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venerdì 31 dicembre 2010

I DIARI DI MUSSOLINI. 1939.

Quest'indizio m'induce ad indugiare....
Caro Maufil,
il libro è arrivato, GRAZIE!
Ad una prima occhiata, i dubbi sull'autenticità dell'opera sono confermati. Infatti, la compilazione delle frasi NON possono essere di suo pugno. Il suo FRASEGGIO, quello che lo rese subito CEREBRE e soprattutto, LETTO, è molto più secco, conciso e definitivo. Qui ci si dilunga, spesso con frasi di circostanza, che mancano ANCHE nei diari delle leggiadre fanciulle, a spiegare ciò che non c'è alcun bisogno di spiegare. Soprattutto a se stessi. Il diario di un uomo politico, infatti, SERVE per ricordare incontri di vario genere e soprattutto quello che si è detto. O si è pensato, o percepito!
Come ho scritto prima, le considerazioni si allungano quasi per spiegare ad un qualcuno, che in un diario non dovrebbe esistere, visto che il Duce ha continuato a scrivere o, in qualche modo ad esternare, fino al giorno della morte, si può dire. ( Il testo più significativo per me è sempre..."Mussolini alla vigilia della sua morte e l'Europa", di Pierre Pascal, Edito da ARNIA nel 1948. ) Questo per fare il PUNTO sulla situazione. Il chè, però, non vuol dire che l'operazione in sè NON SIA VALIDA.
Non è la prima volta che si fa passare per dichiarazioni autentiche ( estemporanee) di un qualcuno una "crestomazia" di frasi e di concetti presi qua e là dai suoi scritti. FORSE le uniche dichiarazioni autentiche della Storia, presa nel suo insieme, ( La Guerra gallica e la Guerra civile di Cesare insegnino...) sono quelle raccolte a sant'Elena dal Las Cases, direttamente dalla voce di Napoleone, ma perchè l'autore si trovava colà.
Ho subito capito di che si trattava perchè, libro di Pascal a parte, uso consultare un testo per me essenziale: < 40 anni di colloqui con Lui. > di Ottavio Dinale, edito da Ciarrocca nel 1953. Premesso che il Dinale, noto sindacalista prima socialista poi fascista, vedeva spesso il Duce, quanto scritto nel libro non è altro che la riproduzione di idee e concetti già espressi da Mussolini nel suoi articoli e discorsi. Per cui il fatto che certe frasi siano state effettivamente pronunciate importa relativamente poco.
E allora facciamo una piccola cernita dai libri dai quali il "vero" autore dei Diari ha tratto le "annotazioni". Fermo restando che certi giudizi sui "gerarchi" del ventennio sono PALESEMENTE < a posteriori.>
1) Georg Zachariae, ( il medico naturopata tedesco che tallonava Mussolini ): Mussolini si confessa, Garzanti, 1949. [ Nota sull'editore: nella stessa collana furono pubblicati i seguenti libri di memorie: Vigilia a Verona,di Zenone Benini ( che conobbi nel 1950 in Maremma); Con Mussolini nella tragedia, di Giovanni Dolfin; Albergo Agli Scalzi, di Giuseppe Silvestri; HO DIFESO LA PATRIA, di Rodolfo Graziani, giunto subito alla sedicecima edizione, il chè ci dovrebbe far riflettere.]
2) Raccolte di scritti di Mussolini ( ce ne fu una negli anni 40, edita da Hoepli, una di E.Spinetti, edita da Cappelli nel 1950 e riedita da " Rivista Romana", che reca il motto di Mussolini ( che noi riprendemmo più volte sul nostro bollettino): < Io non posso soffrire fisicamente coloro che sono ammalati di nostalgia! >; una di Pietro Caporilli, < Mussolini: pensieri.> in 2000 copie numerate, con il seguito dei famosi pensieri su Mussolini; e l'ultima, fra quelle in mio possesso, fatta peraltro molto bene, < Mussolini breviario> a cura di Giovanni Mattazzi, (?), edita da Rusconi nel 1997.
3) Libri sicuramente consultati dall' autore: Ermanno Amicucci: I 600 giorni di Mussolini, Ed Faro, 1948; Asvero Gravelli: Mussolini aneddotico, Ed Latinità.
Interessante notare che nella prefazione, stilata da P. Pascal, questi cita un libro avuto in visione da gravelli e posseduto da Mussolini. Questo libro contiene il....<Credo politico e umano di Napoleone, pensieri e scritti originali di Napoleone, raccolti da Arnaldo Crevesato>, ed Athena, 1927. Fra questi pensieri ce ne è uno ampiamente sottolineato da Mussolini ed è questo: Mi abbisognavano vent'anni per ristabilire la Nazione Italiana. TRE COSE si opponevano a questo grande disegno: a) I possedimenti delle potenze straniere. b) Lo spirito di campanile delle varie regioni. c) La presenza dei Papi a Roma.
Benito Mussolini: La mia vita, ( Questa è la mia unica autobiografia ) Prefaz. Silvio Bertoldi, Rizzoli, 1983. 
Altri libri sicuramente consultati, oltre, ovviamente, all'Opera Omnia, e qui dovrebbe essere una guida sicura Marcello Veneziani che ne pubblicò gli ultimi volumi per l'editore Volpe: Storia della RSI, di Edmondo Cione, Tutti i libri di Carlo Silvestri, le varie "interviste" più o meno "postume", il fondamentale libro di Paul Gentizon, Difesa dell'Italia, Cappelli, 1949; Vent'anni di Storia di Attilio Tamaro.   
Conclusione: nel concludere, ritengo che Mussolini sia stato un uomo eccezionale per un'epoca eccezionale, epoca caratterizzata dall'irrompere della Modernità nelle società più o meno attrezzate per accettarla e sfruttarla. Lo scontro è stato ovviamente IMMANE. Noi ne siamo stati stritolati, ma dobbiamo dire che, a scapito delle previsioni, e dei piani CONTRO Mussolini dello Stato Maggiore Sabaudo, elaborati ancor prima dello scoppio della guerra, abbiamo tenuto duro fino alla fine. Tuttavia, rispetto alla Germania, di allora ma anche di oggi, NOI non siamo attrezzati per affrontare un mondo in RAPIDO cambiamento sotto i nostri occhi, anche se tamponiamo qua e là. ( E basterebbe riflettere, ma non lo fa nessuno tranne quel grande sociologo che è Mimmo De Masi, su quante fabbriche, quante caserme sono state trasformate in Musei! )
SCOPRIRE I PICCOLI ERRORI è STATA SEMPRE LA DOTE DI TESTE POCO O NIENT'AFFATTO AL DISOPRA DELLA MEDIOCRITA'. GLI UOMINI SUPERIORI TACCIONO O DICONO SOLO QUALCOSA SULL'INSIEME, I GRANDI SPIRITI CREANO E NON CRITICANO. ( G.C. Lichtenberg)
 

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