni Fiat mantengano Mirafiori e Melfi/Pomigliano, e non esportino legalmente, col beneplacito della GdF e della Agenzia delle Entrate, in Uganda o Bangladesh 10 miliardi di euri per trasferire colà - ove la manodopera costa due dollari al dì e non ha contributi previdenziali - le nuove fabbriche produttive di sfruttamento?
I "già terroni" estirpati - grazie al regime DC/PCI - dal meridione e trapiantati nella alienazione del Nord, oggi a fare i servi/padani per la Lega, son contenti in sintonìa con Berlusca/Prodi e azionista vaticano, ma non sanno immaginare cosa li aspetterà fra un quinquennio!
Cari saluti : AP
==============================  

--- Sab 15/1/11, Movimento Nazional Popolare <movnazpop@libero.it> ha scritto:

Da: Movimento Nazional Popolare <movnazpop@libero.it>
Oggetto: Fw: La vittoria della paura
A: Undisclosed-Recipient@yahoo.com
Data: Sabato 15 gennaio 2011, 08:05


COMUNICATO


La vittoria di misura del SI al referendum FIAT ha mostrato come davanti al ricatto di Marchionne sia prevalsa la paura, soprattutto da parte dei cosiddetti "colletti bianchi", il cui voto ha determinato l'esito della consultazione. Questa vittoria, che significa un aumento del carico di lavoro per gli operai, oltre alla violazione dei diritti al riposo, ai giorni di malattia ecc. non porterà, come qualcuno sta cercando di gabellare,  ad un rilancio dell'azienda. Nella FIAT infatti restano sul tappeto i problemi principali che sono: mancanza di una dirigenza credibile, mancanza di progetti seri, incapacità di battere la concorrenza. La FIAT infatti negli ultimi anni è andata giù non per colpa degli operai e della scarsezza della produttività in termini quantitativi, quanto invece per la mancanza di investimenti nella ricerca tecnologica,  per la mancanza di modelli di auto al passo con i tempi e con la produzione delle altre case automobilistiche europee, per la sua politica borsistica e finanziaria che ha fatto passare tutto il resto in secondo piano.. Le auto FIAT infatti, affollano, invendute, i magazzini e di certo non sarà l'aumento della produzione numerica a risolvere i problemi. Gli europei infatti, gli italiani innanzi tutto, continueranno ad acquistare auto di altre marche.
 
Di fronte  a questo sfacelo, il governo Berlusconi resta indifferente e anzi prende posizione a favore degli industriali fedifraghi e incapaci. Il mondo liberista esulta perchè vede inaugurata un'altra stagione di arroganza, prepotenza e sfruttamento. Una vergogna per il mondo del lavoro e per tutto il Paese.
 
Il Movimento Nazional Popolare resta al fianco dei lavoratori coraggiosi che hanno saputo dire NO  per difendere i loro diritti e la loro dignità.
 
Nicola Cospito
 
Ufficio Politico MNP
 
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